Rivista popolare di politica lettere e scienze sociali - anno XIII - n. 7 - 15 aprile 1907

174 RIVISTA POPOLARE dal fatto risalgono alle cause e alle conseguenze e dal caso singolo vanno al criterio generale. Tali elezioni suggeriscono osservazioni e commenti di in te resse italiano. + Se fossimo convinti della buona e sana costituzione del corpo elettorale di Napoli, cominceremmo dal congratularci vivamente col medesimo delfa fiera attitudine sua di fronte alla prepotenza del governo, che ne aveva offeso i diritti e lesa la dignità; ma noi diffidiamo parecchio del corpo elettorale partenopeo qual' è ora, cioè: risultato di quarantasei anni di sapienti manipolazioni, di canceilazioni ed iscrizioni altrettanto sapienti , che giustificano, anzi impongono, qualunque diffidenza sulle sue qualità e sul suo contegno futuro. Comunque, quali che possano essere stati. i fat-: tori delle ultime elezioni, il risultato nei nspett1 del governo che aveva conTmesso le violenze e le illegalità, fu buono e bisogna rallegrarsene, nella speranza,· anche, che la vittoria lo esalti, lo migliori ne ecciti l'amor proprio. La sconfitta del governo non risulta soltanto dal fatto che sono ritornati al Municipio gli uomini che esso ne aveva scacciati; ma dall' impegno posto dal Regio Commissario nell'impedire tale ri_- torno e nel preparare la vittoria dei loro avver~an. Quell'ottimo signor Trinchieri ricorse anche ~l1_'~- spediente volgarissimo di far con.vocare i Com1z1 11 giorno della Domenica delle palme, nella speranza che le funzioni religiose di quella giornata avrebbero distolto molti elettori di parte avversa dall'accorrere alle urne ... dimentico, che se•·1acircostanza avesse potuto avere una qualsiasi influenza, essa .avrebbe anche agito nelle fila dei propri amici. + L' uni~o e vero aspetto politico delle elezioni sta nella sconfitta del governo sopraffattore ; ma c' è un lato morale che non dev'essere trascurato. Non lo illustreremo scendendo allo esame odioso e pericoloso dei singoli candidati delle due liste in lotta e che furono votate con compattezza e con disciplina insolita. C'erano dei galantuomini autentici dall'una e dall'altra parte, e c'erano nelle due liste dei nomi avariati. Più che nelle liste gli avariati, ed anche giuridicamente bollati erano tra i sostenitori delle medesime. Nei crocchi privati, nei caffè i cosidetti liberali movevano aspro rimprovero ai clericali di avere accolto nel loro grembo il deputato di Mercato, Gennaro Aliberti per assicurarsi il concorso delle delle sue forze elettorali numerose e disciplinate. Per noi l'Aliberti, non è nè migliore, nè peggiore di parecchi altri deputa ti i tali ani , che ne hanno fatto delle grosse, ma che appartenen~o talora alle regioni del settentrione, sono lasciati più facilmente in pace, non essendo tali regioni così discreditate come quelle del mezzogiorno sulle cui marachelle convergono i cento occhi di Argo del giornalismo socialista. Certo, è, però, che l' Aliberti da un noto processo uscì bene giuridicamente; ma nella opinione pubblica rimase scredidato. Se la battaglia elettorale ultima, perciò, fosse stata combattuta esclusivamente sul terreno della moralità, sarebbe stato assolutamente indispensabile lasciarlo fuori lista; era sempre desiderabile che- fosse escluso da una lista che si raccomandava in nome della moralità. Fecero male i cosidetti clericali ad accogliere nella loro lista l' Al:berti; ma erano proprio i cosidetti liberali a potersene scandalizzare? Essi avevano fatto ripetuti tentativi di averlo con loro; si affermò anche che l' on. Giolitti in tale senso ahbia fatto pratiche non riuscite. I cosidetti liberali in altri tempi, e non remoti, del resto lo avevano avuto nelle loro fila; ciò che avvertì il Mattino con tatto sopraffino. L'Aliberti, infine, riuscì a stento, tra gli ultimi, e coi voti di qualche caporione elettorale dei cosidetti liberali, che vale meno di lui. Sotto l'aspetto morale, quindi, i pretesi liberali non hanno alcun diritto di rimproverare agli avversari il contributo e la solidarietà dell' Aliberti, che cercarono e non ottennero. Essi, poi, oltre qualche nome della loro lista che suscitò cri~iche vivaci, ebbero ai loro ordini le forze del casabsmo capitanate dal D'Amelio, che deve sco\1tare un_ac_ondanna come complice del Casale. S~1 pretes: li b~- rali, infine, pesò il tentativo del_Reg:o Comm1~s~r~o Trinchieri , che appena insediatos! al Mu111c!p10 tentò di falsare la legge per Napoli nella denyazione delle forze idroelettriche del Volturno con 111tenti, che furono denLmziati, comeJavorevoli al losco affarismo industriale, che la legge cercò tenere lontano. + Ma da più parti fuori di Napoli, specialme~1t~ dove poco si sa degli uomini e delle cose locali s1 domanda con insistenza: chi vinse ? chi perdette? Ecco qua. La risposta è un pò difficile ~erchè dalr una parte e dall'altra n~:m c' ~rano ven partiti organici e con programmi netti. . . Che abbia perduto il governo è fuon dubb10, perchè il suo intervento nella lotta dette un certo carattere alla medesima. Che abbiano perduto alcuni rispettabili uomini che facevano parte del cosidet~o Fascio liberale come l'illustre senatore D'Antona, 11 Senise Leonardo Bianchi ecc. è del pari innegabile. ' d . Mache abbia perduto il partir? liber3:le e emocrat1co è una menzogna per la semplice rag10ne che nel Fa-: scio, guardato nella maggioranza dei singoli elementi che lo componevano, il liberalismo e la democrazia non ci avevano che vedere: erano quelle due parole della etichetta senza contenuto, una bandiera che copriva molta merce di contrabba1~do. Ci sarebbe stato un modo solo per impostare 13: lotta con caratteri netti : l' accusa maggiore che s1 rivolg~va ai Consislieri. de~la vecchia. a1:1ministrazione era quella d1 clericalismo; per d1st111guersen~ recisamente quindi, e per la ragione dei contran i loro avver~ari avrebbero dovuto inalberare la bandiera dell' anticlericalismo. Il momento era anche assai opportuno per farlo: si era all'indomani de_llc manifestazioni per Giordano Bruno e delle relative vivaci discussioni. Che fece invece il Fascio cosidetto liberale? Stese un Proo-ramma floscio e anodino, dal quale esulò qualunque lontanissimo accenno _all~anti~lericalism?· E perchè non si sospettasse eh~ 11 s1l~nz10sul punto più tipico era stato involontario, accidentale, venne la lettera del Deputato De Tilla, uno dei capi del Fascio e che in una all' on. Venditti pretendeva rappresentarvi il pe~1s_ierodel &averno; ne~la quale lettera si faceva esplicito atto d1 fede cattolica, ~p~- stolica romana e si lasciava comprendere che s1 nfuo-criv~ dall'anticlericalismo come il diavolo rifugge Bb dall'acqua santa .. ·. . . . . La maggioranza degli uom1111d~l, cos1d~t~o Fasci_o liberale quindi si rivelava con c10 esplicitamente clericale coll'aggravante della n:e~1Zog1~ae della ipocrisia. Se ne convins_e anche Lmg1 Lodi che nella Vita, colla speranza d1 promuovere ~na a~e_rmazione anticlericale aveva: approvato 1ncond1z1011atamente lo sciogli~ento del Consiglio Comunale. + Dunque vinsero i clericali ? Noi che amiamo le situazioni nette e che da parecchi anni andiamo

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