RIVISTA POPOLAKE 43 menta_ri) sarebbe di grande vantaggi.o avere all'estero, oltre che dei giovani italiani impiegati in ditte commerciali, anche numerosi professionisti, che facendo venire i prodotti del nostro paese , facendoli apprezzare ai oro conoscenti del luogo in c11i si trovano, ne promoverebbero la richiesta. Una società francese per l' emigrazione dei giovani· _commercianti Esiste in Francia col titolo di « Société d' encouragement pour le commerce d' exportation,, un' asso• ciazione che si propone di aiutare morali.nente e anche pecuniariamente i giovani francesi che vogliono andare alle colonie o all'estero per utilizzare le loro cognizioni commerciali. Fondata nel 1885, sotto gli auspi~i della Camera di Commercio di Parigi, crebbe ben presto di vita rigogliosa, come l'attestano le notizie pubblicate quattro anni fa nel Journal des chambres de Commerce e una relazione stampata nel 1900, che mi venne gentilrnente inviata dalla Camera di commercio francese di Parigi, alla quale mi rivolsi per informazioni : notizie più recenti nou ne ho potuto raccogliere. Dall' articolo citato risulta che la Società aveva in- ·troitato sino al 30 giugno 1901, cioè in 16 anni, 887000 franchi e aiutato 11dandare all' ~stero più di 700 gio. vani ; che più di 500 di essi ricevettero aiuto pecu_ niario per la somma complessiva di 382 mila franchi: in quell'anno la Società aveva a sua disposizione un capitale di 357,000 franchi. Per più di 400 giovani si potè verificare la buona riuscit~: molti di essi dirigono stabilimenti all'estero o vi sono favorevolmente conosciuti: altri sono ritornati in Francia per dirigere gruppi o sindacati commerciali di esportazione; tutti hanno contribuito al1' incremento dell' esportazione dei prodotti francesi e del commercio della patria. La relazione del 1900 informa che in quell'anno la . Società era composta da 465 soci (Camera di commercio, banche, commercianti e industriali); diversi di essi residenti all' estero. Dei soci, 165 sono fondatori (pa• garono una volta tanto una somma non minore di 1000 franchi) ; 160 sono soci ordinari (pagano non meno di 100 franchi all'anno), 150 aderenti paga.no non meno di 30 franchi all'anno) : inoltre 800 donatori versarono alla società. somme varie. La Società esamina le domande di coloro che vogliono audare all' estero in Case commerciali e giudica dai documenti, dalle referenze, dalle informazioni che as sume se dieno speranza di bùona riuscita : desidera che quelli che intendono rivolgersi ad' essa abbiano fatto tirocinio commerciale in Francia, che conos1:Jano la lingua del paese ove vogliono andare , che non si decidano per esso se non dopo di aver assunto accurate informazioni., mostrando di aver fatto una scelta ben ponderata. La Società. ha dei corrispondenti nelle di verse piazze dell'estero; questi accolgono cordialmente chi vi giunge raccomandato da essa; forniscono al nuovo arrivato notizie sul miglior modo di vivervi economicamente, informazioni snlle Case commerciali della città , ove sia po~sibile di trovare occupazione, e naturalmente cercano anche di appoggiarlo con la loro influenza. Com_eabbiamo già detto la Società coucede spesso anche aiuti pecuniari, e propriamente le spese di viaggio, tal voi ta agf;iunge pure una certa somma per i primi tempi, e in alcuni casi un_ assegno mensile. Gli aiuti pecuniari vengono sempre accordati con l' obbligo morale che vengano 1·estituiti quando il beneficato sia in gradu di poterlo fare: nel 1901 la Società aveva già ricuperato per tale via il 14 °lo delle somme sborsate. La Società raccomanda ai protetti di ricordarsi ovunque si trovino che sonò francRsi , di conservare e di aumentare la vecchia riputar,ione . della lealtà francese; di mescolarsi agli abitanti del paese, per iniziarsi alle loro idee, alle loro abitudini; di rendersi ben famiglia.re la loro lingua per poter stringere facilmente conos..:enze, di evitare di accantonarsi in disparte; ma nello stesso tempo di ricordarai che ·è dovere di aiutarsi tra connazionali, e che ciò che fa · la forza di molte colonie straniere è l'unione cementata dallo spirito di nazionalità. Il protetto deve · teners·i in comunicazio~e con la Società fornendo notizie commerciali e altre che possano riuscire utili, come per es. quali circostanze e quali cognizioni oltre le sue qualità personali lo abbiano aiutato ad aprirsi una strada,· se vi sieno impieghi suscettibili di venire occupatì da connazionali e a quali condizio•ni. Esso deve inoltre sforzarsi di contribuire alla diffusione della lingua francese. Un' istituzione italiana che ha dato scarsi risultati Nel 1894 il Ministro di A. I. e C., ed éra allora il Boselli, inviò .una circolare alle Camere di commercio. invitandole a cont1·ibuire alla formazione di un fondo per mandare a perfezionarsi ali' estero dei giovani che mostrassero attitudini per il commercio. La proposta venne accolta. con molto favore e quasi tutte le Camere di commercio fissarono nei loro bilanci delle somme per l'Istituzione: essa principiò ad aver •vita nel 1896 e prese il titolo di • Assegni di tirocinio commerciale e borse di pratica commercia.le all'estero>. Assegni si chiamano gli aiuti pecuniari che si danno per perfezionarsi nelle piazze europee e borse sono quelli concessi per far pratica commerciale nelle piazze estra-europee. Oltre le Camere di Commercio contribuirono all'istituzione anche il Mini8tero di A. I. e C. le Scuole Superiori di commercio, due delle nostre Società ferroviario, il Banco d;, Sicilia e due Ditte private. Le somme raccolte sono abbastanza notevoli; l'ultimo reseconto pnbblicato dal Ministero nel giugno del 1905 mostra che dal 1896 a tutto il 1904 , cioè in nove anni, l'istituzione raccolse 478 mila lire, delle quali più di 383 mila vennero versate dalle camere di commercio : queste nel 1!304 versarono 30,900 lire. Ma. quali furono i risultati? In nove anni si mandarono all'estero soltano 15 giovani per tale scopo si spesero 149 mila lire. Le pubblicazioni ufficiali ci fanno sapere che quasi
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