RlV!STA POPOLARE 161 noforte magnifico ... tedesco ... non se ne trovano neppnre a Napoli cosi belli! - Qui, soggiunge la figlia, non c' è che la zampogna ... tutto quello che c'è di più attraente! - E un riso di canzonella fece muovere l'enorme roccolo bruno. Da questa scena che aveva del grott~sco, potei però constatare quale ostacolo al rimpatrio degli emigrati, anche ricchi, siamo i figli nati all'estero. Chi ha trascorso la giovinezza nel paesello, vi serba ricordi cari, amicizie, e non appena ha messo insieme un buon gruzzolo, non sogna che il ritorno e una bella casetta bianca non foss' altro per mostrare all' antico padrone che l'aveva angariato, la sua indipendenza, il suo benessere. Ma i figli dell'emigrato non conoscono i dolci tramonti del paesello , i canti tradizionali , i senti eri ov' egli s' imbattè con la bella pacchiana che lo punse per la prima volta d'amore; negli occhi essi non hanno che la visione dell'ampia città americana, il movimento de' traffici ne' docks, le feste, le scarpette lustre, le catene d'oro ... Del loro paese sentono ogni tanto l'eco confusa, e spesso arrossiscono alla vista della miseria trascinata dai nuovi arrivati, analfabeti, rozzi, sprezzati e costretti ai lavori più degradanti. E quando si pensi che ognor più si diffonde in Calabria l'usanza di portar via la moglie e i figli ancor piccoli, che cosa sarà di questa terrà già così povera e per giunta flagellata da continui disastri? Firmo ha circa 2000 abitanti : le statistiche danno nel 1900 31 emigrati, nel 1905, 51. La percentuale non sarebbe elevata, ma con tutto il rispetto alle cifre statistiche, il fatto è che il paese è quasi deserto di uomini ! « La miseria è grande, e nell'aria si agita un'ala di ribellione. > Cosi trovo appuntato sul mio tacquino. L'unica industria fiorente nel paese, quella dei fichi secchi, esercitata quasi intieramente da Amalfitani, si giova della mano d'opera femminile. È noto che la donna Albanese è tenuta sempre come schiava: lavora come una bestia da soma, trasporta pesi enormi sulle spalle, imbracati con corde che le passano sotto le ascelle e s'annodano sul petto. L'Albanese suol dire che i Latini con le morbidezze guastano le loro donne ! A noi fu dato osservare, riunite in un laboratorio di fichi secchi, queste povere e buone operaie: era giorno di festa, ma qui la donna lavora sempre. Uno stanzone tutto ingombro di fichi secchi stesi sul pavimento, ammonticchiati negli angoli, bruni, zuccherosi, morbidi e fragranti; in terra, sedute alla turca una truppa di ragazze, di bimbe , dalle treccie avvolte a corona sulla nuca (la chèsa è il distintivo delle spose) scelgono i fichi di prima qualità, di seconda, ecc. Alcune hanno il capo avvolto in un manto bianco: gli occhi neri, gli zigomi pronunciati, il collo e il petto nudi. E sono tutte allegre, spensierate : al comparire del forestiero si parlano agli orecchi, motteggiando con grazia selvaggia. Ricorderò sempre la soavità. di una di queste fanciulle che aveva un nome dolce da fiaba, la testina avvolta nel panno bianco , il visetto pieno di grazia; sembrava una Madonna del Murillo. Nella sta.nzl'. attigua, intorno a una tavola lunga e stretta, sono sedute le donne intente a confezionare nei cestini i bei fichi di prima qualità : bisogna vedere la veltezza di quelle mani nell'accomodare i frutti, ben pressati.! Il nostro amico ci aveva promesso di farci udire i celebri canti albanesi , e ne parlò al padrone del laboratorio, un bel tipo di calabrese burbero e astuto, il quale non senza visibile cruccio, perché nel canto le operaie perdono della loro attività, ordinò alle donne di cantare qualche canzone. Vjnta la prima ritrosia, da quelle bocche rosee e belle uscì una nenia strana, una cantilena primitiva, a cadenze lente; dallo stanzone attiguo rispondeva una voce stridula che faceva una specie di controcanto. A poco a poco i volti s' illuminano di un bagliore selvaggio; forse ricordi cari scendono al cuore per quelle canzoni cantate un giorno insieme con l'amatore, con lo sposo, o col fratello, ora laggiù lontani e dispersi oltre l' Oceano. Qualche volta il canto ha note di spasimo, qualche volta il convnlso del riso , mi sembra di essere fuori d'Italia lontano tante leghe! Ora la canzone si fa più calda, e sonora, l'entusiasmo nativo erompe in tutta la sua foga selvaggia, le guancie sono tutte accese, le bocche tutte aperte, le note si sprigionano su dai petti ansanti col trionfo di una liberazione : le mani non lavorano più. Allora il padrone fa un cenno crucciato, e il canto muore nelle strozze. L'ora della colazione si avvicinava, e il bravo Albanese ci richiamò ad incamminarsi per sedere alla sua mensa. Un giovanotto magro e stento , miseramente vestito, che subito indovinai dal modo di parlare essere un maestro, mi condusse in una piazzetta fangosa ove s' intrufolava una grassa famiglia di suini. Il maestro mi accenna una stamberga a un sol piano, dalle pietre corrose, le scalette esterne sconquassate: è la scuola maschile. Entriamo in una stanza bassa, angusta (5 m. X 6 m.) arredata con 14 banchi preadamitici, con l' ammattonato per tre quarti divelto, le finestre marcie, mancanti di paletti e di vetri. In questa stanza, su questi banchi, devono trovar posto 70 alunni ! Povera Casa della Scuola I Simili 01·rori non è raro incontrare in Calabria, nelle scuole dei capoluoghi di circondario e di provincia. Possiamo dunque maravigliarci se nelle Calabrie la falange degli analfabeti ha una percentuale del 78 °/ 0 , se in Provincia di Catanzaro p. e. il numero degli alunni iscritti (anno scolastico 1904-95) è appena il 40 °i 0 degli obbligati? se il numero dei frequentanti con più o meno assiduità non supera il 50 °/o degli iscritti? - Vede questo tavolino zoppo? - soggiunse il maestro - ebbene se volevo far lezione, l' ho dovuto portare da casa mia, e così pure questa carta geop:rafica, questo calamaio. . . neppur l'inchiostro vuol passare il Comune! Il ministero Sonnino aveva tracciato il rimedio a tutto ciò, . . . ma il povero articolo 60 fu sepolto, e prima che risorga !... Che cosa vuole? le ispe• zioni non si fanno quasi mai, e come potrebbero eseguirsi se per la Provincia di Cosenza , con quattro Circondari, cento cinquantadue Comuni, con le vie di comunicazione deficientissime, abbiamo nn solo ispettore ... che deve fare per giunta da segretario al provveditore , compilare quadri statistici , spedire circolari, comporre le solite relazioni per il Ministero, . , . che non vengono mai lette? ... Lascill-mo la misera casa della scuola, ed eccoci fiual-
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