RIVISTA POPOLARE 61 Briand dimostrano che egli era intento soltanto a vincere le ultime resistenze faziose ; qneste di bella te lo Stato Repubblicano tende a tornare alla sua na turale funzione di guardiano della libertà di tutti. Si è detto: i Francesi, da una pal'te come dal- !' altra, sono eccessivi. E1si non sanno concepire la libertà per t11tti. - Il governo francese smentisce oggi la diceria. Non respinge le II l time proposte dai vescovi ; non rifiuta di trattare con loro; nè rifiuta di riconoscere la loro gerarchia. Certo intende trattare - ed è suo diritto - con i Vescovi di Francia non con quello di Roma; ma poco importa poi allo Stato .Repubblicano di Francia se i Vescovi Francesi sì regolano nelle loro trattative secondo le volontà di Pio X. Se queste volontà son tali che il Governo francese possa, senza pericolo e danno, accettarle è logico che proposte dai Vescovi di Francia intenda discuterle ed accettarle, o proporne altre in merito. In fondo, è tutto in q11esta q11estione di riconosci• mento di diritti e di proposte possibili che risiedono la Separazione della Chiesa dallo Stato e per entrambi l'esercizio della libertà. Ciò che è, del resto, la sola ragione di essere della forma repubblicana, e la sola caratteristica per la quale lo Stato repubblicano si differenzia dalle al tre forme sta tali. +' Il partito sooialista nelle elezioni tedesche. - Ormai nessuno più si dissimula il fatto: i vinti , ~ _vera~ent~ vinti nelle elezioni al Reichstag sono stati I soc1alist1. Non furono essi che scatenarono la bufera che ha tolto loro 37 seggi al parlamento tedesco. Non furono essi che provocarono la discussione amara su la politica coloniale tedesca nè lo scioglimento del Reichstag fu determiuato dall~ loro opposizione, o dalla loro tattica. Partito di opposizione essi porsero al ( enfro il loro concorso con t.ro una politica del g_ove~noch'essi reputano dannosa , ma non presero la d1rez1one della campagna, a nessnno deali oratori socialisti eguagliò, neppur lontanamente la° virulenza delle invettive del capo del Centro al ~inistro delle co!onie nella dis?ussione che ebbe per epilogo lo scioglimento del Re1chstag. Eppure son essi, i socialisti, che pagano lo scotto della festa. I conservatori i li- ?erali, i polacchi, ~ornano rafforzati di qualche s~ggio; 11 Centro, contro il quale veramente parve diretta la misura dello scioglin.rnnto del parlamento, torna senza aver perduto nessuno de~li antichi seggi, e avendone guadagnato uno (104 pnma, ora 105); i socialisti che erano 79 nel vecchio .Reichstag vi tornano ora soli in 43; e bisogna notare che essi hanno perduto quasi tutte le città principali guadagnate alle ultime e penultime elezioni - prima delle recentissime - e che av~v9:no fatto pensare ad una forte ascesa del partito socialista ✓tedesco , ed al consolidamento delle sue po• SlZlOill, Nella lotta non provocata da loro, non, apparentemente, contro loro combattuta sono essi i vinti. I giornali avversi al socialismo, in Germania ed altrove, hanno battuto le mani al notevole fatto: ed hanno fra in~i .di gioia, preteso cantare il Requiem aeternar:i al soe1ahsmo tedesco prima, a tutto il socialismo poi. Perfino Biilow, perfino l'Imperatore Guglielmo si son messi nella partita e l'Imperatore ha snocciolato al suo fedele e plaudente popolo uno dei soliti discorsi a base di retorica mistica-patriottica-guerrafondaia. La Germania e i tedeschi possono andare a cavallo - è opinione dell'Imperatore. - Gli entusiasmi, i discorsi provano che la vittoria è stata, per l'Imperatore e il suo partito, più grande di quanto essi speravano, e inaspettata. E maggiore sarà se il Cent1·0 , come è probabile, e come ne esprime il timore il liberale Berline1· Tageblatt, si metterà d'accordo col Cancelliere per continuare una politica reazionaria. Il governo aveva organizzato la lotta contro i socialisti, ma più nell'intento di non vederli anmentare di numero al Reichstag che nella speranza di toglier loro dei seggi. Quasi alla vigilia delle elezioni il ~ Vorvaertz• parlava d'una ventina di seggi guadagnati in più. Quale dunque la causale di così inattesa, im prov visa, disastrosa dèbacle °! Il partito socialista tedesco ha seguito , nel parlamento, ima tattica troppo intransigente. Erede diretto a genuino del dottrinarismo di Marx e di Engel il partito socialista tedesco s'è chiuso con la propria intransigenza, o~ni azione possibile nella lotta. I suoi 79 deputati non hanno fatto nulla di più di ciò che avrebbero fatto se fossero stati tre, due, o anche il solo Bebel al Reichstag. Hanno fatto della critica verbale, della critica oratoria; e per far ciò un uomo solo, se energico, basta. Ora la posizione d' intransigenza può essere compresa ed accettata dai lavoratori , non dai e piccoli borghesi » - e il partito socialista tedescoè formato di quasi due quinti di piccoli borglLesi. E difatti, easi che, dal partito socialista non hanno ottenuto nulla di positivo, venute le elezioni lo hanno abbandonato. Fatto un computo sommario, il Vo1·- waertz dice che i socialisti hanno perdt1to i seggi, ·ma non i voti : questo non è esatto. In certi collegi i voti socialisti sono aumenta ti ; ma in mo!ti altri si son ridotti della metà-e questa è perdita· netta. Perdita che il socialismo tedesco deve attribuirsi unicamente al proprio carattere intransigente che gli ha impedito d'essere qualcho cosa di più efficace elle un semplice partito di critica nella lotta dei partiti politici tedeschi. Un' altra causa della sconfitta socialista, è dovuta al momento particolare che la politica tedesca traversa ora. I partiti conservatori, e tutti i partiti politici attinenti in qualche modo all'Impero, il Centro compreso, hanno capito che il vero e temibile nemico è il partito socialista: i riformisti come Wollmar e Bernestein che hanno cominciato a far breccia nelle masse tedesche ed a persuaderle che il partito socialista deve essere attivo anche nella politica giornaliera , hanno spaventato i pacifici reazionari del Riechstag. Di qui la coalizione di tutti partiti - per alcuni palese, per altri velata-contro il partito socialista; di qui anche il fatto del concorso alle elezioni di una massa che le ultime volte rimase indifferente alla lotta e fu neutrale. A queste cause, l'una inerente· al carattere stesso del partito socialista tedesco, l'altra dipendente dal movimento tipico delle attuali elezioni , altre se ne potrebbero aggiungere: notevole quanto dicono Be bel e Kautsky. Il primo in una intervista col corriJpon•. dente di un giornale di Vienna , il secondo in un articolo della Neue Zeit indicano come non piccolo contributo alla sconfitta, la propaganda contro il protezionismo fatta dal loro partito. Il resultato definitivo? Forse l'Imperativo, Buelow e i conservatori hanno cantato vittoria troppo presto Questa sconfitta del partito socialista tedesco non è una debacle come vorrebbero i reazionari; è semplicemente una lezione della quale il socialismo tedesco dovrà tener conto. Accettata la tattica parlamentare non si può stare al parlamento facendovi soltanto la parte negativa dei critici: bisogna fare e fare molto di più come Wollmar e Bernstein afferma.no malagrado le denegazioni di Bebel e degli intransigenti. + Un libro da ricordare nel giorno della manifestazione antiolericale. - E' quello d 1 D. Dicknos White, l' illustre diplomatico Nord-A111ericano, tradotto da D. Giacomo Peroni : Sto1'ia della lotta della scienza con la teologia nella aistianita, (Unione Tipografica Editrice di Torino. L. 20). In questo magnifico volume in quarto di 776 pagine
RkJQdWJsaXNoZXIy MTExMDY2NQ==