44 RlVlSTA POPOLARE tutti i 15 giovani approfittarono in modo lodevole dello aiuto ricevuto; ma il piccolo numero di coloro che in nove anni poterono usufruire dell'Istituzione, if fatto che non si sia arrivati a spendere nemmeno i 2/5 di quanto ver.-;arono le sole Camere di Oommer·cio, e ciò quando è sì grande il bisogno di arricchire il nostro ceto commerciale· di numerosi elementi colti, abili e impratichiti dei migliori metodi per far procedere gli scambi internazionali, tutto questo fa si che non si possa fare a meno di qualificare i risultati ottenuti, come ben scarsi. Le ragioni degli scarsi frutti si po$sono in parte indagare leggendo i verbali, che si pubblicarono sino a pochi anni fa, delle riunioni delle Commissioni per l'ordinamento dell'Istituzione e quelli delle Commissioni per gli esami .di concorso agli assegni o borse : verbali cha ora non si pubblicano più, il che certo non è lodevole. N ell' ordinare l' Istituzione non si ebbero per iscopo dei modesti fini, ma, come si legge in uno dei verbali, si ebbe in vista e di formare delle intelligenze le quali abbiano avuto campo di completare la loro alta coltura con la osservazione diretta dei più complessi fenomeni commerciali, come si svolgono nei maggiori centri di affari , venendo cosi a preparare dei commercianti animosi che sappiano quale via si _deve battere per resistere all'urto formidabile della concorrenza sul mercato mondiale.> Gli assegni e,_borse si concessero ai sol_i licenziati delle Scuole superiori di commercio, ad onta d'insistenze in contrario. e per esame .di concorso: in principio si era stabilito che si dess_ero per titoli e occorrendo per esame, ma l' esame fu poi reso obbligatorio. Ai concorsi si presentarono sempre pochi candidati, e di questi pochi, soltanto alcuni venivano dichiarati· idonei ; sicchè spesso non si seppe a chi dare alcuni degli assegni e alcune delle borse messe a concorso. Tale fatto anormale si sarà forse verificato, perchè gli aspiranti (che dovevano essere dei licenziati di scuole commerciali st1periori, che intendessero darsi alla pratica del commercio) non avranno avuto, per la maggior parte , · attitudini per prepararsi ad elevati esami teorici. L'Istituzione coi denari introitati che non riusci a spendere, e con gli interessi di essi, ha accumulato un fondo di circa 374 mila lire, secondo l'ultimo bilancio pubblicato. Ora estende la sua aziona concedendo anche degli assegni di perfezionamento tècnico all'interno, per i licenziati delle Scuole di arti e mestieri, e delle borse di perfezionamento tecnico all'estero, per i licenziati delle Scuole medie e su peri ori ind11striali e d'arte applicata all'industria. Alcune Camere di com1l'.lercio, e la stessa Commissione per le borse commerciali, hanno manifestato il timore che il nuovo servizio, importando spesa non lieve, possa· recare danno allo svolgimento delle borse di pratica commerciale, ma il Ministero promette di concorrervi in modo speciale e confida nel maggior aiuto di esse camere é in quello di privati cittadini. Speriamo che l'organizzazione delle borse di· pratica industriale sia tale da dare risultati ben differenti di quelli ottenuti sino ad ora dalle borse di pratica commerciaie. È bella c~sa, pensano alcuni, d'aver fatti dei risparmi sui denari offerti da spontanee sottosctizioni, formando un capitale di più di 370 mila lire , i cui interessi potrebbero bastare a mantenere in vita l' Istituzione ancha quando le offerte venissero a mancare, ma vennero dati i denari per tale scopo? Non doveva invece il 'Ministero, che si fece promotore, regolatore e amministratore dell'Istituzione: rimuovere con la più grande premura tutti gli ostacoli, che non hanno per· messo che essa avesse la desiderata efficacia, curando sopratutto l'immediato vantaggio del paese? Col largo successo le offerte sarebbero venute ancora in maggior misura : la via seguita non è certo tale da animare le buone disposizioni dell'iniziati va pri va·ta. L' emigrazlone della classe media e la Dante Alighieri Di quanta utilità non sarebbe pel nostro paese una. Associazione organizzata a ·somiglianza di quella francese, di cui ho parlato più sopra, ma con intenti più larghi! Ohe si proponesse, cioè, di aiutare non soltanto i giovani istruiti che intendessero di andare all'esteroper entrare in case commerciali , wa tutte le persone colte che volessero tentare di trovar occupazioni fuori d'Italia anch_e in altri campi di attività. Qu'8ndo uno dei nostri giovani dopo aver cornpiuto un discreto corso di studi medi, oppure di studi superiori, abbia intenzione di emigrare, chi lo assicura che veramente esso possegga le qualità necessarie per poter riuscire all'estero nella lotta per la. vita, che lontano dalla patria è spesso più aspra che nel proprio paese? Ohi poi l'informa in quali Stati, in quali città possa aver probabilità di trovare occupazione adatta alle sue cognizioni , alle sue attitudini? E quando arrivi al luogo prescelto chi lo aiuta, sia con indicazioni che gli rendano economicamente facile la vita, sia indirizzandolo e appoggiandolo nei tentati vi per la conquista di una posizione? Di quale vantaggio non sarebbero degli aiuti pecuniari (concessi col metodo seguito dalla società francese), a coloro che Jando affidamento di ottimo successo, non avessero mtzzi sufficienti per espatriare? L'azione di una tale associazione. riuscirebbe grandemente agevolata quando avesse l'aiuto della Dante Alighieri coi suoi Comitati sparsi in tutto il mondo. Essi potrebbero assumere la parte di- corrispondenti, informerebbero la Società della possibilità di trovare occupazione nei diversi paesi, e aiuterebbero chi fosse da essa, raccomandato. Poichè, come già esposi, l'emigrazione della classe media sarebbe di efficace aiuto per conservare l'italianità dei nostri emigrati operai e agricoltori, la Dante Alighieri non usèirebbe dai suoi fini, coadiuvando una tale Associazione tanto più i:,e questa, a similitudine di quella francese ponesse per obbligo ai suoi protetti di adoperan1i p~r la propagan~a della . lingua nazionale. ERNESTO MORELLI Ai nostri abbonati che non fanno la colleaione della Rivista 1 e chP. vogliono mandarci il N. 7 dell'anno IX il N. 15 dell'anno X ed i N. 2 e 3 dell'anno Xl daremo in cambio un libro del valore di cent. 50 da scegliersi nell'elenco dei libri che diamo in premio a chi procura abbonati.
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