198 RIVISTA POPOLARE del nostro Ministero degli Esteri fosse una succursale della minuscola Corte del Montenegro. La smentita giova alla monarchira e alla dinastia e noi sorridiamo della ingenuità di qualche giornale monarchico, che nella pubblicazione della 1'1·ibuna vide un atto dannoso al paese ed alla dinastia. Il Re, Giolitti e Roux devono sorridere sotto i baffi. di questa ingenuità. Nota. A dimostrare quale razza di solidarietà regni tra gli ufficiosi it iani facciamo menzivne di una corrispondenza al JVIattino c1· Napoli, nella quale si afferma che la Tribuna pùbblicò la discussa informazione pel dispetto provato dall'on. Roux per non avere ottenuto il posto di ministro delle finanze ... + La politica estera dell'ctalla. Valzers pericolosi o sincero amore di pace?-II viaggio di Vittorio Emmanuele 3° come rilevammo nel numero precedente era riuscito sgradito ali' Austria e alle po• polazioni balcaniche. A pochi giorni di distanza un altro piccolo avvenimento politico ha ·1evato maggiore rumore: l'incontro del Re d'Italia col Re d'Inghilterra. Gli ufficiosi dissero al solito, che si trattava di una semplice cortesia - proprio come quella che poco prima aveva fatto incontrare Edoardo VII con Alfonso XIII a Cartagena. Ma il gran pubblico rimase incredulo e in questi convegni regali vide dei reconditi fini. Quali? Si afferma che il Re d' Inghilterra non essendo più in età di correre la cavallina in cerca di belle donne e di bische, si sia deciso di correre il mondo in compagnia della bella Regina Alessandra come commesso viaggiatore della pace, nè più nè meno del suo concittadino William Stead, che dopo aver visitato le Corti Enropee per preparare·· la Conferenza dell'Aja, ha dato una capatina a Washington; e negli Stati Uniti da parte di Roosevelt e di Carnegie che rappresenta la potenza dei miliardi e della filantropia ha incontrato accoglienze veramente liete. E' sincero l'amore della pace in ~doardo VII? Noi lo crediamo tale; e crediamo del pari che i suoi ministri vogliono con pari sincerità un freno agli armamenti - ciò che è una cosa di versa del disarmo desiderato dai pacifi.stL Crediamo alla sincerità del Re e dei ministri d' Inghilterra, perchè la pace e la limitazione delle spese militari riescono ntili all' Impero britannico. E come no? L'Inghilterra formidabilmente armata , dominatrice incontrastata del mare, non può· che preferire lo stato quo. Di _diverso avviso é l' Imperatore di Germania ed un poco ii suo popolo, che di limiti agli armamenti non vogliono saperne. La Francia del pari, per la platonica aspirazione alle revanche, sempre più improbabile, è dello stésso avviso. L'avversione del!' Imperiale Tartarin per la pace e pel disarmo suscita i sospetti e i malumori suoi contro il governo d'Italia, che simpatizza per quei due obbiettivi ; sicchè gran parte della stampa germanica ha commentato sfavorevolmente il convegno di Gaeta - tanto più che esso pare sia arrivato improvviso, inaspettato, e non preannunziato nel convegno di Rapallo. Perciò la stessa stampa con parole più o meno aspre ripete il bon mot di Bulow; e cioè: che l'Italia, come una qualsiasi sgualdrinella infedele a tutti , dopo il giro di valzer di Rapallo ne ballò un altro ad A tene ed ora un terzo a Gaeta. Il giro di valzer sarebbe l'esponente della nostra slealtà, del nostro macchiavellismo. Gli ufficiosi italiani in vece cantano su tutti i toni che l'Italia rimane fedele alla 'lriplice e che interprotando 11 alleanza nel senso pacifico, il suo Re e i suoi minil:ltri si valgono della loro posizione per farla da intermediari tra la Germania e l'Inghilterra e quindi da onesti sensali nel grande negozio della pace. Francamente questo ufficio ci piacerebbe molto ; ma per riuscirvi _bisognerebbero diverse condizioni favore- - voli: non essere sospettati da uno o dai maggior, interessa.ti; godere di mclta autorità; possedere un grande tatto ed un' abilità soprl:\ffi.na. Noi dubitiamo fortemente sulla esistenza di tali condizioni e temiamo, perciò, che in qualche hrutto giorno i ballerini internazionali lasceranno i,1 un angolo l'Italia e all' occorrenza le regaleranno dei calci. • Romolo Murrl. li suo quarto d' ora di Rabelais. - Il Papa ha sospeso a, divinis Don Romolo Murri. A q uaudo la grande scomunica , che lo scaccerà definitivamente dalla Chiesa cattolica? La grave misura ha fatto una profonda impressione non solo nel moudo ecclesiastico, ma anche trct i laici, che giustamente seguono il movimento religioso A noi il fatto non arreca alcuna sorpresa e ci prod 11ce un certo piacere, perchè costituisce uno dei tanti indici dellR intransigenza politica, non religiosa, del Vaticano cbe avrà nna grande e decisiva riperc11ssione sulla vita pubblica italiana. La grave punizione infl.itta. al sacerdote Murri, infatti, ha un carattere essenzialmente politico. I nostri lettori conoscono gli attriti tra il capo della nostra democrazia cristiana e il Vaticano. In tutti gl' incidenti pas:3ati con un poco di buona volontà si poteva vedere l' elemento religioso; nell'ultimo rimane assolutamente esclnso. Da quali moti vi fu determinata la grave misura del Pontefice contro Don Murri? Da una sua intervista col corrispondente del Matin, alquanto attenuata e rettificata in quella col Giornal,e d'Italia. Nella intervista col giornale francese il sacerdote Marchigiano enunziò forse qualche eresia, approvò qualche atto ingiusto e scandaloso? Niente affatto : criticò l'· azione politica dei cattelici che si sono messi al servizio della reazione, cioè di quelli che egli chiama clericali , ma che pel papa _e pei gesuiti che lo dirigono, sappiamo già che si confoudono sic et simpliciter coi cattolici. Don Murri si permise anche di esprimere con parole vivaci, che l' Osservat01·e romano qualificò insolenti, un severo giudizio sopra q uell' tt.llegro mattacchione di Monsignor Montagnini tanto allegro diplomatico che quel 1·ivoluzionario c~rdinale Merry del Val ha dovuto implicitamente sconfessarlo nella lettera all'arcivescovo Ft1zet, che si era doluto espramente delle sciocchezze che il diplomatico vaticanesco aveva registrato nel suo famoMo diario. . . delle serve e delle aristocratiche cocottes parigine. Egli, osò anche soste nere che il cattolicismo dovrebbe far poco conto del1' appoggio dei governi, scindere la propria responsabilità da quella dei partiti politici, fare assegnamento sulle proprie energie e rivelaesi vera religione dell' umanità civile , educatrice dello spirito e delle coscienze, informandosi alle forze nuove: la scienza e la democrazia. Il vero significato di questa punizione non si può afferrare se non si pone in rapporto coll' azione dei clericali nelle due ultime lotte elettorali di Girgenti e di Firenze ; dalle quali si capisce , ciò che forse noi soli abbiamo messo in evidenza all'indomani delle elezioni generali del 1904: Pio X rinunzia al non expedit, all' intransigenza verso l' Italia, pur di appoggiare candidati reazionari, nemici dei lavoratori e della democrazia. Oh! quanto egli è lontano da quel Leone XIII, che dettò l'en0iclica semisocialista de conditione opificum.... . Ora il giudizio di Don Murri su Monsignor Montagnini e sui clericali politicamente colpiva in pieno. petto il Pontefice che del clericalismo più stolto e più esagerato è sincero e fanatico sostenitore. Noi riconosciamo che il Papa è logico e non si arresterà a mezza strada : costringerà ad usci re dalla Chiesa Don Murri e quanti vorranno seguirlo ed imitarlo.
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