38 RIVISTA POPOLARE del Ministero di Grazia e Giustizia dianzi esposto; constato semplicemente. Non basta la constatazione ; c' è ancora la contraddizione in coloro che vogliono ridurre il personale ..... e vogliono accelerare la carriera. Il Del Guerra si duole che siano troppo pochi coloro che arrivano agli stipendi elevati, al bastone di Maresciallo. Verissimo. Ma poi sono moltissimi quelli meritevoli di arrivarvi ? Ma limitandosi il numero degli impiegati non dovrebbe subire un'arrtsto di sviluppo la carriera? E il membro della Fedfrazione di Milano che tale limitazione invoca, non si preoccupa in pari tempo della dinamica della carriera? non afferma che l'ordinamento burocraticodell' Italia è su per giù quello che era trent' anni fa e che la veste è ormai troppo corta ? Ma come allungare la veste ... se la si vuole accorciare per renderla più spessa e più ricca ? Mah ! + Rilevo in ultimo con soddisfazione che tranne quel burlone del Dott. Piazzi il plauso per la proposta della Commissione che dovrebbe studiare e risolvere il problema dell'organico generale e dell'equiparamento degli stipen<li è davvero generale. Non è pero dd pari grande la fiducia mia nel vederla trionfare. Un impedimento grave viene dal mio colore politico. E perchè i deputati che sono preside□ ti di associaziazion i d' _impiegati e l'amico Sacchi che ha presieduto i loro Congressi non dovrebbero farla propria? DoTT. N. CoLAJANNI Pio X Al momento dell'esaltazione del cardinale Sarto al trono pontificale e durante i mesi che seguirono, si trovarono persone che vollero schizzare la sua fìsonomia e dire ciò che si poteva attendere da lui. Questi tentativi non ebbero alcun successo: intendo dire che non si prestò ad essi veruna attenzione. Un celebre prelato romano, perfettamente al corrente della vita e dalle idee del patriarca di Venezia, stupefatto delle caratteristiche che ne davano i più grandi giornali d'Europa, scrisse ad uno di essi. La lettera non fu inserita: gli si rispose semplicemente: « L'opinione pubblica non sarebbe soddisfatta >>. Di primo acchito queste parole paiono assurde, poichè ci mostrano la stampa rimorchiata dalla pubblica opinione invece di dirigerla. L'opinione pubblica ebbe veramente torto d'aprire un credito quasi illimitato in favore di Giuseppe Sarto? Fu unicarriente la pigrizia che le rese antipatico uno studio obiettivo e preciso degli antecedenti del nuovo papa ? Moltq meno che non sembri. La destra acclamò Pio X perchè era il Pontefice, l'indicato dallo Spirito Santo, e su tutto, forse, perchè l'aveva hberato di Leone XIII; la sinistra, fino alla sua estrema, l'acclamò pure, pensando alle sue origini plebee, alla sua semplicità di cui gli echi, più o meno autentici, riempivano le colonne dei giornali. Poi, quando si cominciò a predicare in vaticano, senza fasto, quasi senza entourage, si potè vedere la Corte del Belvedere invasa non solamente dai popolani di Roma, ma anche da membri dei « partiti sovversivi. >> Da principio un pò imbarazzati, si mostrarono bentosto fèlici e riconoscenti del fare modesto del Santo padre. Molti che una curiosità scettica <1vcvacondotti, se ne ritornarono preoccupati, vagamento commossi. Intese, Pio X, tutto ciò? Comprese questo favore col quale lo contemplava l'opinione pubblica del mondo intero? Comprese che rifiutando di scrutare la mentalità del cardinale Sarto, essa proclamava la sua fede e la sua speranza che al cambiamento di nome corrispondesse una trasformazione completa? Essa volle credere che questo figlio del popolo, divenuto ponteGce infallibile, proGttasse della sua infallibilità per dire al mondo intero parole di inenarrabile amore, di verità, di vita: parole di riconciliazione nazionale all'Italia, di pace internazionale all'Europa ed al mondo intero. Vi fu una grande attesa: gli eretici e gli scismatici stessi tacquero, strappati alle preocupazioni confessionali ed obbligati a guardare con simpatia colui che parlava di « restaurare tutte le cose in Cristo. » Tre anni son passati ed il bel sogno è svanito; non ne sussiste più nulla! L'erba ha di nuovo invaso la corte ove il Santo Padre faceva le sue pre diche, di tanto in tanto un pelottone della guardia svizzera vi fa gli esercizi La domenica le porte del palazzo apostolico non si aprono più davanti alla folla dei Romani contenti; e durante la settimana, capita spesso che gli eruditi che si recano alla biblioteca sieno arrestati dietro un uscio chiuso da un immenso catenaccio. 11 Santo Padre traversa le Logge : nessuno vi si può trovare nello stesso tempo. è la consegna ed i gendarmi pontiGci la eseguiscono puntualmente. Io vi era un giorno, e, in mezzo al gruppo internazionale impaziente, udii un giardiniere pontificio raccontare come i tempi sieno cambiati dal giorno in cui Pio X passeggiava solo da per tutto, avvicinando ed interrogando impiegati e servitori. Di chi Pio X è prigioniero? Di se stesso, o piuttosto, obliando tutte le iniziative del principio del suo pontefìcato, è ridiventato se stesso? Senza dubbio vi sono degli Spagnuoli (1) che regnano in Vaticano ma bisogna riconoscere che non hanno forzate le porte ed invaso la piazza colla violenza o l'astuzia. Chiamati, scelti, sono venuti, e se essi aiutano Pio X non si può dire che lo dirigano. E' ben Pio X1 e Pio X solo, che è al timone della barca mistica e salvo in ciò che concerne la durata, si è sicuri che il suo ponteficato non riserva nessuna sorpresa. Si svolgerà logico, implacabìle; quasi f~tale. Le congregazioni romane tenteranno forse d1 alzare un pò la voce, segnaleranno dei pericoli, consiglieranno tutte le com promessioni dei governi che vogliono per tutto vivere e durare. Pio X non ascolterà niente, sia perchè egli è credente e prende sul serio il suo ministero di oracolo della potenza divina, sia perchè, inverosimilmente limitato in ciò che concerne le cose della terra, egli non comprende nulla delle preoccupazioni attuali Jell' umanità. Si è detto e si ripete che Pio X è un « b1;1on curato di campagna » ed è questa la prima impressione che fa in coloro che lo vedono superficialmente. Nulla d'originale nel suo viso dall' espressione dolce, comune, stanca, totalmente sprovvista di quella distinzione naturale e di quella vivacità che si trova tanto frequentemente in ltalia. Ma se lo si vede lungamente , se una conversazione importante s'impegna e permette di giungere sino al centro stesso dell'individualità, uno si avvede subito che la sua qualità predominante è l'umiltà; una umiltà quasi inverosimile a forza di esser sincera. Quando, sul principio del suo pon- (1) I cardinali Merry del Val e Vives y Tuto. li cardinale Ferrari, arcivesL'.ovo clt Milano, è anche spesso consultato da Pio X.
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