236 RIVISTA POPOLARE conipetenz.a di questo mondo. Lo sfido a dire chi è il mio congiunto condannato e quando fu condannato. Il Giornale di Catania non dice se il suo competentissimo intervistato sia un magistrato; ma se egli lo è si rende degno di stare nella mala com pago ia degli arnoni. 3.0 Una rettifica mi venne dal Consigliere di Corte di Appello in Firenze Galiani; il quale nelle interviste col Fieramosca ( r 5 Maggio) rilevò che io lo avevo messo sotto una luce sinistra parlando dal seggio parlamentare, senza rimorso di danneggiargli la carriera ... Comincio dal disingannarlo su questo punto e gli ricordo che l'accusa di servilismo non la lanciai valendomi della immunità parlamentare; ma ne assunsi la piena responsabilità 1 come avevo promesso al Presidente della Camera· Biancheri, pubblicandola nel mio scritto: Come si amministra la giustiz.ia in Italia (pagg. 59 a 62). Nè nel 190L~, nè in tale pubblicazione 1 nè nel discorso del r. 0 Maggio feci il nome del signor Galiani; ma parlai del Tribunale di Trapani. Il suo intervento, se io comprendo bene la rettiGca 1 mi fa sospettare che in quel caso c'è un magistrato indegno di più. Pcrchè si comprendano bene e l'accusa e la rettifica riproduco dal Come si _amministra la giustiz.ia in Italia la lctrera che l'ex deputato Mauro indirizzò al Guardasigilli nel 1901 e che a me fu comunicata dal suo autore : Eccellenza, <e Consenta che io richiami l' att~nzione della E. V. su di un fatto gravissimo. <e Fui deputato al Parlamento e la vivacità delle lotte politiche e municipali non mi è nuova. Conosco tutte le asprezze di certe battaglie politiche e la natura stessa del mio spirito non mi lascia trascinare alla esagerazione. <e Rispettoso, per istinto e per educazione, dei pronunziati della Magistratura io non debbo e non voglio parlare a V. E. del modo come si svolge un processo contro di me per i fatti elettorali del 1900. E' doveroso per tutti aspettare la parola definitiva del Magistrato prima che qualsiasi istanza possa rivolgersi al Guardasigilli. <e Ma vi è un fatto grave estraneo a ciò che forma oggetto di disputa innanzi al Magistrato e sul quale io non posso non richiamare l'attenzione della E. V. Colpevole sarei se dimenticassi che è dovere del cittadino rivelare i gravi sconci, ai quali egli assiste. « Innanzi al Tribunale di Trapani nelle udienze del 12, 13 e 14 agosto decorso venne svolto il processo contro di me e di altri sulla validità del verbale elettorale della Ta Sezione del Collegio di Alcamo. . <e Decise il Tribunale la incompetenza sua ed il Presidente volle, contrariamente alle consuetudini, leggere non solo il dispositivo ma i considerando della sentenza, la quale venne subito depositata in Cancelleria; scritta e sottoscritta dallo stesso Presidente. <e Un avvocato della causa, il sig. Vito Grignani, per preparare subito i motivi di appello chiese lo stesso giorno copia della sentenza e l' ebba dal Cancelliere scritta di pugno del Cancelliere stesso. Ebbene 5 giorni dopo, ossia il 19 agosto veniva depositata nella Cancelleria del Tribunale una nuova sentenz.a affatto diversa dalla prima, nella g uale tutti i considerando erano mutati ed alla quale si dava un carattere polemico, che tanto più non aveva ragione di essere in guanto gli avvocati, non avendo fiducia nella sérenità del Tribunale, si erano rifiutati di discutere la causa, limitandosi a dettare le conclusioni. <e Due fatti sono notevoli ed aggravano questo gravissimo della sostituzione della sentenza. Il primo si è che nientemeno nella seconda sentenza era stato cambiato anche il dipositivo, ma il cancelliere non volle prestarsi al cambiamento; il secondo è che uno dei giudici che aveva assistito al pubblico dibattimento partecipando nella Camera di Consiglio alla redazione della sentenza 1 il sig. Ganga, partì il giorno r 5 da Trapani , andando in ferie. Come poteva egli partecipare alla discussione e redazione della nuova sentenza ? <e Questi sono i fatti. Il dspetto che devo a V. E. mi vieta qualsiasi commento. Io ho compiuto il dover mio rivelandoli. Unisco le copie delle due sentenze e mi dichiaro a disposizione di V. E. per gli schiarimenti che potranno essermi richiesti. Voglia, Eccellenza, accogliere i sensi della mia profonda stima. » Dev.mo Avv. MAURO ex deputato al Parlamento Nel citato mio scritto aggiungevo: cc E' doveroso, però, - e il dovere compio con « grato animo - ricordare che la Corte di Appello di Palermo !?presieduta dal cav. Vitelli relatore, lacero la sentenza del Tribunale di Trapani, che « venne staffilato con queste parole: << le conside- « razioni del Tribunale se dimostrano l'ingegno (?) « di chi ebbe a redigere la sentenza dimostrano altresì « quelle sofistiche sottigliene alle quali di ordinario cc si ricorre allorchè si sostiene una tesi , che non « poggia sopra saldo fondamento.>> (10 ottobre 1901. Che cosa risponde dopo due anni e m~no il Consigliere Galiani nella intervista_ col Fieramosca, a questa precisa denunzia dell'ex deputato Mauro? Trascrivo .integralmente la prosa del giornale. fiorenti no affinchè non ci sia il benchè menomo dubb'io sulla esaltezza della riproduzione del suo pensiero: « Egli 1 il Galiani, era ·Presidente del Tribunale <e quando nella Sezione penale presieduta dal vice cc Presidente si svolgeva in Trapani il procedimento cc contro l'ex on. Mauro ». · <e Quel turno dopo sentiti tutti i testimoni invece <e di proferire la sentenza dì condanna o di asso- <c luzione credette bene di emettere un provvedi- <c mento con cui dispose di invia-re gli atti al giu- <c dice istruttore per novella supplementare istrucc zione ». cc Questo provvedimento fu letto e pubblicato in <e udienza, e il cancelliere ne prese nota in verbale ». cc Il Vice Presidente, carne si suol fare, domandò <e al Capo del Tribunale le sue impressioni; e il Prece sictentc non pronunziò alcun parere in merito al <e provvedimento emesso, ma solo osservò che per « la jorma bisognava redigerlo e farne un originale « da rimanere in Cancelleria e una copia autentica <e per unirla al processo onde potesse servire nel <e giudizio eventuale di appello >>. _ « E così invece di lasciare la sola menzione in cc verbale di quel provv~dimento esso venne redatto « in forma di senrenza come si è detto ». ·« In questo lavoro di redazione il Consigliere <e Galiani non prese parte alcuna, nè parlò mai col « Cancelliere ». « Avvenne che il provvedimento fu appellato dal- « l'imputato, il quale potè fare ciò perchè si· trattava « di pronuncia che assunse forma di sentenza in- « vece che di ordinanza ». La versione del consigliere Galiani è alquanto diversa di quella dell'ex deputato Mauro; ma per guanto questa è chiara e precisa altrettanto l'altra è involuta e imbarazzata. Tale l' h.anno giudicata
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