RIVISTA POPOLARE 39 tiGcato, ponendosi una mano sul petto e guardando il crocifisso diceva: « Il buon Dio ha scelto le cose basse e vili, le spazzature di questo mondo per confondere la scienza; ma ciò che io non posso fare lo farà Colui che può tutto, perchè la sua forza si mostrerà trionfante nella nostra debolezza >> la idea di protestare educatamente e di dirgli: <e No, Santissimo Padre, voi non siete la spazzatura del mondo >> non veniva nemmeno; tanto si sentiva che quelle parole erano, sulle sue labbra, il contrario di una formola banale. Ma se esse non erano una formola non erano nemmeno la espressione di un sentimento, vissuto, il risultato d' una esperienza personale: Pio X è umile così come è casto, perchè i santi canoni gliene fanno un dovere, e che l'idea di discutere la consegna non ha mai sfiorato il suo spirito. E' un sergente maggiore divenuto, di colpo, generalissimo, e che dirige lo Stato maggiore di tutta un'armata come dirigeva, la vigilia, i soldati della slla compagnia. Qui noi giungiamo a ciò che costituisce il fondo stesso della sua personalità. Egli è il contrario di una individualità originale e fortemente temprata. Curvato fin dall'infanzia sotto la ferula, egli si ingegnò, nel seminario di Castelfranco Veneto, ad obbedire alle regole del tema latino ed ai principii di S. Alfonso dei Liguori, con ostinatezza e passività insieme. La vita intellettuale, religiosa, morale, gl apparve, fìn da allora, come una ininterrotta successione di atti di obbedienza ; la fede è la predisposizione del cuore ad obbedire; il male assoluto è la rivolta contro Dio o contro i suoi rappresentanti. La via del male è io spirito di ricerca e di esame. E' da questo punto di vista, da questo punto solamente, che i SllOÌ atti prendono la sua vera significazione. Invece di metterlo nella sua vera luce si commisero dei grandi errori. Ne citerò qualche esempio: sul principio del pontificato si parlò molto dell'attitudine liberale del nuovo papa verso l'Italia e della conciliazione possibile o probabile tra Vaticano e Quirinale. Ma per quanto veri i fatti sui quali si basano quelle supposizioni, altrettanto erronea era l'interpretazione che se ne dava. Non era per liberalismo che Pio X guardava con compiacenza dalla parte di « colui che detiene >>. Era per un sentimento esattamente contrario. Per gritaliani Casa Savoia rappresenta la Rivoluzione, l'irredentismo, l'occupazione di Roma: ma essa rappresenta anche un'altra cosa che Pio X vi vedeva, voglio dire il governo di fatto, la forza, l'autorità. L'Autorità! Dopo aver passata una parte della sua vita a servirla, Pio X passerà il resto ad esercitarla. E l'eserciterà con tenacia; con brutalità, occorrendo. - L'Autorità ! Questa parola è un ritornello nelle sue conversazioni ed egli non ha nessuna difficoltà a proclamare che la restaurazione dell' autorità costituisce l' a9-ima stessa della politica. E' questa preoccupazione che tende in Italia a creare una coalizione tra gli elementi clericali e qLielli del partito conservatore (1) E' questa preoccupazione che meglio di tutti i trattati e di tutti i concordati, ha cementato i bizzarri amori di Pio X per Guglielmo II; è essa che gli fa apparire la Frac.eia come una specie di mostro. « La Francia, il paese dei Diritti dell'uomo! » 'diceva - e si sentiva che quel detto (r) Senza voler essa profefa si può dire che questa coalizione, fortissima materialmente, sarebbe portata via come una festuca di paglia il giorno in cui Casa Savoia accettasse nettamente il concorso del Vaticano. riassumeva per lui tutte le abominazioni di cm e capace lo spirito umano in rivolta contro Dio. Si è molto discusso in questi ul limi tempi sui sentimenti di Pio X verso la Francia. Pellegrini, preti, vescovi proclamano con emozione l'affetto speciale che egli ha per noi, e ricordano i singhiozzi che gli troncarono la voce parLmdo della Francia. Questi fatti sono esatti , ma non sono in alcun modo in contraddizione con altri in cui noi vediamo il papa pieno di collera verso la mia patria , pronto a proclamare contro di essa la vendetta dell' eterno. Io non dubito che ogni giorno al santo sacrificio egli non preghi per essa con ardore: ma egli l'ama ed intercede per essa nel modo stesso come Abramo intercedeva per Sodoma e Go,11orra. Se egli piange sui cattolici fedeli a:la Santa Sede, egli sa come sia ristretta questa minoranza, e quando guarda la maggioranza del paese, la sua col-. lera si infiamma e la sua indignazione erompe, poichè il delitto della Francia è peggiore del delitto di Sodoma e Gomorra, poichè è il delitto per eccellenza, quello che è il riassunto, il punto di partenza di tutti gli altri: la rivolta, il rifiuto di obbedienza, il satanico « Non serviam >> lanciato da tutta una nazione. Nulla sposterà Pio X Ja questo punto di vista dal quale giudica gli uomini e gli avvenimenti. Egli è letteralmente sordo e cieco per tutto ciò che può riuscire a far flettere la sua teoria dell'autorità. Qualche anno fa, un gran signore del1' Italia del Nord, che aveva già frequentato il patriarcato di Venezia, cercò di informarlo sulla crisi provocata dalla questione biblica. Parlò Sll tlltto di Loisy che egli conosceva benissime,, e di cui poteva garentire l'umiltà ed il sincero amore per la Chiesa. Quando ebbe finito il papa che aveva ascoltato pazientemente disse: <e Mi si era già detto tutto ciò: Loisy è un orgoglioso: noi lo stritoleremo >>. Con Pio X la antica civiltà, invece di temporeggiare, di cercare i mezzi tecnici o le vittorie più particolari, si avanza per dar battaglia alla civiltà nuova. Non si tratta già d'una questione religiosa o di vittoria di una chiesa, ma di qualche cosa di più profondo e non è un caso se Guglielmo H, il potentato luterano, si trova accanto al pontefice romano. Noi assistiamo ad un combattimento decisivo tra le due concezioni antitetiche dell'ttutorità; l'una che la fa cadere dal cielo per la via di rivelazioni infallibili; l'altra che la vede provvisoria e sempre perfettibile stabilirsi con Lln atto di mutuo consenso come un' istituzione fatta per l'uomo. Bisognerebbe essere un osservatore superficiale per meravigliarsi di veder le pretensioni della chiesa romana appoggiata da gente che prima faceva profess~one d'antipapismo. . . . L Osservatore romano ama citare certi orga111 dell'opinione inglese che hanno preso partito per la Santa Sede contro la Francia. (1) Per noi queste adesioni non hanno nulla di strano e d'inatteso. Cercando di arrestare l' evoluzione che trascina i popoli verso una concezione nuova della proprietà, Pio X ha suonato a raccolta per tutto il conservatorismo. E' una santa alleanza in cui i nemici della vigilia si riconciliaao contro gli avversari comuni. PAUL SAl3ATIER ( r) Vedere, per esempio nel!' Osservatore del 29 agosto r 906, la riproduzione di tutto un articolo della Birbimgham Daily Post ed in quello del 22 agosto l'articolo in'ti[olato: L' Enciclica commentata da un giornale protestante.
RkJQdWJsaXNoZXIy MTExMDY2NQ==