Rivista popolare di politica lettere e scienze sociali - anno XIII - n. 5 - 15 marzo 1907

RIVISTA POPOLARE 127 constatarlo, con magg10re serietà di argomenti del Dott. Piazzi. Che non ostante la mancanza di una legge ad hoc in Italia i funzionari non abbiano il diritto di associarsi e di sindacarsi, via I è affermazione gratuita che non vale la pena di confutare. Contro le asserzioni sta il fatto stesso della Federazione di Milano che pubblica manifesti agli italiani coraggiosamente assurdi per non qualificarli peggio. In quanto alla Francia le chiacchiere non fanno farina: e tutti i giornali hanno pubblicato gli attacchi dei socialisti contro Briand per la negata autorizzazione agli istitutori di sindacarsi (1). Che in Italia poi occorra una legge come quella, ricordata dal Nurra, da Stein promulgata in Germania che regoli là posizione degli impiegati e ehe impedisca ogni arbitrio ai go~ernanti, ho affermato alla Camera e riaffermato nella Rivista; e in modo molto energico nel N.0 del 30 Gennaio. Il Dott. Nurra, quindi, si può risparmiare la fatica di sfondare le porte aperte. 1 · f · · ' d 11 d. · d 1· In quanto a la rn enonta e a con 1z10ne eg 1 impiegati privati di fronte a quelli dello Sta_to sono inutili le discussioni quando parlano i fatti. E i fatti dicono chiaramente questo: r.0 che le offerte per conseguire impieghi dallo stato sono sempre enormemente superiori alla richiesta, mepo forse in questo momento per gl' Ingegneri_; 2. 0 _che è rarissimo, infinitamente raro, il caso d1 un• impiegato dello Stato che abbandoni il suo posto per cercare occupazione nel campo dell'attività privata; 3.0 che viceversa appena c'è un posto vuoto _tr~ gl' impiegati dello Stato si presentano almeno d!ec1 concorrenti per occuparlo. E passo sopra al rimprovero mossomi di volere nella Commis~ione p~r:- lamentare da me proposta per studiare gh orgamc1, rappresentata la classe dei funzionari da quelli ce_ntrale. Riconosco volentieri che vi hanno magg10r diritto quelli periferici. Un punto. importante è quello del costo della vita. 11 Dott. Nurra mi rimprovera di ttver comparat? l' ann? 1881 col 1903 e non la media di due qumquenn1. Egli ha ragione; ma mi limitai a due a111'.iche erano agli estremi del periodo da me preso 111 osservazione per risparmio di fatica e dopo che da un esame sommario mi ero accorto che le oscillazioni annuali erano tali da permettere di prendere quei due anni come termini rappresentativi di quelli dei rispettivi quinquenni. E che io non errassi risulta chiarissimo dal confronto della media dei due quinquenni 1881.:.85 che qui presento: Pane Manzo. Vitello. Castrato Maiale . Vino . Patate . Burro . Lardo . Formaggio Uova Olio. Legna forte Legna dolce Carbone. 1881-85 18H9-90;_{ K. o,++ )) I ,42 )) I ,84 )) I, l 2 )) 2,55 . Ett. 65,2 l quint. 13,50 K. 2,60 )) 2,05 )) 2 , 55 dozz. 0,92 K. 2,23 quint. 5,01 )) 4,2 5 )) 12,10 0-40 - 1,61 + 20,3 + 1,21 + 1,83 -- 5o,73 - 9,60 - 2,68 + 1,562,33 - o,qo - t,90 - ..,69 - )J • 2,5G - 9, 19 - (1) [ lettori che vorrebbero convincersi delle esattezze di ciò che atkrmo sugli ostacoli che il socialista Briand solleva con tro· i sindacati di funzionari leggano La Clzronique Universit.iire nella Revue Socialiste di Febbraio. Non ne ..:011sigliola tettura al Dr. Nurra perchè sarebbe inutile. Fatto per quinquennio i prodotti che hanno subìto aumento si elevano a quattro inveee di tre· ma però la misura dell'aumento e della diminu;ione si sposta tutta in favore del mio assunto come risulta da questo confronto Percentuale dell'aumento + o diminuzione - tra il 1881 e il 1903 tra il 1881 e il 1899-903 Pane - 14,7 °/0 Manzo + 16,9 >> Vitello + 2,7 >> Castrato + r 8, r >> Maiale •- 14,5 >> Vino - 22,2 >> Patate - 26,6 >> Burro - 21,4 >> Lardo •- 17,4 >> Formaggio -- 20,5 >> Uova r,o » Olio - 9,7 >> Legna forte - 14,8 >> Legna dolce - 4(5,7 » - 9,0 o/o + I 3,3 >J + 10,3 )) + 8:o i> - 28,2 )) - 22,2 » -- 28,8 )) + 3,0 l) -- 3 I ,4 » - 7,7 » -- 2,1 » - 14,7 )) - 26,3 )) - 39,7 )) Carbone - 20,7 )) - 24,0 )) Aumento medio totalizzato su tre prodotti : tra il 1881 e il 1903 : 12,5 °/o " su quattro tra il 1881-85 e il 1899-903: 9,6 » Dimin. su 12 prodotti tra il 1881 e il 1903: 11,1 >> » su 11 prodotti · tra il 1881-85 e il 1899-903: 21,2 >> Il secondo quinquennio è del 1899-903 perchè non mi trovo sottomano gli ultimi annuari, che ho chiesto all' egregio Rag. Ravizza. Il confronto l'ho posto tra due quinquenni a circa venti anni di distanza pe;·chè le differenze nel movimento dei prezzi si avvertono meglio: le oscillazioni tra anni assai vicini hanno più scarso valore. I due periodi confrontati si rassomigliano pel carattere generale perchè tanto il quinquennio 1881-85 quanto l'ultimo rappresentano due fasi di espansione e di relativa prosperità. Lasciando la comparazione tra i due quinquenni come l'ha posta il Nurra e totalizzando-la diminuizione non è su quattro, ma su cinque prodo.tti, perchè se non erro il burro passando da L. 2,36 a L. 2, 16 presenta diminuizione e non aumento-gli aumenti rappresentano la media del 5,4 °/o e le dimìnuizioni quella del 13,4 °/o• Ho voluto esaminare traducendo in lire e centesimi, a quanto si riduce la maggiore spesa col consumo medio di una famiglia di cinque persone e calcolando che essa consumi un chilogramma di carne, un litro di vino, due chilogrammi di patate, sei uova, un quarto di chilogramma di burro, di lardo, di formaggio e di olio, quattro chilogrammi di legna e due di carbone l'aumento della spesa si riduce a 16 cent. e la diminuizione a r9 cent. al giorno ...... La diminuizione supera l'aumento di 3 cent., dei quali sono disposto a non tener contu pel caso che io abbia ammesso un consumo troppo elevato di olio, formaggio e lardo. Questa la verità! e si ha unamaggiore spesa di ..... 10 centesimi al giorno, che si ridurrà di qualche altro centesimo se la famiglia del signor funzionario consumerà un chilogramma di manzo al giorno invece di un chilogramma di vitello ... Si adatterà al sacrifìzio se penserà che le famiglie dei lavoratori non mangiano nè manzo, nè vitello ... Ed ha ragione da vendere l'ottimo signor Nurra affermando che ho preso un granchio. osservando che la diminuzione del personale non permetterebbe il migl ioramcnto nella carriera. Sì, sì ha ragione ; ma allora egli e i suoi accoliti sono sempre in mala fede quando affermano che proprio nella riduzione

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