RIVISTA POPOLARE 223 presa per forza, e questo non è p1u trascurare una teoria astratta, ma deridersi d' un solenne e fondamentale contratto. Non e' è dunque da sorprendersi se un tale governante telegrafa al suo ministro: << Non m'importa che questo atto sia anti-costituzionale n vero che questa costituzione non era quella degl Stati ma bensì quella di Cuba. Nel suo ultìmo anatema da Cambridge il Presidente parlò della curiosa rinascenza dei « diritti degli Stati » che dichiarò essere stati suscitati per proteggere le corporazioni degli Stati nella loro opera predatoria. Non fece i nomi di questi predoni ma fortunatamente sono ben nati e ccmprendono nomi _digiudici della Corte Suprema e Senatori del paese; i quali hanno denunciata la tendenza a distruggere le savie limitazioni costituzionali e la difesa dell'accentramento dei poteri. È vero che il senatore dell' fndiana esclama: Cos'è la Nazione? È il popolo Americano nel suo insieme << A questa dichiarazione si può opporre quella di Abramo Lincoln che disse: « Mantenere inviolati i diritti degli Stati ad erdinare e controllare nella costituzione i loro propri affari esclusivamente se - condo il loro proprio criterio, è essenziale alla conservazione di quell' equilibrìo di poteri sui quali si basano le nostre istituzioni n. E similari sono le opinioni di Washington e di Thoma Zefferson. · Ma il più reciso di tutti fu Daniel \Vebster. Che cosa avrebbe egli detto alla Macchiavellica dichiarazione del Presidente a Cambridge? << I diritti degli Stati debbono conservarsi quando implicano diritto di popolo; non quando rappresentan0 ingiustizie del popolo >>. Rìcordiamoci la risposta di Webster al presidente Iackson che nel 1837 si lagnava delle critiche mosse al governo dicendo che dovrebbero essere soggette alle limitazioni della verità e della giustizia. << Ma ~ignore - disse Web ster - chi deve giudicare di questa giustizia e di questa verità? Deve il popolo essere egli stesso il giudice o debbono altri giudicare per lui ? Il primo oggetto di un popolo libero è la conservazione della sua libertà , e la libertà è conservata soltanto mantenendo i freni costituzionali e le giuste divisioni del potere politico. Non e' è maggiore pericolo del voler sem plificare il governo. II più semplice dei governi è il dispotismo, il meno amplice le monarchie costituzionali: ma ogni repubblica deve imporre al governo numerose limitazioni e freni alfa sua autorità ......... . lo spirito della libertà è ardito e impavido, ma è anche cauto e sagace; geloso di usurpazioni e ài uomini. Si difende con ogni maggior cura cootro gli assalti della ambizione e della passione e non permette al potere di oltrepassare i suoi pre - scritti limiti anche se accompagnato dalla benevolenza, dalle buone intenzioni e da scopi patriottici n. (Qui l'autore fa un' attacco a fondo contro Roosevelt mettendo in contrasto i suoi atti con le sue parole; i fatti ed i resultati della sua politica con le sue inten 1 ioni. Dichiara che i benefici i dei Trusts sono il risultato della avveduta ini1iativa individuale, e che Roosevelt fa delle pericolose anticipa 1 ioni al socialismo mosso soltanto dal desiderio della propria riele 1 ione. E continua). Fu un simile presidente, marcio di ambizione e di errori come Roosevelt, che Webster rifiutò di costituire guardiano della libertà. La democrazia Jacksoniana che egli combatte s'avvicinava già al tipo Napoleonico dell'Impero Democratico, nel quale l'eletto della Nazione è incaricato di difendere lo Stato contro tutti e specialmente contro la Costituzione. Fino a qnell'epoca la Corte Suprema aveva seguito il suo ufficio di sviluppare organica - mente la Costituzione, ed aveva mostrato di essere valida difesa della libertà Costituzionale. Jackson col suo modo di no minare i giudici introdusse l'influenza dell'esecutivo nelle decisioni della Corte Suprema. Sotto la seconda presidenza Ji Jackson la Nazione crebbe enormemente in ricchezza e prosperità, e fu appunto questa efflorescenza di ricchezza che permise di tollerare le pazzie e gli orrori della politica di Zachson In questo trovano delle condizioni analoghe alle condizioni attuali. Ric<;_>rdiam.ocdi ella severa denuncia di Webster di coloro eh<:: invece di incoraggiare la iniziativa individuale attizzavano i fuochi del socialismo ll. Vi ~sono individui che si lagnano continuamente del!' oppressione, della speculazione della influenza perniciosa della ricchezza accumulata. In un paese di perf.:tta uguaglianza muovono cielo e terra contro i privilegi del monopolio; in un paese dove le proprietà e più ugualmente divisa che altrove predicano :1eggi agrari<::; in un un paese dove i salari sono alti più che in ogni altro paese cercano di persuadere l' operaio che egli è schiavo. Cosa desiderano? Evidentemente godere i frutti delle fatiche altrui, sporgere il disordine ed i principii corrotti. Gli uomini non sanno sempre resistere alle tentazioni alle quali sono esposti ·all'abbondanza stessa dei benefici della provvidenza ». Questo· diceva \Vebster e questo è un perfetto quadro della situazione attuale. Quale sarà l' esito di tutto ciò? Guardiamo la pagina di d·1 storia che racconta le conseguenze immediate dell'amministrazione di Jack.son. Pochi giorni dopo la nomina di Van Buren i_l paese si trovò alle prese col più spaventoso panico finanziario. Tutte le banche sospesero i pagamenti e la fallita fu uni versale Gli sforzi di Bes ton ed altri Jachsoniani di di - rigare I' ira popolare ~ contro le Banche furono vani. Pochi chi anni prima essi si erano serviti dell'insensata antipatia pubblica contro la cosiddetta plutocrazia per arrvivare al potere: videro ora questa stessa ira popolare rivolta contro se st~3si : le condizioni del popolo erano dolorose, il commercio era paralizzato, gli operai erano senza lavoro; agricoltori mer - canti art1g1ani tutti si trovavano nella medesima miseria. Tale la descrizione fatta da Teodoro Roosevelt, storico, dei risultati di una amministrazione simile alla sua. In conclusione e' è da chiedersi se dobbiamo prevedere una ripetizione della storia e vedere un secondo Jackson designare il suo successore impegnato a continuare la regolazione arbitraria e la legislazione per decreti :del!' Esecutivo, o se non è piuttosto il caso di rimettere il nostro governo su le vie sicure preparate dai padri della Repubblica. Agli stati del 3Ud il decidere; essi soli son rimasti fedeli al partito democratico ed a loro spetta nominare il candidato democratico. A chi dunque dovrà allearsi il Sud, e dove cercherà il proprio candidato? E' forse negli stati del- )' Est che già mostrarono la loro intenzione di tornare al rispetto della costituzione? O ali' Ovest rovinando così tutte le speranze, per nominare uno la cui voce non è che la eco lontana di quella del Presidente? Bisogna che il goveruo del popolo nella costituzione non scompaia: ecco tutto. - (North American Revìew. Aprileì • Ernesto H?ward: La sopravalutazlone del denaro e I' avvenire del prezz1. - Durante I' ultimo decennio abbiamo avuto in ~merica una espansione del volume monetario che eccede la sopra valutazione della carta -moneta della guerra civ le e ragguaglia l'espansione aurea del!' epoca cali forniana. Questa insolita espansione monetaria è stata accompagnata da fenomeni industriali che possono gettare molta luce su l' avvenire dei prezzi e degli affari. La lotta monetaria del 1896 s'aggirava sopratutto sul rialzo o il ribasso del prezzo delle merci nei suoi rapporti col ristabilimento dell' argento e nei suoi effetti presso le classi industriali. E un fatto curioso mtntre che la storia familiare su la quantità dei denaro fu allora più che mai asp:amente criticata, ciò nondimeno i due contendenti, partigiani del sistema oro e del sistema argento, basavano le loro obiezioni su la verità fon-
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