Rivista popolare di politica lettere e scienze sociali - anno XIII - n. 7 - 15 aprile 1907

RIVISTA POPOLARE 171 màin sogna va ah battere la repubblica in no111edel cattolicesimo ed a favort1 di un re ... oh! un re qualunque, poichè gli ex crociati del nobile sobborgo si sarebbero anche contentati di Philippe la gonnelle, visto che si contentavano d' un diplomatico come Montagnini e d' un capo come Pion. Risum teneatis ! + La seconda conferenza dell' Aja.-Alcuni telegrammi da Londra e da Vienna accennano al rinvio della Conferenza, e pare che cagione del rinvio sia la questione della limitazione de.gli armamenti che l' Inghilterra - almeno da q ·ianto appare da una nota ufficiale del Governo Russo-è determinata a ripresenta.re alla Conferenza. Diciamo ri-presentare poichè la medesima questione era la base della convocazione della prima Conferenza. La limitazione degli armamenti fu veramente lo scopo principale per il quale lo Tsar volle convocata la conferenza. I diplomatici poi fecero ~sulare completamente q nesto concetto dalie loro discussioni e alla chiusura della conferenza della limitazione degli armamenti non si parlò più. - La questione era prematura. K la guerra Russa-Nipponica scoppiata poco di poi dimostrò che difatti era prematura. Dunque l' Inghilterra ri-presenta oggi la questione e la ri-presentano gli Stati Uniti. Dal canto suo il governo Russo convocando per i primi di giugno la conferenza « crede suo dovere dichiarm·e che pe1· parte sua mantiene ancora il programma del mese di aprile 1906 come base delle deliberazioni della confe1·enza e che nel caso in cui la conferenza iniziasse una discussione che gli sembrasse non · dovere approdrwe ad un 1·isi1,ltatop1·atico si 1·isffva a sua volta il dfritto di astenersi da una simile discussione. Osservazioni analoghe a queste ultime sono state fatte dai gove1·ni tedesco ed austriaco che si sono rise1·vati piwe il diritto di astenersi del discute1·ealla confe1·enzaogni questione che sembrasse non dove1· condw•re ad un risaltato p1·atico • . .. Identiche ·dichiarazioni, ma con diverso scopo, hanno fatto l'Inghilterra , il Giappone, gli Stati Uniti etc. Il disBidio non potrebbe essere più aperto nè più assoluto. Di qui le voci e le probabilità del rinvio; il quale rinvio non potrebbe essere che sine die poichè tante volte la Conferenza sarà convocata, ed altrettante quella questione tornerà sul tappeto. Il fatto è che non possono essere e non saranno mai le diplomazie degli Stati che ~potranno giungere ad un simile progresso Gli interessi particolari di ogni stato - la constatazione è dolorosa ma è esatta - obbligano ogni Nazione ad essere quanto meglio e quanto più può armata ; la obbligano a cercare di soverchiare con gli armamenti le nazioni che sono e potrebbero esserle rivali. L'equilibrio politico ed economico dell'Europd. e delle varie nazioni europee non è ancora stabilito. Ogni nazione civile non ha ancora trovato i suoi definitivi mercati, e nessuna di esse è àncora vicina a trovarli ; vi sono territori da restituire, territori da riprendersi in Europa, Asia dovnnque, Lo sviluppo industriale e commercia.le delle nazioni nuove-Italia, Germania, Argentina-sposta ciò che fu, fino alla prima metà del secolo scorso, il mercato fisso di alcune altre grandi nazioni,:Francia, Inghilterra·, Spagna:· queste sono ragioni di antagonismo e creano la necessità degli armamenti. E queste ragioni sentono i governi, e di esse si fanno interpetri ; anche quelli stessi che propongono la questione della di.uinuzi:me degli armamenti. E' dunque giusto concludere che alla limitazione , al disarmo , alla pace non arri vere mo? No, certamente; vi arriveremo ma non già perchè i governi lo proporranno ma bensì perchè i popoli lo vorranno. Q11ando in tutto il mondo civile i popoli - e sarà opera della democrazia indurli a voler questo-i popoli vorranno che i denari dello Stato veno-an·o spe8i in modo più utile che a fonder cannoni e at->fabbricar fucili, quando vorranno che si spenda moltissimo per la educazione e per le opere civili di ogni paese , e pochissimo, quasi nient.e, per gli eserciti e per le marinerie; qnando il mal tolto per consenso di popoli sarà restituito; ed ogni nazione avrà trovato la sua produzione speciale ed i suoi speciali mercati-allora gli armamenti non avendo più ragione di essere cesserHnno di dissanguare i popoli; gli eserciti e le formidabili flotte passeranno nei ricordi storici: ma dì qui là il cammino da percorrere è lungo, lunghissimo, ed è quindi prematura posne oggi la questione della limitazione degli armamenti ; e se la Conferenza del1' Aja sarà rimandata, e se riunendosi non concluderà niente di positivo noi non ne saremo sorpresi: il frutto colto prima del tempo è sempre acerbo, + I sindacati del funzionari in Francia. - Uno dei più audaci rappresentanti di quella stupefacente Federazione degli impiegat'i di Milano - qnella del manifesto-menzogna, di cui parecchi patroni della Federazione stessa si vergognano - altra volta nella Vita, come si permise di dare una umoristica lezione di statistica all'on. Colajanni, così del pari si dette il lusso di smentirlo in quanto al diritto di sindacarsi in Francia. Colajanni aveva affermato che tale diritto non e' era ancora; il capoccia della Federazione squa- , dernava parecchie leggi della repubblica per dimostrare che e' era. Il poveruomo, che non dovrebbe avere scarsa coltnra perchè vive tra i libri in una delle più celebri biblioteche, in quella di Brera, confondeva le leggi. relative ai lavoratori comuni con quelle relative ai funzionari; confusione fatta anche, sia detto a sua giustificazione, da molti socialisti francesi, ma che in Francia non si capisce, perchè vi si crede che i funzionari godendo di una posizione privilegiata ed avendo attribuzioni delicatissime , che riguardano la vita dello Stato non possano e non debbano per loro invocare il diritto comune. Il diritto di sindacarsi col connesso diritto di sciopero nella vicina repubblica esisteva tanto in forza delle leggi del 1884 e del 1901 che verso la metà di marzo, in adempimento di precedenti promesse, il ministro della giustizia Guyot-Dessaigne col concorso dei ministri Clemenceau, Viviani, Barthou e Briand ha presentato un disegno di legge per regolare lo Stato dei funzionari. Non possediamo il testo di tale disegno di iegge ; ma dev'essere alquanto diverso - oh! quanto diverso ...- da quello immaginato come vigente dal bravo bibliotecario italiano, a giudicarne almeno da un articolo di Brake. Lo scrittore socialista nell' Humanité del 15 marzo scrive testualmente: « Quando gl'institutori, quando i doganieri , quando gl' impiegati delle poste e telegrafi forma vano delle Amicali (associazioni di semplice mutuo soccorso. La Red.) o si costituivano in Sindacati, si diceva loro : Aspettate ! Non abbiate fretta. Provvisoriamente, voi sarete sotto tm regime di tolle1·anza precaria. Ma da qui a qualche tempo, una legge benefica, verrà a stabilire il vostro Statuto in modo da da1·vi soddisfazione » • « Essi hanno atteso ed hanno visto venire la legge. Ciò che viene è la negazione di ciò che reclama vano » • e Anzitutto la legge, a cui si sottopongono le loro ~ssocia-zioni è quella del 1901 e non quella del 1884. E dunque la interdizione assoluta di creare dei sindacati che voteranno i signori del radicalismo, che durante le ultime elezioni andavano cantando il ritornello del diritto sindacale esteso ai funzionari dello Stato , dei dipartimenti e dei comuni , facendo, però, una riserva sul diritto di sciope1'0 ? > •

RkJQdWJsaXNoZXIy MTExMDY2NQ==