96 RIVISTA POPOLARE La Scuolae la Stampa Dopo il Congresso magistrale di Milano - Apoliticismo_o allea,nza coi socialisti? - L'ordine del gionio Oabn'ni e il pericolo segnalato da Napoleone Oolajanni. L'assistenza scolastica: l'opera dell' « Unionemagistrale nazionale >> e l'appello del Ministro Rava a proposito di ispetto1·iscolastici. -ll consensonazionale alla guer1·a contro l'analfabetismo. - La grande lotta vuole mezzi adeguati e fm·ze continue. Subito chiuso il sesto Congresso dell' Unione magistrale nazionale a Milano , si agitò la quistione ; - dopo le dichiarazioni votate dai congressisti , si può ancora affermare che l' Unione dei maestri italiani faccia astrazione dalla politica e nell'intenzione e nella realtà? Nell'Ordine di Ancona un egregio maestro di quella città - Federico Giorgetti - tentò dimostrare che si ; uno dei nostri migliori ispettori scolastici - il professor Vincenzo Olivelli - riusci, mi parve, a dimostrare che no. E del pensiero dell' Olivelli fu pure l' Avanti I che concludeva così un suo articolo dedicato alla controversa questione: - e L'Unione magistrale nazionale saprà indubbiamente estendere e disciplinare l'agitazione in tutto il paese, fiancheggiata dalle migliori organizzazioni proletarie che oggidì apprezzano tutta l' importanza rivoluzionaria della istruzione e della educazione popolare. Il recentissimo II Congresso magistrale nazionale ha espresso con vigoria e precisione il suo pensiero > • L' Oli.velli constata che affermare, nello stesso ordine del giorno, l' assoluta indipendenza dell' Unione da qualsiasi pm·tito > e proclamare l' Unione « solidale « con quella delle altre categmie dei lavoratori del « braccio e del pensiero e schiettamente democ1·aticoil « suo indirizzo generale, è stridente quivoco • · Gl' insegnanti elementari non dovevano cadere - egli riassume - in una così grossolana incertezza. La quale come non riusci a nascondere il vero intendimento di chi proponeva. l'ordine del giorno, riuscirà invece mirabilmente a dividere le forze magistrali. Grave danno cotesto, int1·aveduto ed esposto al congresso, c_onammfrabile franchezza, dall'onorevole Oolajanni. + Il dibattito non è chiuso ancora ed ha strascischi ogni giorno. Oggi è un conservatore che biasima le conclusioni del congresso osservando che non è giusto ritenerle come emanazione di tutta la classe; domani è uno scamiciato che si fa forte di quell'ordine del giorno per insinuare che non si dà maestro cosciente e con disciplina di classe, il quale non si stimi solidale col fascio dei partiti estremi. A parte ogni stiracchiatura, a parte ogni arbitraria interpretazione del pensiero dominante nella forte organizzazione dei maestri italiani, dovuta al genio tattico e al forte volere di Luigi Credaro, il congresso di Milano resta sempre un bell' avvenimento. Lo ha detto uno dei più colti insegnanti della capitale - il Resta De Robertis - e meglio lo vanno digià dicendo i fatti. I fatti dicono digià ohe i maestri elementari italiani, dopo aver lottato per gl' interessi materiali e morali della classe, pur non avendo ancora ottenuto quanto loro è dov11to,affrontano vigorosamente la lotta per emancipare il paese dalla vergogna dell' analfabetismo. Il dovere dell' assistenza scolastica è da per tutto proclamato; e da per tutto si cercano affannosamente i mezzi per popolare le scuole ed assicurarne l'assidua efficace frequenza. Il movimento imponente è ben opportunamente secondato dal Ministro Rava, che, con una recente circolare fa un vigoroso appello ai funzionari suoi dipendenti acciò-in nome dello Stato e sotto l'egida suarivolgano all'incremento della scuola popolare tutte le forze loro e si studino di farvi concorrere le forze più vitali e promettenti dei Comuni e delle borgate. Il nobile appello di Luigi Rava è specialmente diretto agl' ispettori scolastici. Ed è naturale ; ma chi sa in quale disagio, in quale deficienza di mezzi sono lasciati i funzionari deve amaramente sorridere. A questi funzionari - che, secondo i più , possono tutto, che sono i soli rappresentanti dello Stato i quali conservino assiduo, rinnovato sempre (e perciò sempre vivo) il contatto con la scuola ed il maestro - si chiede molto e si toglie sempre anzi che aggiungere. E gli effetti di questo errore funesto sono ogni giorno più evidenti ma non per anco ammonitori. ♦ Mentre il grido di guerra contro l'analfabetismo parte a un tempo dalla Minerva e dalla immensa coorte dei maestri elementari italiani, il Ministero della guerra riafferma con un notevole atto ufficiale la necessità delle scuole reggimentali per gli analfabeti e della frequenza da parte dei soldati delle scuole di arti e mestieri. E da un' altra parte la Lega magistrale di Milano s'è messa a capo di un'associazione nazionale contro l'anal • fabetismo: una trasformazione opportuna dell'abortito Pro-OoUura, della quale si parìò troppo al suo sorgere e troppo presto non si parlò più. · La stampa scolastica plaude unanime a queste esplicazioni salutari di forze a benefizio d' nna redenzione sospirata da tutti quanti abbiano il sentimento della italia1iità. E uno dei tanti periodici di classe insiste perchè la guerra sia vera guerra e non solo propaganda. Basta - dice l'articolista - mettere nella legge sulla emigrazione un articolo concepito pressapoco cosi: - Non sarà rilasciato passaporto e non sarà permesso lo imbarco a emigranti per paesi fuori d'Europa quando non dimostrano di avere i requisiti richiesti dalla legge 15 luglio '77 sull'obbligo dell'istruzione elementare. L'articolista conclude :-L'ostilità per la scuola non c'è oggi nelle famiglie: c'è invece, e viva e dolorosa, l'impossibilità di frequentare la scuola. Ed è a questa impossibilità che bisogna rimediare. È vero: il problema scolastico è un albero che ha il fusto nella scuola , ma le radici e i rami fuori di essa. L'assistenza scolastica non può esplicarsi intera
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