.. RIVISTA POPOLARE 93 patria, come sradicato vuole il salcio degli appennini e ripiantata l' ilice nera di Roma antica. In questo senso le tre strofe dell'ode al Clitunno completano il senso delle strofe dell'Inno a Satana. >) Rastignac ha dato al grande, che riposerà a Bologna, ciò che gli è dovuto; egli si è tenuto nel vero e noi ci associamo d1 gran cuore all'omaggio che egli gli ha tributato e che i venturi difficilmente potranno diminuire. ♦ Dell' uomo politico avremmo voluto tacere; ma giacchè l' amico nostro Gustavo Chiesi , contro ogni verità , ha voluto affermare nella Libertà di Ravenna che Carducci fu repubblicanosempre, vogliamo rammentare che egli cominciò da moGarchico , divenne repubblicano e ritornò monarchico colh facilità di mutare opinione che si arrogano i poeti. Da repubblicano egli, insieme con Piazzi e Ceneri , fu sottoposto a procedimento disciplinare come professore. La nota più bella come repubblicano fu la sua amicizia intima e sincera per Alberto Mario, che lo ricambiava di un ammirazione entusiastica , sconfinata. Alla morte del Cavaliere della democrazia il poeta dettò questa epigrafe : IL GIUGNO MDCCCLXXXIII ALBERTO MARIO DA GIUSEPPE MAZZINI LA TENACE UNITÀ. DEI PROPOSlTl DA CARLO CATTANEO LA FECONDA VA~IET,\ DEGLI SVOLGIMENTI DA GIUSEPPE GARIBALDI L'ARDENZA PRATICA DELL'AZIONE DALLA STORIA D' ITALIA LE TRADIZIONI DEL GOVERNO A POPOLO DA SE STESSO EBBE LA SERENA INTELLIGENZA DELLA VITA DEDICATA A UN IDEALE SUPERIORE NELLA DIGNITÀ. DEL DOVERE E DEL SAClUFICIO DA QUANDO LA RIVOLUZIONE ITALIANA ABBRACCIATOLO GIOVINETTO OPPUGNATORE DI TIRANNIA LO GITTÒ PER DIVERSI ESIGLI A OGGI CHE LA MORTE LO CONGEDA DAL COMBATTIMENTO DI TUTTI I GIORNI DELLA STAMPA PROPUGNATORE DI LIBERTÀ. NON MAI SOSTÒ NÈ ESITÒ NON MAI SI VOLSE INDIETRO O INCHINÒ EGLI GUARDAVA IN ALTO AL PASSATO E ALL'AVVENIRE ATENE SENZA SERVI VENEZIA SENZA DIECI FIRENZE SENZA FRA TI ERANO PER ALBERTO MARIO LA PATRIA IDEALE TUTTA LA LIBERTÀ CON TUTTA LA CIVILTÀ LA SUA REPUB:BLICA EGLI PASSA ALL' AVVENIRE COME IL PIÙ NATURALMENTE REPUBBLICANO DEGLI ITALIANI COME IL PIÙ ARTISTICAMENTE ITALIANO DE' REPUBBLICANI Giosuè Carducci Altrettanto bella è l'epigrafe che Carducci scrisse per Mazzini e che fu riprodotta nel numero unicò consacrato al grande genovese , al Maestro vero degli Italiani. Ma poco dopo la morte di Mario il poeta ci dette l' ode all' eterno femminino regale e tutto il resto. Di Carducci testè il Pascoli ha ricordato questa massima prediletta : anteporre sempre nella vita l'essereal parere... Non se ne offende la memoria affermando che egli era ancora repubblicano quando voleva parere monarchico? No1 Inme1noria diG. Carducci· In alcuni paesi dell' Italia centrale , dove ancora persistono antichissime usanze e tradizioni , lievemente trasfigurate dalla lenta ed inevitabile corrosione dei secoli, è costume dei popolani che , facendo ritorno dopo un funerale dalla chiesa o dal cimitero, si accompagnino alla famiglia del defunto per andare ad ubbriacarsi in un' osteria. Celebrano in tal modo , durante tutta la notte , le funebri orgie del dolore ; ma il dì seguente , ridesti ed alacri, ritornano all' opre consuete. Le orgie funebri dei letterati italiani non durano, ahimè ! nè una notte nè un giorno solo. Ancora, presso la tomba di Giosue Carducci, i loro ludi continuano chiassosi ed indecenti. E non si ubbriacano , essi , di clamore e di vino ; ma saltano , si contorcono , urlano , ebbri di stupidità. Tutte le basse espressioni della retorica cenciaiuola rifermentano nei loro cervelli esaltati ed es.cono in voce di falsa commozione, tra le nubi dell'enfasi declamatoria. Tutti i meschini istinti della vanità femminea fanno capolino nelle loro parole e danno suggerimento ai loro discorsi. Nelle città popolose e nei più remoti villaggi, oratori improvvisati attendono a perpetrare commemorazioni. Tutti gli scrittori, onde la terra dei suoni e dei carmi abbonda, danzano una specie di ridda sfrenata intorno alla tomba del poeta, prodigando alla folla atterrita una pioggia di aggettivi sbalorditoi , d' imagini sgangherate, di tropi inverosimili, di periodi idropici. Per chi pensa , come io credo , che il cattivo gusto letterario non sia un fenomeno isolato ma l' effetto di parecchi moti spirituali , il caso è tristissimo. I saggi hanno detto che lo stile è l'uomo e, per combinazione , non hanno detto una sciocchezza. Ora la rettorica tronfia, che in questi giorni imperversa a proposito della morte di Giosuc Carducci , significa non solo cattivo gusto , povertà d' idee , ignoranza , leggerezza di osservazione , ma anche e sovratutto nessuna sincerità di commoz10ne. In tanto clamore di spiriti inquieti ed addolorati hanno tenuto il primato della sconcezza i due poeti , che credono di succedere al Carducci nel1' ammirazione degl' Italiani. Giovanni Pascoli ha nella notte della grande sventura interrotto , con meschino artifizio, i ben congegnati periodi, onde egli voleva fingere di singhiozzare la sua commozione, per riprenderli il dì seguente ed offrirli alla curiositi dei lettori , acuita nell' attesa. Gabriele D' Annunzio , che nell' inventare nuovi mezzi di rèclame è riuscito a superare in Italia perfino Bertelli e Bisleri, ha scambiato un intero epistolario col suo fratello in poesia, ha mandato corone con risibili epigrafi, ha dato, naturalmente , mercè non tenue compenso, al CorrieredellaSera, una canzone
RkJQdWJsaXNoZXIy MTExMDY2NQ==