~ • RIVISTA POPOLARE 165 guadagneranno anche e su tutto nel loro paese coll'accrescimento di forza morale e di energia che riceveranno dalla applicazione di uno dei principii fondamentali del la democrazia. In quanto ai secondi, il ritorno alle nostre tradizioni, spogliate dallo chauvinisme dei nostri democr~tici dal r 81 5 al 1848 concederà quanto noi dobbiamo al nostro paese. Col socialismo l'Europa non sarà nè tedesca nè francese, ma europea. Senza il socialismo essa potrebbe essere tedesca, francese o italiana - come lo fu quindici secoli fa - secondo l' evento della forza. Ma non sarebbe libera ( Revue Socialiste, febbraio). + Gabriel Seailles: L'oligarchia parlamentare(,).- 11 parlamentarismo sembra la condizione stessa della libertà nella nostra società moderna. Importa quindi di non lasciar disonorare tal regime da quelli che hanno interesse a falsarlo a loro profitto e a cavarne una nuova forma di tirannia. Se i deputat;, incaricati di far le leggi e di esercitare un incessante controllo sul potere esecutivo elevano la pretesa di amministrare, di nominare i funzionari, di rendere giustizia « sono tanti piccoli tiranni che hanno tutti i vizi di un solo >> (Montesquieu). La grande preoccupazione del deputato, è quella di essere rieletto. ((Schiavo e sovrano, ::lomestico e despota fa le commissioni dei suoi elettori e li fa tremare. Non vi è un cantoniere che non sia collocato da lui; non vi è un fattore che non sia ai suoi ordini ; non un istitutore che non sia minacciato d' un traslocamento di ufficio ; non vi è un angolo di un ministero che gli sia ignoto; egli è familiare cogli uscieri, altezzoso coi capi di ufficio. I ministri lo esecrano ma gli danno ragione, poichè ha il bollettino capriccioso e la sollecitazione tenace >l (Paolo Bancour). Gambetta, citato da Reinach, diceva a Belle ville nel , 88, : « Noi siamo in una democrazia e non in un regime di favore; noi abbiamo una democrazia elettiva e non il governo di una casa privilegiata che si vede pullulare le creature intorno. Quando io reclamo I' indipendenza del!' amministrazione , quando dico che le amministrazioni sono gli intendenti della fortuna della Francia , io dico che io sono più liberale, più democratico di quelli che pretendono che si debba tutto abbandonare alle pratiche, alle competizioni e alle influenze parlamenta, i i>. Certi deputati si considerano come piccoli sovrani. Essi rappresentano il popolo che colla sua scelta ha abdicato nelle loro mani. Chi si oppone alla loro tirannia si ribella contro la so - vranità del popolo e pretende di interdir loro il compimento di un sacro dovere. A forza di dirle finiscono per crederlo. Istruzione , finanze, magistratura , esercito , ogni funzione è materia di mercato elettorale. Lo scoraggiamento va di pari passo èolla demoralizzazione. In un libro sull' lstru 1 ione del- /' Ufficiale il capitano Simon scrive con un candore che lo onora : « Si vedono, cosa strana, (!) uomini politici molto in - conseguenti per meravigliarsi e per dolersi che gli ufficiali non si facciano , a detrimento della disciplina , i servitori dei loro interessi elettorali ». Un funzionario delle finanze, per giustificare la fondazione dei sindacati scrive: << Non vi è più nè scelta nè anzianità. vi è la volontà del ministro diretta dai senatori e dai deputati ' ' E l'autocrazia in tutto il suo splendore. Non si lavora più; ci si contenta di farsi proteggere ii. E' conchiude: « non essendo protetti, vogliamo proteggerci e v_ivendonell'anarchia vogliamo ritornare nell'o,·dine e nella regolarità >>. La Francia non tollererà una burocrazia senza controllo, ma (I) Se Messe ne piange, Sparta non ride ! È il caso di escla - mare leggendo l' articolo che riassumiamo. Pare, infatti, che i mali che affliggono e deprimono il parlamentarismo i11Italia, non sieno molesti acuti in Francia ! (n. d. r.) tollererà meno ancora un'oligarchia parlamentare di cui l'ideale è di fare, col favore o la disgrazia, del mandato parlamentare una carica irremovibile e ben presto ereditaria , trasmissibile al figlio ed al genero, sostenuti da una clientela asservita. lo non attacco il regime parlamentare; chiedo che si ritorni ai veri principi; chiedo che i deputati, difensori della costituzione, non la violino; che i poteri della Repubblica non sieno ridotti al dispotismo di un' oligarchia. Essi faranno con patriottico entusiasmo ciò che saranno costretti a fare dall' opinione pub!Jlica e per tutto dalle forze antagonistiche che essi disperano di spezzare. La fondazione dei sindacati di funzionari ha qualche cosa di rassicurante. I sindacati daranno ai ministri la forza di resistere ai deputati. Quando i deputc1ti non distribuiranno più le funzioni pubbliche, saranno obbligati alla loro vera fu11zione che è quella di sor vegliare e controllare l'amministrazione. E nello stesso tempo i funzionari esigendo il rispetto delle loro funzioni, e dei loro diritti, si saranno posti nella necessità benefica di compiere i loro doveri. (Le Courrier Européen, 15 marzo). + W. S. Thomas : La mentalità fe1nmtnlle e le razze inferiori. ~ Il mondo della vita intellettuale moderna è un mondo di uomini bianchi. Gli uomini e le donne formano due classi distinte ed in questo mondo intellettuale poche Jonne e forse nessun negro sono potuti entrare. E questo non è perchè gli uomini si rifiutano d'ammettervi le donne ma perchè c' è in esse, una forte riluttanza ad entrarvi. E non sono soltanto questioni economiche o di carat-- tere sociale , questioni di proprietà o di delicatena delle quali si può dire questo ; ma un certo freno generale che a trattare tutte le questioni intellettuali sembra imposto alla donna, e che dipende certamente dal suo sesso. La questione non dipende soltanto dal fatto che le donne sono state escluse dalle abitudini intellettuali degli uomini, e del loro mondo per volontà degli uomini stessi. Naturalmente c' è un po' di ciò, poichè nel passato le donne sono state escluse da quella attività fisica dalla quale dipende anche, in parte, lo sviluppo della intelligenza, ma oggi che esse sono ammesse alla conquista del sapere, noi non possiamo chiamarle intellettuali pe rchè esse non sono considerate atte a conoscere e manipolare i materiali del sapere. Questa mancanza di pratica fa della donna intellettuale, un essere che concepisce la conoscenza ~n amateur. Veramente nell' arena intellettuale esse sono come degli amatori in un gioco; arrivate· le ultime mancano della pratica; come un amateur del gioco del bigliardo è in stato d'inferiorità di fronte al giocatore di professione. Trattando delle qualità naturali delle donne si fa appello a ciò che esse posseggono, in generale, di veramente superiore agli uomini, e specialmente alla loro memoria. Ma un'ottima memoria è un segno di intelligenza inferiore o male sviluppata. Si può dire che una buona memoria è un segno di mentalità 1m1tativa; via via che la mente diviene inventiva la memoria dei dettagli si attenua e rimane sola la memoria del fatto generale che è poco speciale della donna. Neppure in America, dove pure la donna è in condizioni sociali assai più elevat~ che in Europa la donna può pretendere di mettersi in linea con l' uomo. La libertà personale della donna è comparativamente parlando così, enorme, la suggestione e i tifi per I' imitazione son tanto copiosi nelle scuole, nei libri, nei giornali, e le occupazioni e gli interessi sono così variati che un certo numero di donne, le meglio dotate dalla natura per abihà e carattere, possono realizzare certi scopi definiti nel modo migliore. Ma questi son casi sporadici, rapprc:sentanti alcuni interessi ben definiti più che una piena vita intelh:ttuale, e rassomiglianti anche nella loro na-
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