R I V I S T-A P O P O L A RE J 91 LAJACQUERIREUMENA Trop nous semions pour autrui' Hardi paysan l'heure à lui, ' De semer pour nous aujourd'hui. JEAN RICHEPIN: La chanson des Gueux - Les Jacques Il movimento dei contadini rumeni, che tante preoccupazioni R11sdtò in pochi giorni di vita e di lotta, neglj Stati limitrofi alla Rumania, sembra sopito. Non più giuugono le terribili notizie che facevano apparire messa a ferro e fuoco Ja Moldav;a, ed i principali distreW della Valachia abbandonati al saccheggio. Il fncile ed il cannone hanno avuto facilmente rngione dei ribelli. La voce è corsa nei giornali Europei-ed ba avuto parecchio credito - che questo movimento era provocato da una questione di razza e da nna agitazione politica: antisemitismo, è stato detto, ed anarchismo. La verità vera però è diversa. I contadini l'!ono stati spinti alla r;volta, unicamente da ragioni economiche; son la fame, e le intollGrabili condizioni di vita, fatte a loro dagli affittuari dei terreni che li hann0 sninti l fuori delle loru miserabili topaie , su le grandi strade contro i castelli e le città, saturi di sofferenz.a, avidi di vendetta. Non forae sofferenza troppo a lungo e tollerata? Non forse giusta vendetta? È· bene osservare un po' qnesto fatto , per veder chiaro ne1 movimento. La .Rumania è un paese enimeutemente agricolo; forse - poi che la .Russi~ fo posta da Witte su la via dell'industrialismo- il paese più agricolo dell'Europa. Su poco più di 12 milioni di ettari, più di 10 milioni sono colti vati a vigna , a frumento, a cereali, a prato e pa~colo per il bestiame. Su una popolazione di 6 milioni di abitanti, quasi 5 milioni precisamente 4,912 mila, cioè il 702 per 1000 son contadini ; e vi sono 300 mila ebrei. Queste cifre sono utili a ricordare, perchè sta in esse il vero segreto della recente rivolta. Si noti che poco tempo fa alla Camera dei Deputati Romeni , quando si discusse che cosa si poteva fare dei 44 milioni di avanzo del bilancio 1905 906 fo proposto da 'ruhe Ionesca di spt>r~derne 22 per l'esercitonuovi cannoni etc. - 3 e 1/2 per costruire il palazzo del parlamento, 2 e l/2 per l' istruzione e così di segnito destinando all'agricoìtura, per lavori di bonifica, soltanto quatlro milioni. Si noti che il grande commercio di esportazione della Romania consiste rn cereali, bestiame e vjno. Nel 1901 vi fu già, in tutta Ja Romania una prima avvisaglia di rivo! ta dei contadini. La guerra del Transwaal aveva avuto una dolorosa ripercussione economica su la esportazione Rumena ed i contadini, ai quali già pesavano terribilmente i prezzi d'affitto delle terre fecero C::l.pire al governo - era liberale allora ed aveva per capo, come oggi, il signor Sturdzache era indispensabile fare qualche cosa per loro. Ma Sturdza, che non aveva fatto nulla prima , cadde dal potere senz' aver fatto nulla dopo e gli successe il Cantacuzeuo capo dei conservatori che fu, fino ad ieri, il presidente del Consiglio di Rumania. Le gravi par~le dette dal Re Carlo , alle vrime notiz.ie di questa nvolta, parole che forano un'aperto biasimo alla ignavia del governo, e provocarono le dimi~sioni del Cantacuzène ~ dei suoi colleghi dicono chiaramente che nepp~r_e il" g~verno conservatore, fece nulla per i contadim. E s1 potrebbe anche dire che questo è naturale vist~ ?he la grande maggioranza dei deputati e degli 11omm1 al governo, in Rumania, 80no proprietari di terre, che affittano, naturalmente, al maggiore offe rente; e questi è, quasi generalmente, u11 ebreo. Fino dal 1866 la Costituzione Rumena ha chiuso agli ebrei la possibilità di naturalizarsi, ed ha vie.tato lorn il voss_es~o della terra. Giovanni Gahovary , fratello del m1mstro degli esteri nel passato o-overno ha pubblicato terupo fa uno studio su: « La ques;ione Israeli,ta in Rnmenia • ed ha esposto i pericoli ai quali la .Rnmenia sarebbe andata incontro; se non avesBe frenato l'opera invadente degli ebrei. « Non bisogna, egli dico, confondere gli israeliti di Berlino Parigi, Londra o Vienna , ai quali non si può certa: mente negare alcun diritto politico e civile , cori la maggioranza dei Giudei della Serbia, della Ruwania e di alcune provincie Russe che sono un vero flagello per le popolazioni indigene. • Il Marinelli è lo Alimenti nei loro studi su la Romania , non fanno degli ebrei che sono in Rumenia uu quadro molto attraente. " Sono so~zi , superst;ziosi , nemici delle profes::3ioni faticose e dei cristiani tutti, dice Ugo Alimenti, senza capitali, avidi, ignoranti, pronti sempre ad approfittare della laboriosità e bontà dei Rumeni. > E il Marinelli aggiunge « Non amano la loro nuova patria che come una vacca da mungere e non sacrificherebbero per essa un centesimo. Perciò la popolazione li considera stranieri, anzi nemici. > Il numero degli ebrei , residenti in Rumania è andato rapidamente crescendo in pochi anni. Ve ne erano 60 mila nel 1849; 218 mila nel 1869; più di 269 mila nel 1899 ; oggi ve ne sono più di 300 mila dediti al commercio, all'usura al piccolo traffico e specialmente all'affittanza dei terreni. Nel 1879 essi chiesero di essere naturaliz.ati in massa ; la loro dimanda fu respinta per ragioni politiche e sociali , e rimasero stranieri nello ::::;tato del quale essi, del resto, avevano respinta la cittadinanza già loro offerta spontaneamente, sotto l'egida del Codice Civile nel 1863. La questione agraria, già di pei: se stessa grave in ogni paese ove sorge, è resa gravissima, in Rumenia, dalle condizioni che gli ebrei fanno ai lavoratori. Il grande possidente Rumeno si libera di tutte le noie della proprietà affittando la sua terra ad uno o più affittuari. Costoro la riaffittano poi ai contadini facendosene pagare il fitto metà in denaro e metà in prestanz.a d'opera, o in generi. Normalmente la metà che il contadino paga in denaro è quanto l'affittante di prima mano deve al possidente: di modo che quegli che fa assolutamente le spese per tutti è il contadino il quale paga duplicato il valore dell' affittanza. Ma c'è di più e di peggio. Da che gli ebrei si sono dati alla Rpeculazione sulla terra , i prezzi d' affitto sono
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