Rivista popolare di politica lettere e scienze sociali - anno XIII - n. 6 - 31 marzo 1907

148 RIVISTA POPOLARE all'epoca in cui non erano ancora innanzi alla Camera gl' infausti progetti che divennero le Convenzioni del 1885; ma ciò non c'impedisce di constatare le deficienze del servizio attuale, gli errori commessi nella nuova organizzazione , le debolezze morbose del Direttore generale verso i ferrovieri , che a torto , almeno in parte , a nostro avviso, sono difesi dall' egregio signor Fossati, cui abbiamo accordato la parola in omaggio alla libertà di discussione. Crediamo semplicemente assurdo il pensare ad un ritorno all' esercizioprivato , ma le nostre salde e antiche preferenze per l'eserciziodi Stato e la difesa disinteressata del Comm. Bianchi, che più volte abbiamo fatto c'impongono di non chiudere gli occhi su cio che avviene per invocare opportuni e solleciti provvedimenti. Accennammo a piccanti incidenti e aggiungiamo che ci riferiamo alle accuse nette e precise formulate del Generale Canzio contro ·alcuni negozianti di carbone, che a Genova hanno laidamente speculato sulla crisi dei vagoni. Sono venute le proteste degli accusati ; ma il valoroso soldato ha messo i punti sugli i ed ha trattato gli speculatori come meritavano e come può trattarli chi non ha peli sulla lingua. Premesso ciò vogliamo riassumere un importantissimo articolo qel signor Andrè Dejean: La Crise des transports et le materielroulant des chemins defer pubblicato nella Revue politiqueet parrementaire del 10 marzo ultimo. ,,Con questo articolo si prendono due piccioni con una fava : l. 0 si ripete la dimostrazìone che sulla scorta dei dati pubblicati dal Giornale dei lavori pubblici aSbiamo data sulla universalità degli inconvenienti ferroviari che si deplorano in Italia. Ciò che do·Hebbe rendere tutti più prudenti nelle accuse contro il servizio ferroviario italiano; 2.0 si dimostra agli sporadici ed incorregibili liberisti di casa nostra che in Francia coli' esercizio privato si hanno uguali, se non maggiori inconvenienti di quelli di cui si soffre in Italia. ♦ In Francia, come se fossimo rn Italia, il Senato consacrò la sedLna del 15 Novembre 1906 alla discussione del disservizio ferroviario; e la Camera dei deputati si occupò vivamente della stessa que-• stione nelle sedute del 20 e -28 Dicembre. Il signor Dejean descrive i guai ferroviari della Francia come se fonografasse i lamenti della stampa italiana. Sentite: « E' stata dimostrata l'impotenza della organizzazione ferroviaria ed alla fine del 1905 e nell'està del 1906 sopratutto il servizio ha funzionato senza che si avesse la garenz_iadi alcuna regolarità. Nei rapporti ufficiali si constata che in certe reti la proporzione dei ritardi che nel 1905 ai principii di ottobre non sorpasso il 20 °/0 che per una sola decade , nel 1906 e sin da settembre la proporzione variò dal 25 al 33 °/0 ». Siamo o non siamo in Italia pei ritardi? « Per trasportare, dice il Dejean imitando Monsieur de la Patisse, bisogna avere dei veicoli e del materiale mobile. Ora da per tutto il materiale è stato deficiente ed anche le Compagnie meglio fornite, come quella del Nord hanno accusato deficienze. Da questa insufficier.za è venuto tutto il male. Per la mancanza di vagoni, le merci si sono accumulate nelle stazioni, dove rischiavano di detoriorarsi e divenivano ingombranti. Per la mancanza di vagoni avvenivano i ritardi, aggravati dalla debolezza del materiale di trazione. Per la mancanza di vagoni gl' interessati non potevano sapere quanto si farebbero le loro spedizioni ed un grande perturbamento avveniva nelle operazioni commerciali ». « Si ebbero deficit giornalieri di 600 a 1200 vagoni al giorno in alcuni punti , di 300 a 1500 in altri. Per eseguire lo scarico delle navi i cui ritardi sono costosissini, un negoziante reclama una prima volta in settembre vagoni per 520 tonnellate e ne ottiene per 88; una seconda volta per 540 e ne ottiene per 120. I Prefetti si lamentano f per la situazione critica delle proprie regioni ... E le amministrazioni cercano difendersi ricorrendo a sotterfugi curialeschi ... In ~asi simili, l'arbitrario è !a sorgente di pregiudigi irreparabili. Quando la ferrovia non ha vagoni a sufficienza per tutti i clienti , è obbligata a fare la ripartizione, che non avviene con una sufficiente imparzialità , arrecando grave nocumento agli uni e favorendo alcuni altri». « Le locomotive sono state deficienti quanto i vagoni; in ottobre esse furono deficienti per numero, per potenza e per manutenzione. Si fecero prodigi per moltiplicare l' utilizzazione di quelle che erano in servizio : ma gli sforzi s' infrangevano di fronre ai limiti insuperabili della quantità e della forza. Per diminuire per quanto era posssibile il riposo delle m3cchine si facevano manovrare eccezionalmente dai meccanici e dai fuochisti presi dalle officine. Cosi le officine si sguarnivano e divenivano impotenti a fare le necessarie riparazioni. Le locomotive perciò non fecero che un servizio affidato al caso e il numero degli accidentiferroviari aumentava. Vi sono linee sulle quali la cifra degli accidenti (le chijfre des détresses) che durante il primo semestre del 1905 era stato di 268 si elevò a 323 nel 1905 e a 423 nel 1906 durante lo stesso tempo ». « Queste deficienze sono state aggravate dalle altre degli impianti fissi nelle stazioni e dalla insufficienza dei binari ». Non sembra questa la descrizione precisa, la ripetizione fonografica, di ciò .che si lamenta in Italia in quanto a vagoni,impianti fissi e binari? ♦ Veniamo alle cause. Un competente, il signor Sartiaux, ha assegnato qualche importanza alla legge del 1906 sul riposo settimanale che ha fatto diminuire la somma di lavoro. Ma il Dejean ha negato. Del resto gli si poteva rispondere : il disservizio è cominciato nel 1905 e la legge sul riposo settimanale è venuta il 13 Luglio 1906. La sua azione ha potuto essere soltanto aggravatrice e corrisponderebbe al malvolere del personale italiano. Il Dejean, invece, enumera altre cause del disservizio francese che trovano un preciso riscontro nel disservizio it.aliano. Anzitutto nel 1906 in Francia il traffico aumentò <lel 12 °/ 0 mentre negli altri anni l' aumento era stato del 5 o del 6 °/ 0 • Fu molto più considerevole l'auinento nella maggior parte delle linee del Settentrione d' Italia. A questo aumento straordinario del traffico corrispose una deficienza del materiale rotabile e fisso.

RkJQdWJsaXNoZXIy MTExMDY2NQ==