90 RIVISTA POPOLARE doveri, che non conosce altro che diritti e c:he si impipa solennemente degli interessi della società e dello Stato e ±a il porco comodaccioproprio, come direbbero sconciamente i popolani di Roma. . Anchè l' on. Ferraris insiste sulle colpe dei ferrovieri; ma queste vengono riconosciute in un organo assai più autorevole su questo: nella sindacalista Azione che crede meglio di ogni altro giornale di potere rappresentare gl' interessi e i desiderata dei ferr<>vieri. Il giornale sindacalista osserva : « L'organamento statale ha. distrutto di un colpo, nella coscienza dei ferrovieri, la forza irresistibile e universale dell' i11teresse, per mettervi in suo luogo il sentimento del dovere, che certamente e amabile e sublime, lù dove si manifesta ma che per essere così esteso , e vago , e libero nella sua prescrizione, manca di solidità · e di ben rado si impone alla ' / coscienza dell' uomo per indurlo ad agire per compierlo. Mentre pel regolare funzionamento di una azienda e uopo escogitare o conservare i più efficaci moventi, per stimolare la classe che vi e impiegata a quel maggiore sacrificio che e fattore necessario per un maggiore ed ottimo risultato della industria ». Se questo fosse stato scritto da noi i ferrovieri avrebbero detto che noi li calunniamo. Infatti non si potrebbe offenderli maggiormente dicendo che essi sentivano l'interesse del buon andamento del servizio quando servivano le società capitalistiche e non sentono il dovere di continuare il servizio negl-i stessi modi a benefizio della collettivita ! Nel la stessa Azione, poi, per eliminare il malvolere del personale ed interessarlo alla buona gestio11e, con un semplicissimo semplicemente infantile - e che fa torto ad un uomo di valore come Enrico Leone che lascia pubbli~are tali scempiaggini iu un giornale da lui diretto - si propone tout bonnement che le ferrovie si diano . . . . . ai ferrovieri . . . Cioe sei miliardi di proprieta che appartengono a 33 milioni di contribuenti si regalino a 500,000 persone--comprese le famiglie-che hanno mano nel servizio ferroviario! Domani verrebbe la proposta di dare la posta ai relativi impiegati - che, più moderati, domandarono altra volta una semplice compartecipazione ai maggiori introiti del servizio - ; poi i doganieri vorrebbero il prodotto deile dogane ec. ec. Cosi verrebbe iniziato il sindacalismo a beneficio di qualche milione d'individui ed a danno del resto delle naz10ne•... ~a al Di.retto're Com. Bianchi non spetta qualche particella d1 responsabilità in questa indisciplina e svogliatezza del personale? Certamente che gli spetta; ed e troppo entusiastica la difesa, che ne assumono i ferrovieri per non trovarla scandalosa. Sarebb~, temp_o che il Com. Bianchi con qualche atto d1 energia facesse comprendere ai ferrovieri, che egli oramai si vergogna della loro fiducia che va assumendo il carattere della complicità. In proposito non va dimenticato che si commise un atto di vergognosa debolezza subendo il veto dei ferrovieri nella nomina del Comm. Alzona a Vice Direttore delle ferrovie: i ferrovieri non vollero l'Alzona. perc~e. sanno che in _lui l' en~rgia si accoppia alla rntelhgenza e alla rettnudine. Il malvolere dei ferrovieri nel disservizio però ' ' non e che uno dei fattori; c'e l'altro e forse preponderante che risulta dalla sproporzione tra l'incremento improvviso del movimento delle merci e dei viaggiatori e la disponibilità del materiale rotabile e degli impianti fissi. Per fare meglio avvertire la influenza che può esercitare questa sproporzione diamo i dati statistici dello esercizio delle ferrovie dello Stato in Prussia e in Italia nell'annno 1905-906. Il confronto riesce assai istruttivo e viene in parte a smentire ciò che qui stesso ripetutamente ha sostenuto il nostro amico Morbelli negando la deficienza del materiale rotabile. In quanto alla superiorità degli impianti fissi delle ferrovie della Prussia non abbiamo dati; ma ci basta sapere questo che mentre in Italia sono scarse le linee a doppio binario, in Prussia le linee di maggior traffico sono a tre, a quattro e sino a rinque binari! Proporzionando la lunghezza delle ferrovie alle locomotive si ha che ogni locomotiva in Prussia serve a 2,24 chilometri di ferrovia ed in Italia a 4,03; per ogni chilometro di ferrovia in Prussia ci sono 10,46 vagoni complessivamente (vagoni viaggiatori, merci e bagagliai) e in Italia 5,52. Tra noi, insomma, il materiale rotabile in proporzione delle ferrovie e poco più della metà di quello eh' e in Prussia! Togliamo le notizie sulle ferrovie dello Stato in Prussia dall' Economiste Européen (15 Febbraio) e quelle sulle ferrovie italiane dalla relazione del Comm. Bi~nchi al ministro dei lavori pubblici, che non brilla per soverchia chiarezza e che manca di molti dati; mancanza che non ci ha consentito di rendere completa la comparazione. La Rivista Ferroviedi Stato Prussia ed Hesse 1905-906 Italia Lunghezza L Capitale impiegato milioni . Per chilometro . L. Locomotive . . N. 0 Vagoni viaggiatori. ii merci . n bagagliai . . Costo materiale mobile -milioni. Percentuale materiale rotabile del capitale totale . Aumento materiale rotabile nel 1905-906: Locomotive . Vagoni viaggiatori. ii merci . n bagagliai . Spese materiale rota34,49 2 I I 1 203 1r ,467 milioni 6,000 cifra appros. 362,554 L. 530,000 cifra appros. 15,368 2,774 30 giu. 906. 28,723 7,365 324,618 52,656 7,580 1,828 2 J ,8 O/o 53 I J ,33o 13,965 358 634 (ordinate) 702 )) 10,350 , 50 )) bile nel 1904-5. L. 172,500,000 ) 1 6 ) 152,769,071 - ne 1905-90 • » 190,000,000 Movimento eh. treno milioni - Ch. asse milioni . I 90,r 5· Viag. 1 8 clas. milioni n » 2a » • » )) » 3a » . » )) >l 4a » • » ii » Militari » Totale r 905-6.Viag. r,. clas. milioni ll ll la » ll » 3a » >> ll » . 4a • ll » B Militari » Totale 413 Percorrenzarrenich.71rnil. I 6,428 2 ,49 71,60 313,95 322,83 8,9 710,28 2,68 77,58 341,47 356,3 2 9,2
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