Rivista popolare di politica lettere e scienze sociali - anno XII - n. 24 - 31 dicembre 1906

RIVISTA POPOLARE 647 Riuscirà ad impedire il Congresso ? Pare di sì. Ma se rinscisse noi non ne saremmo ieti perchè darebbe agio a molti di gridare che i magistrati sono privi di libertà; ciò cbe verserebbe sulla amministrazione della giustizia 11na 1111ovadose di discredito e di diffidenza, di cui , davvero, non c' è bisogno. I magistrati, poi, reeedeudo dai manifestati propositi si assicurerebbero la patente di viltà. + Le amenità liberistiche den · A vanti. Il giornale socialista di Ro1m1 che con grande prudenza non ha risposto mai ai fatti nostri che v'..tlgono un poco più delle sue chiacchere nel numero del 22 dicembre ne ha fatto una delle sne : ha riprodotto la notizia sui prezzi del g1 ano e dopo , con evidente allusione all' on. Colajanni ha continuato il suo trafiletto sul P1·imato italico con questi dne periodi : e L'Italia, dunque, ha il pri vileg10 del ... pane più caro del mondo. E allora si capisce perchè - secondo i calcoli del professor Milhaud - gl' i t,aliani mangino meno pane degli stessi spagnuoli, che pure sono citati come modelli di ogni miseria. Il con~umo del grano è, secondo i calcoli suddetti, di quintali 2.26 per ciascun francese; di quintali 2.42 per ciar;cun tedesco; di quintali 2.14 per ciascun inglese; di quintali 1.88 per ciascun spagnuolo; di quintali 1.72 pe1· ciascun italiano I > « Dopo ciò è necessario battere le mani a chi alla Camera e fuori scioglie inni a.I.. patrioUico dazio sul grano, che in Italia contribuisce !ld affamare la povera, gente, senza promuovore punto lo svi) 11ppodella cerealicoltura, pretesto, questo, col q 11ale i protezionisti cercarono sempre giustificare l' iniqua gabella • - Noi non vogliamo nemmeno sospettare la malafede nei redattori dell' Avanti; ma per escludere la malafede si deve ammettere la più crassa ignoranza e il disprezzo infantile per la osservazione dei fatti. Se non fossero ignoranti e non tra:;curassero i fatti saprebbero : 1-0 che in Francia e in Germania dove si consuma più grano che in Inghilterrà . e' è un dazio altissimo ali' entrata dei cereali; 2.0 che in Italia si consuma meJLo della cifra indicata dal Milhand - ciò che farebbe dubitare della esattezza. delle altre cifre; 3.0 che, però, il consumo del nostro paese diminuì notevohnente sotto il regime liberista ed è aumentato fortemente in questi ultimi anni sotto il regime protezionista. E continuino pure a sballare rnenzognP, ed a fare insinuazioni. E' mestiere comoJo percliè non impone lo studio. + I diritti della storia. A proposito dello Incidente Ferri Santini-Giolitti. --- [ bigotti, del parlamentarismo, che spesso non si scandalizzano quando penetrano nella Camera gli analfabeti i corruttori e i chierici senza chierica- i quali io pervertono nelle sue funzioni o caratteristiche essenziali - hanno levato alte strida di non seu ti ta indignazione ed hanno declamato le solite tiritere sulla decadenza parlamentare italiana in occasione del grave incidente Ferri•-Santini-Giol itti. Certamente sarebbe stato preferibile che il tumulto della Camera non fosse avvenuto e che il turpiloquio non vi si fosse scatenato; ed anche noi facciamo voti che scene simili non si ripetano ; ma è giusto, è doveroso ricercare le cause del deplorato incidente ed assegnare le rispetti·ve respònsabilità. Guardiamo prima alla forma e~ all'episodio in sè stesso e cominciamo col dichiararare che il torto minore fu di Enrico Ferri. Egli avrà potuto eccedere nella difesa propria e nel respingere le ingiurie che contro di lui assente gli erano state lanciate dall'on. Santini. Ma l'offesa gratuita partì dal deputato di Roma e commi.se un grave fallo chi presiedeva la. Seduta e non seppe richiamarlo all'ordine. Avrà potuto eccedere il Ferri, ripetiamo; ma bisogna tener conto della sua spiegabilissima eccitazione. Non trovano scusa alcuna nè Santini, nè, il Presidente della Camera, che lasciò impunita la provocazione del primo. Non era legittimo che Ferri si difendesse da sè stesso, se cui ne aveva il dovere non lo difese? Inopportunissimo fu poi l'intervento del Presidente del Consiglio; che con la sua interruzione rinfocolò l'ira di Ferri ed allargò l'incidente. Se poi si rimonta all'origine prima dell'incidente la ragione sta tntta quanta senza limitazione alcuna dalla parte di Ferri ; la sua è una buona causa del Parlamento e dei diritti della storia, chenon devono e non possono essere limitati nè da ministri, nè da deputati settari che nello interesse del militarismo e della dinastia vorrebbero alterare osopprimere la verità storica. Infatti Santini ingiuriò atrocemente il Ferri e Giolitti intervenne nel dibattito, perchè entrambi non sepporo tollerare i giudizi severi che Ferri in precedenti discorsi e nel giorno dell'incidente aveva emesso sopra alcuni generali italiani. La sua severità fu ingiusta o soverchia verso Lamarmora; ma non ci potrebbero essere parole abbastanza roventi contro Morozzo Della Ror.ca nella guerra del 1866, contro Ba1·attieri eJ Ellena nella guerra di Africa . giusto dopo 30 anni. Ferri avrebbe potuto essere più giusto ed avrebbe dovnto essere più severo facendo risalire a Vittorio Emmanuele 2° la responsabilità della disastrosa guerra contro l'Austria che ci umiliò, ci danneggiò enormemente , non ci· fece ottenere i confini, che avremmo dovuto e potuto ottenere dandoci quella sic,irezza, che non abbiamo, che ci fece abbandonare dalla Prus.:1ia che conchiuse da sola la pace senza darne avviso all'alleata e ci fece accusare di tradimento. Vittorio Emmanuele 2.0 ' che prima della g11erra nel1' epistolario di Lamarmora, di Cialdini e di Petitto-tre generali monarchicissimi-venne dichiarato generale incapace come un asino e cocciuto come un mulo, si dimostrò in qnella occasione pessimo militare, pessimo politico e pes➔i mo Italiano. Se al posto suo avesse commesso una metà degli errori che egli commise un qualsiasi generale Ramorino, sarebbe stato fucilato, come egli fece fucilare Ramorino dopo Novara nel 1849. · Gli errori, le colpe, le responsabililà di Vittorio Emmanuele 2° nel 1866 furono brillantemente messi in evidenza nelle polemiche di Alberto Mario col Fanfulla e colla Libertà di Arbib, come fu ricordato da recente nella nostra. Rivista a commento di uno stelloncino dell'amico Fabiani. Tfìli colpe, tali errori, tali responsabilità del cosidetto Padre della patria e di altri suoi genera.li posteriormente sono stati documentati irrefragabilmente nei libri e negli articoli del Lamarmora, del Generale Dal Verme, del Colonnello Chiala ... E proprio in questi giorni a difesa del buon nome del Lamt1.rrnora «Jack La Bolina> nel Popolo Romano ha dimostrato che il famoso telegramma a Garibaldi la sera di Custoza - disfatta ÙTeparabile; coprite eroica B1·escia - appartiene al Re e non al suo povero capo di stato maggiore. Obi voglia sapere in cosr. consistano i documenti accusatori legga gli articoli che Roberto Mira.belli, in risposta al Ca.pitano De Giorgio va pubblicando riel1' Avanti della Domenica e che noi riassumiamo nella Rivista delle 1·iviste. Gli errori, le colpe e le responsabilità di Barattieri ri::1ultano dal Processo e dalla sentenza del Tribunale militare dell'Asmara. Sa ai generali dell'esercito italiano, di convinta fede monarchica ed appartenenti al partito conservatore è

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