136 RIVISTA POPOLARE· Inglese che deve esser basato il mezzo di riorganizzazione e rafforzamen:o del!' esercito. L'istruzione militare, le finte battaglie, gli esercizi possono essere praticati dai giovani delle scuolè e delle università come sports interessanti e divertenti ed utili. Se si saprà volgere verso il militare l'istinto sportivo, ii desiderio dell'allen1mento militare si otterrà con altrettanta sicurezza e rapidità con cui il giorno segue la notte. La Legge della Difesa Nazionale che stabilisce una Milizia Atti va è uno scheletro che p'uò essere rivestito con la Milizi di Riserva in ventiquattro ore, e questa forza può diventare un perfetto strumento di guerra in pochi giorni. In nessun tempo , e per nessuna ragione sembra che sia necessaria per la difesa dell'Impero una forza superiore ai 5omila uomini di tutte le armi, con la riduzione a questo numero della Armata Regolare, e ta creazione d'una milizia, con ser vizio obbligatorio, ed incorporando con questa le varie forze dell' Impero, sarebbero risparmiate circa 50 mila sterline, che oltre beneficare il contribuente inglese, servirebbero a rafforzare la Flotta. Basando questo calcolo su quello delle Colonie , e facendçi le debite proporzioni per la differenza di condizioni sociali, la crtazionc d'una milizia attiv.a troverebbe sufficiente favore per arruolare nei suoi ranghi per il servizio, nel periodo di ventiqaattro ore, in ogni parte del mondo, circa 1 milione e 2 50 mila uomini fisicamente e intellettualmente superiori a quelli irregimentati ora nell' Armata regolare, con la spesa, per allevarli, di circa 5 milioni di sterline all'anno. Spesa che rimarrebbe chiusa entro entro questi limiti se la Milizia diventasse Armata Imperiale e la corresponsabilità ne fosse ac cettata dalle Colonie. Questo progetto , se fosse preso in considerazione non dovrebbe spiacere nè ai liberali , nè ~i conservatori ; non a ,, quelli perchè proponé di ridurre I' armata regolare a 50000 uomini, e propone il conseguente risparmio di r 5000000 di sterline; non a questi perchè rappresenta anche un inizio della unificazione del!' Impero che essi preconizzano. ♦ Charles A ugustus Briggs: Il reale e l'Ideale nel Papato. - Il Papato è uno delle piu grandi istituzioni universali che abbiano mai esistito. La storia del papato è. stata una storia tempestosa, ed è sembrato, a volte, che l' inferno si sia dato convegno a Rom,l. Non posso qui tracciare la storia del papato, basta dire che bisogna riconoscere che la Chiesa Cristiana, fin dal suo inizio, accettava l' autorità del Vescovo di Roma, e che malgrado ribellioni e ire contro 11suo intervento le altri grandi sedi vescovili hanno riconosciuto la sua autorità in questioni di dottrina, governo e disciplina. La storia dello sviluppo del papato è una dei maggiori avvenimenti del mondo, fino alla Riforma del Papato rappresenta va la difesa del popolo cristiano contro Imperatori , Re e Principi. Salvò la civiltà cristiana dalla barbarie pagana; ma su la fine del Medio Evo, aveva tanto estesa la sua prorogativa da essere diventata pericolosa alla umanità ed alla cristianità. Finalmente Lutero mise fuoco alle polveri e l'Europa si sollevò in armi contro il dispotismo del papa. Il movimento della riforma era sul principio una protesta contro le usurpazioni papali, pronto però a riconoscere i validi di ritti storici del papa ; ma la forza delle circostanze costrinse il movimento· ad organizzarsi in chiese nazionali avversarie del papato ; e pi u tardi a negare i diritti storici del papato mettendosi così dal lato del torto. Nel frattempo il papato ha dovuto incominciare a riformarsi, e il suo primo passo fu il Concilio di Trento. Tutto il mondo cristiano, oggi, spera in grandi riforme che potr:rnno sanare i danni creati dalla divisioni:! nelle chiese, e rÌlrnire il mondo cristiano intorr:o ad un vero successcre di San Pietro. Abbiamo ragione di vedere una speranza per 1 'a v - venire, nel papato tale quale è oggi? Vediamo. 1. L' unità della Chiesa è in Cristo: il cristian<::simo nel mondo è organizzato in una chiesa, culminante in un vescovo dalla autorità universale, successore di S. Pietro. Tra coeffi centi necessarii a completare l'unità sono il Papa , il Sacer. dozio, li Popolo. L' unità della Chiesa non è costituita dal papa come papa; ma dalla sua autorità di vescovo universale. L' unità del sacedozio è espressa nei Cc,ncilii ecumenici , e quella del Popolo nei suoi governi. Ogni negazione nella •riconoscenza di una di questi coefficenti , viola I' unità della Chiesa. 2. Il Papa è il capo esecutivo della Chiesa; ma questa qualità è indipendente da considerazioni nazionali, e non c' è nessuna ragione perchè il Papa debba appartenere ad una speciale nazione; e non c' è nessuna ragione fondamentale per cui il Papa debba risiedere a Roma. Il fatto che il Papa è sempre stato vescovo di Roma,' ha prodotto il danno che i papi trnnno pensato più specialmente agi' intertssi di Roma. Se l' ufficio di primate della Chiesa potesse . essere separato da doveri diocesiani provinciali e nazionali, e limitato a dov<::ri ecumenici una grande quantità di danni sparirebbe. 3. La supremazia del papa non dipende da nessuna speciak teoria su l'estensione della sua giurisdizione, e se questci gi urisdizione fosse mantenuta nei suoi giusti e primitivi limiti, I' unità della Chiesa potrebbe farsi di nuovo, perchè non ci sarebbero ostacoli che che impedirebbero a1 protestanti di rientrare nella Chiesa. 4· La stessa supremazia non dipende neppure da una teoria su la materia delle loro giurisdizione. La pretesa del Papato di intervenire in fatti civili, è stata giustamente respinta dai governi delle varie nazioni. La pretesa al dominio su gli stati della Chiesa della città di Roma è stata respinta Jalla popo lazione di questo dominio, e quali si siano state le ragioni di questo dominio nel l assato, oggi quesk ragioni non esistono più. E' vero che il Papato ha bisogno d'~n qnalsiasi territor,o fuori della giurisdizione di ogni governo per dirigere gli affari della Chiesa, ma per ciò gli sarebbe sufficiente un territorio come la Colombia in America. Il papato dovrà abbandonare la sua !)retesa di decidere in · materia ci vile per i cattolici. Questa mescolanza di politica e religione non fa altro che de moralizzare la Chiesa e creare conflitti ; come accade ora in Francia. In una tale lotta è inutile per il papato affermare la divina costituzione della Chiesa, perchè quella costituzione non ha nulla da vedere con la costituzione civile o i diritti di proprietà. La pretesa del papato a decidere questioni scientifiche, filosofiche, sociologiche ed economiche è respinta da coloro che di tali questioni si occupano, e I' idea di Pio X di stampart: il nuovo Sillabo è una azione reazionaria che metterebbe in pericolo l'influenza del papato. Così pure la pretesa dd Papa di discutere questioni come il divorzio e l' educazione pubblica nt:i loro rapporti con i governi civili ha avuto per effetto di stabilire il matrimonio civile e l'educazione laica. Nessuno può discuttre il diritto del Papa di decidere queste questioni per i cattolici, e di stabilire anche penalità ecclesiastiche per queste questioni; ma la sua pretesa d'intervenire nella azione dei governi moderni è un abuso della propria giurisdizione. 5. La giurisdizione papale puo essere definita da una costituzione, come il potere eaecutivo di tutti i governi moderni. Le delimitazioni costituzionali restringerebbero il papa ed i suoi consiglieri all'osservanza di quelle norme che limitano i poteri della loro giurisdizione. 6. La supremazia del Papa non è separata dal ministero Apostolico, ma in congiunzion<:: con questo. Gli Orientali mantengono la unità dt:i loro dogmi attraverso i loro concihi. La Chiesa Rom~na , dopo la sua separazione dagli orientali , ha tenuto
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