Rivista popolare di politica lettere e scienze sociali - anno XIII - n. 7 - 15 aprile 1907

,, 192 RIVISTA POPOLARE aumentati enormemente. Dal 1900 ad oggi alcune terre del Nord della Moldavia hanno triplicato il valora del loro affitto senza che questo aumento trovi giustificazione o compenso nè in una più forte esportazione, nè in un maggiore rendimento della terra, nè in condizioni generali migliori per l' agricoltura e gli agricoltori. Il contadino sente dunque pesare su l'opera suache non è maggiormente redditizia di quel che lo fosse 45 anni fa - il peso di uno sfruttamento tre volte maggiore di qUf~lloche era, appunto 40, 45 anni fa. N è può facilmente liberarsene. Con una furbizia veramente moderna e degna dei metodi dei Trustisti Americani, gli affittuari ebrei si sono collegati fra loro in una specie di formidabile trust che domina tutta la Moldav_ia e parte della Valacchia. Il contadino è stretto in un cerchio di ferro eh' egli non può spezzare. Ogni affittuario, affitta grandi estensioni di proprietà ai possidenti ed impone al contadino le medesime condizioni d' affitto, dell'altro affittuario confinante, e così di seguito. Al contadino non rimane altra risorsa che subire le condizioni imposte, o emigrare. Ma i contadini Rumeni non emigrano molto; e si capisce che avendo la possibilità del massimo sfruttamento gli affittuari non se la sono lasciata sfuggire, e Ja vita dei contadini rnmeni che era tollerabile, anzi buona, cinquanta anni fa, è diventata oggi un inferno in terra. Alloggiati in miserabili catapecchie, mal nutriti d'una specie di polenta, decimati, specialmente i bambini, dal tifo e dalla dorosi ; si capisce che esaurita tutta la pazienza della quale erano capaci, si sieno gettati, come forsennati, sulla proprietà e le persone dei loro esosi sfruttatori e ne abbiano fatto scempio. II contadino - e questo può esser detto tanto del contadino Rumeno quanto di quello di qualsiasi altro paese - è per natura sua paziente e conservatore. Abituato ad aspettare lunghi anni il frutto, e lunghi mesi la messe; istruito dalla natura alla coscienza del fatto che « tutto viene a suo tempo,. egli ha nell'anima una immensa riserva di fatalismo eh' egli applica non solo a ciò che ha rapporto col prodotto del campo o del prato ma sì a tutte le contingenze della vita. Egli non lama i sovvertimenti bruschi, le rivoluzioni, le sommosse: il lento germogliere delle erbe e delle messi, il fiorire lento degli alberi, lo sbocciare dei fiori, pur lento, gli hanno insegnato la pazienza e la speranza. Come il parco vi vere del bestiame gli ha insegnato la sobrietà Di poco si contenta, e forte e tenace in lui è la speranza. Egli è il primitivo, primitivo nell'anima e nel pensiero: ed anche nell'azione. A contatto diretto con la Natura egli è uno schietto figlio della natura, e sé lunga è in lui la pazienza, e salda la speranza; il giorno che nel sno animo ogni fonte di speranza s'è inaridita, ed ogni ragione di pazientare è scomparsa, egli si rivela il terrihile figlio della natura; il primitivo brutale o bestiale che ama. sventrare il nemico; ed azzannare, ancor calde, le carni della preda. E tali si son rivelati, in quest'ultima rivolta, i contadini Rumeni. Non questione di raz}:a dunque: l'antisemitismo non entra che indirettamente - ed anche lontanamente - fra i coefficieuti della rivolta. E' una pura e sem-- plica - e dolorosissima - questione economica. Tanto vero che non gli ebrei soli sono stati assaliti ed uccisi; e non le sole proprietà di ebrei sono state saccheggiate e bruciate, ma bensì quanti erano affittuarii - fossero essi cristiani od ebrei - si son trovati di fronte i contadi11i saturi di sofferenza, avidi di vendetta; e le proprietà degli affittuarii :3ono state saccheggiate e bruciate senza riguardo a preferenza per quelle dei cristiani o degli ebrei. Solo siccome gli ebrei sono fra gli affittuari, la strabocchevole maggioranza è naturale che contro loro sia i,tato principalmeute lanciato l'urla dell'assalto; ed è naturale altresì che cogli occhi degli osservatori superficiali il movi11iento abbia assunto il carattere di un immane pogrom in Rumenia. Ed è anche natunile - benchè inesatta valutazione di un fatto - che si sia parlato di socialisti e di anarchici. La rivolta, ed una rivolta di carattere economico come questa, è un fatto sociale che si presta nella sua apparenza generale e primordiale, ad una interpretazione politica. Ma i socialisti e gli anarchici Rumeni sono nelle città, a Bukarest specialmente, e solo nelle città esercitano una certa influenza. Nella campagna essi non hanno, si può dire, alcun potere, nessuna influenza, e chi ha, anche una piccola pratica delle masse, sa quale enorme influenz'l. è necessario posse dere su esse per poterle movere anche ad un minimo sforzo. No l'anarchia, il socialismo non hanno avuto -..ieinte a che vedere in questa sommossa, più che ci avessero a che vedere nella rivolta dei contadini inglesi dei 1381 o dei Jacques francesi del 1357 benchè i primi cantassero la « Canzone di Piero il Bifolco ~ ed i secondi affermassero di volere: « l'eguagliauza e il regno di Cristo in terra». Ora la rivolta è sedata; il ~averno liberale, che non fece nulla prima del governo conservatore, il quale pur lui ha fatto un bel niente, ha promesso di adoperarsi a derimere le ragioni della rivolta stessa, quindi a migliorare le condizioni dei contadini rumeni. Lo potrà? E' lecito dubitarne. Nel 1801 fu fatto, dal governo d'allora, una divisione delle terre e distribuite ai contadini: vorrà, ora, il governo fare altrettanto, e in più larga misura così che l'usura non possa as'3orbirle come è stata di quelle? Di ciò pure è lecito dubitare: gli uomini al governo sono proprietarii di terre. Quindi si avranno dei palliativi, delle mezze misure. Certo se sarà tolta agli affittnarii la possibilità di· sfruttare e affamare i contadini il pericolo di nuove rivolte sarà evitato: ma avrà il governo liberale - dato pnr che Jo voglia - il tempo di potere applicare le riforme che dovrel:,bero aver come resultato il rimedio? Chi dubitasse anche di ciò non avrebbe, forse, torto. E dunque? E dunqtte, bisognerà venire là, come altrove , tosto o t,ardi , ad un rimaneggiamento delle forme di proprietà fondiaria; poichè questo solo è i I vero rimedio alla posizione attuale. A. AGRESTI Ai nostri abbonati che non fanno la collesione della Rivista e chP. vocrliono mandarci il N. 7 dell'anno IX il N. 15 dell'anno X ed i N. 2 e 3 dell'anno Xl daremo in can!bi_o u~ Ubro_del vqlore di cent. 50 da scegliersi nell'elenco dei libri che diamo in premio a chi procura abbonati.

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