RIVISTA POPOLARE 67 affari, che il più distinto magistrato non potrebbe cbe acciabattere alla men peggio sentenze, provvedimenti ed istruzioni. Si dice che sia 1111 beue avvicinare la giustizia ai litiganti, ma questo pnò esser vero solo ~wr le liti minori. Io ritengo invece che 818. preferibile una buona giustizia poco lontano, che una cattiva alle porte di casa. Se si vogliono dare agevolazioni fiscali, non 110 manca il modo: i.i diminuiscano le tasse gindiziarie, si conceda chA gli atti possan0 richiedersi , senza spese, entro r.erti limiti, per mezzo della ·cancelleria della Conciliazione, e, più che al t,ro, si ritocchi, per le liti di più esiguo valore, quella legge del 7 luglio 1901, che concesse la parte del leone agli avvocati e procuratori e che a tante esorbitanti applicazioni dà luogo nella pratica, ag-gravando oltre ogni ragionevole misura il costo dei giudizi. L' on: Gallo ha creduto cosa geniale il preporre a.Ile grandi Preture dei gi11dici di 1'ribunale. L'idea è invece molto vecchia, e se non si è tradatta in atto non è certamente senza un perchè. Non si troverà un sol giudice, che gradisca, sia pure nella stessa sede, collo stesso grado ~e collo stesso stipendio, di essere destinato in q11egli uffici minori, ove il lavoro svariatissimo si svolge in condizioni tumultuarie e ove soltanto at più robusti è dato di sottrarsi alla nevrastenia. E allora si avranno degli uffici diretti da un persona le, che vi starà di mala voglia e che sarà costantemente agitato dalla aspirazione di uscirne. E si spera poi davvero che i buoni giudrici siano mandat'i nelle Preture? I primi a farvi ostacolo saranno quelli, che dovrebbero spingere le proposte, i Presidenti di Tribunale, i quali non vorranno certamt=1ntetogliersi dal fianco i più preziosi collaboratori, e forse util:zzeranno quella via di uscita per sbarazzarsi dAi più avariati. Non mi pare, in complesso, che le Preture abbiano a guadagnare un gran che dalla innovazione.· Nessuno ,dei più accettati postulati razionali è accolto nei progetti. ~: Una delle maggiori cause di decadenza degli ordini giudiziari, com'è noto, è l'eccessivo numero dei Collegi. Molti piccoli 'l'ribunali e Corti di Appello dovrebbero essere aboliti. L'accentramento del personale e degli affari nei più grandi uffici permetterebbe la specializzazione delle funzioni, che è la legge di· progresso di ogni organismo. Sarebbero così eliminati quella promiscuità e quell'enciclopedismo , che non consentono ai magistrati di avere propri e caldi convincimenti, e di seguire ,assi~ duamente il progresse incessante degli studi, e che li mettono al di sotto del foro, il cui talento proft:issionale viene colti vato, per questo solo, in condizioni più propizie. Certamente il lavoro compi.uto recherebbe le impronte della maggior competenza acquisita. Se, di fronte al pauroso insorgere degli interessi contrari non sarebbe da sperare che in questo momento il Parlamento approvasse tale legge, è il caso di atten- · dere, non già di consolidare un nuovo assetto di cose, dal qnale è vano aspettare frutti migliori dell'attuale. Del resto, ferma anche l'odierna costituzione giudiziaria, qualche cosa si sarebbe potuto fare sulla via della t:1pecializzazione, ed è superfluo riprodurre i tanti suggerimenti enunciati in proposito da numerosi scrittori iu una colluvie di pubblicazioni. Il disegno di legge trascura completamente questo aspetto delle riforme, astenendosi persino dal dare una propria si~ stemazione all'istituto del Pubblico Ministero, la cui specializzazione ora tori a, che è una vera ed improrogabile necessità, dovrebbe attuarsi colla separazione delle carriere sin dal principio; omissione tanto più grave e deplorevole, in quanto vi è il recente precedente di un progetto al riguardo presentato dall'on. Ronchetti, per tutt'altro di non molto felice memoria ministeriale. Le norme, che disciplinano il reclutamento del nuovo personale, sono forse peggiori delle antiche, ma certamen te non migliori, l:li dal punto di vista delf'accertameu to delle qualità intellettuali, si da qnello dell'accertamento delle altre doti specifiche. Il numero dei magistrati, che quanto più è esteso tanto più è scadente in valore, viene aumentato per effetto dell'ordinamento speciale escogitato per l'avvocatura dei poveri. L'aumento, per soprassello, avviene nei gradi inferiori, in modo che si avrà una piramide con una base larghissima in rapporto ai suoi lati. Si avranno nientemeno ben mille prouditori ed aggiunti giudiziari, i qnali non si sa dopo quanti anni arriveveranno al grado, non dico di giudice, ma di pretore, con lo stipendio di lire tremila. Dei maggiori stanziamenti proposti essi soli assorbiranno, in più, lire settecentoventicinquemila. Gli altri ·aumenti di stipendio sono una lustra, perchè fatti a spese del complesso della carriera. I famosi due milioni e 383.000 lire, detratti i maggiori assegni agli uditori e agli aggiunti, vanno devoluti in grandissima parte all' organjsmo nuovo dell'avvocatura dei poveri. Io sono favorevole a questa istituzione, ma trovo discutibile e poco felice quella parziale funzione dei suoi organi con quelli della magistratura, nè so quanto le parti, che litigano coi poveri, possono rimanerme rassicura ti. Chi poi ha una pratica, non dico dell& cose giudiziarie, ma semplicemente delle cose umane, comprende agevolmente quale grande tentazione di scaricare, legalmente e illegalmente, su loro una parte notevolissima di lavoro, debba esercitare l'esistenza di questo esercito di uditori ed aggiunti. E ognun sa come l'età di questi giovani magistrati, in generale, sia buona per il servizio militare e per quello ... galante, ma non per esercitare la severa fonzione giurisdizionale con la calma e con la sapienza, che le son proprie. I difetti non sarebbero qui finiti e si potrebbe anche accennare a quel poco di bene, che 0 conteouto nelle riforme. Ma andrei troppo· per le l11nghe e me ne mancherebbe il tempo, mentre è più utile, in progetti di questa natura, fermarsi a mettere a nudo il cattivo, più che il buono.
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