Rivista popolare di politica lettere e scienze sociali - anno XIII - n. 4 - 28 febbraio 1907

.. ~'7\.) i/fYl/Vc.,;c--' RIVISTA· POPOLARE 01 Politica, Lettere e Scienze. Sociali Hirettore: Prof. NAPOLEONE COLA.JAN.NI (Deputato al Parfamento) Esce in Roma il 15 e il 30 d'ogni mese . ltaJia; a,1110 lire 6; semestre lire 3,50 - Estero: anno lire 8; semestre lire 4,50 Un numero separato Cent. 30 ,\mministrazione: Corso Vitto1·ioEmanuele, n.0 115 - NAPOLI Anno Xlll-N1un. 4 ABBONAMENTO POSTALE noma, 28 Febbraio 190~ SOMMARIO: Gli avve11lment,I e g-li uomtn1: Noi: La manifestazione anticlericale - Giolitti promosso ••. - Mazzini e la srnola allo Stato - I nostri giudizi sopra D'Annunzio - La fame in Russia - Il nuovo Reichstag - La· questione Nippo-Amencana - Cose e.i' Inghilterra - La Rivista: Le ferrovie di Stato in Prussia e in Italia (<infronti) - Noi : Attorno alla bara di Giosuè Carducci - Florianodel Secolo: In ~..emoria di G. Carducci - Francesco Alterocca: La Scuola e la Stampa - Latini ed Anglo sassoni di N. Colajanni - Spe,·imentalismo sociale (Le grandi città italiane) - Luigi Marocco: Quadretti S_iciliani (Padre Cali) - Dal Bollettino ''dell'Ufficio del lavoro ,, (Gennaio 1907) - .Rivista delle- ltlvlste: Le città sepolte del\' Isola di Cey_ian - (Scribnu's Magazine) - La degenerazione fisic .. ,.ièi poveri in America - Le cause prime del disservizio ferroviario - (~iornale dei lavori pubblici) - Le difficoltà Russo Giapponesi - (Contemporary Rewieiv) - La soluzione del problema Irlandese dell~ terra :- (Westminster Rewiew) - La Germania, la Russia e I' Inghilterra - (Deutsche Revue) - 11 " Boss ,, americano e la macchina politica - (Preusschische Jahrbùcher) - Recensioni. GL_If\VVENIMENTI e GLI UOMINI La manifestazione anticlericale. - Chi conosce il popolo italiano poteva temere che essa riuscisse meschina non J>erchè esso l'avversasse, ma per la fì.accona generale, per ·1aindifferenza deleteria, per le stesse· dissensioni che meno si attendevano nel partito socialista, sindacalista· e radicale. Ma le speranze dei promotori furono, nello insieme, coronate dal successo. Riusci magnifica la dimostrazione a Roma. - dove aveva il su.o più spiccato Rignificato - a Milano , a ~al~rmo, a Torino ec. Più fiacca a Napoli; dove,· come md1ce del momento e della sincerità di certe convinzioni ci fu q 11alcbe cosa di caratteristico che va notata. Ivi si preparano gli animi ad nn~ fiera lotta amministrat~ va. Coloro ~be parteggiano pel governo e che lo trascrnarono allo rndicente scioglimento del Consiglio Comun~!~, all'atto illegale hanno cercato di dare ~ µ_n valore polit1co e tentato anche di renderlo simpatico, affermando che esso ebbe bisogno di spazza.re i clericali dal Municipio. Nessun' altra giustificazione, infatti. sinora è stata data del decreto di scio~limento. A Napoli., quindi, c' er~ da attendersi che i gruppi e gruppetti che si qualificano allegramenti o liherali o democratici o ra. dica.li - e potrebbere fondarsi e confondersi in un solo grnp_p? ;_quello di coloro che vog-lionoimpadronirsi del mumc1p10 - avrebbero contribnito a rendere grandiosa la manif~stazione._ Manco per sogno! Ad essa pr.esero ~ar~e gh studenti che non sono napolitani, e i sociahst1, _eh~ st~nno contro i clericali e contro gli altri ... Scars1ss1mo il concorso dei radicali. - C?s.l ~oveva essere in una città, nella quale i democrat1c1 d1 occasione, ed all'occasione anche frammassoni temporanei, sono devotamente ascritti alle Confraternite cattoliche, hanno indossato i sai carnevaleschi, come è st~to. affermato dal Pungolo, che abbiano fatto due caporiom dei radico - libero - democratici - un senatore del regno ed un deputato .... · Un' altra circostanza. di queste manifestazioni dev' essere rilevata: i clericali quasi dapertutto alla democrazia nel nome di Bruno contrapposero un'altre. dimostrazione nel nome del Papa. Benone! Non c' è da, sorprendersene, nè da dolersene. I ~}ericali"come gli anticlericali hanno usato del loro diritto, cbe non doveva subire alcuna menomazione ; e sia detto ad onore del gòverno, non ne subi alcuna. . Ma i clericali nelle città non si sentirono di poter fare buona figura da soli e dove poterono fecero acen• dere da.Ile campagne. le masse analfabete dei contadini fanatici ; cosi fecero , ad esempio, a Palermo ed a Bergamo. All'intervento esclusivo di questi elementi si devono alcune violenze brutali contro gli anticlericali. Il· precedente è brutto e i preti non dovranno lamentarsi se qùalche altra volta le toccheranno invece di darle. . Chiudiamo· questa breve rassegna col· riprodurre questa bellissima epigrafe di Mario Rapisardi - il gra.nde poeta ed il grande carattere, che simbolizza tipicamente il movimento -anticlericale.- che ci pervenne quando il numero del quindici febbraio era già uscito. · .. "il: X VII FEBBRAIO MCM VII Auspicio di vitt01·ia agli amici sinceri_della libertài è la concordia attuosa dei liberi intelletti d' Italia che affratellati_ nel nome di" Giordano Bruno convengono in Roma solènnemen~ a incitare l~ assonnate energie della coscienza nazionak contro le invasioni dell'esercito nero a soU,e,itare · la redentrice istituzione . deUo stato laico attraversata da tenebrosi poteri 1·itardata da compiacenze codarde M. RAPISARDI • Glollttl promosso . .. -L'opposizione ohe si era.

86 RIVISTA POPOLARE ringall11zzita. perchè aveva ottenuto una mezza vittoria nelle nomine dei Commissari che devono esaminare e riferire snl disegno di legge per l'imposta sull'entrata è stata umiliata terribilmente pochi giorni dopo: prima colla votRzione a scrutinio segreto del bilancio dell'ìnteruo - il più importante pel significato politico - in cni soli 47 furono i voti contrari e 218 i favorevoli. cioè con maggioranza pel Governo di 171 voti; e poco dopo colla vutazione negli uffici sul disegno di legge per l' ordinalllento delle ferrovie dello Stato: non un solo dei candidati di opposizione riuscì e tutti i carneadi ministPriali trionfarono. I dne fatti dimostrano, che la Camera dei Deµutati è tornata ai tempi tristi di Depretis, di Crispi e del pr· no ministero Giolitti, quando le maggioranze ministeriali sch1accian ti ridussero a zero il regime pari amen tare. Ma oggi si è arrivato ad un punto in cui Hon si era pervenuti in quei tempi malaugurati: si designa dall'organo magno ministeriale l' on. Giolitti come il Gran cancelliere del 'regno .... e si trattano col massimo disprezzo i ministri suoi collaboratori. Il fenomeno in<lica decadenza ; ma nella designazione della Tribuna c' è almeno 11no scatto di sincerità. + Mazzini e la scuola allo Stato. - L'Ingegnere Ludovico Bretti, q naHi in risposta a coloro che credono di avere fatto una grande scoverta propugnan10 l'avocazione della scuola allo Stato da buon repubblica110 Hcrive questa lettera a Luigi Lodi: Eregio Signor Direttore, Nella ~lettera dell' on. Sacchi testè apparsa sulla Vita - lottent onestamente intesa a nul} creare soverchie illusioni snlla potenzialità finanziaria dello Stato attuale e sulle sue buone intenzioni di concentrare le sne migliori energie a risolvere il problema del!' istruzione popolare, che in Italia s'impone come un debito d'onore - il deputato per Cremona incolpa « la vecchia ideologia d'aver esercitato tanta azione ,, ritardatrice sul cammino della democrazia> ed accenna ad una tradizione democratica avversa o almeno diffidente al principio dell'avocazione delle scuole primarie allo Stato. Ora io non so precisamente di quali tradizioni e di quale democrazia intenda parlare l' on. Sacchi; ma so molto bene che il partito repubblicano italiano, che nella sna grnnde maggioranza segue la dottrina di Giuseppe Mazzini, pone a base del proprio programma apµunto l' avocazione dell' istruzione elementare allo Stato. Nessun seri ttore e uomo politico in Italia scrisse su questo argolllento pagine più limpide e profonde. Nessuno meglio di lui predicò la necessità di una educazione nazionale, e combattè coloro che in nome d'una sedicente alleanza dei popoli, avrebbero volut,) e smembrare le nazioni in migliaia di Cumuni lasciando a tutti libertà illimitata di educarsi-o non educarsi-a loro talento •. « Il grido: libertà d'insegnamento - scrive Giuseppe l\lazzini - dil:!ereda la Patria d'ogni direzione morale. Dichiarano importantissima la unità del sisterua monetario e dei pesi ; l' unità dei principii, sui quali la vita nazionale deve avere fondazione e sviluppo, è nulla per essi. Voi non dovete lasciarvi adescare da quel grido che tutti quasi i fautori moderni di costituzioni ripetono l'uno dopo l'altro. e Senza educazione nazionale non esiste moralmente nazione. La coscienza nazionale non può uscir che da quella. e Senza aducazione nazionale comune a tutti i cittadini , eguaglianza di dove-ri e di diritt'i è formula vuota di sen::;o ; la coscienza dei doveri, la pos8ibilità dell' esercizio dei dfritti, sono lasciate al caso della fortuna o ali' arbitrio .... •. Certo: lo Stato vagheggiato da G. Mazzini è molto di verso dal presente; ma di fronte alla inferiorità mora.le ed all'impotenza finanziaria dei nostri Comuni, lo Stato appA.re, anche a noi repubblicani, come l'unica àncora di sel vezza. + Suo dev. mo T..udovico Bretti I nostri giudizi sopra D'Annunzio. - Alcuni, pur sentendo viva ripulsione verso l'immoralità di Gabriele e anche giurlicando supremamente ridicola la prefazione che sotto altro nome ha apposto alla sua apologia ultima del delitto, ritennero che sia stata soverchia la nostra severità nel giudizio 8U Più che l' amore e sul suo autore. Noi opiniamo diversamente, non µer testarda~gine; ma perchè abbiamo potuto convincerci che ~a1 da1 nostri abbonati ci vennero tante lodi e tanto rncoraggiamento da ogni parte d' Italia e da ogni classe sociale come in questa 0ccasione. Nè va dimentica.to che qnasi tutti i giornali d'Italia sono stati concordi con noi. Lo è 8tato, pure, il più autorevo1€1 giornale liberale della Germania, il Berliner Tageblatt; il quale ha preso oci..:asione dall' ultima pazzesca pubblicazione del D'Annunzio per ricordare il primo articolo della nostra Rivista. + La fame in Russia. - Nelle prigioui di Riga, si torturano i prigionieri, e lo Tsa.r non lo ignora ; ~n quattro mesi sono state impiccate in tutta la ~u~s1~ 526 persone e lo Tsar non lo ignora ; tutte le prigi~Ill di Odessa, di Mosca, di Pietroburgo, di tutte le pr!ncipali città della Russia sono piene d~ pri~i_or_iieri, m: nocenti mescolati ai colpevoli, detenuti poht1c1 co_nfus1 con i delinqueuti di reati comuni, i più arr~stat1 per mero sospetto; le città siberiane di deportaz10ne ~on~ affollate di esiliati e lo 'fsar non lo ignura : le ele~10n1 ultime per la futura Dama hanno dimostrato ch1~ramente che il popolo russo è stanco del!' autocr~z1a e della burocrazia e lo 'rsar non lo ignora; e nondimeno. egli è disposto a scacciare la nuova come sc~~ciò la vecchia Duma : è deciso ad infierire ancora p1u ferocemente contro il popolo R11sso ; intanto in 25 provincie della Russia la carestia, la fame fanno strag_e. . Il governo invia soccordi, ma i fedeli treueral1, _glt onesti burocrati che mettono in carcere e fanno impiccare i rivoluzionari r_ubano a! _passa_ggioi s~c.corsi che il croverno spedisce a1 cootadtm. E 1 due terzi del E> 1 . popolo russo, contadini ai campi µ~r ~ car~st1 a, ~pera i nelle città per le serrate e gh scioperi muoiono di fame. . Testimoni oculari, corrispond~uti di gior?ali_ .e v1aggiatori dicb.iarano che la carestia attualfl e prn grave di quella del 1891-92 e di quella del 1899. Nella p~ovincia di Samara , una delle più fertili della R~ssia, la raccolta di quest'anno è stata inferiore a 100 h?bre per ettaro; e su questa raccolta ~ milioni di persone devono vivere un anno. Dalla fine d1 novem. 200,000 cavali i e 85 000 vacche da latte son morti per mancanza di cibo. I~ alcune altre provincie in quest'ultimo ~e~po le perdite di animali in seguito alla mancanz~ d1 cibo son sali te dal 20 al 34 per cento. Che sarà prima della fine d'Aprile se questo è accaduto da Novembre a Gennaio? . Ma le perdite degli animali sono ancor~ l~ ~o_s~minore: le sofferenze degli abitanti .s~no md1~1b1h. Da mesi a mesi uomini donne , bambuu uon v1vono che di pane nero, fat.to ~on resti di farina mescolati a terra e acqua. La mortalità è enorme. . A Menzlin la farina di ghiande è pagata 84 copeks il poud (1). I contadini hanno esaurito oggi tutte le loro (1) Il kopeke vale circa 2 centesimi e mezzo il poud corrisponde a 16 chilogrammi e 38 grammi. N. d. R.

RIVISTA POPOLARE 87 risorse. Una lettera di Nicola Shishkoff al direttore del '1'imes vVeekly dice: e I nostri poveri contadini soffrono oggi dì tutti i mali della miseria. La fame gli ha ob bligati a vendere i loro utensili, i loro abiti caldi, le loro masserizie: essi non hanno più nulla che loro appartenga: lo scorbuto e le malattie derivate dal freddo fanno strage fra loro, e il governo ha distribuito soccorsi in ragione di uu _milione di rubli per un milione di persone e per un anno >. I più fortunati sono i ragazzi e le donne dei grossi villaggi dove gli Zemstwo hanno organizzato la distribuzione d'una z11ppa di ·cavoli, o di una minestra di orzo una volta al giorno. L'ultima risorsa dei contadini è di giacere per terra immobili notte e giorno perchè ogni movimento a q nesti esseri estenuati dalla lunga fame prod11ce atroci dolori. Diciassette anni fa I q uaudo vi fo l' altra terribile carestia, e le risorse del governo non erano state consumate dalla guel'ra, e il furto dei soccorsi agli affamati non era praticato, come oggi, su larga scala, e l'Inghilterra e l'America , generosamente I vennero in aiuto agli sventurati I molte migliaia di contadini furono salvati dal1a morte di fame e nondimeno alla fine della carestia, nella sola provincia di Samara la popolazione era diminuita di 60,000 anime; che sarà oggi che i raccolti sono peggiori, e che soli 2 milioni rubli sono stati riuniti dalla carità privata? La situazione non potrebbe essere più terribile, nè più dolorosa. Da ogni parte della Russia si leva straziante il grido d.'ainto dei poveri contadini ai quali anche la speran~a di nuovi soccorsi ora manca. Il prestito interno che il governo destina al soccorso degli affamati sembra essere fallito: certamente non rende quel che il governo sperava. Quale altra risorsa rimane? Non senia dolore si possono leggere le lettere e le corrispondenze di quelli che percorrono le provincie colpite dal flagello recando agli sventurati gli insufficienti soccorsi. Dovunque la morte miete larga messe di miseri, e per essi la morte è liberazione. Intanto, chiusa nella sua impenetrabile reggia-fortezza lo Tsar si sfoga ad ordinare a Stolypine d'inviare soccorsi. E i rivali di Gurko e i simili di Lidval li rubano. Questa è situazione in Russia. + Il nuovo Reiohstag.- Che l'Imperatore Guglielmo e Von Blilow cantarono troppÒ presto vittoria per la sconfitta dei socialisti cominciano già ad accorgersene essi stessi; e il Reichstag è appena aperto ; e s~ sono avpena avute le prime leggere avyisaglie di ciò che darà la futura lotta parlame~tare. Ah I povero Btilow la croce del potere porta per 1 ui tutti gli istrumenti della passione: passione in questo caso rappresentata da q uell'indin volato di Erzbacher, che dichiara di voler ricominciare da capo a sciorinare in pnbblico la biancheria sporca dell'impero tedesco, e dalle dichiarazioni degli Agrari i quali incominciano a non volerne sapere più affatto di passare in seconda linea, dopo i lavoratori. Poichè ora, di fronte ai socialisti , che ridotti di numero non potriìnno più con altrettanta efficacia menare le loro campagne, si piantano gli agrari i quali vogliono ...... a rovescio.... q nello che volevano e fin'ora hanno chieato i socialisti. I!ldubbiamente il nuovo Reichstag non sarà più pamfico di quello or ora disciolto: basta dare un' occhiat~ alle dichiarazioni dei capigruppo parlamentari, e agh articoli dei più iufluenti deputati per capire che se la matassa delle bizzarrie colouiali è dipanata, ce ne sono però venti altre più arruffate di quella che Bulow dovrà', di riffe o di raffe cercare di ridurre a gomitile, Il che potrebbe anche rappresentare per lui la tredicesima fatica di Ercole. In poche parole ecco la situazione. Da un lato quelli che l'Imperatore chiamò • fidi difensori della Germania • i reazionari (conservatori), i nazionalisti, i liberali, gli agrari; rlall' alti-o il Centro e i socialisti . ai q11ali, fot·Re. p()trebbero aggiungerRi i Polacchi ai quali la persecuzione della lingua è ragiou sufficiente per passare apertamente alla opposizione. Dnrnnte le elezioni - salvo rari, eccezionali casi - centro e sociali si hanno tenuto la propria via ed è probabile che,. salvo casi eccezionali, anche nel Reichstag ognuno dei due partiti segna una politica propria come pel passato ; anzi con più intransigenza e più rigore - al 1le110da parte dei sociafo1ti .Jhe pel passat,). Alc,ine dichiarazioni di Bebel, riportate da Vorwaerts lo fanno pensare. Ma se ognuno di qnesti d11e partiti, che sono da lnngo tempo all'opposizione, rispetto all'altro si mantiene intransigente, non è detto che - o questo spec~almente per il centro-non è detto che non possano profittare di fortuite e momentanee alleanze per combattere, quando che occorra il governo. I Polacchi, per esempio, hanno tutte le simpatie dei socialisti; come gli agrari hanno tutte quelle del Centro. Ora appunto gli agrari semhrano determinati a dare dei gl'attacapi a Buelow. E non essi soli. Dal canto loro i rappresentanti della Lega dei Proprietari_, e i porta.voce degl'in - dustriali uniscono in coro la loro voce a quella degli agrari e reclamano da Buelow che il governo metta una sosta alla sua politica di riforme a favore degli operai. Bulow dichiara che egli continuerà a seguire codesta politica appunto per dimostrare agli operai le buone disposizioni del governo a favor loro. Ma: qui c'è il ma che è lo scoglio della situazione. Nel nuovo Reichstag gli agi-ari son riusciti a rialzar la testa: uniti ai membri della Lega dei proprietari, e agli industriali ed ai loro rappresentanti possono formare un notevole gruppo contro il governo. Ed essi non vogliono le riforme per gli operai; e non solo, ma vogliono altresìe gli agrari specialmente-che i privilegi dei proprietari e dei possidenti siano aumeutati. Ora se Bùlow continua la politica di riforma sociale è certo di avere contro di se una opposizione che, unendosi al ~entro, sarà maggioranza e lo scomoderà parecchio ; se non concede le riforme. gli operai si persuaderanno che ci vogliono molti socialisti al Reichstag e le future elezioni ridurrebbero certamente alle proporzioni d'una vittoria. di Pirro, l'attnale del Buelow e dell'Imperatore contro i socialisti. Il nuovo Reichstag malgrado il roseo discorso col quale l'Imperatore lo ha inaugurato, si presenta tutt' altro che docile, anzi non é esagernto di1·e che la politica interna tedesca si presenta oggi come una incognita più grave di quella che fosse prima dello scioglimento del passato Reichstag. E questo, certamente, non allieta il barcamenante Bùlow. L'attacco asprissimo di Spah, il capo del Centro e il magnifico duello oratorio Bebel-BLilow mostrano già che socialisti e cattolici vogliono assumere una posizione di battaglia: se l'attitudine dei secondi perdurerà qual' è ora, il Parlamento tedesco di verrà interessantissimo. + La questione Nippo-Amerioana.-Bisogna con venire che i Californiesi hanno trovat0 il buon metodo per d'are il filo da torcere a Roosevelt. La q uestione della ammissione o meno dei Giapponesi nella scuola di San Francisco ha il suo prò e il suo contro : ma questa questione non è che la bandiera che cuopre la mercanzia ..... avariata. I Californiesi hanno una certa ragione quando affermano che nelle loro scuole dove vanno bambini e ragazzi di non più di quindici anni , è assurdo debbono potere andare dei Giapponesi che ne hanno venti e anche più, sol perchè non conoscono la lingua Inglese e vogliono impararla.. D' altra parte hanno torto di fa.re d'ogni erba fa.scio poichè con i Giapponesi adulti frequentano la scuola di San Francisco anche i Giapponesi bambini.

88 RIVISTA POPOLARE Ma la vera ragione della agitazione anti-Nipponica in California, non è propriamente questa dei ragazzi e chinnque ha un po' di senno se n' accorge subito vedendo su quali basi è stabilito l'accordo fra i Californiesi €1 Roosevelt. Ecco un significativo telegramma da Washington. « Il Dipartimento di Stato, essendo ora quasi certo che, in seguito all'approvazione del pro~etto di legge sull'immigrazione, le autorità di San Francisco annulleranno l'ordine col quale i Giapponesi sono esclusi dalle scuole per i bianchi , si di::ipone a riprendere i ,n~gozi~ti col Giappone relativi al regolamento sull'imm1graz10ne,. . e Il Dipartiménto di Stato spera che il Giappone cederà sulla questione dei passaporti per i coolies,.. Ecco dunque il punto vero della questione. La esclusione, od almeno la limitazione della immigrazione giapponese in California. Ed infatti non appena Roosevelt ha convenuto che bisogna mettere qualche barriera alla concorrenza che la ms.no d' opera giapponese fa alla mano d'opera europea i rappresentanti Californiesi hanno accettato la decisione del Presidente; la quale è in favore della ammissione dei ragazzi giapponesi nelle scuole dei bianchi in San Francisco. Ecco qua la. decisione presidenziale: e Tutti i fanciulli di origine estera al disotto dei 16anni che parl1tno l' inglese pos:;ono essere ammessi nelle scuole bianche ; scuole speciali saranno istituite per i fanciulli di origine estera che non conoscono abbastanza la lingua inglese ,. . E fin quì tutto va bene. Resta· a vedersi,- però, se il governo giapponese permetterà che si chiuda del tutto la California alla emigrazione giapponese. Poichè la grande questione è questa : anche limitato di numero delle nuove clausole l' immigrazione Giapponese rimane sempre un terribile concorrente alla mano d'opera bianca ; e i Californiesi non ci vogliono più Giapponesi nè letterati : q11e8to è il vero nodo della questione: e si può star certi che malgrado l' ap· parente accordo .Roosevelt si troverà ben presto di fronte a questa medesima questione risorta ancora una volta. E sembra che non 8Ìa troppo facile trovare il mezzo di risolverla, malgrado l' apparente buon volere del Giappone + Cose d' Inghilterra.-1 ° I Comuni e i Lords. - In seguito al discorso della Corona, e nel quale era l'allusione alla Camera dei Lords si aspetta con una certa ansia per vedere quali saranno le misure che il governo prenderà per impedire alla Camera dei Lords di ridurre, come disse H. Asquith, cancelliere dello Scacchiere, il sistenia rappresentativo alla caricatura di sè stesso. E indubbio che contiuuare con i metodi dnrati fin'ora è impossibile. La Camera dei Lordi, composta in maggioranza di conservatori, mentre era, oltre ogni dire, ligia al governo rli Balfour~ ostacola ora ogni ini ziativa del governo liberale, ed a tutte .le proposte che le giungono dai Comuni mette il veto. Il che vuol dire che il governo liberale, non governa più. Si è parlato della abolizione della Camera dei Lordi, ma questo provvedimento, quantnnq ue sia il desiderio dei liberali, è tuttavia prematuro, ed è più probabile che il governo proporrà delle li1nitazioni al diritto di veto. e alla durata della efficacia del veto stesso. E' anche probabile che il gov6rno proponga che dopo il primo ritorno ai Comuni di una legge respinta dei Lordi, se i Comuni la votano ancora non ci sia più bisogno di rimandare la legge dinanzi alla Camera Alta. Questo provvedimento, la cui paternità si attribuisce al Camp• beli Bannermann stesso esautorerebbe completamente J' autorità dei Pari , ed è quindi probabile che la si agiti come minaccia, ma non si abbia punto l'idea di tradurla in atti. Del resto fra breve si tedrà chian.- mente che cosa intende fare il governo, poichè i Lordi i:;i preparano ,già a rigettargli la legge che presenterà in favore dell'Irlanda. E sarà forse questa la goccia che fara traboccare il vaso. 2° Il tunnel della Manica e la difesa <iell' Inghilten·a. La questione del tunnel della Manica dà da fare, mette di fronte ingegneri civili e generali. Quelli dicono che il tunnel è un grande vantaggio per l' Inghilterra e citano i guadagni ed i profitti economici che Inghilterra e Francia ne ricaverebbero: questi dichiarano che la sicurezza del paese ne sarebbe terribilmente compromesse. sono perfino arrivati a prendere il caso di una conquista di Calais 1_.,erparte della Germania ! Fra i pessimisti s'è schierato anche Lord Roberts, il quale ritiene sia necessario rinforza.re l' esercito per poterlo efficacemente opporre ad una invasione del paese. In vano si dimostra che la flotta della Manica e tutta la forza navale Inglese è più che sufficiente per garantire il paese da ogni colpo di m~no, gli spericolanti si oppongono al tunnel attraver.:10 la Manica, dichiarano che le 14 nuove corazzate non b tstano a rinforzare la flotta quanto è necessario, e prnte11d.ono che il go verno chieda nuovi crediti per aumentare l' esercito. Il che dimostra - tutta questa campagna essendo mossa dai conservatori-il che dimostra che gli avversarii dei liberali son determinati a dar battaglia su tutti i r.ampi pur di risalire al potere , da essi con tanta poca abilità tenuto e perduto con tanta vergogna. 3° I fittavoli irladensi. - Una quer;tione che il governo ha promesso di risolvere e dovrà risolvere al più presto è quella dei fittavoli irlandesi. Si sa che in seguito alla e Legge sn la terra in Irlanda. > molti fittavoli vollero farsi acquirenti delle terre che lavoravano. I proprietarii gli scacciarono , e malgrado le disposizioni della legge in contrario , si rifiutano di riammetterli su le loro terre. Sono parecchie centinaia di fittavoli a favore dei quali sir John Redmond interpellò il governo; ed il governo promise, che avrebbe trovato modo di far rii:;pettare la. legge. Il fatto è che la legge per l' Irlanda è incol.l'p.lleta , e finchè all' Irlanda non sarà conceduto intiero I' Home Rule il governo si troverà di fronte a situazioni come questa, ed anche peggiore. 4° I disoccupati e il Pm·lamento. - Al ·meeting a Tower Hill che fu tenuto pochi giorni fa, uno degli oratori dei disoccupati dichiarò che essi possono forzare il governo e J ohn Burns ad occ11parsi delle tante volte promessa e mai proposta , Legge per i disoccupati •; basterebbe che 40 uomini di coraggio e buona volontà andassero a fare un po' di baccano alla Camera dei Comuni, e qnalche cosa si otterrebbe. Veramente la questione dei disoccupati è una delle più gravi che minacciauo l'Inghilterra. Mettervi riparo rapidamente non si può: provvedere dando da mangiare a tutti, e trovando a tutti lavoro, nell'intervallo, non è possibile ed intanto la grande folla aumenta ~ si fa minacciosa, e non é certo che quando la Legge su i disoccupati, sarà votata, essa possa portare un seri o rimedio alla disoccupazione. Si è parlato di co · Ionizzare con questi disoccupati al tre terre : ma quali ? Australia, Canadà, Sud-Africa, Nuova Zelanda non ne vogliono sapere : nuove terre non ce ne sono, e d'altra parte deportare q nesti uomini di ventati anche ormai incapaci àl lavoro, sarebbe condannarli a morte. Come risolvere il problema ? That is the question. 5° Le Colonie e l' lnghilte1·ra. - Naturalmente chi non è contento del risultato delle elezioni al Tra.nswaal sono i conservatori ed i loro giornali. La Standard arriva perfino a rimproverare al governo di non aver e modificando parzialmente la legge su le elezioni nel Sud-Africa, reso impossibile questo trionfo dei Boeri. E questo scontento e queste ire si capiscono. I Conservatori vollero e provocarono la guerra del Transwaal I

RIVISTA POPOLARE 89 perfavoreggiare l'elemento esclusivamente Ingleseespecìalmente i grandi capitaliati delle miniere di Kirnberly, di Johannesburg, i De Beer::i e compagnia bella, che dall'elemento Boero erano illlpediti di sfruttare a loro beneplacito i nativi ed i bianchi lavoranti alle miniere. Il risultato delle elezioni frustra tutti i risultati di quella costosissima guerra e i giornali conservatori gridano: Il 'rransawaal ridiventa Boero. Veramente non c' ò nulla di cambiato nella popolazione Boera, .Essa era più atti va e numerosa della popolazione Inglese e si capisce che nelle attuali elezioni i Boeri abbiano la maggioranza. E non indifferente. Su 69 deputati -- tale è il totale dei rappresentanti del Transwaal - 38 sono Boeri puri, e si può essere certi che in tutte le questioni contro i capitalisti essi si troveranno a fianco, in lor favore, i 6 nazionalisti ed i tre candidati operai. E' serio il pericolo che i giornali Conservatori si compiacciono a denunciare, di un distacco del Transwaal dall' Inghilterra? Potrebbe dir!:li che q nesta fosse l'idea e la sea-reta speranza dei capi Boeri, ed e, • • anche di una grnnde parte della popola7.tone ; nia rn ogni caso questo pericolo ne,n è temibile ora: e non solo, ma con l' andare del tempo i Boeri , che si trovano ora nelle condizioni dell'Australia, della Nuova Zelanda e del Canadà - del Canadà specialmente, paese esso pure conq nistato - s' accorgeranno che in fondo essi s'avvantaggiono di più dell'amicizia che della inimicizia dell' Inghilterra, a poco a poco le speran~e e i desiderii di rivincita cadranno da se. Tanto ptù che oggi il nuovo parlamento del T~an.swaal è d) ta~ forza da potere imporre ri capitalisti S_ud-A_fnc_an~ quelle leggi in favorti dello Stato e ~ontro i capi~ah~tt stessi, contro le quali codesti grossi sfrutta,ton riuscirono a provocare la guerra del Transwàal. Ed anche un altro fatto notevole bisogna osservare. I generali Botha, Uelarey, Smuts, ~oeri e capi di _Boeri durante la guerra comporranno essi il nuovo gabrnetto tra.nsvaliano. Ora essi hanno giurato fede! tà a.Il' Inghilterra, condizionando questà loro fedeltà al~a lealt~ con la quale l' Inghilterrd. manterrebbe i suoi patti. Lealmente, e si può ancbe dire che generosamente, l'Inghilterra fa fronte ai suoi impegni. Non c'è ne_s_- suna ragione perchè vi manchino i Boeri , tanto .PlU che ad una nuova. guerra essi non sono prepa~ati, e non hanno interesse a compromettere il nuovo sviluppo del loro paese cui si prepara il grande avvenire della grande Confederazione Sud-Africana che dovrà co~ · prendere il Transwaal, l'Orange, il Na tal, la Colo~1a del Ca.po, ed in processo di tempo anche la Rh?desia. 6° La futura Conferenza Coloniale. - Il d1~corso del Trono per la riapertura della Camera dei Comuni è stato criticato assai' severamente perch~ non si è fatta parola della futura Conferenza Coloniale. Infatti è qnesto nno degli avvenimenti notevoli nell~ politica Inglese di questo anno; poi è già stata ventilata l'idea di rivedere le tariffe dei dazii coloniali, e stabilire una politica fiscale liberista fra. le Colonie e la Madre Patria. Naturalmente i conservatori strillano e proclamano la rovina della patria ; ma le Coloni_e rispondono con la riuscitissima Esposizione Sud Africana, mentre il governo dal canto suo dichiara che non c' è nessuna idea di stabilire dei dazii preferenziali fra le colonie e l' laghi I terra , poichè , piuttosto che di vant~ggio sarebbero di danno. 7° Le suff1·aghette e i deputati. - Intanto le suffraghette sono riuscite a qualche cosa. ~a loro a~itazione sembra provare che la proposta d1 Fack W1lliams al meeting dei disoccupati non era del tutto assurda. Si dice che in seguito alla loro agitazioni 400 deputati sieno d' opinione di concedere loro. il diritto al voto. Se la cosa è vera la vedremo prossimamente; e se fosse vera dimostrerebbe che per ottenere qualche cosa da.i goverm bisogna saper volere. 8° La statistica dei suicidi - Da statistiche oggi pubblicate appare che nel 1905 siebbero io Inghilterra e nel principato di Galles 2649 suicidii di uomini e 868 di donne. E' questa la cifra più altli finora raggiunta in detti paesi. Uno dei risultati importanti di tale statistica è la constatazione del fatto che una certa quantità di sni-_ cidi vengono commessi da persone colpevoli anche di assassinio o tentato assassinio di altri individui. 9° Haldane e la Scuola degli Economisti. - Parlando al meeting al Caffè Monico, il signor Haldane ministro della Guerra ha detto a proposito della « Scnola. degli Economisti • « essa è stata fondata da idealisti, e l'idealismo è una fonte di potere dovunque si rivela. > Il fine di una simile 'scuola è non solo di insegnare ma anche di educare. Il segreto della buona amministrazione stà nella assicurazione delle responsabilità. Durante l'anno scorso tu tentato, sfidando le tradizioni della burocrazia, di introdurre quest;o principio nel ministero della guerra , e I-le darà possibile di avere uno Stato Maggiore amministrativo, tanto efficace quanto ogni Stato Maggiore è ancora da vedersi, ma si può star certi che si è fatto un passo avanti per formare quei capi subordinati la necessità dei quali è tanto isentita oggi quanto cinquanta anni fa, da Moltke ~. NO[ Leterrovie ~i Station.PrusseiianItalia CONFRONTI Contiirnano più vive che mai le proteste in Italh contro il disservizio ferroviario. Alcune di esse sembrano assai sospette; poichè per la loro esagerazione e pel fatto che nòn vogliono tener conto delle circostanze eccezionali, in cui si svolge l' eserc1z10 di Stato fanno credere che siano suggerite dal rimpianto capitalistico dell'esercizio privato; non sanno darsi pace della cessazione <li quest' ultimo e quantunque tutti siano convinti che indietro non si poss;1 piu ritornare mettono tutto il loro entusiasmo nel discreditare il primo .. Del resto, essi pensano, che anche l'inverosimile qualche volta si traduce io realtà. Altri insistono sulle cause che hanno reso insopportabile il disserv1z10. Un esame assai imparziale di esse è stato rifatto testè dall' on. Maggiorino Ferraris nella Nu.ov~Antologia (16 Febbraio) (1); ma da tt1tte le parti ~1conviene che le più importanti siano le solite: le innovazioni nell' ordinamento dei servizi, che riuscirono a disordinare ciò che esisteva , senza sostituirvi il desiderato discentramento; la deficienza del materiale- rotabile e degli impianti fissi , che riusci più evidente pel r:1pidissimo incremento del movimento delle merci e dei viaggiatori ; il malvolere del personale - dall'alto in basso. Di ques~i tre gruppi principali di fatt~ri del d~sservizio ferroviario il primo è interamente 1mputab1le alla Direzione generale-; il secondo ai vari mioiste.ri che si sono succeduti ai governo dal 1885 al 1905 · l' ultimo naturalmente, al personale alto e basso,' che ha p~rduto il se□ timen to dei propri (i) È questo un ma~nifico _ed e.s~uriente articolo la cui lettura raccomandiamo at nostn am1c1.

90 RIVISTA POPOLARE doveri, che non conosce altro che diritti e c:he si impipa solennemente degli interessi della società e dello Stato e ±a il porco comodaccioproprio, come direbbero sconciamente i popolani di Roma. . Anchè l' on. Ferraris insiste sulle colpe dei ferrovieri; ma queste vengono riconosciute in un organo assai più autorevole su questo: nella sindacalista Azione che crede meglio di ogni altro giornale di potere rappresentare gl' interessi e i desiderata dei ferr<>vieri. Il giornale sindacalista osserva : « L'organamento statale ha. distrutto di un colpo, nella coscienza dei ferrovieri, la forza irresistibile e universale dell' i11teresse, per mettervi in suo luogo il sentimento del dovere, che certamente e amabile e sublime, lù dove si manifesta ma che per essere così esteso , e vago , e libero nella sua prescrizione, manca di solidità · e di ben rado si impone alla ' / coscienza dell' uomo per indurlo ad agire per compierlo. Mentre pel regolare funzionamento di una azienda e uopo escogitare o conservare i più efficaci moventi, per stimolare la classe che vi e impiegata a quel maggiore sacrificio che e fattore necessario per un maggiore ed ottimo risultato della industria ». Se questo fosse stato scritto da noi i ferrovieri avrebbero detto che noi li calunniamo. Infatti non si potrebbe offenderli maggiormente dicendo che essi sentivano l'interesse del buon andamento del servizio quando servivano le società capitalistiche e non sentono il dovere di continuare il servizio negl-i stessi modi a benefizio della collettivita ! Nel la stessa Azione, poi, per eliminare il malvolere del personale ed interessarlo alla buona gestio11e, con un semplicissimo semplicemente infantile - e che fa torto ad un uomo di valore come Enrico Leone che lascia pubbli~are tali scempiaggini iu un giornale da lui diretto - si propone tout bonnement che le ferrovie si diano . . . . . ai ferrovieri . . . Cioe sei miliardi di proprieta che appartengono a 33 milioni di contribuenti si regalino a 500,000 persone--comprese le famiglie-che hanno mano nel servizio ferroviario! Domani verrebbe la proposta di dare la posta ai relativi impiegati - che, più moderati, domandarono altra volta una semplice compartecipazione ai maggiori introiti del servizio - ; poi i doganieri vorrebbero il prodotto deile dogane ec. ec. Cosi verrebbe iniziato il sindacalismo a beneficio di qualche milione d'individui ed a danno del resto delle naz10ne•... ~a al Di.retto're Com. Bianchi non spetta qualche particella d1 responsabilità in questa indisciplina e svogliatezza del personale? Certamente che gli spetta; ed e troppo entusiastica la difesa, che ne assumono i ferrovieri per non trovarla scandalosa. Sarebb~, temp_o che il Com. Bianchi con qualche atto d1 energia facesse comprendere ai ferrovieri, che egli oramai si vergogna della loro fiducia che va assumendo il carattere della complicità. In proposito non va dimenticato che si commise un atto di vergognosa debolezza subendo il veto dei ferrovieri nella nomina del Comm. Alzona a Vice Direttore delle ferrovie: i ferrovieri non vollero l'Alzona. perc~e. sanno che in _lui l' en~rgia si accoppia alla rntelhgenza e alla rettnudine. Il malvolere dei ferrovieri nel disservizio però ' ' non e che uno dei fattori; c'e l'altro e forse preponderante che risulta dalla sproporzione tra l'incremento improvviso del movimento delle merci e dei viaggiatori e la disponibilità del materiale rotabile e degli impianti fissi. Per fare meglio avvertire la influenza che può esercitare questa sproporzione diamo i dati statistici dello esercizio delle ferrovie dello Stato in Prussia e in Italia nell'annno 1905-906. Il confronto riesce assai istruttivo e viene in parte a smentire ciò che qui stesso ripetutamente ha sostenuto il nostro amico Morbelli negando la deficienza del materiale rotabile. In quanto alla superiorità degli impianti fissi delle ferrovie della Prussia non abbiamo dati; ma ci basta sapere questo che mentre in Italia sono scarse le linee a doppio binario, in Prussia le linee di maggior traffico sono a tre, a quattro e sino a rinque binari! Proporzionando la lunghezza delle ferrovie alle locomotive si ha che ogni locomotiva in Prussia serve a 2,24 chilometri di ferrovia ed in Italia a 4,03; per ogni chilometro di ferrovia in Prussia ci sono 10,46 vagoni complessivamente (vagoni viaggiatori, merci e bagagliai) e in Italia 5,52. Tra noi, insomma, il materiale rotabile in proporzione delle ferrovie e poco più della metà di quello eh' e in Prussia! Togliamo le notizie sulle ferrovie dello Stato in Prussia dall' Economiste Européen (15 Febbraio) e quelle sulle ferrovie italiane dalla relazione del Comm. Bi~nchi al ministro dei lavori pubblici, che non brilla per soverchia chiarezza e che manca di molti dati; mancanza che non ci ha consentito di rendere completa la comparazione. La Rivista Ferroviedi Stato Prussia ed Hesse 1905-906 Italia Lunghezza L Capitale impiegato milioni . Per chilometro . L. Locomotive . . N. 0 Vagoni viaggiatori. ii merci . n bagagliai . . Costo materiale mobile -milioni. Percentuale materiale rotabile del capitale totale . Aumento materiale rotabile nel 1905-906: Locomotive . Vagoni viaggiatori. ii merci . n bagagliai . Spese materiale rota34,49 2 I I 1 203 1r ,467 milioni 6,000 cifra appros. 362,554 L. 530,000 cifra appros. 15,368 2,774 30 giu. 906. 28,723 7,365 324,618 52,656 7,580 1,828 2 J ,8 O/o 53 I J ,33o 13,965 358 634 (ordinate) 702 )) 10,350 , 50 )) bile nel 1904-5. L. 172,500,000 ) 1 6 ) 152,769,071 - ne 1905-90 • » 190,000,000 Movimento eh. treno milioni - Ch. asse milioni . I 90,r 5· Viag. 1 8 clas. milioni n » 2a » • » )) » 3a » . » )) >l 4a » • » ii » Militari » Totale r 905-6.Viag. r,. clas. milioni ll ll la » ll » 3a » >> ll » . 4a • ll » B Militari » Totale 413 Percorrenzarrenich.71rnil. I 6,428 2 ,49 71,60 313,95 322,83 8,9 710,28 2,68 77,58 341,47 356,3 2 9,2

RIVISTA POPOLARE 91 Aumento viaggiatori 9,44 °/ 0 Merci trasportate tonn. m. 2 78,6 Aumento sull'anno prec. >l g,8 °lo Introito mt!rci (mii.lire) 1432,5 Aumento sul 1904 5 . 8,37 °/o Introito globale traffico 2027,5 Aumento sul 1904-5 . 8,24 °/ 0 Introito totale ( oltre servizi postali) . 2,261,000,000 Aumento sul 1904-5 . 8,oS o/0 Prodotto chilometrico. 65,066 Aumento sul 1904 5 . 6 °/0 Aumento spese. 8,39 °lo Spese personale(m.lire) 560 Proporzioni sul totale 45 °lo Eccedenza dell'introito sulla spesa (m. lire) Aumento 'dell'ecc ed. za Coefficiente di esercizio 1904-5 . Coefficiente di eserci · zio 1905 6 Interessi capitale im piegato 1904-5 . interessi capitale impi'!gato 1905-6. 60,45 60,62 I0,47 °lo Milioni tonn. 25,7 L. 202,715,450 8,90 °/0 circa L. 338,888,371 10,24 °lo 3 I ,802 10, 13 °lo L. 142,964, I 54 43 °/o 1 ,go circa (2) (1) Nella rdazione Bianchi si dà un altro coefficiente di esercizio di 6+,04. (2) Nella relazione sul bilancio del Tesoro dell 'on. Abignence ci sono previsioni molto oscure sul reddito ferroviario. Appena leggemmo il telegramma che annunziava la morte del grande poeta ci rivolgemmo ad uno dei suoi cari discepoli, che è tra i suoi entusiastici ammiratori, a Floriano Del Secolo, perchè di lui degnamente scrivesse nella Rivista. Egli accettò la preghiera ed i nostri amici potranno leggere in questo stesso numero cio che egli scrisse. Era nostra intenzione di aggiungere in questa rubrica puramente e semplicemente la cronaca delle onoranze che Bologna e l'Italia tutta avrebbero reso al grande scomparso. Ma pur troppo ci sentiamo costretti a sostituire alla cronaca qualche commento, che potrebbe essere interpretato come una irriverenza, Sè la iniziativa-che noi non avremmo preso mai, perchè avremmo potuto essere sospettati di pregiudizio politico - non fosse venuta da Luigi Lodi , che di Giosuè Carducci in vita e in morte fu discepolo, amico diletto , ammiratore senza limiti. Luigi Lodi nella Vita, disgustato dallo spettacolo che danno alcuni poeti e giornalisti ed anche qualche critico celebre, infatti, ha sentito il bisogno di dare il consiglio della convenienza e della decenza a proposito della ridda di proposte e di spropositi che molti noti ed ignoti avanzano nel solo intento non di onorare il poeta, ma <li cercare di onorare sè stessi attaccandosi ai cordoni della sua bara; egli li ha staffilati di santa ragione chiamandoli pappagalli ferocissi1Jti , « che spiano tutte le occasioni per collocare un articolo e per appiccicare in alto l'etichetta del loro nom uncolo » e che « celebrano un carnevale sbucando fuori tutti per offrire al morto l' omaggio di parecchie figure rettoriche » figure non di rettorica comune, ma « pacchiana, sconveniente nella goffaggine sua »; ed ha deplorato che sulla tomba sua si faccia tanto abuso di arcadia e di rettorica che da Carducci erano particolarmente odiate. Diego Angeli alla sua volta nel Giornalt d'Italia (23 fcbbr:iio) ha dichiarato tutto il suo disgusto « che costoro sopra ogni tomba non rinunciarono mai alla speranza di vincere il terno della popolarità >>. Guido Mazzoni , il discepolo prediletto, per favorire il quale forse il Carducci nego ingiustamente la cattedra di Padova a Francesco Torraca , ha voluto introdurre una novità nella commenwrazione: per esaltare la modestia del morto , modestarnente ci ha fatto sapere che Carducci aveva sbagliato un verso , e l' aveva fatto brutto , nell' ode a Vie tor Hugo e che egli aggiusto i piedi e lo fece bello per incarico del Maestro, che prendeva la doccia ... Non solo questo ; ma il Saraceno ha biasimato anche la sconvenienza commessa da questi om uncoli, che credono di onorare Carducci ricordandone gli episodi intimi meno atti ad elevarne la fama, e dai quali egli si ritrae subito per non rimescolaresudicerie intellettuali e morali, come considera questi goffi tentativi di apoteosi smaccata e sbagliata. Avrebbe potuto notare anche che non si reca onore a Carducci esaltandone il patriottismo verbale e le vicende politiche e che meglio sarebbe stato limitarsi a celebrare il poeta, il prosatore, il critico letterario. E come tale egli fu altissimo. Noi non commenteremo la proposta di trasportare a Santa Croce gli avanzi mortali di Carducci, mentn:: Leopardi resta a Fuorigrotta; non discuteremo la proposta del monumento nazionale in Roma, dove ancora non l'ha un certo Dante Alighieri, ma vogliamo in questa ubbriacatura di secentismo bolso e ridicolo, cui ci ha fatto assistere la morte di Giosuè Carducci assegnare il posto di onore a ttue fratelli in poesia, che hanno meraviglios:unen te recitata una farsa gioconda sul suo feretro. Alludian10 a Giovanni Pascoli ed a Gabriele d' Annunzio. A Pascoli era toccato l' onore, immeritato , di succedere a Carducci nella Cattedra di Bologna ; e Pascoli, che da Carducci era stato prediletto, della sua fine avrebbe dovuto essere particolarmente colpito. Egli comprese eh' era suo dovere di dare al pubblico prova della sua commozione profonda, insuperata ed insuperabile. Ma la commozione pare che non · ci fosse. Che fare? Ricorre ad un espediente degno di un romantico dramma scritto da un farmacista che la pretenda a letterato .... Pascoli comincia un articolo pel Resto del Carlino; ma vergate poche linee annunzia al giornale che la commozione gl' impedisce di continuare e gli manda quello (he ha scritto .... Poi gli manda il resto .... Forse sulla carta adoperata per rendere più credibile siffatta commozione, che non sempre impetra gli animi e inaridisce gli occhi, avra versato gocce di acqua, nèlla speranza che, prosciugate <lall' ottimo Sd1inetti sarebbero state interpretate come tracce di lagrime ... E non insistiamo oltre su questo commovente articolo in diversi tempi ed in pa reechi quadri ..... Non commentiamo neppure u_n altro articolo dello stesso Pascoli comparso nel 1\1arzocco sul1' ultima lezione: un ragazzo di quinta ginnasiale avrebbe fatto un componimento più commovente. Se gli omuncoli si sono s·entiti in diritto Ji farsi innanzi prendendo a pretesto la morte di Carducci, non poteva starsi zitto e cheto il cerretano grandis imo, il

92 RlVlSTA POPOLARE supercerretano. « Si onora Carducci, avrà pensato Gabrielè,e si dimentica che io accordo all'umanità la grazia di vivere per deliziarla coi miei CorradiBrandi?» D'Annunzio, perciò, che pochi giorni or sono non si era accorto nemmeno che Carducci poteva essere terzo tra Dante e lui, si degna di proclamarlo maestro. D' Annunzio, dice Lodi , le cui manifestazioni di dolore operanocol disboscamento: mandò un ramo di alloro sul feretro di un grande morto tedesco, un ramo di olivo sulla bara di Menotti Garibaldi ... e due rami di pino - ai quali, pare che il popolo di Bologna abbia fatto pessima accoglienza - su quella di Carducci. ... E d' Annunzio, in fine, versa il suo dolore sul fratello Pascoli .... E Pascoli, manco a dirlo , risponde con questo telegramma che fa il paio colla manifestazione della commozione in tre tempi e diversi quadri : « Caro grande fratello, << Ho baciato per te la nobile fronte. Egli non era lì. Egli era forse nel suo paese natale , presso te , ad ispirarti nel l'aspra ascensione verso l'Etra senza nuvole a cui giungerai. Giovanni Pascoli ,, Lodi ha fatto l'analisi di quest'altra incomprensibile dizione del!' epistola pascoliana; non la rifaremo guastandola. Ritorniamo al caro grande fratello. D' Annunzio non poteva con tentarsi dell' omaggio di un telegramma e dei rami di pino - tanto più che gli avevano fruttato soltanto qualche amarezza. Perciò alla lesta manda al Corriere della Sera un'ode che ricorda Bologna più'· che il Carducci. La chiude da par suo , con impareggiabile modestia: « Canzon, tu ,:;ammi ostaggio « eh' io guarderò mia fede a Lui che parte. 11 La fiaccola che viva Ei mi commette « l' agiterò su le più aspre vette n. Che più? I fenomeni psicologici si sa che risentono la influenza della forza dell' imitazione, tanto brillantemente illustrata da Gabriele Tarde ; e tale influenza crediamo che abbia subito anche un fortissimo poeta inspiratosi sempre a verismo sano. L'infausta psicosi dell' imitazione, ne siamo certi, ha inspirato questo telegramma barocco , che trascriviamo con dolore : . . « Nè in una chiesa nè in un cimiter-o dorma il poeta, ma nel giardino della casa che fu sua. Roma dia il travertino; la quercia la Versilia ; Fiesole ìl lauro. Cesare Pascarella 1> Tutti questi episodi ci convincono che ha ragione da vendere Diego Angeli notando, a proposito dell' assenza di Gabriele e di tanti altri da Bologna e delle manifestazioni artificiose e disgutose, che attorno alla bara di Carducci mancò il dolore vero e prevalse soltanto la preoccupazione i far sap:re al pubblico che il dol_orec' era; e he non c1 fu a Bologna quella schietta commocione che a Parigi invase l'animo della gente di letzere quando colla morte di Victor Hugo se ne fece t' apoteosi. Forse non ci poteva essere perchè Carlducci non fu educatore; e non poteva esserlo. Non vogliamo chiudere la nostra cronaca colle sole osservazioni che la rettorica grottesca dei discepoli ci ha suggerito. Crediamo invece opportuno di serbare per ultimo una nota giust~ e vera su Carducci. Ce l'ha data Vincenzo Morello con un magnifico articolo sul suo paganesimo che raccomandiamo caldamente ai nostri lettori di leggere nella Tribuna del 18 febbr~io. Così è. Giosuè Carducci, - a parte la grandezza sua come artista e critico letterario-ebbe come suo contenuto specifico intellettuale lo spirito pagano. Il senso storico spesso gli venne meno si da poter presentare Carlo Cattaneo come apostolo di guerra e fautore <li militarismo ; la scienza moderna non gli era familiare tanto che in Giordano Bruno non seppe scorgere che le sconcezze del Candelaio e gli sfuggirono le geniali visioni dell' evoluzionismo consacrato eroicamente colla morte, da gigante dan• tesco ; e potè anche farneticare sul cosiddetto darvinismo sociale. Ma intellettualmente e artisticamente egli fu sempre pagano. Dai primissimi suoi anni sino al momento in cui la natura segnò la decadenza Giosuè Carducci fu anticristiano ed essenzialmente pagano. Ed è del 1859 questa pagina che opportunamente è stata riprodotta da Rastignac : « Per intanto voi avete costà .... persone le quali nelle conferenze magistrali sonosi studiate di mandar persuasi i professori liceali che nell' insegnamento filosofico il mistero almeno della Trinità e quelli della incarnazione e delta redenzione bisognava pure ammetterli ..... Per intanto voi avete costà..... la semi-officiale filosofia ortodossa del signor Augusto Con ti.... Per intanto, voi morbidi scettici, voi razionalisti annacquati, seguitate- ad inchinarvi, alt' opera letteraria di Alessandro Manzoni, che ( dicasi con rispetto parlando all' ingegno delt' uomo) rinfiancando il cattolicismo e promuovendo il neoguelfismo ha tanto nociuto all'Italia .... Per intanto costi.. ... ed altrove, dove la buona scuola lavora, avete mitriato nuovo poeta d'Italia il signor Zanella che della scienza si fabbrica scale per l'assoluto e che facendo un inchino alla ragione battezza le eleganze pagane di Virgilio nelle pilette delle chiese di Maria >>. Rastignac a commento del pensiero carducciano aggiunge questa esclamazione : Oh, i fogazzirini ! E p->i continua per suo conto : « C' è bisogno di mettere i nomi moderni a questa pagina, del 1859, di Giosuè Carducci ? O c' è bisogno di ricordare, oggi , ai nuovi sbarbaretti neo-cattolici d' Italia, queste memorabili - oh ma ben dimenticate I - parole del poeta con le quali, nel Secondocentenario di Muratori, malinconkamente egli profetizza il momento che oggi - traversiamo, mentre il suo cadavere passa per le vie d'Italia? « E vidi, sempre in vicinanza del ponte futuro; il signor professor Sbarbaro, che si sbracciava a parlare con tutti, tutto acceso, credo, a reclamare la liberta per i gesuiti: altro ponte anche questo per cui la monarchia da rivoluzionaria passera a conservatrice , dalla usurpazione , secondo i cattolici, alla restaurazione. » Scolari, eredi, del Carducci, dove siete? Scolari, eredi di Pietro Sbarbaro, forse. Ma non scambiamo i nomi, e neppure le cose ! » Si; ha pienamente ragione Vincenzo Morello concl udendo : « L' opera di Giosuè Carducci ha per esponente l'Inno a Satana. Non si accetta quel1' opera, se non si accetta l' Inno a Satana - come segno di combattimento contro il movimento intellettuale , morale , politico delia fede cristiana. » « Questa fede, contraria alle tradizioni italiche, il poeta vuole sradicata dal suolo e dal cuore della

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