Rivista popolare di politica lettere e scienze sociali - anno XIII - n. 8 - 30 aprile 1907

R I V I S T'A POP OLA RE 219 oltre al miraggio economico, vi sono al tre ragioni, che spingono la gioventù agli studi superiori: la vigorosa e tenace infiltrazione dell9 civiltà occidentale in seno alle classi disagiate, le crisi economiche e poli~iche, la propaganda rivoluzionaria, hanno svegliato nella gran massa del popolo sete di nuovi bisogni, immensi appetiti di aria e di luce: e nei moti oonvulsi delle ribellioni ed in tutte le sue manifestazioni essa reclama ciò che fino ad oggi costituiva il solo vantaggio ed usufrutto delle classi più ricche. I figli del popolo accorrono alle università, come Kondratief domandando a qnella scienza, che ha rivelato tutta la triste con- · dizione della classe loro, il mezzo di migliorare questo stato; assimilano meraviglioHamente con tutta l' ingennità di un popolo giovane, di una classe, solo ieri uscita dalla schiavitù e dalla barbarie, le nuove teorie filosofiche ed economiche. Le grandi città come Mosca, Pietroburgo, ·Odessa, Varsavia, che sono insieme centri politici ed intellettuali della nazione, formicolano di studenti poveri, che alloggiano nei quartieri operai ed industriali, e vi vengono da tutte le parti e da tutte le naziopalità dell'impero. Noi conosciamo già dalla lettura degli autori russi la vita caratteristica di questi proletari: l'ambiente di sporcizia e di miseria in cui trascorre i suoi anni di studio lo studente tipo, che riceve dalla famiglia 12 rubei al mese, ci vien descritto nella novella di Cekof. Molti giovani guadagnano di che da mantenersi in città dando lezione agli siudenti dei ginnasi ed attendendo ai più svariati mestieri; molti si adattano ad umili posti di portinaio; verso la sera riempiono le cucine economiche o lo mense accademiche che la pubblica e privata beneficenza ha fondato a loro aiuto: parte di essi è sussidiata dalle à.ssociazioni di soccorso dalle quali riceve libri, danaro ed abiti. Però le società non possono contentare tutte le domande: la società di Kieff ha dovuto nell'anno 1903 respingere più di 130 domande, pur essendo una delle societ.à meglio organizzate. Un largo contigente al proletariato studentesco è dato dalla gioventù israelita, che si ammassa nelle città invano chiedendo di poter studiare: le ferree disposizioni, limitanti a pochissimi i posti per gl'israeliti nelle università, contrastano non solo contro il numero stragrande di essi, che, avendo pur compiuto brillantemente gli studi secondari, (pei quali anche vige colla ]imitazione dei posti disponibili, uno strano sistema di cernita) domanda di poterli continuare, ma anche contro la crescente tendenza, manifestatasi da qualche tempo in seno all' elemento semita, verso gli studi (1). Si narra, che i giovani, i quali non possono, per povertà od altra ragione, iscriversi negl'istituti superiori, sia pure come uditori, sono soliti radunarsi assiduamente verso la sera presso i compagni studenti, dai quali asooltano la ripetizione europee. L'Italia ne ha più di tuttt: 1 r istituto per I .436.114 abit.; la Russia meno di tutte, cioè· I istituto pt!r r 2.300.000 abit. (1) Questa tendenza dell'demento israelita per gli studi è stata notata in Germania (vedasi in Ferraris. La statistica Jella co/tu,-a intellettuale etc .•• op cit.). delle lezioni fatte al mattino dai professori. Non sono pochi questi volenterosi che vegetano nella più squallida miseria, cercando con mille mezzi di deludere la vigilanza della polizia, la quale è ass_ai severa per i residenti nelle grandi città, sforniti di occupazione fissa, specie se ebrei. Di intellettuali s'accrescono le file dai vagabondi e dei mestieranti della democrazia, e non solo per le ragioni su accennate , ma anche, perchè molti, non trovando subito lavori adatti alle loro attitudini ed in relazione colla loro istruzione, disillusi e malcontenti, diventano dei refrattari. E nelle grandi città la vita è. più cara, il freddo durante l'inverno, per chi non ha pane, è più intenso, ma là anche la potenza e la richezza sono più grandi : questi giovani-che hanno visto, pensato e compreso, che hanno ~ccumulato nell'animo odi e rancori, - da cinque anni SCl\~ciatidalle aule delle accademie, esconodai~loro tuguri, ·ed, al cospetto dei sontuosi palagi, per i boulevcirds mondani s' affollano minacciosi, vinti e non domi, innanzi ai fucili ed ai cannoni, domandando, nella co.- scienza d' un diritto, di vivere e di godere, domandando, che viva e goda anche l'immensa miserabile massa, che li ha generati I La boheme intellettuale diede nel 1871 in Francia il maggiore contingente alla rivoluzione socialista; i 1·efrattari del secondo impero, descritti dal Murger e dal Vallès, divennero comunardi; cosi oggi nella Russia i ribelli , gl'insofferenti del proletariato umversi tari o ingrossano le file dei terroristi. • Esuli volontari, o per ragioni politiche di persecuzione e di baudo, ogni anno, sempre in maggior numero, gli studenti russi si sparpagliano per le università straniere. Emigrano d' una nazione ad un altra, di università in università, instabili ·ed iJlusi, rosi d'ambizione e da sete di sapere; sul volto, negli abiti, negli usi trasportando seco il triste fardelJo della propria miseria e della malattia di razza, l'oblomovskina. La Svizzera ha 3119 studenti: di cui 1847 svizzeri e 1272 stranieri, in:. maggior parte russi - in questa cifra sono comprese 342 studentesse, di cui 212 russe. NelJa Germania su 2369 studenti stranieri ve ne sono 607 russi; in Austria 340 su 2105. I corsi trimestrali delle università francesi contano su 1841 stranieri 366 russi, distribuiti variamente, ma in ispecie fra le università di Parigi, di Montpellier, di Nancy ·e di Grènoble. Altri russi si trovano negli atenei del Belgio e della D2,nimarca; numerosissimi finlandesi nella Svezia; circa 100 slavi-mi risulta-e con tendenza ad un accrescimento rapidissimo, si trovano iscritti nelle università italiane. Essi vivono in condizioni più che modeste, con mensili, che vanno dalle 30 alle 80 lire: nè questi mensili loro in via ti dalle famiglie o dai parenti, rimasti in patria, sono sicuri e non sempre, a causa della distanza , specie in questi uitimi tempi, giungono con regolarità; il che per gente, la qua.le ha il proprio danaro assai limitato, corrisponde tal volta a dolorosi periodi di privazioni ed, ove il soccorso dei comp~gni non venga immediato, a gwrrn senza pane. Le vicende rivoluziouarie degli ultimi tempi e la re-

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