Rivista popolare di politica lettere e scienze sociali - anno XIII - n. 7 - 15 aprile 1907

) 190 RIVISTA POPOLARE potenti associazioni operaie inglesi, ha assistito alle lezioni, sedendo accanto ai giovani discendenti della più aristocratica· nobiltà inglese, la quale tra il tennis ed il foot-ball trova ancora il tempo di attingere quelì' infarinatura scientifica, che insieme al privilegio del sangue, da pur sempre diritto di aspirare alle più alte cariche della burocrazia ed alle più influenti posizioni nella politica. Machperson a dodici anni guadagnava appena da vivere, facendo da mozzo a bordo d'un veliero, più tardi divenne fonditore d'acciaio. Fu in questo secondo periodo, eh' egli ebbe mezzo - come fondatore d' nna società fra gli operai, cresciuta in pochi anni a grande potenza - di farsi notare per la sua intelligenza. La società gli accordò un sussidio annna.le perchè egli potesse studiare , con tentando così uno dei suoi più ardenti desideri; ma, non bastando questo sussidio per vivere, Machperson durante il periodo degli studi, continuò a lavorare nel suo mestiere. Oggi, divenuto 11n uomo colto, egli è ritornato al popolo pel quale unicamente ha studiato ; fa parte del Labour Party. Origini democratiche hanno tutti i membri di questo partito, ove pure abbondano le persone colte, formatesi tali o per studi compiuti in istituti governativi o per autodidattica. Davide Livingston, prima di prendere la laurea iu medicina a Glascow e durante tutto il periodo del sno studentato, era un operaio tessit9.re : coi risparmi del proprio lavoro manuale e nelle ore di libertà trovava modo di attendere agli studi. (continua) Dr. Angelo Landra --~_-:..-:..-:..-:..-:..-:..-:..-:..-:..-:..-:..-:..-:..-:....--- :=::--=-- -================ Latini ed Jtnglo-sassoni di N. eeL1\J1\NNI (I) I giltdizi « È una dotta trattazione, scientifica e sistematica, fatta per fugare certi preconcetti metafisici e certi pregiudizi ormai inve terati, che cioè esistono delle razze in(eriori e delle razze superiori. Ciò che è veramente un parto di fantasia, perchè lo stato sociale dipcndt: non dalla razza, ma dell'ambiente fisico-sociale; e nella realtà non esistono le raz-re, ma i popoli o meglio le naponi che non sono il prodotto di una sols razza, ma la combinazione e la fusione di più razze , le quali non erano pure neanche ali' inizio storico della loro vita. Razze pure antropologicamente parlando non esistono. Il Sergi, il Foaillèe, il R:- pley, l' Auerbach dimostrano con molta dottrina come più razze possano formare una nazione e come le razze non abbiano ca· ratteri psico-sociali di differenziazione, da poter stabilire la su - periorità delle une e la inforiorità delle altre. Solo la fantasia antroposociologica vuol distribuire caratteri psichici alle varie razze e nazioni n. << li Lapouge, che ammette la teoria delle razze come l 'arnmette il Lombroso contrariamente al Novicow, al Ti:rde e al Fouillèe che la negano, chiamano addirittura ipotetica la psi cologia dell'ariano primitivo; e gli antropologi più insigni sono in discordia fra loro quando devono assegnare i caratteri psi- (1) Un elegante volume di 450 pagine in ottavo grande con prefazione di G. Novicow. E' stato già tradotto in Francese ed in {spagnuolo e se ne farà tra breve la traduzione in Inglese. Costa L. 6; per gli abbonati della Rivista L. 3,00. Elegant<.!- mt:ntc legato in tela e oro L. 5,00. chici superiori, perchè gli uni li attribuiscono ai dolicocefali, gli altri ai brachicefali; ondt: sono più cauti coloro : i quali assegnano tali caratteri ai tipi na1ionali come si sono man mano formati attraverso ai secoli con la fosione ddla razze ,i. << Di fatto, quando si parla Ji caratteri psichici te non anatomici) dobbiamo riferirci sempre al concetto di nazioni, non di razze; anzi aggiungiamo qualcosa di più e diciamo che que sti caratteri non sono nemmeno stabili e sempre differt:nziabi li dall'una all'altra nazione, perchè mutano secondo la fase di evoluzione in cui i popoli e le nazioni si trovano. " Tagli netti - dice l' illustre A. - nella psicologia dei popoli non s0no possibili, i caratteri mentali e morali , buoni e cattivi, si riscontrano presso tutti i popoli ; predominano gli uni o gli altr secondo il momento storico che attraversano, secondo la fase di evoluzione cui sono pervenuti ,i. << Eppure oggi assistiamo a uno strano fenomeno: all'esaltamento del popolo anglo-sassone e alla denigrazione delle popolazioni neo-latine, o meglio all'autodenigra rione, determinata forse dai voh:r emendare i difetti dei connazionali con l'innalzare le virtù degli altri popoli, ovverò causata dall'abbagliante rnccesso degli anglo- sas·soni, i quali però, se sono ali' apogeo economico, politico e anche intellettuale, sono anche al principio della decadenza morale. Paradossi di cotesto ger.ere sono stati sostenuti da molti e alla loro diffusione ha contribuito più degli altri il Ferrt:ro con la sua Europa gio11ane, on:le è giusto e doveroso combatterli,_ in omaggio alla verità storica e scientifica. E per provare come le capricciose distinzioni che si vogliono fare non hanno akuna base, è necessario conoscere meglio noi stessi e vedere il contributo che i vari popoli han portato nello sviluppo della civiltà, facendo tra essi dei parai.:. leli demografici, politico-militari, economici, intellettuali e morali, i quali sono come l'indice misuratore ddle manifestazioni delle razze che fanno parte delle nazioni contemporane-: e designate come inferiori e: superiori n. Dopo a vere riportato alcuni brani del libro lo scrittore continua: « L'A. fa una rassegna elaborata dei tre grandi fattori: fisi..:i, antropologici e sociali, che hanno influito sulla evoluzione dt:i popoli, e ne esamina dapprima la potenzialità, per vederli poi nella storia di alcuni popoli ; onde, con la ricerca delle cause della evoluzione progressiva, cercare ri..::onferma alle induzioni tratte dalle comparazioni storiche e statistiche sulla fenomenologia delle razze inferiori e superiori. E alla esposizione dei fattori dcli' evoluzione progressi va , unisce quella ùei fattori dell'evoluzione regressiva che non rispettano alcuna razza ed .agiscono ugual men te dappertutto, come i fattori dell'evoluzione progressiva che favorirono lt: nazioni risultanti dai più opposti elementi etnici ,i. « Le nazioni decadute -conclude l'On. Colajanni - possono sempre risorgere (la ri3urrczione della nostra Italia , ingiusta mente calunniata, vilipesa e denigrata non dagli stranieri, ma dagli stessi ital.an:, è un fatto che si va svolgendo sotto i no stri occhi) e possono avere ancora quella superiorità e quella egemonia che ebbero in altri tempi : la pretesa ineguaglianza delle razze è un<• degli errori più grossolani, dovuto in massima parte alla confusione che si fa tra fatti biologici t: fatti sociali ii. « L'argomento è di sua natura vastissimo e ha un enorme l: vitale importanza, sia socialt: che politica; e questa seconda edizione incontrerà 3enza dubbio le più benevole accoglienze non solo in Italia ma ali' estero, perchè il fine propostosi dal1' A. è dei più nobili e dei più lodevoli. Lo spirito di osservazione , acuto e sottile, che anima le numerose pagine del libro , la chiarezza mirabile e I' esposizione critica rivelano sempre l'argomentatore profondo, che, sa trattare con ampiezza e sincerità tutta le questioni che interessano la patria nostra (Rivista bibliografica italiana. N.0 12 199G) :e.

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