Rivista popolare di politica lettere e scienze sociali - anno XIII - n. 9 - 15 maggio 1907

RIVISTA POPOLARE 227 tanza di ogni sing 1Jla popolazione. E' grazie a questo sistema che, alla peggio alla meglio , si mantengono strette in un solo organismo politico, le varie e differenti popolazioni dell'Impero. I circa ·500,000 Dalmati ( la maggioranza dei quali sono Slavi, principalmente Morlacchi , Montenegrini e Goiduchi) mandano alla Dieta imperiale cinque delegati, e secondo la proporzione della popolazione dovrebbero esservi due Italiani. E questo sistema o meglio questo diritto della popolazione italiana - fu rispettato fino a poco tempo fa, ma per la nuova divisione dei distretti elettorali, la delegazione Italiana fu soppressa con patente ed ingiusta violazione degli interessi e dei diritti della popolazione italiana a favore della rappresentanza slava. L'offesa al diritto italiano è stata rilevata da Trieste. Gli Italiani tutti dell'Austria hanno sentito la necessità di e8sere solidali nel mantenimento e nella difesa dei loro diritti contro il lavorio di Pangermanizzazione e di Sia vizzazione che si vorrebbe fare , che si tenta di fare della nazionalità italiana. In fondo dal 1862 (quando nel febbraio fu promulgata la Costituzione Dalmata e ne fu istituita la Dieta regionale di 42 membri) ad oggi l'Austria ha proceduto sempre nella sua politica di esclusione sistematica della rappresentanza italiana. Via, via che le è stato possibile ha cercato di togliare agli Italiani suoi soggetti l' uso dei loro diritti politici. Non mai prima d'ora però con tanta brutalità e con tanta ingiustizia. E Trieste è corsa alla difesa e ali' avv. Ziliotto ha offerto, quale rappresentante dei Dalmati, la rappresentanza del suo III collegio. E alla presentazione dello Zili11tto , fatta dall' On. Venezian nel Politeama Rossetti di Trieste convennero i più naturali rappresentanti della popolazione italiana: Salvi per Spalato, Benatti per l'Istria, Bombig por il Frit1 li, Hortis per Trieste , affermando tutti la solidarietà italiana di fronte alla inqualificabile condotta del governo che tenta e di fare sparire dalla Dieta la voce dei fratelli Dalmati praticando contro di loro l'iniquo sistema distrettuale > • E' ancora e sempre la lotta per la indipendenza; ed è bello vedere che un solo pensiero, una sola solida· rietà stringono ancora in un sol fascio gli Italiani delle terre irredente, come gli stringevano caldi di speranze che pareano vicine a realizarsi , la. vigilia del giorno in cui dalla inetta politica dei governanti it11.liani Garibaldi fu obbligato a pronunziare il doloroso e famoso : obbedisco I Un solo tra gli elen1enti italiani ha diijertato della causa comune: quello socialista. Esso continua la sua lotta contro l'italianità di Trieste e fa gli affari del1' Austria e degli Slavi .... ! • E Algeslras? - Questa, in seguito ai recenti avvenimenti del Marocco, è la domanda che spontanea si presenta al pensiero. E Algesiras? Poichè, in fondo, perchè ciò che fu deciso dai plenipotenziari europei aJ Algesiras a proposito del Marocco presupponeva non solo l'adesione del Marocco a quelle decisioni ma anche la buona volontà di applicarle. Che questa buona vulonta abbia mancata e manchi nessun dubbio nè ora nè allora. Allora la condotta remissiva - e canzonatoria -del furbo Mohamed-el-Torres avrebbe dovuto far riflettere che gli Europei facevano i conti senza l'oste; la ribellione attuale e la nomina del nuovo sultano ci dimostrano che , sempre gli Europei , vendettero la pelle dell'orso mentre questi era ancor vivo. Allora come ora il Marocco rimane quella pericolosa incognita del1' avvenire che è sempre stato. Potrebbe non esserlo se gli Europei sapessero fare a meno del commercio in Africa ma ..... lo è : il fatto è questo e le gelosie dell'Europa. lo rendono peggiore e più grave. Ora poi le incognite diventano anehe µit'.1pericolose. Q11esta nomina di un nuovo Sultano. quasi all' indomani della occupazione di una città 111arocchina, e mentre El Rais11li e El Roghi tengono la montagna indisturbati dalla famo!:!a Mahalla, e accolti con gioia dalle tribù montanare non è certamente un sintomo di pace e di sicurezza per gli E11ropei. Questo Muley Azziz che le tribù del Marakesb Lanno proclamato Sultano è un amico o un nemico degli Europei ? Egli ha fatto rimettere in libertà i Marocchini incolpati dell'assassinio del Dr. Mauchamps: d'altra parte ha fatto dich'iarazioni di amicizia ad alcnni Europei. S11bito dopo l'assassinio del dottore francese egli fo l' unico dei funzionari marocchini che rivelasse un po' d'energia: d'altra parte si dice che egli sia molto devoto e molto attaccato alla Legge, la qual legge, che è il Cora110, impone ai fedeli il disprezzo e l'odio per gli infedeli cioè per gli Europei. NaturalLUente è anch' ora troppo presto per azzardare previsioni ; ma si può star certi che la migliore salvaguardia della integrità e del disordine e della xenofobia nel Marocco sono le gelosie reciproche delle potenze europee , le quali gelosie giovano al Marocco quanto e più che cento massacri. E la co·oferenza. di Algesiras ? Parole che il veu ticello caldo portò seco pel mondo, nel mese di quella dolce diploinH.tica villeggiatura. E noi allora lo dicemmo : e oggi i fatti cominciano a darci ragione. + La marcia del clericalismo in Italia. Mentre a Pisa la studentesca e la parte popolare, protestando, accolgono con una solenne fischiata l'arcivescovo Maffi al ritomo da Roma dove aveva ricevuto il cappello cardinalizio e insorge fieramente contro il Sindaco Prof. D'Ancona e contro la Ginnta comunale eh' era stata a visitare il porporato ; mentre scene analoghe e µer analogo motivo si verificano a Palermo all'entrata·del Cardinale Lualdi; a Lucca, un pelottone di cavalleria e carabinieri a cavallo in grande tenuta vanno incontro al Cardinale Lorenzelli, ch'è pure uno dei più attivi nemici dell'Italia Nuov!:\. Meno male che il popolo fece l' errata corrige e costrinse la musica che si apparecchiava a suonare musica sacra ad intuonare l'inno di Garibaldi ! Dal contrasto nel contegno delle autorità politiche a Lucca, a Palermo e a Pisa si vorrebbe argomentare che gli onori militari, non prescritti dal regolamento in vigore, resi al cardinale Lorenzelli non rappresentano l'azione del governo centrale; ma le risposte dei ministri o sotto ministri dell' Interno, della Marina e della Guerra alle varie interrogazioni su quegli incidenti , sull' invio di una nave da guerra a Paola per prendere parte alle feste per S. Francesco, e sull' in• chiesta inquisitoria relativa alla massoneria, nell'esercito e nella marina, provano che il ministero clericaleggia senza serietà, senza dignità, senza coraggio. Del clericalismo che si rende audace, intanto , si hanno al tre e più precise notizie da Montecitorio. I vi l'on. Stoppato è venuto nella discussione del bilancio di Grazia e Giustizia a rinforzare l'on. Santini eh' è addirittura inferocito contro l'Asino, di cui invoca il periodico sequestro per offesa alla religione. L'on. ministro Orlando non fu molto esplicito nel combattere la furia clericale ; ma non lasciò nemmrno contenti i nemici dell'Asino. Comunque e' era pronto chi avrebbe letto in piena Camera alcune belle pagine del illciniiale di diritto costitiizionale del Prof. Orlando, che avrebbero richiamato il ministro a sensi più retti di libertà ed avrebbero applicata una doccia fredda. ai bollenti rappresentanti della Santa Chiesa. Fu notato intanto che l' on. Stoppato potè invocare i rigori del fisco coutro la stampa liberale senza che dai bancbi di Sin'ist?-a e di Est?-ema sinistra sorgessero rumori e proteste come

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