Rivista popolare di politica lettere e scienze sociali - anno XIII - n. 7 - 15 aprile 1907

194 RIVISTA POPOLARE di guello d~gli Agricoltori. Proprietari e conduttori accordrno ora i salari di L. 2 al o-iorno e trat- ,tengano i_n_patria i lavoratori della te~·ra e pensino c~e questi s1 possono vendicare terribilmente senza ricorrere alla violenza, emigrando in America. Rus-:rrcus ==========---=---=--=--=--=--=--=--=--=--=---========--=--=--=--=--=--=---=----=----=----=-- "IVIST A [)ELLE "IVISTE. D.r Alfredo Wallace: li maggior dono di Carnegle. -Tutti i pensatori saluteranno la recente spiegazione data da Carnegie sul (< Vangelo della Ricchezza ». (r) Io credo che questo sia il maggior ben~ficio che egli o qualsiasi altro milionario abbia reso alla umanit~. Poichè ammette incondizionatamente il diritto del popolo di ereditare la maggior parte della sua o di qualsiasi ricchezza acrnmulata, quando ad esso popolo piacerà fare una legge in questo senso. Sostiene le sue idee con eccellenti ragionamenti, mostrando che in ogni caso l'accumulazione delle grandi fortune è dovuta principalmente o in tutto all'industria ed alla abilità del popolo ed alla densità della popolazione. Egli nota che questo è sopratutto il caso nell'aumento di valore del suolo, nelle grandi città; che tutto ciò è dovuto alla comunità, come noi , partigiani della nazionalizazione della terra abbiamo da lungo tempo sostenuto. Ma nel caso delle imprese industriali egli sostiene che i fon - datori e gli organizatori ~anno dei diritti speciali visto che cooperano ad aumentare la ricchezza del paese, ed a svilup parne le risorse. Egli biasima assolutamente gli speculatori di borsa , e gli condanna come inutili e dannosi · ma non dice . ' ,, che cosa se ne potrebbe fare , salvo che confiscare alla loro morte tutta la loro ri..:chezza accumulata. Egli fonda queste idee tanto su la giustizia quanto su l'utile; egli però è contrario alla tassa su la ricchezza mobile, salvo quando è rapprc:sentata da affittanze, interessi e divi dendi, e ciò per due buone ragioni : ra pcrchè una tassa di ricchezza mobile generale come c'è in Inghilterra, fa pagare l'onesto per il disonesto, e 2a perchè è enormemente costoso esigerla. D' altra parte non costa quasi niente esigere la imposta su i Jividendi , gli interessi e gli affitti e siccome queste sono imposte su la ricchezza accumulata, lasciando intatte le rendite professionali , è consona ai giusti principi fiscali. Per contro confischerebbe la maggioranza delle grandi proprietà per mezzo di graduali imposte su le eredità, lasciandone naturalmente, una modesta quota agli eredi diretti. Sono perfettamente d' accordo con lui su tutto questo, ma mentre Carnegie basa le sue proposte, su la convenienza e su il diritto del popolo di partecipare, in certi casi, alla ricchezza dei milionari; io sono venuto alle identiche conclusioni appli • cando logicamente la legge di giustizia sociale di Herbert Spencer; la quale corrisponde alla legge dell'uguaglianza delle possibilità ed implica necessariamentt: l'uguaglianza delie eredità; e ciò può essere ottenuto soltanto quando lo Stato sarà divenuto l' unico erede della ricchezza accumulata. Ma senza eguaglianza di possibilità non ci può essere vero individualismo ; il quale è , secondo Carnegie , la causa dei continui progressi della società. Egli ha cura di dichiarare che egli è assolutamente avverso al socialismo e al comunismo; che egli considera che distruggerebbero la fonte delle iniziati ve. Dunque , egli desidera che l'inventore, l'industriale ed il monopolista abbiano mano libera. Ma mi pare che qui è illogico perchè con l'attuale sistema della ineguaglianza di possibilità, e inuguaglianza di ricchezze (1) Questo interessantissìmo articolo fu riprodotto dalla nostra Rivista nel N.0 del 30 Gennaio. La Reda{ione éreditate, grande parte della iniziativa cieli' intelletto e della energia della comunità, è o perduta o male appEcata. Soltanto con l'assoluta eguaglianza cii possibilità per ogni individuo, dalla nascita rin che abbia raggiunto il pieno sviluppo, l' individualismo potrà avere la sua piena espansione ; e tutte le capacità e talenti dei cittadini ridondare a vantaggio della nazione. Su questo completo individualismo io fondo le mie speranze nell'avvenire della umanità; esso condurrebbe certamente alla organizazione volontaria delle industrie ed alla più estesa cooperazione ; che potrebbe , o no , condurre ad uno stato socialista. lo mantengo dunque che Carnegie dovrebbe adattare, come individualista, la sua teoria su la eguaglianza delle possibilità; senza di che non si potranno mai ottenere, altro che imperfettamente, i vantaggi dell'individualismo. Mi sembra strano che debba essere un socialista a sostenere l'idea dell' individualismo completo e perfetto , fondato su le leggi della giustizia sociale , esposta in una delle sue ultime opere da quel grande filosofo individualista che fu Herbert Spencer. ( Review of Reviews, marzo 1907). ♦ Kentai·o Kuneko. - (ex ministro di agricoltura e commercio) Il Giappone e gli Statl Unttt associati. - La posizione geografica del Giappone e degli Stati Uniti è tale che una conflagrazione fra questi due paesi è impossibile. Tutte le nazìoni cercano nuovi mercati da sfruttare, ed il solo che possa esserlo utilmente è il continente Asiatico: e le nazioni meglio situate per profittarne sono gli Stati Uniti ed il Giappone. Tutto l'Oceano pacifico è aperto alle due nazioni per la situazione e la estensione delle loro coste, e mentre le nazioni Europee devono fare un lungo viaggio per trasportare nel Pacifico le loro mercanzie, il Giappone e gli Stati Uniti sono sul luogo, ciò che da loro un inestimabile vantaggio. Infatti la statistica dimostra che il valore del traffico fra il Giappone, gli Stati Uniti e l'Asia aumenta enormemente, secondato dal cavo sottomarino americano che ha messo in diretto rapporto San Francisco con Houloulow, Guam, le Filippine, e il continente Asiatico. Ora tutti sanno che lo scopo principale della diplomazia è la. estensione del commercio fra le diverse nazioni ed il commercio internazionale. Queste due grandi nazioni non possono dunque permettere che i rapporti fra questi due grandi popoli sieno turbati dai capricci di politicanti ambiziosi, perchè ogni atto temerario da parte del Governo avrebbe immediatamente la sua ripercussione su la finanza del popolo. L'unico scopo della diplomazia del XX.mo secolo è di mantenere buoni rapporti fra i vicini per scopi commerciali. L'America non può produrre le merci che le fornisce il Giappone: seta cruda, thé, e oggetti artistici; ha tentato di allevare il baco da seta e di coltivare il thé negli Stati Meridionali; ma ciò non ha dato i buoni résultati che se ne sperarano e l'idea è stata abbandonata. Il Giappone esportò nel 1906 per 60 milioni di dollari di seta cruda, il 90 °lo dei quali andò agli Stati Uniti, e per 20 milioni di dollari di thé che andò esso pure principalmente in America. D'altra parte i Giapponesi dipendono dagli Americani per una l~rga parte di oggetti necessari alla loro vita. Il cotone, tabacco, petrolio, e quasi tutti gii impiegati industriali vengono dagli Stati Uniti, e per questo il popolo Giapponese sente che le due nazioni son destinate ad avere una parte importante nell'aprire l'Asia al commercio internazionale, per conseguenza nessun atto di politicanti ambiziosi potrà rompere questi rapporti, perchè i popoli non lo tollererebbero. Questo articolo uscirà mentre la questione delle scuole penderà ancora inesoluta , ma la situazione somiglia a quella degli Stati Uniti ed Inghilterra più

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