240 KlVISTA POPOLAl\t:: conservare nel suo seno tutte le parti putrefatte, che ne inquinano l' organismo ed impregnano di fetide esalazioni anche le parti sane, che sono in grandissima prevalenza. L'on. Orlando tacque, su questo punto che a me sembrava e sembra il più importante: l'utilità della denunzia degli scandali sta precisamente nel trovare i mezzi affinchè essi non si 'ripetano , non si rinnovino e non assicurino l'impunità a coloro che ne sono gli autori. Ma se il Ministro tacque non potrebbero parlare i magistrati eletti per intelligenza, per sapere, per rettitudine e che pur sono legione? Quanto non guadagnerebbe nella opinione pubblica il corpo supremo della hJ.agistratura, se gli stessi magistrati si riunissero non solo per invocare miglioramenti economici, ma anche per indicare i mezzi onde conseguire l' elevamento morale e la espulsione degli indegni , che offuscono lo splendore della prima istituzione sociale, la circondano di diffidenze e ne rendono difficile il retto -funzionamento? DoTT. NAPOLEONE CoLAIANNI. L'cm~irisma le~ìslativo elesuceonse~uenze (Aproposdietolltaasssaullaereefabbricabili) Chi non conosce la strana virtù d'attrazione quasi irresistibile, esercitata dall'ostacolo a danno del ~iclista inesperto ? Il poveretto scorge il lampione, l' albero o il paracarro che gli vieta di proseguire la éorsa in una data direzione, e si studia di compiere tempestivamente le manovre necessarie per evitarlo; ma quasi sempre riesce, per inesplicabile fatalità, ad effettuare proprio quelle mosse che lo condurranno dritto dritto a dar di cozzo nel1' incsorab_ile ostacolo. Conseguenza - nell'ipotesi più favorevole - un capitombolo grottesco, qualche guasto alla macchina, e la spietata ilarità degli spetta tori. QL1esti volgari casi della vita quotidiana mi vengono sempre in mente quando considero il precipitoso e affannoso procedere della legislazione empirica. Anche il legislatoreempirico scorge benissimo il malanno, il pericolo sociale cui occorrerebbe ovviare , e corre al riparo con lodevole zelo; ma in novanta casi su cento gli '.lccade - proprio come allo sventurato ciclista - di ricorr.ere per l'appunto alle misure più acconcie per aggravare il malanno o p~r trasformare il semplice pericolo in un grave gua10 attuale. E pur troppo le conseguenze di questa ~atale tendenza del legislatore empirico non si reahzzan~ ,. neppure nella più benigna ipotesi, in modo cosi mnocuo da poter dar luogo alla cordiale ilarità degli spettatori l Dell'empirismo legislativo che imperversa, malauguratamente, nel nostro paese, abbiamo una sig~1itìca1~tissi~na r~cente ma1;1ifestazione nei provved1ment1, cosi detti, per la c1ttà di Roma; e in particolar modo nelle disposizioni intese a risolvere il momentoso P:oblem~ degli alloggi. La popolaz10ne d1 Roma - avvezza da diversi anni, ~o~o l' ulti~a crisi edilizia , a corrispondere canoni d affitto smgolarmente tènui - s'inalbera contro l~ tendenza all'aumento,· che da qualche tempo s1 accentua-e strilla. Strilla, senza considerar~ che i prezzi_ non sono oggi, in genere, più elevati che non f assero prima della crisi· strilla senza preoccuparsi del fatto che gli- alloaai sono altret- . N 1· G Ob tanto can a apo ~' a ~nova, a Milano, quanto a Roma. E non parliamo d1 quanto acc:ade all'estero in quasi tutti i grandi centri urbani, dove il pro~ blema delle abitazioni si presenta in termini di gran lunga più gravi, e dove, peraltro, si strilla assai meno, e si dà opera, molto più seriamente, ai provvedimenti meditati, vagliati, e sicuramente efficaci. . Ma il nostro legislatore· empirico ascolta gli strilli, scorge l'occasione propizia per accattarsi un briciolo di popolarità, e, chiusi gli occhi, si avventa contro l'ostacolo. Perchè sono cari gli alloggi? Il legislatore empirico ha studiato l'economia politica, ricorda la legge della domanda e dell'offerta, e risponde subito : Perchè la polazione è cresciuta, e non si sono fabbricate nuove abitazioni in numero corrispondente all'aumento della domanda. Ma che cosa occorre perchè si fabbrichino case? Il legislatore empirico non ignora le leggi imprescindibili della statica, e risponde senza esitare: occorre il terreno sul quale possano esser fatti sorgere gli edifici. Se adunque non si fabbricano case in numero sufficiente perchè alla crèscente domanda di alloggi corrisponda sempre un'offerta abbondante, di chi è la colpa? Evidentemente, dei proprietarii di aree fabbricabili, che non si decidono a edificare, e neppure vogliono vendere le aree ai volenterosi costruttori, perchè speculano con peccaminosa avidità sull'inevitabile aumento dei prezzi, determinato dal bisogno sempre più acuto di abitazioni. Di qui il solito grido, altamente intellettuale: Dàlli all' untore ! Addosso al proprietario di aree t E il grido si è convertito, dapprima con qualche circospezione, nel disposto dell'art. 9, legge 8 luglio 1904, che dà facoltà al Governo di autorizzare i Comuni ad imporre sulle aree fabbricabili (definite con una certa preoccupazione di esattezza tecnica) una tassa non eccedentè l' 1 °/ 0 sul valore ; ed oggi invece, senza circospezione alcuna, in forma deliberatamente aggressiva, nelle disposizioni del nuovo disegno di legge (Provvedimenti per la città di Roma, Camera dei Deputati, seduta del 12 marzo 1907, Atti, n. 689) che fanno salire il massimo della tassa al 3 °/ 0 (art. 6), designano come aree fabbricabili tutte quelle comprese nel perimetro del nuovo piano regolatore (art. 7), ·e avventano contro i proprietari untori la minaccia dell'espropriazione (articolo 9). Quali censure siano state mosse contro queste disposizioni, è ormai ben noto, <lacchè se ne sono fatti eco in seno al Consiglio Comunale di Roma, il duca di Sermoneta e il conte Sederini. Si è parlato di spogliazione, di confisca, di socialismo, e via dicendo. E non nego che si siano dette molte cose vere e giuste; ma frattanto si è trascurato il punto più interessante della questione, si è dimenticato lo scopo che il legislato1~e ha avuto in vista, e non si è considerato se e quanto corrispondessero a quello scopo le misure attuate o proposte. Io vorrei invece - lasciando da parte le considerazioni di equità, di costituzionalità, di opportunità politica - tentare di rispondere a questa semplice domanda: Le misure della legge 8 luglio 1904 e quelle contenute nel nuovo disegno di legge, sono o non sono atte a determinare un ribasso nel prezzo degli alloggi? E osservo subito, in primissimo luogo, che il le-• gislatore si è soffermato con singolare preoccupazione proprio sulla soglia del complesso problema delle abitazioni a buon mercato, mostrandosi persuaso che si tratti quasi esclusivamente di superare la difficoltà nascente dall' elevato prezzo delle aree. Che i materiali da costruzione costino molto (anche perchè gravati da one~osi dazi _comunali d'i~i._troduzione), che la mano d opera ~1~ sempre P!u. car~,. che i capitali da investire nell impresa ed1hz1a es1-
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