RIVISTA POPOLARE 207 dai socialisti che se ne fanno poi i promotori, ed inaspriscono e complicano·- lo ammettiamo - la questione ; ma il male c' é. E ci piace trovare questo concetto giustissimo in un libro di un uomo che si è rivelato, per noi e con questo libro, inferiore alla sua fama di .... conservatore. Come nelle agitazioni del 1897 , del 1901 , del 1903, ecc., i proprietcri parlavano di <e moti politici », e persino di << moti rivoluzionari », e l'ononorevole Niccolini si dà la briga di dimostrare infondata l' accusa; ma l'accusa si ripete ed è altrettanto infondata per lo sciopero argentano attuale. E come la causa dei primi moti era di ottener migliorie per la classe dei lavoratori della terra in genere, altrettanto può ripetersi per lt agitazioni che richiamano ora l'attenzione nostra e delle quali la pressione prima e quasi unica è data dalla classe degli operai avventiz.ii, come era data negli scioperi passati, e come sarà data per quelli futuri. Non si· può avere un'idea di questi movimenti, nè equamente giudicarli senza la distinzione tra operai obbligati e disobbligati od avventizii. I primi, staranno più o meno bene, ma hanno tetto e pane assicurato; ai secondi, invece, che formano la forte maggioranza della popolazione rurale, si presenta, terribile, specialmente nella stagione invernale, lo spettro della disoccupazione. All'opera dell' avventizio , pei lavori campestri , si ricorre solo quando ciò è strettamente necessario: e se nella stagione estiva si può dire esservi talora defìcienza di braccia , nella maggior parte dell' anno c' è, invece, esuberanza. Si noti poi che l'operaio ferrarese, nè anche nei momenti più critici della stagione, vuol sentir parlare di emigrazione. + Questo problema, nell'argentano, e specialmente nelle frazioni limitrofe al capoluogo e confinanti colla provincia di Ravenna,• è anche più grave. E ciò perchè a qu·este ragioni e cause generali , si aggiunge la immigrazione, nell'argentano stesso, di operai romagnoli i quali, Q per ragioni di minor mercede o di miglior lavoro venivano preferiti dai proprietari con danno naturalmente gravissimo degli operai avventiz'ì del luogo. Non solo; ma la preferenza dei proprietarii terrieri dell'argentano a favore dei lavoratorl romagnoli si spingeva talora al punto da assegnare all'operaio molto più terreno di quello che le forze di quest'ultimo consentissero di lavorare ; così che l'operaio era costretto a ricorrere ed a valersi, in sort' ordine, dell'opera di altri lavoratori del luogo a carico dei quali .l'operaio forest~ero sfruttava a proprio favore una minor mercede. La questione era avvertita da anni, e se ne ha la prova nelle circolari che il pro- sindaco d' Argenta (che non è un socialista) inviava ai proprietari dell'Argentano invitandoli ad adu.nanze per studiare il grave problema; e nel fatto che i c-onsiglieri comunali socialisti non mancarono di avanzare proposte concrete. Ma agli inviti del Sindaco i proprìetarii non rispondevano; e le proposte dei consiglieri sociali'sti le ho viste in coda all'ordine del giorno. Gli impegni che, coi mezzi comuni, non pareva possibile ottenere dai proprietari, gli operai avventizii hanno ottenuto coi loro sindacati e colle loro organizzazioni, cui han potuto - colla promessa di migliorie anche a loro favore - associare anche tutte le altre categorie di lavoratori della terra obbligati (boari-mezzadri-castaldi) cui il problema della disoccupazione non poteva interessare. Fu così che si ebbe, nell'ottobre scorso ed alla vigilia della semina del frumento, la dichiarazione del primo sciopero per parte di tutti i lavoratori della terra, senza distinzione di categorie. II. La posizione giuridica e morale delle parti contendenti. a) Il concordato del 2 9 ottobre 1906, la vera causa dell'attuale resistenza ad oltranza delle parti. Il primo sciopero dell'ottobre fu comp0sto in seguito ad un concordato discusso e firmato dai rappresentanti dei proprietari ed operai, presieduti dal Prefetto di Ferrara.· Il primo articolo di esso concordato doveva essere, più pel principio che s_ancisce, che per l' interpretazione che gli fu data - come diremo poi - dal!' arbitro, la causa prima e si può dire unica dell'attuale sciopero. L'articolo suona letteralmente così: « Sarà costituito un ufficio di distribuzione delle terre da darsi a terziaria, costituito da dieci membri scelti. cinque per parte con l' intesa che tale ufficio includerà nella ripartizione delle terre tutti i lavoratori del luogo ed abituali indicati dai proprietari, essendo comune intendimento che scopo dell' ufficio sia quello di distribuire egualmente fra i lavoratori le terre da coltivare. Nel caso di disaccordo verrà nominato un arbitro dall'Ill.mo sig. Prefetto della provincia di Ferrara >>. Torna inutile rilevare la importanza somma di questo « ufficio di distribuzione »; importanza che assume anzi tutto in sè, come principio astratto e che costituisce una vittoria non piccola per le fìnalità socialistiche in quanto lega i proprieiarii nella scelta della mano d'opera; e poi, come applicazione concreta in quanto che il funzionamento di distribuzione può tornare difficile e spesso fonte di litigi, a meno che non si abbia una costante armonia tra capitale e lavoro, e non esuli mai la buona fede dall'una e dall'altra parte. Per ben comprendere poi il signiiìcato della frase « terre da darsi a terziaria », diremo che, con detta frase, si allude al seguente sistema in uso nella nella provincia ferrarese. Il proprietario assegna al lavoratore una determinata zona di terreno arata e pronta a raccogliere il seme che pure al lavoratore è dato dal proprietario; ed il lavoratore si assume l'obbligo di coltivare e lavorare la porzione di terreno assegnatogli. Del raccolto che si ricava, un terzo ( donde il nome di terziario) viene dato al lavoratore, i due terzi se li trattiene il proprietario. Aggiungiamo ancora-per bene intendere quanto diremo in appresso - che, oltre questo sistema, l'agricoltura ferrarese ne adotta altri, e che, nello Argentano, sono il sistema a boaria, a merradria, e ad economia. Non occorre spiegarli: ci basta il sapere che ci sono e sono adottati tutti, sebbene l'ultimo in maniera più limitata. b) Il lodo Giglioli. Ma il concordato parlava <e delle terre da darsi a terziaria » in generale senza nulla specificare; così che nacque subito la questione; ma quali terre un proprietario argentano avrebbe dovuto dare, per coltivare a terziaria, ai lavoratori avventizi in forza del concordato? Tutte le terre di sua proprietà, o soltanto quelle che a lui sarebbe piaciuto di coltivare col sistema della terziaria, ed escluse, quindi quelle condotte a boaria, ad economia? La domanda è della più grande importanza; ed insistiamo diffusamente su questo perchè tutto il
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