Rivista popolare di politica lettere e scienze sociali - anno XIII - n. 8 - 30 aprile 1907

212 RIVISTA POPOLARE pronunziato, togliendo a pretesto Giosue .ca~ducci. Questo retore a sangue freddo 110~1 ha sentl~o innanzi al o-rande lutto nessun impeto di commoz10ne; non ha ti~vato quindi nulla da dire, m~ pur non ha _ voluto mancare di afferire al pubblico la sua falsità stentata il suo artificio volgare. E' perciò stato costretto a (iv :lare aperta1~1ent_e la manifest~ d.e~adenza del suo intelletto di cui era pur cosi 111tida conferma la recente p 1 rova di Pìù ~he l'. amore: Ed ha copiato sè stes~o,. i suo~ vecchi ~r~1coh d1 giornale, i suoi ve~chi .d1sco.rs1.elettoralI, 1nc~pac~ d'intessere una sene d1 penod1, pur nullad1cent1 nell' armonia delle parole, come al solito. . . Invano eo-li ora ri pett! e copia le sue vecchie frasi e le sue m~ffite immagini, poiché no~ ha più forza di trovarne delle nuove· invano· contmu:.i a baloccarsi con le vanità pret~nziose, ~on le m_is~ificazioni inconcludenti con le lamb1ccature tat1cose, per nascondere che' l' opera su_a e 1~ vita sua e dao-li co-ua]i suoi non hanno mente di comune con la bu-loria di Giosue Carducci. Tutto ciò è sommamente triste ! Ma non per nulla il D' Annunzio è stato sempre rautore prediletto dalla bordaglia scribacch~ante dei gio~inetti esteti, dalla petulanza bellettc~1sta ci.elle s1gn_ore che amano di secuire nelle pagrne dei romanzi le veridiche memorie dei proprii spasimi adulterini. Per fortuna la D' Annunziaggine è tinita, ed è esaurito il suo iniziatore, costrettu, come un rauco fonourafo, a ripetere sè stesso, a copiare le sue frast sbiadite e le sue immagini muffite, a balo~- carsi ancora con le vacuità pretenziose, con ]e m1stihcazioni inconcludenti, con le sudate lambiccature, onde fu composta la sua fama. . . . , No: l'opera sua e la vita sua e degli_ eg\iali. suoi non hanno niente di comune con la gloria d1 G10sue Carducci. Ci duole solo per l'accorto editore Treves, tratto ingannevolmente a~ acquistare .a lauto prezzo, in. onore. ?elCardu~c1, un . vecch~o abito intessuto d1 sgualc1t1 brandelli della ngattena D' Annu nziana. FLOR[ANO DEL SECOLO (Continuazione e fine) Forse, a p~rte 1~ debol_ezza politi.ca di q~el com une, la prima idea d1 soppress10ne sara s~a~a veramente suggerita dalla supposta estrema v1c1:- nanza con Vizzini. Ritenne infatti la Sotto-Commissione che la distanza tra Licodia e·Vizzini fosse di soli tre chilometri di strada rotabile. Ce ne stanno invece non meno di dieci, com'ebbero a far rilevare il Comune e il Consiglio provinciale; e solo una strada mulatLiera, o meglio da pedoni e da capre, che, dalla frapposta valle, s' inerpica sui dorsi delle due alture sui cui stanno appollaiati i due comuni, porge mezzo di accorciare quella distanza a tutto disagio e rischio del viandante, lasciandone sempre una presso che doppia di quell' altra escogitata dalla sotto-Commissione, o da chi per essa. Ma che forza può avere. di fronte alle affermazioni di una sotto-Commissione, la verità e l'evidenza dei fatti, senza il peso d'una sufficiente influenza politica o d. altra natura? V' era però, per l' aggregazione a Vizzini, una difficoltà: le secolari animosità tra Licodiesi e Vizzinesi. (1) Habent sua sidera praetu,·ae ! Questa difficoltà, forse perchè men evident~ e men giustificata e giustifìcabile, fu senz'altro riconosciuta e menata buona. Con quale effetto? La conservazione della giustizia locale penserà il le~tore, dal momenco ~he la famosa vicinanza veniva meno. No, candido lettore, la soppressione era inevitabilmente decisa, e nessun mandamento come: null' uom si toglie ali' ira del dest111 cht: lo preme. Col solo etfetto dell' aggregazione ad un' altro mandam_ento. Il q~ale fu, non l'indovit;~ret~, quello stesso d1 Grammichele, che come s e visto era stato proposto per la soppression~ e poi co_ns~rva~o, e che dava quarantanove sentenze in meno d1 ~1codia, e aveva un territorio quasi cinque volte niznore, e dista va da Licodia ben sedici chilometri! ! I La quantità degli ajfar_i, e _specia.lme~te i_lnumero delle sentenze era, lo ripetiamo, 11 cnteno prevalente nello spirito della legge, che si limitò a indicarlo per primo. (art. 2, lettera a). Ora, quanto ad affari, la pretura di Licodia era la più importante tra le otto prodoste per la soppressione. Per estensione territoriale (parole della legge) non era seconda che. a qaella di Cas~iglione. E se la sua popolazione risultava numericamente minore di quelle delle altre 4 preture conservate, (non molto àl di sotto di Scordia) ne era costante però il movimenio in aumento, (anche queste parole della legge) come quella rappresentanza comunale aveva dimostrato con le seguenti cifre : 1871 189r 1889 (censimento) )) (3 r Dic.) abit. )) )) 5696 6222 6909 cifre che .Jànno una percentuale d'aumento del 21, mentre la relativa media generale del regno è intorno al r 5. In ognì caso, la proporzi0ne tra la pop.olazion~ e la quantità degli affari era indie~ mamfesto d1 quelle condizioni economiche e morali (sono sem~r~ parole della legge) che dimostravano la_ n_ecess1ta della o-iustizia locale, e, lungi dal consigliarne la soppr:ssione, ne mettevano fuori discussione il mantenimento. Ora se tutti i dati surriferiti son veri, e lo sono indubbiamente, come mai può giustificarsi la soppressio111; della pretura di Lico~ia e la s_ua aggreo-azione alla scampara pretura d1 Grarnm1chele, che ~on aveva, e non ha alcun altro Comune dipendente? Forse per la popolazione numericamente mag7 giore e per la posizione topografica (l~tt~ra ~) dei provvidenziale art. 2) e per le _condizioni cli_matologiche (lettera d) id.)? Potrebb es.sere. Infatti_ oltre che più popolosa, (e sulla ferrovia) Gramm1ch~le ha il vantaggio d' essere s_ituata in piano_, e ?' 111vernu vi fa un pò meno treddo che a ~1cod1a, ~ si può anche aggiungere che, com~ res1de~12a, ~ preferibile, e, quanto alle condizioni ec_onorniche, v1 sono più benestanti. . . . _ In altri casi s'intende, quei cnten saran valutati diversamente, 'non escluso quello dell' importa_nza storica delle sedi e delle tradizioni locali,_ prez10so criterio dalla leo-o-eposto in ultimo quasi << suggel eh' ogni uomo sg~nni », e potrà darsi la prevalenza (r) Animosità anche esistenti tra Calasc:betta ch'ebbe la pretu•·a ~opprt'.ssa t: Castrogiovanni, cui fu aggregata.

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