66 R I V I S T A P OP O L ARE ho fatto uno studio di dettaglio dei· progetti e solo saltuariamente ho seguito le aspre polemiche , che hanno sollevato. Vuole gradire le mie povere impressioni sulle linee fondamentali della riforma, nell' unico modo che in questo momento mi è consentito di fare'> Eccole. Sono incomplete, frammentarie e gettate giù alla ,meglio e in qualche ritaglio di tempo. Io non ardirei suggerirne la pubblicazione, e gliele comunico, più che altro, per suo uso personale, sapendolo appassionato e studioso di tutto ciò che interessa la nostra vita pnbblica. Se poi volesse dare a queste modeste osservazioni nn posto qualsiasi nella Rivista, non mi pare sarebbe opportuno vi apparissero col mio nome, sia per la vivacità di qualche giudizio, sia percbè avrei consent.ito a rivelarmi solo allora che lo studio avesse avut.o la necessaria ampiezza e, d'altro canto, avessi avuto l'agio di imprimergli forma più pacata ed obbiettiva. Premetto che, dai discorsi parlamentari e dalle conversazioni avute con molti avvocati, anche tra i maggiori, è entrata man mano nell'animo mio la convinzione che, se i difetti dell'ordinamento giudiziario si vedono an - che, e forse più dal di fuori, dal di dentro appariscono meglio all'occhio dell'indagatore le cause e i rimedii. Per atto di esempio, nel Parlamento tutti gli oratori avvocati, o quasi, propugnarono ,.poco più di due anni addietro, la soppressione dei Vice Presidenti di Tribunale, che i magistrati, generalmente, giudica1·ono poco sennata, se non peggio. Gli effetti della riforma sono stati tanto esiziali, che, a breve distanza di tempo, si pensa già alla ripristinazione dei posti aboliti. Io credo che nei progetti dell' on. Gallo vi sia. del buono e del cattivo, ma più di questo, che di quello, e credo altresi che, se diverranno legge cosi come sono formulati, non tarderà a,sorgere, il pentimento. Occorre persuadersi che l'ordinamento dei giudici meriti almeno altrettanta cura che gli stessi codici, la cui buona prova dipende essenzialmente dall'altezza intellettuale e morale di quelli, che sono destinati ad applicarli. Per questo motivo avrei desiderato che le proposte al Parlamento fossero state precedute non da un'angusta e misteriosa elaborazione di gabinet.to, ma dallo studio maturo del maggior numero di competenti e, al1'11opo, dalla comunica1.ione ufficiale dei principi fondamentali delle riforme alle Corti, ai Tribunali, alle Preture dei capoluoghi di provincia e alle ,Curie per le_loro osservazioni, come st e usato per i maggiori progetti. Le riforme, che si propongono, hanno i loro lati tecnici e giuridici, e non era male avere su di essi i lumi della magistratura e del foro, il clie sarebbe stato anche politicamente opportuno, iu quanto avrebbe tolto il pretesto o esR11torato ogni àgitazione extralegale. Esse valevano bene la pena di questa ca.usa pro cedura, perchè l'organismo giudiziario è fra i più. delicati e ci ins~nua, specialmente fra noi, in tutta la struttura della nostra vita pubblica e privata, su cui puo o non esercitare un'azione benefica, a seconda del modo del suo funzionamento. Le riforme poco felici di uest'ultimi auni avrebbero dovuto aprire gli occhi sulla sia da seguire. Certamente occorre fare qualche cosa, se non p11re parecchie, ma, innanzi 'tutto, nessuna fretti>., nessuna precipitazione... In vece il ministro Gallo, sulla cui sapienza legislativa ritengo potrebbero sollevarsi molti dubbi, chiuso il periodo di incubazione segreta, intende far presto, far subito, qu~si volesse prendersi una rivincita sulla magistratura, che ha scambiato con quella sola, che è scesa a qualche intemperanza, coll'unica preoccupazione di sal- -vare la propria aut.orità, diment.icando che sono in ballo gli interessi più gelosi del paese, · che devono e8sere esaminati acc11ratamente, serenamente, obbiettivamente e non sotto la pressione di ri µieghi personali, più o meno seri e occasionati, in gran parte, da mancanza di vera competenza. I progetti concedono delle gaxenzie. Ed è necessario ma può anche, nelle attnali condizioni del personale, essere pericoloso. Garenzie si, ma. a condizione che simultaneamente si proceda alla ep11razione della magistratura, quella epurazione, che era il tema di una sua interpellanza. alla Camera, on: Colajanni, e che, se riporge orecchio alle voci della vit-a reale, costituisce il bisogno più sentito dell'ora presente ai fini del miglioramento del µrodot.to giudiziario, cui dovrebbero farsi convergere anche altri mezzi e col quale poco Lan da vedere i ritocchi delle giurisdizioni, se pure non aggraveranno i dau11i. Dubito forte che un articoletto inserito nei progetti raggiunga l'intento, e più forte ancora che le di.:lposizioni sul recluta.mento del foturo personale siano idonee ad impedire che, anche dopo la purificazione, l'attuale condizione di cose si riproducq, nell'avvenire. Gredo un errore la restrizione della collegialità in µrima istanza. Il fatto che essa in molti luoghi non funziona che imperfettamente non autorizza a rinunziarvi a cuor leggiero, ma a cercare i mezzi di renderla effettiva ed operante, perchè colà, ov'è cosi, non è discutibile che i pronunziati giudiziari ne escano migliorati. L'esperienza mi dimostra che 110:1 è vero che il giudizio di primo grado sia una specie di prova gene1·ale. E' vero invece che tante ca11se, solo perchè bene studiate e sapìe11temente decise, non si portano in appello. Se le liti di grande valore e di grande .;omplicazicne µercorrono setnpre tutt' i gradi di giurisdizione, il loro esigL!On11mero non può permettere la generalizzazione di un sistema, che si risolve in danno degli ordinari contendenti. Disapprovo quindi l'elargamento della comµetanza del Pretore. Vi sono/certamente dPi pretori b11011i,ma ve ne sono a.n~be parecchi; che compiono male il lavoro, che hanno già affidato. Una riforina di questo genere presupponf>. un personale di pretori ben seleziona~o, che non si avrà sicura.mente con disposizioni, le quali peggiorando i I complesso della carriera, . non alletteranno ad essa quei uiaggiori ingegni e quei maggiori caratteri, di çui si ha bisogno. Coi progetti Gallo la competenza dei Pretori cresce al le due 'ebtremità, nel minimo cioè e nel massimo, di modo che, fra l'altro, astrazione fatta dall'o spostamento di' ihteressi, produrrà in parecchi uffici nn ingombro così enorme di
RkJQdWJsaXNoZXIy MTExMDY2NQ==