170 RIVISTA POPOLARE · Avremo, adunque, una solenne affermazione di una politica vaticanesca nuova? Sarà tolto ufficialmente e generalmente il non expedit? Non lo crediamo. Questo atto imporrebbe al Papato di riconoscere quasi ufficialmente l' Italia; e ciò non gli conviene. Perciò Pio X assistito dRl Conte Macola e da Monsignor Montagnini, senza dignità, senza finezza, senza logica, continuerà la politica elettorale del caso pe1· caso, eh' è la negazi~ne dell'infallibilità. Questa politica consente tutti gli accomodamenti e tutte le transazioni e senza riconoscere l'Italia nuova permetterà al Papato di mettere D;o al servi:,,;io della reazione e in compagnia dei reali Carabinieri. Chi avrebbe detto a Gesù Cristo, l'amico degli umili, che egli avrebbe fatto l'ufficio dei Centanni contro i lavoratori? Intanto noi che speravamo nello intervento ufficiale dei clericali alle urne per chiarire l' ingarbugliata situazione dei nostri partiti politici, cominciamo a temere che l' equivoco maledetto o corruttore continuerà ad incombere sulla nostra vita pubblica. Ce lo fa temere il contegno di Gregorio Gallo e di Emm. Farina. Gre- ·gorio Gallo, dopo eletto, ha fatto sapere in una forma sibillina che seguirà le orme del padre; gli amici di Farina fanno sapere che l'appoggio dell'Unità Cattolica non lo vincola. Ma tutto questo è schermaglia ipocrita. Prima delle elezioni bisogna far sapere chiaramente agli elettori, che si è clericali o anticlericali; e non dopo. Le postume dichiarazioni hanno il carattere di una truffa. + Papere e frottole della diplomazia Vaticana. - Chi,_ qualche mese fa, avesse puhblicamente dichiarato che la diplomazia Vaticana, no·n è composta che di scagnozzi, ai quali il più miserevole vice console della meno importante repubblica sud-Americana può dare dei punti, avrebbe avuto l'aria di far dello spirito di cattiva lega e le persone serie, anche se anticlericali, avrebbero considerat,a quella dichiarazione, quale il parto d'una fantasia squilibrata. Monsignor Montagnini, dimenticando un taccuino, -enon rispedendo a Roma le carte ufficiose - appena chiusa la N unciatura - s' è dato per lui il non gradito incarico di dimostrare che la diplomazia di Pio X non è più quella di Giulio II, di Alessandro IV, di Clemente VII, papi birboni si, ma furbi e che sapevano scegliere, atti all'uopo, i loro uomini, e sceglievano sempre i migliori, sia che si trattasse di piantare a tradimento una palla di fucile fra le costole d'un principe, o di redigere un rapporto su la politica d'uno Stato, o di tessere un'intrigo. Questo Montagnini è un primo venuto, un qualunque; le sue note lo rivelano come il diplomatico tre volte biiono, fra tutti i diplomatici del mondo. Egli crede tutto ciò che gli si racconta; piglia nota di tutte le maggiori e le -minori bazzecole che può raccogliere nei salotti, nelle redazioni di giornali, nelle conversazioni private, nella via e ne seri ve a Merry del Val, il quale, a sua volta, diplomatico degno dell' inviato, piglia per buona moneta tutte le notizie allegre che gli manda quel mattacchione di Montagnini. Curioso fato, quello della Chiesa in questo momento. Pareva fossimo alla vigilia della tragedia. 0' era già chi intravedeva, neìl'opera del governo, e nell'atteggiamento della Chiesa, la persecuzione religiosa e il martirio. Pareva che da un momento all'altro dovessimo assistere allo scoppio di tutte le passioni, ed alle manifestazioI1i più forti d'eroismo; ed ecco che la tragedia si svolge improvvisamente in comedia; che diciamo? Comedia ? Eh ! no alla farsa ; anche meno che farsa, alla pochade. Perchè accanto alla sottana di Montagnini, si vedono sgonnellare le buone Dame di Francia, che danno quattrini, notizie e consigli; che si adoperano del loro meglio per agitarsi ed agitare un r,opolo...... che per Iddio e per il re non vuol muoversi più. Intendiamoci bene; Monsignor Mon~agnini non è ...:_ si è rivelato - un portento d'intelligenza, al contrario; ma i documenti che i giornali francesi pubblicano ora, ci mostrane che, foss' anche stato intelligente, ben poco poteva fare dato l' entom·age che agiva sotto la sua ispirazione; e i caratteri e le persone che lo circondavano. Il documento riguardante Piou a proposito di Olemenceau è conclusivo. Piou aveva bisogno di quattrini µer la lotta elettorale, niente di meglio che spillarne al Vaticano con la storiella della corruzione di. Clemenceau. Un altro uomo qualunque si sarebbe subito accorto della impossibilità della cosa, e della enormità della bugia ; in Vaticano no, nep_pur lontanamente codesti preti s'immaginano che non è possibile comprare un uomo arrivato al punto cui è giunto Clemenceau, perchè non si vende più, sia qualunque il prezzo offerto E tuttavia Montagnini, che misura gli uomini col metro che serve a misurare 111i, crede e manda la notizia; Merry del Val. che pesa le coscienze con la libbra che pesa la sua, crede e discute la faccenda: no, no; tutto ciò non è serio, non è degno, ed è tanto ignobilmente b11ffoche non viene nep}J11re la voglia di riderne. Intanto Montagnini è riuscito all'inverosimile: a costringere Piou a difendere Clemenceau ... Eppure se Merry del Val non fosse stato il MiniHtro incapace eh' egli è - l'arte del Ministro e la sua superiorità consiste nel sapersi scegliere i collaboratori, nel the 1·ight man in the 1·ight place - se Monsignor Montagnini non fosse stato un qualunque zotico biascicator di rosarii; :3e il Valican0 fosse stato servito da uomini di valore - e tale probabilmente furono e son creduti Merry del Val e Montagnini-la Repubblica Francese avrebbe dovi.1to sostenere ben altra lotta di q 11ella che ha sostenuto. Poichè l' intento di costoro era di creare difficoltà alla repuhb!ica, di sollevarle contro il popolo; di abbatterla. La repubblica ha avuto in suo favore due coefficienti: il popolo, ormai tutto repubblicano, ti la stupidità dei nf'mici. Ed è vano che il Vaticano faccia pubblicare dal pro prio organo ufficiale che la Santa Sede non ha orga · nizzato complotti contro la repubblica perchè tutta l'opera del Montagnini, tutti i consigli del Merry del Val a costui tendevano a questo. Se non vi sono riusciti non è già perchè a costoro mancò la volontà. Essi speravano trovare più credulo e più facile il popolo, e· meno ciarlatani i Piou e i Denys Cochin del parlamento francese ; e sopratutto si credettero pÌ\l intelligenti di ciò che veramente sono. Ora lo scandalo e il pettegolezzo dilagano, e uno per uno sembra che tutti i deplomatici che avevano relazioni con la Francia debbono passare sotto le Forche Caudine dell' « incartamento Montagnini. E si vede che questi diplomatici spifferano i loro segreti quasi in pubblico , e che molti uomini politici hanno la lingua più lunga delle femmine, e la coscienza più elastica. del cautchou; e son questi proprio che stanno nelle prime file di combattimento, e menano gli altri ali' assalto o alle difese. Indubbiamente ciò è triste, ma come lezione, se ci sarà chi saprà profittarne, val molto, moltissimo. Certo Clemenceau non poteva, neppure a crearselo appost.a, trovare un alleato migliore di Monsignor Montagnini. +.Ja pubblicazione dell'incartamento Montagnini è stata una battaglia trionfale per l' anticlericalismo. Chi vorrà, chi oserà ora pigliare sul serio la diplomazia Vaticana? Chi vorrà più credel'le, e sopratutto chi oserà compromettersi in trattati ve più o meno palesi con gli agenti del Vaticano? Oramai la lotta della Chiesa contro lo Stato in Francia è finita; è finita in una ridicolissima comedia nella quale e danno e beffe son tutti per la Chiesa ; e il più curioso della faccenda si é che a trascinare nel ridicolo la diplomazia della Chiesa, è stato un diplomatico della Chiesa steHsa, ed il capo del partito che, in Francia, alleato alle gonnelle del Faubonrg S. Ger-
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