206 RI V I S T A P O P O L ARE che per isfomare se e i suoi ha rubato la cosa altrui, diventeranno pietosi, teneri, umani pel collega, pel magistrato che hacomme:;so un reato equivalente moralmente, se non giuridicamente, a quello del primo che ba per sè, non l'attenuante del bisogno impellente, della ineducazione cc~.; ma raggravante dell'uffizio che copre, viene al p.iù privato per qualche mese dello stipendio - salvo ad ottenere un equivalente sussidio dalla magnanimità del ministro - o al massi mo consigliato a chiedere il riposo con pensione e paga intera, come diceva quella buonanima di Beppe Giusti. Tutto ciò è iniquo, è assurdo, è scellerato perchè nel tempio di Temi stabilisce e consolida l' amministrazione della giustizia col sistema dei due pesi e delle due misure, anzi con una bilancia del tutto falsa. + Conchiudo. Nessuna parola sulla necessità preminente, assoluta, nello interesse supremo della società di risanare l'ambiente giudiziario. Come ? Ec~o per ~ommi capi quelli che mi sembrano mezzi efficact. 1 ° Provvedere al reclutamento dei magistrati. Bisogna confessare che su questo rignardo ci sono notevoli progressi. La scelta primitiva si fa con criterii più rigorosi che pel passato, d'onde il notevole miglioramento nei primi gradini della magistratura. 2. Assicurare la carriera dei migliori, sottraendola ai favoritismi ed alle camorre; all'uopo si dovrebbe rendere reale e visibile la responsabilità dei ministri, abolendo o trasformando quelle commissioni di avanzamento e di promozione, che ai ministri servono di paravento quando piacciono e nascondono delle porcherie e i cui responsi non vengono tenuti in alcun conto quando dispiacciano, perchè non sono obbligatori. 3° Assicurare l'indipendenza economica e politica dei magistrati. Su questo punto si è fatto qualche cosa e si farà indubbiamente dell'altro. Credo, però, che si dovrebbe trovare modo di evitare gli inconvenienti attuali della inamovibilità, di cui non pochi magistrati abusano e che negor_iano col ministro. 4. Bisogna regolare meglio la procedura delle inchieste; si deve renderle più serie e meno suscettibili di vedere manipolate ad uso e consumo dei ministri le loro risultanze. 5. Sopratutto bisogna sottrarre· al capriccio, alla partigianeria, alla malinttsa pietà dei Consiglieri della Cassazione le procedure contro i magistrati, che potranno riuscire alla loro destituzione o ad altre misure disciplinari più miti; bisogna sottrarre il loro giudizio al privilegio che assicura il sistema attuale in guisa che debba, in base al principio di uguaglianza, divenire effettiva per tutti, pei privati come pei magistrati, l'applicazione della massima : chi rompe paga I Do1 T. NAPOLEONE CoLACANNC. Ilgrande sciopero agrario d'Argenta Argenta, grossa terra della provincia di Ferrara confinante colla provincia di Ravenna, è colpita, unitamente ad alcune frazioni del comune argentano, da uno sciopero generale dei lavoratori della terra che, salvo brevi intermittenze, si può dire duri dai primi di ottobre dello scorso anno. Falliti i tentativi di accordo fatti da deputati di diversi colori, tra i quali l'amico nostro E. Chiesa, al momento in cui scriviamo non si hanno segni di concordia, perchè le parti sembrano decise ad una resistenza ad oltranza. La zona colpita dallo sciopero ha un'estensione di ettari di terreno 7500 circa, di cui 2 500 ettari attendono il seme, essendo il restante terreno a prato naturale oc! artificiale, o coltivato a frumento sebbene tardi seminato nell'ottobre scorso e per le ragioni che si diranno. La popolazione del territorio colpita da sciopero s'aggira intorno agli 8000 abitanti; i lavoratori scioperanti sono circa 5000; e circa +ooo sono i capi di bestiame abbandonati nelle loro stalle, al cui governo sono costretti ad accudire alla meglio gli stessi proprietari, di cui alcuni coadiuvati dai loro agenti. , Il danno - se lo sciopero dovesse perdurare ancora per poco tempo - si fa ascendere ai due milioni e mezzo e forse più: danno che non potrebbe a merio di risentire specialmente la classe lavoratrice, non ora perchè aiutata con tanta impressionante solidarietà da ogni parte d'Italia, ma a breve scadenza. Questi dati togliamo da una dettagliata e documentata· relazione del Prof. Brunelli dell'Università di Ferrara, al quale ci siamo rivolti colla preghiera di inviarci - previa inchiesta diretta sul luogo stesso dello sciopero - un breve e ad un tempo sereno ed obbiettivo articolo sull'argomento, da pubblicarsi nella Rivista popolare. Ma come il nostro collaboratore ci scrive, se è stato possibile mantenere la serenità e l'obbiettività, fu altrettanto impossibile riuscire brevi se si volevano confortare le più importanti conclusioni e lumeggiare i momenti più gravi della questione coll_a stessa trascrizione integrale o quasi dei documenti. Così che noi, sebbene a malincuore, siamo costretti a riassumere - sia pure largamente - l'ampia e coscienziosa relazione nei punti più salienti, autorizzando naturalmente il nostro collaboratore a pubblicare - come egli si è riservato - il risultato integro della sua inchiesta in un giornale di Ferrara dove maggiore è l' interesse ed il controllo relativamente alla inchiesta stessa. La relazione del Prof. Brunelli, seguendo i consigli del medesimo e servendoci delle stesse sue parole, si può riassumere nei seguenti punti, C?me quelli che danno, in una rapida sintesi, chiara idea della origine e natura vera dello sciopero, e della posizione - diremo così - giuridica e morale delle parti contendenti. I. Origine e natura dello sciopero « La questione agraria nella provincia di Ferrara » ( 1) è il titolo di un volume testé uscito dell'onorevole Pietro Niccolini, deputato al Parlamento, di parte conservatri.ce, e .q~indi non ~erto ~o~petto di tenerezza verso 11 soc1ahsmo, le cm fìnahta non sono condivise neppure dallo scrivente. . Il volume testè ricordato prova due cose: primo come a dare una esatta e dettagliata idea dei movimenti agrarì nella provincia ferrarese, occorre:- rebbe un intero libro; secondo, che è errato, ed e un cri terio da conservatorismo intransigente trovare l' unica causa di certe agitazioni soltan~o _ne! socialismo. La causa o le cause vere, sostanziali d1 certi moti sono latenti e gravi indipendentemente (1) Ferrara. Tipografia Bresciani. 1907. L. 4. Questo è un libro veramente notevole, sul quale probabilmente ritorneremo. Anche Filippo Turati, a proposito dello sciopero di Argenta, ne ha constatato i pregi e la impan:ialità rara in un conservatore. L'on. Nicolini serisse il libro in un momento di pace, come egli dice; ma, pur troppo, vide la luce in un momento di lotta! (N. della Direzione)
RkJQdWJsaXNoZXIy MTExMDY2NQ==