RIVISTA POPOLARE 131 Ormai le cose sono a tal punto cl;ie anche l' osser. vatore più superficiale e più frettoloso può farsene un concetto esatto o presso che tale. La borghesia siciliana, ancora molto feudale e restia alle trasformazioni moderne - per un complesso di cause e concause che non è qui il caso di passare a ra§segna - dopo avere con pochi bajocchi confiscato il vasto patrimonio ecclesiastico e monopolizzata la terra cui turale, nei suoi lati fondi - ricosti tu zione perfetta degli antichi feudi - consumò per molti anni, non solo lo sfruttamento dei contadini con salari di fame e trattamento bestiale, ma la spoliazione più delittuosa dei piccoli possidenti, del cosidetto bo1·gesato. E' proprio il caso di dire che tirò il collo alla gallina che faceva le uova d' oro. Volendo esplica.re la loro attività, i nostri agricoltori - e Ja popolazione siciliana è prevalentemente agricola - non poterono fare a meno di ricorrere ai latifondi. Allettati dai primi raccolti promettenti nei terreni fecondi per lungo riposo, i borgesi s'impegnarono con affitti carissimi. Ma i terreni doveano necessariamente esaurirsi ed i racco! ti doveano diminuire fino a non rendere più ; cullandosi nella speranza assurda delle buone annate, che non veni vano mai, malgrado le preghiere e le feste a tutti i santi, supplivano alla perdita col prodotto della vigna e di altre piccole colture ; filosserata la vigna per colmo di sventura, i più. hanno finito col rimetterci gli animali da lavoro, il campicello e la casetta; possono dirsi fortunati i pochi che li conservano ancora. Era fa tale : gli agricoì tori per vi vere dovevano lavorare, e per questo non e' erano che gli ex feudi di lor signori ; che fa.re? dove andare? Si trovavano in una via senza uscita, non restava che rompervisi la testa. Stretti dai bisogni più impellenti, esasperati dalle angherie irruppero contro i casotti daziari· Liberatisi di questi , dovettero accorgersi che altrove sta va. il male, se questo persisteva; chiesero allora il ribasso degli affit1..i ed altre agevolezze - e qui colpivano più giusto -- ma i nostri feudatari risposero da pari loro col rifiuto insolente e spesso collo scherno: el'ano più disposti a calar loro le brache anzichè le gabelle I Ma in questo vicolo cieco i nostri lavoratori non potevano restare troppo a lungo senza finire di asfissia. La pressione dei bisogni sulla ressa del numero fu tale che il loro rigurgito scavalcò il m11ro che li chiudeva e la risacca fini di spianarlo : essi trovarono nna via di u.-;cita. sboccando nell'emigrazione. Questo movimento migratorio, in principio quasi inosservato, ha preso in breve tali proporzioni vertiginose da sgomentare tutti, senza distinzione di classi e di parti ti. In Sicilia , dove la qnestione sociale era caratterizzata da una sovrabbondanza di braccia che non trovavano impiego, ora è caratterizzata da un male opposto, dalla mancanza della mano d'opera, malgrado i salari siano dovunque automaticamente quasi raddoppiati, cosi che molti proprietari non possono avvalersi 1.ei lavoratori per la urgente ricostituzione delle culture e per le bonifiche necessarie. Eppure il confronto dei nostri salari con quelli americani non è possibile ; cosichè nulla può a1restare quest'esodo in massa d'intere famiglie, d'interi paesi, di un'intera regione. In altri tempi, quando u'n popolo trovava impossibile la sussistenza in un dato territorio, si ebbero le invasioni barbariche che colla violenza delle armi scacciavano e sottomettevano gli indigeni; oggi invece si ha uno spostamento pacifico cogli strumenti di lavoro. Mutati i tempi è mutata la forma, m9, la sostanza è la stessa ; sola differenza è q nesta, che le nostre emigrazioni non sono conquistatrici e la maggior parte sono assorbite --· come ha rilevato bene l' on. N. Colajanni - da popoli a cultura superiore. In questi ultimi tempi le nostre popolazioni siciliane hanno dovuto subire delle grandi trasformazioni psichiche. Si può osservare che l'antica fede religiosa è venuta meno ; i preti si dileggiano e quando si fa il nome di Dio, spessissimo si aggiunge : se c' è ; le feste sono pretesto a baldoria in mancanza di altri divertimenti. Dippiù esse, una volta tanto attaccate alla terra natia, così restie alle novità, oggi vanno in America senza esitanza, co~la calma di chi fa un viaggetto in un paese vicino. I disagi delle lunghe traversate oceaniche non fanno più paura e , fenomeno strano, le piu risolute e più audaci sono le donne, maritate o nubili, oneste o meno, incoraggiano l' uomo, lo suggestionano e lo trascinano verso l' ignoto , magari alla perdizione - dicono - pur di non restare oltre in un paese dove, anche lavorando come schiavi, si è disprezzati sempre e sempre affamati. Poichè anche questo è da rilevare: la donna siciliana delle classi popolari è più evoluta dell'uomo; mentre questo non frequenta la scuola e passa gran parte di tempo in campagna, la dorma va a scuola e sta a contatto colle classi superiori , che anche col solo esempio fanno scuola. Nè per il largo sfogo avuto il movimento migratorio accenna a diminnire, tutt' altro. Prima le partenze si facevano alla spicciolata o a grnppi e nelle stagioni più favorevoli; ora invece si pal'te in massa tutti i giorni; le stazioni di ogni linea ferroviaria sono sempre affollate di emigranti, i vapori dei nostri porti non possono contenerli. È una vera fuga in mas;a che non trova riscontro nella storia; anche il famoso esodo del popolo ebreo impallidisce al confronto l Non solo l' esodo non si arresta, ma cresce in proporzione degli emigrati. Tutti i mestieri vi dànno il loro contributo, ma il più grande fin' oggi è quello dei contadini, dei braccianti e dei pescatori; presto verrà il turno dei zolfatai. Questa gente che qui mai era riuscita a risparmiare poche lire, in America può accumulare tanto da anticipare l'importo del viaggio, non solo ai parenti ed agli amici, ma ai vicini ed ai conoscenti ! Si parte sempre 1 senza interruzione, con ressa ere scente e, fenomeno più doloroso di ogni altro, si parte senza rimpianto della patria, anzi maledicendola e disprezzandola; gli emigranti parton) lieti come se sfuggissero ad un pericolo ; anco_ra essi giurano di non più ritornare. Difatti se alcuni per malattia, per nostalgia o altri motivi ritornano, i più ripartono disperati. E
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