RIVISTA POPOLARE 31 nell'esercizio della più dura disciplina. Le figure della mia poesia insegnano la necessità de11'eroismo. > " Ohe mai può dunque significare e valere il tentativo di rivolta contro la mia signoria spi-rituale, basso e vano come una sommossa di schiavi ubbriachi ? Qual mai potenza può oggi rivendicata contro la mia arte, se la mia arte ha celebrato e celebra nella più schietta e più energica lingua d'Italia le più superbe e le più sante potenze della vita? In nome di qual principe degno d'essere unto e coronato re domandano la mia deposizione i poveracci che si sfamano con gli avanzi dei miei conviti e i ladruncoli che trafugano i frutti caduti dagli alberi dei miei giardini? Come mai può sperare, non dico di prevalere, ma di giungermi al calcagno , il rancore servile dei troppi che , non sapendo ave1·mi per maestro, m' hanno pe1·padrnne e recano in fronte il mio marchio 1·ossoe cercanoinvano di graffiarlo rompendosi le unghie - sia detto con sopportazione - non dissimili a quelle di Taide atiuff ata nella seconda bolgia?>. Bene assestate queste scudisciate sulla faccia dei vili e dei miserabili, che lo hanno per tanto tempo adulato e che gli fecero credere essere signoria artistica quella che non poteva essere che signoria da cerretano im - moralissimo ! Nella satiriasi della esaltazione della propria opera egli continua : « Nessuna delle mie opere fu mai tanto vituperata, e nessuna mi sembra più nobile di questa. Col canto senza musica ella si accorda agli esemplari augusti. Sorta dalla mia più vigile angoscia con la spontaneità di un grido, ella sembra composta sotto l'insegnamento assiduo dei primi Tragedi . .M:a gli accordi e i riscontri, che io discopro in lei se la contemplo, sono per me stesso inattesi: mi significano le divine analogie della vita ideale, le comunioni misteriose e quasi direi sotterranee che affratellano le creature dello spirito. Quando su la mano pallida ma forte di Maria Vesta che alza il suo velo intravvedo l' ombrR del braccio di Eracle che discopre il viso fedele d'Alceste tornante dall'Ade, io riconosco l'eternità della poesia che abolisce l'errore del tempo. Anche riconosco la verità e la purità della mia arte moderna : che cammina col suo passo inimitabile, con la movenza che è propria di lei sola ma sempre su la vasta via diritta segnata dai monumenti dei poeti padri. > Dopo di essersi paragonato ad Eschilo ed a Sofocle, perchè ha preso sul serio l'ironia di Rastignac, per la paura che i Beoti d'Italia non conoscessero i due grandi tragedi Greci egli continua: e Uscito è dalle mie fornaci il solo poema di vita totale - vera e propria • Rappresentazione di Anima e di Corpo~ - che sia apparso in Italia dopo la Comedia. Questo poema si chiama Laus Vitae... • E mi pare che basti per dare an idea ai lettori della Rivista della spaventevole aberrazione mentale cui è pervenuto Gabriele D'Annunzio, che in questo solo può rassomigliarsi a Nietsche : nella pazzia. Uno scrittore del Gi01·nale d'Italia leggendo tali nauseanti stupidaggini e non avendo ancora avuto in mano il volume, ha sospettato che esse fossero un brutto scherzo, una parodia, che gli veniva dai brillanti scrittori del 1.ravaso delle idee. .M:a, pur troppo si tratta di amara e degradante realtà, che al suo autore, del resto serve a fargli raggiungere lo scopo vero eh' egli si è prefisso : guadagnare altre migliaia di lire ! Egli, infatti, dedica questo ributtante sproloquio a Vincenzo Morello , perchè assistette amichevolmente &Jl'allegria ed alle risa che gli p~ovocarono gli urli e i fischi che accolsero Più che l'amore. E si può forse credergli: egli rideva pensando che l'avvenimento poteva essergli sorgente di n· ovi lucri. Le elezioni tede■ohe. - Si sono verificate con una grande calma, col massimo concorso degli elettori alle urne, senza che al governo abbia potuto rimproverarsi la menoma pressione ed illegalità. La condotta degli elettori e del governo dovrebbe servire di esempio agli Italiani. Dai risultati che sinora si conoscono pare assicurato che i socialisti perderanno una quindicina di seggi; le perdite forse saranno maggiori se nei ballottaggi non verranno ad accordi con altri partiti. Più utili, ma più ripugnanti sarebbero quelli col Centro. Questo non subisce alcuna diminuzione com'era previsto. La perdita dei seggi socialisti non indica diminuzione della loro forza : il numero dei voti si è anche accresciuto. Ma lo scacco è dovnto al risveglio degli altri partiti, di quei tre milioni di elettori, che non si · portavano alle urne pel passato e che ieri andarono a votare. In alcuni collegi votò il 95 °/0 degli iscritti , proporzione che non si è mai raggiunta nè in Germania nè altrove. Nella lotta sono stati ammirevoli per l'attività e per la mancanza dei soliti pregiudizi dei nostri paesi fiacchi, il gran cancelliere Bulow e il ministro Dernburg che incarna la politica coloniale· tanto combattuta dal Cenfro e dai socialisti. Essi hanno scritto, hanno parlato in pubblico come tutti gli altri oratori e partigiani t hanno difeso strenuamente la loro causa a viso aperto, senza ricorrere ai mezzucci volgari e disonesti tanto in uso tra noi. Berlino si è rivelata, come pel passato socialista nella sua grandissima maggioranza ; ma i socialisti non si sono mostrati nè irritati, nè intolleranti: essi nulla hanno tentato per impedire le entusiastiche dimostrazioni che i partigiani della politica coloniale e gli avversari del socialismo hanno organizzato in favore di Bulow e dell'Imperatore. Billow ha parlato dalla finestre come un qualsiasi candidato vittorioso, adoperando un linguaggio tartarinescamente imperiale. Si è verificato un caso veramente strano : la polizia di Berlino non usa a dimostrazioni, ha posto ostacoli a quelle che si tentarono in onore... dell'Imperatore. Il governo imperiale si dice vittorioso. Non lo è che per metà nelle apparenze ; in sostanza lo è interamente. I nemici prima delle elezioni erano due: il Centro e il socialismo. Ma tutti intravvedevano che col C~tro si sarebbe inteso di nuovo; col socialismo soltanto non è possibile l' accordo. Bebel in una intervista col corrispondente della Zeit di Vienna ha riconosciuto la sconfitta dei socialisti; ma giustamente non, se n'è mostrato sorpreso o preoccupato. Lo scacco Jo attribuisce sopratutto al risve-- glio del nazionalismo. Ed ha ragione. Avv~so agli hervei8ti francesi ed italiani. • Come combattere li olerioalismo. Il parere di Combes. ·-Nel numero precedente abbiamo accennato al secondo articolo di Oombes pubblicato nella Neue Freie Presse. Esso. è assai importante e per aderire anche al desiderio di molti amici lettori crediamo opportuno riportarne alcuni brani. Le violenze a cui si sono santamente abbandonati i clericali in alcuni luoghi e la discussione ed approvazione dell'ultima legge mantengono sempre di attualità la questione della separazione. « Alcuni cattolici - scrive Oombes - si sono meravigliati nel vedere i vescovi di Francia lasciarsi castigare e sconfessare; ma il biasimo e la sconfessione del Papa non segnano essi , in un' epoca di indifferenza, la realizzazione del sogno ambizioso di Gregorio VII e di Innocenzo III? La proclamazione dell'infallibilità ponteficale segna la data capitale della presa di possesso da part.e del Papa di un potere più assoluto che mai. Il trionfo della Chiesa è stato affermato ., in documenti indimenticabili, come l'enciclica e Quanta cura » e il Sillabo che proscrive la libertà di coscienza. In questo repertorio spietato e fiero, due punti sono
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