RIVISTA POPOLARE 249 opere buone , la donna , il malthusianismo ( anche questo!), l'arte e la verità, la fede, eccetera, eccetera, eccetera. Romolo Quaglino è uno di quegli scrittori Ji cui almeno un libro bisogna aver letto ; è una figura a parte ( quasi dicevo una macchietta! ) nella nostra odierna letteratura poetica, romantica, critica e filosofica: e chi di questa vorrà fare un' anto - logia non troppo in..:ompleta , dovrà quindi riportare almeno uno dei molti piccoli capitoletti di questo succoso e bizzarro volume. Annunzi': VECCHIACETRA, sonetti di Luigi lppollto, Catania, Giannotta editore. ' INTERLUDIOCLASs1co, studii diversi di Federico De Maria, Roma, editrice 11 La Vita Letteraria >1. LE ORE ,uATTUTINE, canzoniere intimo di Salvatore Giuliano, ivi. SERENITÀ, ULTIMELETTERE, versi di Aristide Marino Gia nella, Genova, Spiotti editore. Gumo CAVALCANTnIegli albori del 11 dolce stil novo n, studio critico di Lorenzo Gatta, (Palermo, Sandron). RINASCENZASANNITICA, studi storici di Raffaello De Rensis su V. Cuoco, su G. Pepe, su F. D'Ovidio, su B. Labanca, su A. Tagliaferri e sui giuristi antichi e recenti del Moiise: edizione del \\ Pensiero Latino >> di Milano. Ed infine: AccENNI DI CRITICANUOVA, seconda edizione con mutazioni ed aggiunte, e prefazione di Angelo De Gubernatis, dell'opera già qui altra volta recensita , di Giovanni Lanzalone : editrice « La Vita Internazionale >> di Milano. E àrrivederci a quest'estate: se pure un'estate si può sperare che torni una buona volta su questo vecchio globo assiderato ! Chì'eti. MARIO PILO KIVIST A DELLE ~IVISTE C. F. Andrews. - - L'ideale della nazionalllà Indiana. - I fatti principali che hanno sbalordito e sorpreso il mondo al principio del XX secolo sono·le vittorie del Giap - pCJne su la Russia e il fiorire del nazionalismo in Asia. Basta osservare anche superficialmente il movimento delle idee delle popolazioni asiatiche, i loro atteggiamenti , le loro tendenze politiche per accorgerci che una nuova Asia si sviluppa sotto i nostri occhi. Un ritmo identico e simultaneo di aspirazioni nazionaliste si estende da Ischeran a Cabul da Calcutta a Pekino. È questa la salvezza delle nazionalità asiatiche. Il sentimento di indipendenza dal potere degli Occidentali si oppone ali' assorbimento della pretesa civiltà occidentale nel Giappone , o allo esterno e artificioso progresso della medesima civiltà nell'India. Il deperimento fatto della conquista forestiera nell' India, le condizioni snervanti del colore dei tropici, l'effetto disgregante della divisione per coste hanno impedito lo sviluppo dell'India. Ma ora però si manifestano evidenti segni di risveglio dello spirito nazionale che viene a contrastare con l' andazzo ormai pretSo, e la inJifferenza sistematicamente praticata dal governo · Inglese. La speranza è forte ovunque e nell'India si sente il fremito della nuova vita. Il tempo solo potrà mostrare se questo movimento nazionale è abbastanza forte pe:r smuovere le comunità del loro secolare conservatorismo. Le grandi comu - nità Maomettane si tengono ancora in disparte ma le giovani generazioni promettono di contribuire con forte efficacia, e di dare alla cansa del nazionalismo alcuni dei suoi più genuini combattentì. Ma non soltanto gli Indu e i Maomettani si devono alleare come [ndiani ma anche i Bramini ed i Sudra devono fare lo stesso. Vi sono alcune riforme la cui applicazione si è fatta urgente per il bene del paese e la pace del popolo. Per rafforzare la vitalità della razza bisogna abbandonare l'uso dei matrimoni di ragazzi, che non hanno altro risultato che quello di aumenttire il numero delle vedove, ed il culto degli idoli deve essere abbandonato. I maggiori provvedimenti igienici devono essere introdotti nei villaggi , e le scuole per i nobili indiani dovranno essere collocate nei sani distretti montagnosi. Ma la forza dipende. in primo luogo da una direzione unica. Ciò che è oggi é neces - sario ali' fndia è la inspirezione di un grande conduttiero e la prontezza a soffocare le minori cause di discordia ed a seguire la sua guida. È necesario avvertire questo fino da ora; che se il governo continua col suo sistema di sviluppare l'antagonismo mutuo fra le varie comunità, l'avvenire si farà sempre di più in più oscuro: mtntre invece se il movime,1to nazionale sarà bene accolto, visto con simpatia ed incoraggiato diventerà una fortezza per l'Inghilterra e la ricchezza dell'India. Intanto la grande attuali! aspirazione dell' [ndia è che essa possa presto prendere rango accanto alle colonie autonome, come un' autonoma unità dell'Impero Britannico. Una cosa spiacevok - ed anche un atto di potitica erro neo - è stata la introduzione, da parte delle giovani forze al Congresso Indiano, del boicottaggio delle opinioni e delle cose· Inglei-i. E fra le cose di cui c'è da dolersi al Congresso è che Io,ooo spettatori abbiano potuto assistervi senza essere delega ti. D'altra parte il Congresso ha rivelato un alto e caldo pa triottismo, per i propositi ed una vasta attività che , se ben guidato, può condurre alla costituzione di un nuovo edificio nazionale (Hindostan Review, Marzo 1907). + Bernard 5. Gilhert : Quando potremo volare - È probabile che nel prossimo futuro noi potremo volare. Bisogna accettare questa supposizione, che del resto sembra assai probabile - per trarne le possibili conclusioni. E prima di tutto quali diritti verranno a stabilirsi in seguito alla generalizazicme degli aereoplani, dei palloni dirigibili ed altre macchine aeree? Allargheranno essi ali' infinito i corifini dell'universo, oppure ci daranno la rivelazione che i possessori della terra non saranno mai i padroni· delle vie dcli' aria? Questi i problemi di natura civile e che sorgeranno 110nappena l'uso e l'esercizio dei dirigibili potrà esser messo in pratica , proprio c0me è accaduto per gli automobili. Non appena gli automobili cominciarono a diventare comuni immediatamenre si fecero sentire gli inconvenienti del novo veicolo che per la sua natura non poteva esser sottoposto alle regole che governano le corse delle vetture e la marcia dei treni. Poichè sarebbe insopportabile che il motore che fin'ora ha avuto possesso delle nostre vie potesse ~nche darci noia passando su le nostre teste. Cosa che avverrebbe , che avverrà fin che l'uso costante non avrà obbligato a creare una legislazione in proposito. La principale questione sarà quella dei danni , e quindi di ciò che dovrà essere proibito, poichè i motori ci delizieranno di scintille che metteranno fuoco alle cataste di legna, di corde che metteranno il disordine nei nostri giardini , di effluvi di di gas spiacevoli o pernicios;, di sgocciolamento d'olio di materie grasse e rifiuti ; orribili rumori romperanno il nostro sonno insomma saranno migliaia di orrori che verranno a disturbard e contro i quali si dovrà provvedere per difenderci. Naturalmente come si adoperano oggi in guerra gli automo•
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