Rivista popolare di politica lettere e scienze sociali - anno XIII - n. 3 - 15 febbraio 1907

RIVISTA POPOLARE 75 bisogno, o in un modo o in un altro lo chiede lei stessa, per 'quanto ciò possa parere parauossale; ed allora, senza bisògno di <1 autorità n, ogni buon cittadino può contentarla : non si è forse veduto , molto chiaro , in occasione di quel grottesco e teppistico sciopero generale d'or son tre anni, che ha sconquassato il socialismo italiano più che un decennio di leggi eccezionali e di tribunali militari? La letteratura estetica va rapidamente e largamente esten - dendosi ed intensificandosi, da alcuni anni, anche in Italia : è un risveglio consolante, che, prima o poi. porterà senza dubbio i suoi frutti, e saporosi e nutrienti, speriamo, anche per l'educazione del gusto collettivo, e non dei so·Ii specialisti. Nello stesso mese di gennaio, ora, e come apertura gentile dell'anno nuovo, sono apparsi, nella sola Milano, il mio volume LEz10N1SULL'Aarn (editore Hoepli), del quale, naturalmente, non posso dare che il semplice annunzio , e dire che tratta, appunto, dei momenti dell'arte (l'inspirazione, la composizione, l'elaborazione), dei suoi gradi (arte imitativa , arte critica, arte creatrice), e delle sue forme (arti della vita, arti del tempo, arti dello spazio);· e questo libro di Pio Viazzi, LA BELLEZZADELLAVITA (editore De Mohr), di cui rn' affretto a dire che è d'una lettura deliziosa non meno che sostanziosa, sebbene apparisca fatto piuttosto di tanti ar!icoli su argomenti affini e collegati soltanto dalla geniale unità di pensiero alla quale rutti s'inspirano, che non dal concetto veramente organico d' un'opera immaginata nel suo insieme prima che nelle singole parti. Questo, del resto, sHà per molti, com 'è per me, piuttosto un' attrattiva e un pregio di più, che non un difetto ed un torto: nella nostra vita affrettata d' oggi1 un libro che si possa interrompere, anche per più settimane, alla fine d'un capitolo, e ripigliare poi al principio d' un altro senza necessità di rammentare precisamente ciò che precede , è un libro ideale : e tale , proprio , è questo del Viazzi : esso parla , in forma colorita, luminosa, incisiva, dei limiti della scienza, e e della sua inettitudine a regolate la vita e a dare la felicità; nota la parte prt:ponderante che hanno invece nella nostra condotta e nella n'>stra intimità psicologica l' istinto , I' intuito , l'inspirazione, magari l'oscura prem:mizione, il misterioso presentimento; afferma che la felicità è uno stato dd cuore , e che le sue condizioni ci vengono dall'incidenza in noi d' altre energie psichkhe, e dall'irradiar delle nostre verso altre coscienze: onde il significato etico dell'amore, e la trasfusione di questo nell' arte. Poi , il Viazzi passa a discorrere di aristocraz;a estetica, mc raie, intellettuale, d'aristocrazia intima e innata, contrapposta a quell'altra aristocrazia ridevole e miseranda che· tappezza e cela la propria nullità reale con le uniformi e coi ciondoli, con i vestiti 'di gala e coi blasoni, con gli orpelli e con gli ori; e trova l'aristocrazia· dcli' arte nell' individualità, nella differenziazione , fin dove questa non degeneri in anomalia e in ·stranezza , fin dove , cioè , rimanga sana e sincera; e; trova l' aristocrazia morale dc:finica splendidamente da un motto del troppo spesso frainteso e calunniato Zarathustra: ti O miei fratelli, la vostra nobiltà non deve guardare indietro, ma avanti ! »; ed il suo contrapposto, la~volgarità morale, su - perbamente scolpito in una filippica del Palante « contre le moralisme petit-bourgeois, èontre le devoù·isme hy pòcrite et tatillon des jardiniers corrects qui cultivent en sierre tiède la piante rabougde de la ventu bou,'geoise ». Seguono capitoli sull' arte nella vita sociale, sulla condotta estetica, sui problemi socia~i, in cui si dimostra come l' drte e la vita sian tutt' una cosa, ciuè come la prima non sia che il riflesso, più o meno stilizzato, della seconda, e come questa non sia che un' arte più o meno abilmente ed elegantemente e proficuamente esercitata; ed altri ancora sull'amore, che è la ricchezza della vita, ricchezza espansiva, circolante, fruttificante, la quale trova nell'estetica, appunto, la· sua guida, la sua norma, il suo giusto equilibrio, il suo senso migliore e più alto, la· conciliazione tra l'egoismo e l'altruismo, tra l'in .. teresse dell' indi vid ~10 e quello della specie. Ce n'è d'avanzo (non è vero?) per segnalar questo libro come uno d(:;i più nobili e consolanti che si siano scritti e stampati da un bel pezzo in qua. Contemporaneamente , e dalla stessa casa editrice , ricevo MoT1vr o' ARTEE 01 VITA, di Arnaldo De Mohr : è un volume, il primo, d'una vera e propria raccolta di prose sta.;cate affatto, e di diverso argomento: basti dare ii titolo di qualcuna : L'arte e la pùbblicità; L'ora che volge e la nuova gioventù; Salva tore Farina, il suo tempo e l'opera sua; Jolanda e la lettera - tura femminile in ftalia; Giovanni Berta.;chi e i nuovi oriz zonti della poesia; Milano nostra; Attraverso la citt~t bianca (la recente t:sposizione internazionale); Scritto_ri del Nord; li duello (qudlo oratorio Clemenceau-Jaurès). L'edizione è fuori commercio: ed è un peccato; pcrchè il [libro del De Mohr, composto in massima parte di buone e vive conferenze tenute nell' àmbito relativamente ristretto di questa o quella sala di società milanese, meriterebbe di .::ssere più largamente cono sciuto: i saggi sul Farina, in ispecie, sul De Marchi e sul Bertacchi, composti col cuore ed esposti con la franchezza e la semplicità della parola parlata , si leggerebbero ovunque con molto interesse, certo, e con cordiale simpatia. w Un semplice annunzio, ora, per un libro che esorbita affatto dal campo di questi t( Stelloncini >> , ma che lo merita per l'importanza sua e pel valore di chi I' ha seri tto : LA PREVI· sIONEDEI FATTI socrALI, di Ludovico Limentanl (Torino, fratelli Bocca) : si propone di discutere criticamente il val re attribuibile alle conformità sociologiche ed alla esperienza storica, come elementi per argomentarne dell'avvenire: così dell'avvenire remoto, prefigurato dalle divinazioni del genio e dai miraggi dell'utopista, come dell'avvenire prossimo, che si determina dai medesimi fatti ai quali noi stessi oggi assistiamo. Ardua impresa, alla quale il Limentani s'è accinto con piena e matura coscienza, t: da cui esce certo, a giudizio mio, con onore; se anche vittoriosamente, dirà chi ne sa più di me in questa materia, che non è affatto la mia. Ed a proposito: ecco un altro libro di PRESAGI:ma di presagi poetici, queeto: è di Giovanni Mari, editore il Mondòvi di Mantova: ed è patetico ed arguto, profondo e bizzarro ad un tempo. Eccone un saggio, pafettamente di stagione: « Messer Inverno è giunto , e la famiglia : sua moglie, donna Neve ; i suoi figliuoli, Pruine e Venti, Turbini e Ghiaccio[; e i Catarri, nepoti, a chi li piglia! Dura è la zolla, ben coverto è il solco, e gelsi e viti sgrondano alla bruma; ma s' incantuccia ispido il bifolco dove più frigge ignaro un ceppo e fuma. L'Inverno è fuori con la sua famiglia; fa un freddo cane anche per lui, scommetto! Ma io quest'anno (oh gioja ! ) ho un'~caminetto, ed ho con chi spartir la mia bottiglia ! Chi bussa ali 'uscio ?... Tu, ser Vento? Fuori! Ah, tu ripicchi'? O forse hai tu baciato ai risorti giardini i primi fiori , le gemme al bosco e le prim'erbe al prato? No? E allor sta fuori! Qui non c'è permesso!. ... Porti notizie? ... Ed io n'ho di più rare! A Comar Brina stàttele a contare; io qui al calduccio ho anch' io famiglia, adesso, e punto, vedi, importa a noi del mondo: se tutte esso perdè sue primavere, e noi le nostre rinverdiamo in fondo di ciascun bacio e di ciascun bicchiere ! » Bellissimo ! w Nella Biblioteca Sandron di Scienze e Lettere è uscito a Palermo il 30° volume, TaovATORI E POETI, studii di lirica antica

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