Rivista popolare di politica lettere e scienze sociali - anno XIII - n. 5 - 15 marzo 1907

RIVISTA POPOLARE 139 RECENSIONI Avv. RrCCARoo RooRJQUEZ: Della còndi 1ione giuridica degli stranieri in Messico dura11te la Presiden:ra del Generale Po,jirio Dia1 . E' un libro che, a chi non conosce il Mes~ico e l' uomo di Stato che da circa 30 anni ne regge i destini sul cammino delta vera civiltà, renderebbe simpatico l'uno e l'altro, e gl'inspirerebbe ad amare il 1° çd ammirare il 2°. L'A., Magistrato della Sùprema Corte di Giustizia del Messico, autore di altre note pubblicazioni , come il Diritto Penale premiato all'Esposizione Universale di Parigi del 1900, gli dà un titolo modesto, mentr' egli fa in detta Opera (In Lingua Spagnuola) la storia della condizione giuridica degli stranieri dalla remota antichità fin oggi, la sintesi del Diritto [nternazionale Privato, lo studio dei sistemi e dottrine inerenti, la comparazione fra le legislazioni dei diversi paesi, fino a trattar<:! della Legge sugli Stranieri promulgata in Messico sotto la Presidenza del Generale Porfirio Diaz. L' A., fautore entusiasta della scuola di Mancini, ammiratore delle glorie italiane, antiche e moderne, contro gli antichi pre · giudizi i propugna la con veniente uguaglianza fra cittadini e stranieri. Egli constata che il Codice Napoleole, nel riconoscimento dei diritti degli stranieri è meno liberale del Diritto Inter mediario , iniziato con la rivoluzione francese, ed è stato, in questa materia, un grave fardello pei popoli contemporanei. 11 Messico, che come molte altre nazioni, ne ereditò i pregiu - dizii, li attenuò grandemente nel suo liberrimo Statuto e nella legge sugli stranieri, del pari che l'Italia, l'Argentina ed altri paesi americani. Il 16 settembre 1810, il prete Hidalgo, il Mazzini del Mes · sico, getta il primo GriJo di Libertà, proclama l'indipendenza del Messico e dà pegno d' osservare inviolabilmente il diritto delle Genti per tutti. Juarez, il Garibaldi del Messico, Porfirio Diaz, l'attuale Presi.lente della Repubblica, ed altri Eroi, lottano da giganti nella lotta sc:nza pari contro l'intervento armato dell'Europa clerico imperiale, e quando il r .o è assediato in Veracruz, ultimo baluardo della Repubblica , getta , fra le mure distrutte dalla mitraglia, le Leggi di Riforma , precorrendo così la Francia anticlericale del 1906 907, rispetto alla st:parazione della Chiesa dallo Stato. ti 28 maggio 1886, il Presidente Porfirio Diaz, sanziona la legge sugli stranieri, una delle più libt:rali nel concerto delle nazioni. Infatti da molti anni può lo straniero in Messico viaggiare Sl:nza il requisito del passaporto, mentre in Francia l'art. 1° della legge 8 agosto 1893 esige perfino la matr;colazione degli stranieri dentro 8 giorni dal loro arrivo , sotto pena di multa fino a 200 frauchi. In paesi così rdrattari a cambiare le loro leggi, tipo foudale, come 111 Inghilterra, allo straniero si proibiva fino a poclfr anni fa l'acquisto t! proprietà di beni immobili. In Francia, lo straniero non può essere tutore, nè protutore, membro d' un consiglio di famiglia , testimonio in atti notarili e testamenti; non pur'i sopratutto comparire in giu · dizio se.iza prestare la fideiussione di judicatum salvi. In Messico, dal r 877 al 1902, cioè in 2 5 anni di governo del Generale Diaz, solamente tre stranieri furono espulsi, mentre che in Francia in soli otto anni, cioè dal 1876 al 1885, ne furono espulsi 7163. L' A. fa inoltre uno studio comparativo di legisla · zioni in materia di naturalizzazione ùi stranieri e mostra che la legge messicana è p;ù ampia e liberale. Mancini disse, a proposito dell'art. 3. 0 del Codice Civile Italiano del 1866, che esso si separava dal sentimento di sfiducia che inspirava il Codice Napoleone, e non esigeva come condizione necessaria nè 1' esistenza di trattati diplomatici, nè una semplice re.:iprocità. Il Messico, fin dal I 828, consacrava tali principii , considerandoli come inert:nti alla personalità umana e reclamati dalla fraternità universale . la quale ha osservato come dogma civilizzatore. infatti conforme alk leggi dovute ·allo spirito innovatore del Presidente Diaz, e al carattere lati - namente espansivo dei Messicani, può dirsi con l' A., che pei messicani non vi sono stranieri. Possa esser questo d'esempio alla nostra Europa perchè con eccezione d'Italia , Spagna ed Olanda, nella nostra vecchia Europa, il diritto degli stranieri è circoscritto , quantunque sia ciò limitato dalla reciprocità internazionale. L' A. dice che << la Storia è la voce della coscienza e I' Interprete del pensiero morale dei popoli n. Il di lui libro è destinato a mostrare ai posteri come il Messico , con Hidalgo , Morelos, Juarez, ed infine e non ultimo, il Generale Porfirio Diaz, il Cavour e Vittorio Emmanuele Il del Messico, sia stato pioniere di civiltà e progresso ! Messico 19 gennaio 1907. V. CAsc1No GusTAVO ScmIOLLER. - Principes d' Hco110111iepolitique, professeur à l'Université de Berlin - Tome IV; tradotto dal tedesco da Leone Polak, Parigi, V. Giard et E. Brière, edi - tori - Un Voi. in 8. 0 della l< Bibliothèque internationale d'Eco - nomi e politique n). Questo IV vo!ume dell' opera considerevole dell' eminente professore dell'Università di Berlino è consacrato alla q uistione particolarmente importante della Riparti 1ione della ricch~zza. Una gran parte del volume tratta del lavoro e della sua rimunerazione , e delle moderne istituzioni sociali che ad esso si riferiscono: assicura 1i,mi, ufficio del lavoro, sindacati e consigli d' a,.bitrato. La seconda parte s'occupa del profitto dell' i.mprenditore e della rendita. Ed è appunto in questa parte dell'opera che si rende più completo, esauriente e preciso il punto di vista dei socialisti della cattedra, sulla questione operaia. Ed è nota la influenza importante esercitata dallo Schmoller su questo movi mento in tellt:ttuale. In questo IV volume noi ritroviamo, naturalmente, tutte le buone qualità dei volumi precedenti: abbondanza di bibliografia, originalità di vedute, precisione e rigore scientifico di trattazione. G. Carano-Donvito E. T ALLICHET: La questio11e de la paix et sa sof-ution, F. Alcan. Paris, 1907 - Fr. e. L'autore ha riunito in volume elegante alcuni suoi articoli, che aveva pubblicato nella sua vecchia e benemerita Bibliothèque .U11ive,·selle. La situazione politica dei vari Stati di Europa vi è esaminata con acume e con sincerità. In fondo , però , non preconizza alcuna vera soluzione. La pace, dice il Tallichet, sarebbè assicurata, se il popolo tedesco che l'ama davvero, facesse valere la propria volontà. Egli alla vigilia delle elezioni pel Reichstag si domanda: La Germania è essa in istato di governarsi da sè <;tessa e di fart: prevalere la propria volontà, come lo deve ogni popolo libero'/ La risposta data dal popolo tedesco disgraziatamente sembra favorevole all'Imperatore Guglielmo l[ che, secondo il Tallichet, è la vera minaccia contro la pace. Siamo di ac..:ordo. CELSO FERRAR!: Na{ionalismo e interna 1ionalismo - Milano, R. Sandron, 1906 - L. 3,00. L' autore riassume il proprio pensiero nella introduzione e lo svolge in circque capitoli, nei quali tratta della famiglia, della nazio1it: antica, della nazione moder:ia, degli l ffetti dd nazio - · nalismo e dell'internazionalismo. Ha una certa ragione dimostrando che la costituzione e lo sviluppo della nazionalità hanno bisogno della libt:rtà. La libertà ha prodotto lo svi 1zero; la sua assenza non ha prodotto l'austriaco. Ma siamo sulla via. Comunque l'affermazione va intesa cum grano salis; è giusta per le nazionalità che si sono fomate da recente; non per le antiche. Tipico il caso della Francia: il francese si formò sotto l'ancién règime. Per dimostrare cht: le na1ionalità possono sussistere anche colla formazione di un organismo intent{-l1ionale avrebbe dovuto giovarsi delle buone argomentazioni dell' I lobson, che ha messo bene in eviJenza I'influen 1 a ciel fattore economico pre valente su quello delle razze nella evoluzione verso l'internazionalismo. Ci s .mbra che il· libro sia deficiente in quanto alla conoscenza della letteratura contemporanea. MALVERT-5cien 1a e religione-Remo Sandron, Palermo 1906. (Con prefazione di Sergi) L. 2,50. Libro utile, di vera attualità ed al massimo buon mercato. L' ottimo Sandron pubblicandone la traduzione non ha inteso fare certo un attàre economico, ma rendere un servizio al paese. Il Malvert mostra senza rettorica e senza declamazioni come sorgono e si sviluppano le religioni e come devono essere sostituite dalla scienza. Egli atforma che la religioni::: rappresentò un fenomeno utile nelle epoche d'ignoranza profonda in cui si trovava l'umanità. Allorà la religione compiva !è funzioni della scienza e dell'arte, dell'igiene e della morale. Ma, sviluppata la scienza, ed evoluta l'umanità, a malgrado, e non certamente in virtù, della religione, questa è divenuta non solo inutile, ma anche dannosa al progresso scientifico e alle ascensioni umane. Tutto questo non è nuovo·; ma di ciò che dice l' illustre scrittore da una limpida e documentata dimostrazione che è opportunissima in quest' ora grigia che attraversa l' Italia. La lettura sarebbe indicata pel Duca di Aosta, cht: si guarirebbe - forse - dal suo culto pel sangue di S. Gennaro. :)ott. NapoleoneColajanni, proprietario, dirottoro~responsabile Napoli - R. Tip. Pansini, Chiostro S. Lort:nzo.

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