.. RIVISTA POPOLARE 35 arrivare che ad un massimo di L. 2000. Ecco una delle tante sperequazioni che m' indussero a presentare la mozione. In fatto di sperequazione, sarebbe poi veramente enorme, se vero, il caso dei catastali di Cagliari, che si troverebbero in una speciale inferiorità di frorite ai loro colleghi del continente ... Tutti gli impiegati <lel Catasto poi si troverebbero in condizione d'inferiorità rispetto agli altri funzionari. Ciò che rilevai e deplorai come una ingiustizia sin dal 1892 in una interpellanza. Un miglioramento viene annunziato prossimo con una recente proposta di legge. Ma un altro, che ha il torto di non firmare, pure da Roma scrive : « quelli che gridano forte - doganieri, ferrovieri, ufficiali subalterni - sono quasi tutti sforniti di un titolo qualsiasi e temono la perequazione generale degli stipendi, che potrebbe eliminare ad esempio questo stridente con trasto:· alle Ferrovie un' ora di lavoro straordinario si paga L. 1,25 mentre alle Finanze si corrisponde L. 0,50 ». Se vera la differenza , e non si riferisce ai servizi, che implicano maggiori disagi e maggiori pericolifuochisti. macchinisti, conduttori ecc. - sarebbe do~ verosa di toglierla. Da Milano e da Avellino vi sono alcuni che pie- . tosamente invocano : che gli anni di servizio da straordinari siano computati per la pensione, pur di rilasciare in una volta le ritenute; altri dicono: c'è giustizia nel dare ad un vecchio la pensione in base all'antico stipendio e ad uri altro in base agli stipendi più elevati quantunq u~ di grido identico ? Con ciò si riconosce : 1 ° che la pensione è un vantaggio reale per gl'impiegati; 2° che gli stipendi nuovi sono più elevati degli antichi. Il valore intrinseco degli stipendi, però, è in dipendenza della sede. Indubbiamente: 1000 lire a Sassari valgono di più - e pel tenore di vita e per i prezzi dei generi di più largo consumo - che 1000 a Milano, a Genova, a Roma. Avrebbero ragione, quindi, i funzionari residenti nelle grandi città a chiedere per lo 111eno una indennità di alloggio ? Cosi parrebbe; ma cosi si dovrebbe ritenere che non sia, riflettendo alla ressa di tutti i funzio11ari, agli intrighi, alle influenze fatte esercitare, alle protezioni invocate per essere traslocati o mantenuti nelle grandi città nelle quali è più costosa la vita e sono maggiori le occasioni e anche il dovere di spendere. Si giustifica spesso la richiesta di una data sede colla preoccupazione della educazione dei figli. Ma a Catar;ia, a Cagliari, a Macerata, a Modena ecc. vi sono Licei, Istituti Tecnici, Università; pure non sono le sedi preferite. Ciò mi faceva rilevare un funzionario che risiede da otto anni a Sassari e che ivi si sente come in esilio. Laonde mi pare che questa delle sedi _preferite, come credo già avvenga ora pei professori delle scuole, venga considerata sotto l'aspetto del merito. I migliori abbiano diritto a scegliere. Nè si elevi lo stipendio in queste sedi, come pei funzionari che risiedono a Parigi ed a Lione perchè data la ripugnanza dei buoni funzionari ad andare nel mezzogiorno, in Sicilia e in Sardegna, se premi si dovessero dare, spetterebbero a coloro che di tali sedi si contenterebbero , pe1 bisogno speciale che c' è di bnoni funzionari precisamente in quelle reg10m. + Il membro della Federazione di Milano insiste nello smentire che negli impieghi privati gli stipendi e i salari siano inferiori a quelli degli impieghi di Stato. Ma per la Lombardia, pel Piemonte, per la Liguria ciò io avevo esplicitamente ammesso. Queste regioni non sono, però, tutt.-1 l' Italia, ma appena la quarta parte. Altri vantaggi i noi tre vanno agli impiegati dello Stato ; e grandi : la carriera, i sessenni, la sicurezza dell'occupazione, la pensione, i ribassi ferroviari. Il signor G. Brambilla inoltre osserva in un giornale di Milano: ma gl'impiegati dello Stato non conoscevano forse le condizioni presenti e future, che loro venivano fatte, entrane.lo nella burocrazia statàle ? Vero e che egli soggiunge : essere grave danno per la Società e per lo Stato che i funzionari lavorino di malavoglia. Di ciò sono tanto convinto che ho proposto la nota mozione. Ma se giuridicamente potrebbe essere infondato ogni lamento ed ogni pretesa a volere mutata e migliorata la condizione che lib..,ramentc s1 era accettata; moralmente sarebbe J.overoso il miglioramento economico se fosse dimostrato che dopo la entrata nelle fila della burocrazia si è elevato sensibilmente il costo della vita. Su questa elevazione del. costo della vita bisogna intendersi. Essa è reale e generale nelle- grandi e medie città sokinto per gli alloggi. Ma ci sono di• minuzioni notevoli nei vestili ed in altri consumi compreso in queJlo del pane. Precisamente ai funzionari di Milano raccomando la lettura e i dati statistici non relativi a tutta l'Italia , come li dà l'Annuario del 1904 ; ma del la sob Milano. Dai due volumi pel 1901 e 1903 pubblicati dal Municipio tolgo questi dati : 1881 1903 Pane kil. L. 0,47 0,40 Manzo )) )) 1,48 1,73 Vitello )) )) 1,83 1,88 Castrato >) )) 1,10 1)30 Maiale )) )) 2,16 1,88 Vino (ettolitro). )) 70,75 55,00 Patate (quinta_le) )) 15,00 11,00 Burro (kil.) . )) 2,89 2,27 Lardo )) )) 2,18 1,80 Formaggio )) )) 2,71 2,15 Uova (dozzina) )) 0,96 0,95 Olio di oliva (kil.) . . )) 2,25 2,03 Legna forte (quintale) . )) 4,46 3,80 Legna dolce )) )) 3,94 2,10 Carbone vegetale » . )) 12- ' 9,51 Fra questi generi di consumo, di generalissimo largo consumo, c' e stato aumento soltanto nella carne bovina ed ovina; diminuzione in tutti gli altri generi; aumento in tre voci e diminuzione in dodici. C' è bisogno di avvertire che da un anno all' altro ci sono state delle variazioni in più o in meno? Nello insieme se si facesse la media per quinquennio non rimarrebbero spostate le risultanze. Queste variazioni hanno speciale importanza perchè constatate a Milano eh' è la città d'Italia che ha visto il più rapido aumento della popolazione. Ma gli stipendi si sono mantenuti sempre uguali? Degli aumenti si può dire che ne sono avvenuti in
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