RIVISTA POPOLARE 665 scro al 1vlinistero, ma le abbondan~i e frequenti e larghe pro messe rimasero sempre tali, finchè, imitando tutti gli altri, essi pure, gli impiegati doganali minacciano ora l'ostruzionismo per ottenere che le promesse vengano mantenute. E' un ricatto, disse, l' on. Giolitti tra gli applausi della Camera. E sarà anche un ricatto; ma chi se non voi , Governo e Parlamento, avete fatto in modo che ricatto di venti un mezzo ordinario per far sì che la parola dei Ministri non rimanga lettera morta? Siete voi che col vostro contegno verso i ferrovieri , verso gli insegnanti delle scuole medie, verso i postelegrafici, verso i carabinieri, avete fatto assurgere il ricatto ad un mezzo orJinario di amministrazione dello Stato. E diciamo così , non ·perchè avete ceduto di fronte alle minaccie, ma perchè non avete provveduto prima che le minaccie diventassero un mezzo necessario, una ultima ratio per scuotae la vostra indifferenza e la disinvoltura colla quale dimenticate le vostre promesse. Che meraviglia se l' esempio diventa contagioso e se gli impiegati dello Staro usano di quei mezzi che voi stessi avete fatto credere i soli capaci a risolvere le questioni pendenti? Abbiamo sempre sostenuto che sono inutili e vaue leggi che proibiscono agli impiegati dello Stato di unirsi in leghe di resistenza o di miglioramento e di operare tali unioni per minacciare o per attuare gli scioperi nei servizi pubblici. Ma abbiam.o anche riconosciuto che appunto perchè lo sciopero nei servizi pubblici ha un carattere morale ed economico di speciale importanza, ha dovere lo Stato di prevenire le cause che possono spiegarlo se non giustificarlo. E nei casi che si sono verificati in Italia dei ferrovieri, dei postelègrafìci, dei carabinieri, degli insegnanti medi, la opmione pubblica si è mostrata favorevole agli impiegati, perchè si comprendeva da tutti che era il Governo, era il parlamento che non avevano compiuto a tempo il loro dovere. Non possiamo giudicare se si trovino nelle stesse condizioni i doganieri, giacchè ci mancano gli elementi per formarci un chiaro concetto della loro situazione, ma, da ciò che è stato sino ad ora messo alla luce, risulterebbe chiaro che gli impiegati di dogana non hanno tutti i torti ; il lavoro è raddoppiato, il costo della vita è diventato molto più alto, e gl stipendi sono sempre gli stessi. Tutto ciò è effetto della impreparazione dei Governi e del Parlamento a tutte le quest oni che interes;ano il paese. La legge per il Mezzogiorno e per le I ,ole , sebbene tale questione fosse all'ordine del giorno da molti anni, è la prova più evidente della impreparazione colla quale gli uomini di Stato italiano assumono la responsabilità del potere ed anche della impreparazione della burocrazia, alla quale essi si rivolgono per aver gli dementi necessari a compilare le leg~i. Da qualche anno .;: continuo nfare tulmultuario di organici, e vedremo fra poco una tale sperequazione, una tale serie di ingiustizie derivate da questo affrettato rinnovamento, che nuove cause di lami::nto sorgeranno imperiosi::. (Economista, 2 dicembre). ♦ G. Sorel: I Cattolici contro Ja Chiesa. - I fatti che vengono producendosi, <lacchè la lotta tra la Chiesa e lo Stato si trova in Francia, seriamente ingaggiata, meritano d1 attirare l'attenzione degli uomini che cercano di comprendere i grandi movimenti da cui è agitata la società borghese. Ciò che è sopratutto interessante non è tanto il conflitto tra J 'episcopato e il governo francese , quanto la profonda divisione che si manifesta nell' insieme dei cattolici francesi , così da permetterci d' affermare di esser giunti allo stadio di una sorda lotta tra l' insieme dei fedeli e la Chiesa. Compito mio il porre in rilievo la scissione profonda, che dimostra l' assoluta ignoranza dei cattolici francesi sulla misswne della Chiesa, to stabil1n: un confronto tra guesto feno • mt::no e gli altri grandi fenomeni sociali che caratterizzano l' epoca nostra. È necessario di gettare, anzitutto, un colpo d' occhio sulla condizione della religione nelle diverse classi francesi. 11 primo fatto che ci colpisce è la decadenza irrimediabile del cattoli. cismo nelle campagne. Le ultime elezioni legislative tolsero ai deputati di destra l' illusione di avere con essi il t< vero popolo >> francese. Uno dei piò evidenti motivi delJ' indiflerenza del contadino è il seguente : L' educazione dei fanciulli nelle camp::igne era, un tempo, basata sul timore; non solo essi erano trattati duramente, ma si stimava inoltre necessario d' intimorirli con mille pericoli ~mmaginarii. L' insegnamento progredendo con estr,ma lentezza, gli allievi di queste scuole impara vano poco o nulla. Le scuole dello Stato seguirono opposti principii e otten. nero migliori resultati : esse impiegavano metodi pedagogici più intelligenti, la disciplina diventò piò umana e il campo delle cognizioni impartite, pur rimanendo limitato sembrò enorme, paragonandolo a quello delle scuole cristiane. li piò notevole progresso fu la scomparsa di ogni idea di timore, con la quale si erano istupidite tante generazioni. L' enorme differenza che esiste tra i contadini dell' antica e della nuova Francia, appare sopratutt() nelle caserme : i soldati del giorno d'oggi si mostrano assai più svegli e, secondo certi fautori dell' antico sistema, troppo indagatori. La scomparsa del timore fece sparire , con straordinaria rapidità, i resti dell' antico paganesimo, che aveva traversato il Medio Evo, con la complicità del clero cattolico, allo scopo di appagare le anime semplici. Gli spiriti, gli stregoni , le in vocazioni rituali ai santi protettori del bestiame , svanirono quasi dappertutto ma queste pratiche erano troppo intimamente collegate al cattoli cismo , quale lo si presenta va ai contadini, perchè l'antica credenza potesse conservarsi intatta nelle campagne. Non sembra che la Chiesa abbia subito nelle grandi città perdite così gravi come nelle campagne ; e ciò perchè le fa miglie operaie o medio- borghesi erano asservite da molti interessi alle famiglie facoltose, ne Ile quali la fiaccola della religione si è conservata ardentissima. Non bisogna però illudersi troppo sulla profondità dei sentimeni religiosi delle persone che frequentano la chiesa. Il popolino sul quale la Chiesa conta per essere difesa, non nutre più l' entusiasmo d' un tempo. Contrariamente a quanto si sarebbe potuto credere, in se guito all'esperienza dei secoli passati, pare che il cattolicesimo diventi, per contro, più fervente, in gran parte ddla borghesia letterata. · Renan osservò come l' educazione classica accenni a predisporre gli uomini ad accettare senza difficoltà il sopran - naturale, e attribuì questo fenomeno al prestigio esercitato dagli scrittori del secolo XVU sugli spiriti imbevuti di quella educazione (Nouvelles Etudes d' histoire religieuse, p. XIV). E' la coltura classica che conservò , nelle classi possidenti, un gregge fedele alla Chiesa. Ma il mondo borghese, che conserva gelosamente le idee religiose, manca di St!rietà, di fiducia in se stesso e di forza virile: esso non s' interessa nè ai dogmi, nè all' esegesi bi· blica, nè alla teologia morale ; la religione che esso professa è divenuta altrettanto futile che l' arte dei dilettanti e la filosofia di Brunetière. Egli non si occupa che della validità dei sacramenti che gli vengono impartiti dai preti debitamente autorizzati. Tale è l'origine dei pericoli da cui il Cattolicis,no (; attualmente minacciato. 1 cattolici ~i trassero per molto tempo in errore sulla na-
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