650 RIVISTA POPOLARE lidarietà gigantesca dei cattolici del mondo. Non ebbero nè l'una nè l'altra o Jo ebbero in proporzioni minuscole di cni non osano menar vanto. In Francia gli sfratti si seguono e si rassomigliano per la tranquillità colla quale avvengono. Che più? L' ordine non riuscirono a turbarlo nemmeno a Parigi, nella città nervosa e sentimentale dove vivono i milionari cattolici, dove imperano le migliaia di bigotte dell'aristocrazia, dove accorrono tutti gli ambiziosi e tutti gli spostati che vogliono pescare nel torbido . . . lvi , in una città di oltre t1·e milioni di abi tanti, appena duemila persone seguirono il vecchio Cardinale Richard: che era sfrattato come un inquilino indegno dall'arcivescovato e che prendeva dimora nel palazzo del deputato Denys Cochin. In quell'episodio c'era tutta la teatralità desiderabile per eccitare una clamorosa dimostrazione. Ma niente! Fu una cosa intima, in famiglia e terminò con una benedizione economica largita hi divoti dal Cardinale Richard. Così in tutto il resto della Francia. Una vera miseria. Peggio ancora all'estero. I governi non si sono accorti delle amarezze del Vaticano e della pretesa persecuzione della Chiesa in Francia.· Un cialtrone irlan - dese, un signor Mac Kean, eccitò il governo inglese a rompere l'entente c01·diale colla Frnncia per punirla della legge di separazione ; ma nessun ministro si degnò di rispondergli e lo Speake1· richiamò il bigotto deputato alla serietà della vita parlamentare inglese. Se i governi , compresi quelli clericali, pezzenti, incivili e analfabeti del Centro d.ell'America non si sono accorti di ciò che avveniva in Francia, non se ne sono accorti neppure, i popoli e tutte le manifestazioni dr solidarietà che hanno ricevuto dall'estero i cattolici fracesi si riducono a q u;1lchc lettera di arcivescovi e di cardinali, che hanno ricevuto l'ordine da Roma. di indirizzare ai colleghi pe1·seguitati nna epistola più o mene piagnucolosa. Nemmeno il famoso Centro tedesco si è fatto vivo: i deputati cattolici della Germania si preoccupano µiù delle infamie _che i Tedeschi comlllettono nelle colonie anzichè delle' buffonate dei correligionari di al di q nà. del Reno. E fanno bene. Ma i pezzi grossi del clericalismo non si danno per vinti : sconfitti ed umiliati oggi contano ~ull'avvenire e citano scioccamente la fine del Irultiu·kampf' intra.- preso da Biswarck come un precedente che indica ciò che dovrà avvenire in Francia. Qni siamo nel campo delle profezie e non possiamo seguirli. In ogni modo perchè si vegga come i cattolici falsino sempre la storia a~Ji amici no.stri raccoman diamo di leggere un articolo di Rastignac nella Tribuna del 15 Dicembre, dove troveranno nn esame acuto del precedente e del cammino che si è percorso nella lotta contro la tirannide e la superstizione cattolica da Bismarck a Clemenceau. In un altro articolo lo ste::iso Rastignac commentando l'abbandono dei catto lici , a proposito della proposta di Mac Kean sopracennato, ricoràa che oggi è impossibile nella stessa ~ 7 rancia la riscossa dei Vandeani , perchè allora la rivoluzione ass!rnse aria di persecutrice contro la Chiesa ed ora le accorda tutta la libertà desiderabile. La libertà è come l'osi:iigeno: vivifica tutti gli organismi; solo certi streptococchi, che producono una pericolosissima infezione, muoiono dell' ossigeno; e gli streptococchi clericali ;uòrranno della cura della libertf\. + . La messa della notte di Natale inFrancia. - Pio X addolorato che la legge di separazione non abbia commosso la Fr~ncia e che tutto si sia limitato a modeste è pacifiche dimostrazioni di fedeli e di reazionari, ne pensò una buona per raggiungere l'intento: proibì la popolare messa di Natale a rnezz<\n/)tte. Ma i francesi - oh scandalo ! - dorruirono lo dtes::io ed evitarono qualche raffreddore. Tutto sommato non ci fu che qualche piccolo g11adagno igienico da parte del popolino. In q11ant') a coloro che erano soliti di commemorare la nascita di Gesù coi bagod i, colle cene succulente ina:ffiate dallo spumante cliampa,ç.çue nei Caffè o negli aristocratici palazzi, celebrarono come negli altri anni la Notte di Natale. E qui possiamo ripetere q 11anto abbiamo detto nello stelloncino precedente s,dla. indifferenza di cui anche in questa occasione hauno dato prova i Francesi, indifferenza che è stata illustrata bene da G. Sorel in un articolo che i lettori troveranno nella Ri vista delle Riviste e da un altro che il nostro vecchio amico e collaboratore Georges Renard q11asi contemporaneamente ci mandò e che pervenne tardi per pubblicare in questo numero. Mettere .in evidenza le condizioni dei Fra.nce1:1i iu materia religiosa è stato un grave errore - l'ultimo sino a questo momento - del Papato. Se ne sono accorti anche i giornali conservatori come Le Temps e i Debats. + Vittoria democratica in Austria·. - La Ca. mera dei signori ha finalmente approvato cou lievi modificazioni la riforma elettorale che stabil!sce il suffragio universale. L' Arbeite1· Zeitung in un articolo consacrato all'importante avvenimento osserva : « Il giorno in cui la Camera dei signori ha ammesso il suffragio universale noo. segna ,ma disfatta por essa nel senso volgare della parola ma dà la pruova che in uno Stato moderno ogni potere ereditario trova il suo limite e non può giammai sorpa3sado senza pericolo. La Camera dei Signori non è stata vinta; ma la grande e nobile idea dP-.lla de1nocrazia politica ba vinto nella Camera di Signori. Così il giorno eh' è stato segnalato da questo voto à un giorno di trionfo pel popolo, un giorno di grande gioia e di nobile soddisfazione. Si può essere sicuri che il suffragio uni versale non può tardare a trionfare nell' altra parte della monarchia - in U ngberia. In proposito si può fare una curiosa osservazione. Fnrono i reazionari di Fejervary che proposero il suffragio uni versale in Ungheria per iscompigliare i liberali e gl' indipendenti di Kossutb, dando forza alle popolazioni non magiare. A Vienna uon si fece buon viso alla proposta perchè si temeva che I a riforma dovesse riuscire contagiosa e varcando la Leitha dovesse trionfare in Austria. Le previsioni dei eonservatori austdaci si sono avverate. La scintilla partita da Budapest ivi si spense; ma divampò in Austria dove la pubblica opinione la fece trionfare. Quando avremo il suffragio Universale in Italia? Quando ci sarà un n,i nistero generoso che vorrà regalarr.elo. Il popolo non saprà strapparglielo! + In Russia. Il record dell' assassinio. Da qualche tempo non ci occupiamo delle cose della Russia, perchè l' animo non ci regge nel discorrerne. A che prò ripetere sempre le stesse riflessioni sulla rivoluzione che non viene, sull'ordine che non si ristabilisce, sull' autocrazia che non cessa, sugli assassini e sulle devastazioni e sulla fame che continuano? L' ultimo assassinio di prim' ordine consumato dai rivoluzionari, q nello d' Ignatiaff, c'induce a ritornare brevemente sul desolato Impero. Torniamo ad occu1,arcene non per enumerare le gesta disperate dei rivoluzionari: a questo provvedono quotidianamente i giornali politici. Noi invece vogliamo dire sugli assassini commessi dal governo e dalle bande nere dell' Impero. Ecco ciò che 8Crive il signor Lander nel la Ruslcaja ., Mysl (Il pensiero russ!o) sul movimento lettone, e Solo
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