RIVISTA POPOLARE 87 risorse. Una lettera di Nicola Shishkoff al direttore del '1'imes vVeekly dice: e I nostri poveri contadini soffrono oggi dì tutti i mali della miseria. La fame gli ha ob bligati a vendere i loro utensili, i loro abiti caldi, le loro masserizie: essi non hanno più nulla che loro appartenga: lo scorbuto e le malattie derivate dal freddo fanno strage fra loro, e il governo ha distribuito soccorsi in ragione di uu _milione di rubli per un milione di persone e per un anno >. I più fortunati sono i ragazzi e le donne dei grossi villaggi dove gli Zemstwo hanno organizzato la distribuzione d'una z11ppa di ·cavoli, o di una minestra di orzo una volta al giorno. L'ultima risorsa dei contadini è di giacere per terra immobili notte e giorno perchè ogni movimento a q nesti esseri estenuati dalla lunga fame prod11ce atroci dolori. Diciassette anni fa I q uaudo vi fo l' altra terribile carestia, e le risorse del governo non erano state consumate dalla guel'ra, e il furto dei soccorsi agli affamati non era praticato, come oggi, su larga scala, e l'Inghilterra e l'America , generosamente I vennero in aiuto agli sventurati I molte migliaia di contadini furono salvati dal1a morte di fame e nondimeno alla fine della carestia, nella sola provincia di Samara la popolazione era diminuita di 60,000 anime; che sarà oggi che i raccolti sono peggiori, e che soli 2 milioni rubli sono stati riuniti dalla carità privata? La situazione non potrebbe essere più terribile, nè più dolorosa. Da ogni parte della Russia si leva straziante il grido d.'ainto dei poveri contadini ai quali anche la speran~a di nuovi soccorsi ora manca. Il prestito interno che il governo destina al soccorso degli affamati sembra essere fallito: certamente non rende quel che il governo sperava. Quale altra risorsa rimane? Non senia dolore si possono leggere le lettere e le corrispondenze di quelli che percorrono le provincie colpite dal flagello recando agli sventurati gli insufficienti soccorsi. Dovunque la morte miete larga messe di miseri, e per essi la morte è liberazione. Intanto, chiusa nella sua impenetrabile reggia-fortezza lo Tsar si sfoga ad ordinare a Stolypine d'inviare soccorsi. E i rivali di Gurko e i simili di Lidval li rubano. Questa è situazione in Russia. + Il nuovo Reiohstag.- Che l'Imperatore Guglielmo e Von Blilow cantarono troppÒ presto vittoria per la sconfitta dei socialisti cominciano già ad accorgersene essi stessi; e il Reichstag è appena aperto ; e s~ sono avpena avute le prime leggere avyisaglie di ciò che darà la futura lotta parlame~tare. Ah I povero Btilow la croce del potere porta per 1 ui tutti gli istrumenti della passione: passione in questo caso rappresentata da q uell'indin volato di Erzbacher, che dichiara di voler ricominciare da capo a sciorinare in pnbblico la biancheria sporca dell'impero tedesco, e dalle dichiarazioni degli Agrari i quali incominciano a non volerne sapere più affatto di passare in seconda linea, dopo i lavoratori. Poichè ora, di fronte ai socialisti , che ridotti di numero non potriìnno più con altrettanta efficacia menare le loro campagne, si piantano gli agrari i quali vogliono ...... a rovescio.... q nello che volevano e fin'ora hanno chieato i socialisti. I!ldubbiamente il nuovo Reichstag non sarà più pamfico di quello or ora disciolto: basta dare un' occhiat~ alle dichiarazioni dei capigruppo parlamentari, e agh articoli dei più iufluenti deputati per capire che se la matassa delle bizzarrie colouiali è dipanata, ce ne sono però venti altre più arruffate di quella che Bulow dovrà', di riffe o di raffe cercare di ridurre a gomitile, Il che potrebbe anche rappresentare per lui la tredicesima fatica di Ercole. In poche parole ecco la situazione. Da un lato quelli che l'Imperatore chiamò • fidi difensori della Germania • i reazionari (conservatori), i nazionalisti, i liberali, gli agrari; rlall' alti-o il Centro e i socialisti . ai q11ali, fot·Re. p()trebbero aggiungerRi i Polacchi ai quali la persecuzione della lingua è ragiou sufficiente per passare apertamente alla opposizione. Dnrnnte le elezioni - salvo rari, eccezionali casi - centro e sociali si hanno tenuto la propria via ed è probabile che,. salvo casi eccezionali, anche nel Reichstag ognuno dei due partiti segna una politica propria come pel passato ; anzi con più intransigenza e più rigore - al 1le110da parte dei sociafo1ti .Jhe pel passat,). Alc,ine dichiarazioni di Bebel, riportate da Vorwaerts lo fanno pensare. Ma se ognuno di qnesti d11e partiti, che sono da lnngo tempo all'opposizione, rispetto all'altro si mantiene intransigente, non è detto che - o questo spec~almente per il centro-non è detto che non possano profittare di fortuite e momentanee alleanze per combattere, quando che occorra il governo. I Polacchi, per esempio, hanno tutte le simpatie dei socialisti; come gli agrari hanno tutte quelle del Centro. Ora appunto gli agrari semhrano determinati a dare dei gl'attacapi a Buelow. E non essi soli. Dal canto loro i rappresentanti della Lega dei Proprietari_, e i porta.voce degl'in - dustriali uniscono in coro la loro voce a quella degli agrari e reclamano da Buelow che il governo metta una sosta alla sua politica di riforme a favore degli operai. Bulow dichiara che egli continuerà a seguire codesta politica appunto per dimostrare agli operai le buone disposizioni del governo a favor loro. Ma: qui c'è il ma che è lo scoglio della situazione. Nel nuovo Reichstag gli agi-ari son riusciti a rialzar la testa: uniti ai membri della Lega dei proprietari, e agli industriali ed ai loro rappresentanti possono formare un notevole gruppo contro il governo. Ed essi non vogliono le riforme per gli operai; e non solo, ma vogliono altresìe gli agrari specialmente-che i privilegi dei proprietari e dei possidenti siano aumeutati. Ora se Bùlow continua la politica di riforma sociale è certo di avere contro di se una opposizione che, unendosi al ~entro, sarà maggioranza e lo scomoderà parecchio ; se non concede le riforme. gli operai si persuaderanno che ci vogliono molti socialisti al Reichstag e le future elezioni ridurrebbero certamente alle proporzioni d'una vittoria. di Pirro, l'attnale del Buelow e dell'Imperatore contro i socialisti. Il nuovo Reichstag malgrado il roseo discorso col quale l'Imperatore lo ha inaugurato, si presenta tutt' altro che docile, anzi non é esagernto di1·e che la politica interna tedesca si presenta oggi come una incognita più grave di quella che fosse prima dello scioglimento del passato Reichstag. E questo, certamente, non allieta il barcamenante Bùlow. L'attacco asprissimo di Spah, il capo del Centro e il magnifico duello oratorio Bebel-BLilow mostrano già che socialisti e cattolici vogliono assumere una posizione di battaglia: se l'attitudine dei secondi perdurerà qual' è ora, il Parlamento tedesco di verrà interessantissimo. + La questione Nippo-Amerioana.-Bisogna con venire che i Californiesi hanno trovat0 il buon metodo per d'are il filo da torcere a Roosevelt. La q uestione della ammissione o meno dei Giapponesi nella scuola di San Francisco ha il suo prò e il suo contro : ma questa questione non è che la bandiera che cuopre la mercanzia ..... avariata. I Californiesi hanno una certa ragione quando affermano che nelle loro scuole dove vanno bambini e ragazzi di non più di quindici anni , è assurdo debbono potere andare dei Giapponesi che ne hanno venti e anche più, sol perchè non conoscono la lingua Inglese e vogliono impararla.. D' altra parte hanno torto di fa.re d'ogni erba fa.scio poichè con i Giapponesi adulti frequentano la scuola di San Francisco anche i Giapponesi bambini.
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