Rivista popolare di politica lettere e scienze sociali - anno XII - n. 24 - 31 dicembre 1906

"i> lR1v1sT A Po POLARE. DI Politica, Lettere e Scienze Sociftli Bi rettore,: Prof. NAPOLlJONE COLAJANNI (Deputatoal Parlamento) -Esce in Roma il ·15e il .30 d'ogni mese lf ali a: :111110 lire 6; semestre lire 3,50 - Estero: anno lire 8; semestre lire 4,50 Un numero separato Cent. 30 Amministrazione: Cm·so Vitto1·io Emanuele, n.0 115 - NAPOLI 24: ABBONAMENTO POSTALE ltoma, 31 Dicembr,) H)06 ~ ~ -,~ \l ç,J} . . '. "_-..:~ -~ b>. ;{_-~ ·.>~ ~-;. ~ ' : JC • ~• "jcf • Agli • • amici e abbonati, ':;,.::. ;J"I ~~ :~ ~t,~•ff CoM9J;_~-~ Rivista Popolare entra nel suo tredicesimoanno di vita. h~i :· tvista, oggi come in Dicembre 1905 ripete: non fa promesse e non fa programma j>erchè )m7Tti 1a da mutare, anche di fronte a certi problemi, che di·veizgonosempre più acutie minacciosi. Hssascnzr.t d.:n,wticaremai l'ideale suo, la repubblicafederale, seguiteràa raccom3ndareed a seguireil ,netodoevolutivt>, che si può riassumerenel testamentopolitico-moraledi GiuseppeMazzini: EDUCAZIONE. Essa continuerà a tenersi indipendentedagli uomini e dai partiti ufficiali - specialmentequando assumonopar·venze e metodisettari - senza preoccuparsidelle accuse che possonovenirle e di cui il tempofa sempregiustizia; essagiudicherà uomini e avveni11tenticomepel passato, seguendola sola direttiva della verità, per la quale ha un culto. ..Abbiamodetto.che terremofede al nostro vecchioideale; ma per noi la repubblica federale non è che un mezzo per raggiungere il benessereeconomico,intellettualee morale del nostro paese; ci coopere-rerno, perciò,ad assicurarnequel tanto che possonodarci altre istituzioni, senza respingerlose ci viene da avversari, profondamente co,winti come siamo che.ogni passo che si fa sulla via del miglioramentofa sentirepiù acutoil bisogno di ulterioriprogressi e sospingel'umanità semprepiù in alto. Sono gli analfabeti e i disgraziati, che marciscononella miseria, che si adattano completamentealle loro condizioni animalesche;sonoinvecegli uomini colti e c/Jegodonodi un certo benesserernate.rialeche sentonola dignità di cittadini e l'importanza della libertà. Gli uni possonoagitarsi e tumultuare con le convulsionimorbosedella fame; gli altri, se offesinei lorodiritti 1: nei loro interessi, concepisconoe compionole rivoluzioni. La distribuzione geoirafica dei partiti politici in Italia costituiscela migliore prova del f allirncntodella teoria catastroficar!Jesi riasswne nel : tanto peggio , tanto meglio ! C' è vita politica vera e lotta feconda per ulteriori miglioramenti nel settentrioneagiato; la vita politica è assente dal mezzogiornopovero. Questa nostra Rivist1 è stata qualchevolta rude ed anche brutale nella forma; llla tutti riconosconochela sua ruvidezza e la sua brutalità sono il prodotto dell'odio profondo per la ipocric;iae per la menzogna. E la gente onesta, anc/Je-tjuando ha dissentitoda noi, ha continuato.a stimarci e ci ha rispettato di più. Convinti che agl' italia1tidUetta sopra Oi;nicosa il carattere noi continue-remoa mostrarcidispregiatoriinesorabili del convenzionalismoe della rettorica, che ne sono i peggiorinemici; convinti che gl'italiani nianchim> di coltura vera,nentepositiva, saremo sempre ricercatori ed espositori,anche crudeli di fatti, seguendoun realismo inesorabile,che se può esserecontestabilenell'arte, non può esserlonella politica. Coi fatti e col realisnw si formano uomini e si eliminano dalla vita pubblica i servi ed i fantocci sempre deleteri. Un ultima parola agli amici abbonati. La Rivista popolare non ha mezzi pecuniari elle le consentano l'utile reclame moderna; non ha dietro di sè un partito che possiededenaro e in mancrmzadi essoun ardente proselitismo;essa offende spesso gl' interessi e le convinzioni di uomini energici, che si studianodi farle attorno il -vuoto; essa , quindi, per la diffusionenon conta che sugli onesti e sugli intellettuali , che ne apprezzano l' opera altamente educativa. Chi procura un abbonato alta RIVISTAPOPOLARE riceve ,,:npremio del tutto gratuito vari opuscot-,:, il cui elenco si troverà altrove,· chi procura due abbonati rfoeve a scelta uno dei seguenti libri: CoLAJANNI: Il Socialis1110 (2.a edzz.)/ CoLAJANNI: Per la economia nazionale e pel dazio sul grano; CoLAJANNl: La politica coloniale (2.a edzz.) / C1ccorTr: Attraverso la Svizzera ; RENSI: Gli " ancieus regimes ,, e la democrazia. Per coloro cke conoscono la lingua spagnuola possiamo dare in cambio d,: una delle opere sopr a enunziate la traduzlone spagnuola dell'opera di N. Colajanni: Razze tnferiorl e razze superiori o LaLlni e anglo-sassoni in tre p-iccoli volumi. Tutti gl-i abbonat-i nuovi" e vecchi' cke aggiungeranno L. 3 per l'Italia e L. 4: per l'estero riceveranno sotto /ascia raccomandato -il libro dell'on. Cola/anni: 1.-tazze 1nfertorl e razze superiori o Latini ecl Anglo-sassoni (2'1 Edizione) un elegante volume in ottavo d-i 436 pagine, che da solo costa L. 6 e del cui -valore si può giud-,:care dal /atto che appena pubblicata la .1. a Edizione se ne /ece la traduzione spagnuola nella Biblioteca Sociologica di Barcellona e quella francese nella Blblioteque Scientiphique lnternational dell' Alcan (Parigi). Se ne prepara la traduzione in Inglese. Chi desideral'edizione spagnuoladevemandare L. 1,50;-L. 6 per la traduzionefranceseelegantementelegata.

646 RIVISTA POPOLARE SOMMARIO: Gli avvt)Hlment.l e g-li nomini: Noi: (Avvocati e magistrati contro il ministro di grazia e giustizia - Le amenità liberistiche dell'Avanti - I diritti della storia. A proposito dello incidente Ferri Santini -Giolitti - Ancora del disservizio ferroviario - Il conflitto tra i Lordi e i comuni in [nghilterra - I polacchi abbandonati vilmente dal Vaticano - La lotta religiosa in Francia e la indifferenza del mondo civile - La messa ddla notte di Natale in Fran eia - Vittoria democratica in Austria - In Russia. Il record dell'assassinio. - Emilio Gaggia : Educazione al delitto). - La Rivista: L'ultima manifestazione della anarchia italiana. - Roberto Michels: I Cattolici e lo scioglimento del Reichestag germanico. - N. Colajanni : Sono io un conservatore ? ...:_ E. Abate : Il sopraprezzo delle azioni ed il fisco. - N. C. : Un trattato di politica commerciale. - lti vista delle U,I vl!,te: Lo sviluppo del radicaHsmo inglese - (La Revue) - Le ultime applicazioni della scienza - (Forum) - Impreparazione - (Economista) - I Cattolici contro la Chiesa - (il Divenire Sociale) - La campagna del 1866. [l l< Peggio 11 di Bixio - (Avanti della Domenica) - Indice dell' annata. GLI ftVVI:NIMI:NTI e GLI UOMINI A vvocatl e magistrati contro il m.inlstro di grazia e giustizia. - Si parlava da circa un anno e mezzo di 11n Uon~resso che avrebbero tenuto i magistrati per discutere del proprio miglioramento economico come fanno nè più nè meno tutte le altre classi di lavoratori. I più furbi tra gli amministratori della giustizia voleano dare ad intendere che i fini del loro movimento erano più alti ; ed alcuni accampavano a giustificazione il proposito di ~ssicurarsi l'indipendenza; ma pochi prestavano loro fede , perchè del resto la mat1sa degli uomini di toga non nascondeva i fini reali. Nè del resto c' era da vergognarsi se si confessava che l'obbiettivo perseguito era quello del miglioramento proprio. Non facevano altrettanto tutti gli impiegati? Solamente si poteva osservare che i magistrati ponendosi a livello degli altri scapitavano alquanto in dignità e che non avevano più diritto ad essere tenuti nella maggiore consid&razione , cui pretendevano. Avevano ragione i magistrati promovendo l'agitazione? Ne avevano tanta quanto tntti gli altri impiegati ; nello interesse sociale poi il vederli soddisfatti o meno malcontenti doveva pesare molto nella bilancia,, perC"hè a loro es1,endo devoluta la più alta funzione dello Stato tutti dobbiamo desiderare che essi amministrando giustizia non siano tentati a venderla per bisogni materiali. Ciò che accade in Italia tanto frequentemente quanto negli Stati Uniti, dove pur sono profumatamente pagati. Noi confei;siamo che ai magistrati faremmo una posizione economica eccezionale purchè fosse consentito di procedere prima alla epurazione del corpo. Accorderemmo il miglioramento anche per eliminare il pretesto del bisogno che si accampa quando s' incontra un magistrato che non ara diritto. Si dice che un ex ministro di Grazia e Giustizia, il Sacchi avesse dato il suo consenso, bongrè malgrè, al tante volte annunziato Congresso. Quando al primo successe Gallo il Congresso fu prorogato e si assicura che il nuovo ministro non lo avesse esplicitamente proibito. Noi crediamo, però, che l'attuale Ministro di grazia e giustizia alla proibizione esplicita non arrivò nella il - lnsione che il suo progetto di riforma giudiziaria. avesse dovuto accontentare i magistrati e farli spontaneamente desistere dalla riunione e dalla discnssione pubblica dei loro interessi. Invece ... apriti cielo! Appena conosciuto il suo progetto le ire e le opposizioni si scatenarono più vive che mai e la necessità, l' urgenza del Congresso venne affermata più energicamente che pel passato; poichè i magistrati nel progetto di riforma non trovavano nè gli sperati miglioramenti economici , nè la indi pendenza , di cui si diconr, privi; di più vedevano resa più lenta la carriera e limitata la probabilità di ascendere ai supremi posti del la Cassazione. Più di tutti hanno diritto a lamentarsi i Pretori; i quali colla elevazione della competenza vedrebbero aumentato il lavoro e la responsabilità, senza un corrispettivo st1rio miglioramento - anzi col peggioramento nel la carriera. Cosi il corpo dei pretori , eh' è indnbbiamente il migìiore sarebbe il peggio trattato. L' agitllzione negli ultimi giorni s' intensificò e si facevano i nomi dei Procuratori del Re , di qualche Consigliere di Corte di Appello, di molti giudici e di moltiss:mi pretori, che dirigevano il movimento. Costoro erano meri te voli di lode perchè agi vano a viso aperto ; destarono nausea gli altri che versa vano le loro amarezze nelle colonne dei giornali sotto il velo dell'anonimo anche quando adoperavano verso il ministro un linguaggio non solo rispettoso , ma anche servile. All'agitazione dei magistrati si aggiunse quella degli avvocati. Perchè questi si mossero? A difesa degli interessi pubblici della giustizia? P13r chiedere che si procedesse a quella instciuratri ab imis , che nessun' al tra classe può avere conosciut,o di essere indispensabile quanto quella degli avvocati che nel contatto quotidiano coi magistrati vede q11anto questi di frequente siano disonesti o vili? Manco per sogno. Gli avvocati si mossero percbè co]la elevazione della competenza dei pretori da 1500 a 3000 lire videro compromessi i loro guadagni professionali ... Nulla di più degradante e di più ~oescbino. Si capisce dal movente del!' agitazione degli avvocati, che Je proteste non vennero da.i piccoli centri, ma dalle sedi dei Tribunali. Fioccarono pi.ù energiche da Roma. Sono muti come pesci gli avvocati delle preture , che pur avrebbero diritto e dovere di far sentire la loro voce. Il Ministro di grazia e giustizia che sperava di acquistare grandi benemerenze colla presentazione del progetto di riforma, preso tra dnfl fuochi dovette sentirsi a disagio e nulla potendo sugli avvoeati , se la prese coi magistrati che sono relativamente alla sua dipendenza. Non proibl esplicitamente il loro Congresso; ma chiamò a com1iglio, ammonì e finì anche con qualche provvedimento che parve una punizione al Procuratore del Re di Roma avv. Calabrese, reo di non aver sapnto o voluto impedire l' agitazione nella propria giurisdizione; traslocò da Genova altri funzionari del pubblico ministero; prese altre misure per porre ostacoli allo allontanamento dei magistrati dalle loro sedi e per impedire che i locali delle preture servissero come lrroghi di riunione. Noi cne non abbiamo alcnna simpatia per i magistrati attuali in genere, dobbiamo vivamente deplorare l' attitudine assunta dal Guardasigilli, che si cerca indarno di negare o di attenuare con certi comunicati _ufficiosi. La sua condotta ci è sembrata incerta, contraddittoria; nè gli equivoci e i sospetti furono rlissipati dalla discussione della interpellanza Quarta in t>enato. Se egli credeva indecoroso o illecito il Con gresso avrebbe dovuto proibirlo appena prese possesso del suo dicastero ; l' av verdarlo ora , dopo che si sono dichiarati contrari al suo progetto di riforma, da ai suoi provvedimenti un carattere personale antipatico e l' impronta della sopraffazione.

RIVISTA POPOLARE 647 Riuscirà ad impedire il Congresso ? Pare di sì. Ma se rinscisse noi non ne saremmo ieti perchè darebbe agio a molti di gridare che i magistrati sono privi di libertà; ciò cbe verserebbe sulla amministrazione della giustizia 11na 1111ovadose di discredito e di diffidenza, di cui , davvero, non c' è bisogno. I magistrati, poi, reeedeudo dai manifestati propositi si assicurerebbero la patente di viltà. + Le amenità liberistiche den · A vanti. Il giornale socialista di Ro1m1 che con grande prudenza non ha risposto mai ai fatti nostri che v'..tlgono un poco più delle sue chiacchere nel numero del 22 dicembre ne ha fatto una delle sne : ha riprodotto la notizia sui prezzi del g1 ano e dopo , con evidente allusione all' on. Colajanni ha continuato il suo trafiletto sul P1·imato italico con questi dne periodi : e L'Italia, dunque, ha il pri vileg10 del ... pane più caro del mondo. E allora si capisce perchè - secondo i calcoli del professor Milhaud - gl' i t,aliani mangino meno pane degli stessi spagnuoli, che pure sono citati come modelli di ogni miseria. Il con~umo del grano è, secondo i calcoli suddetti, di quintali 2.26 per ciascun francese; di quintali 2.42 per ciar;cun tedesco; di quintali 2.14 per ciascun inglese; di quintali 1.88 per ciascun spagnuolo; di quintali 1.72 pe1· ciascun italiano I > « Dopo ciò è necessario battere le mani a chi alla Camera e fuori scioglie inni a.I.. patrioUico dazio sul grano, che in Italia contribuisce !ld affamare la povera, gente, senza promuovore punto lo svi) 11ppodella cerealicoltura, pretesto, questo, col q 11ale i protezionisti cercarono sempre giustificare l' iniqua gabella • - Noi non vogliamo nemmeno sospettare la malafede nei redattori dell' Avanti; ma per escludere la malafede si deve ammettere la più crassa ignoranza e il disprezzo infantile per la osservazione dei fatti. Se non fossero ignoranti e non tra:;curassero i fatti saprebbero : 1-0 che in Francia e in Germania dove si consuma più grano che in Inghilterrà . e' è un dazio altissimo ali' entrata dei cereali; 2.0 che in Italia si consuma meJLo della cifra indicata dal Milhand - ciò che farebbe dubitare della esattezza. delle altre cifre; 3.0 che, però, il consumo del nostro paese diminuì notevohnente sotto il regime liberista ed è aumentato fortemente in questi ultimi anni sotto il regime protezionista. E continuino pure a sballare rnenzognP, ed a fare insinuazioni. E' mestiere comoJo percliè non impone lo studio. + I diritti della storia. A proposito dello Incidente Ferri Santini-Giolitti. --- [ bigotti, del parlamentarismo, che spesso non si scandalizzano quando penetrano nella Camera gli analfabeti i corruttori e i chierici senza chierica- i quali io pervertono nelle sue funzioni o caratteristiche essenziali - hanno levato alte strida di non seu ti ta indignazione ed hanno declamato le solite tiritere sulla decadenza parlamentare italiana in occasione del grave incidente Ferri•-Santini-Giol itti. Certamente sarebbe stato preferibile che il tumulto della Camera non fosse avvenuto e che il turpiloquio non vi si fosse scatenato; ed anche noi facciamo voti che scene simili non si ripetano ; ma è giusto, è doveroso ricercare le cause del deplorato incidente ed assegnare le rispetti·ve respònsabilità. Guardiamo prima alla forma e~ all'episodio in sè stesso e cominciamo col dichiararare che il torto minore fu di Enrico Ferri. Egli avrà potuto eccedere nella difesa propria e nel respingere le ingiurie che contro di lui assente gli erano state lanciate dall'on. Santini. Ma l'offesa gratuita partì dal deputato di Roma e commi.se un grave fallo chi presiedeva la. Seduta e non seppe richiamarlo all'ordine. Avrà potuto eccedere il Ferri, ripetiamo; ma bisogna tener conto della sua spiegabilissima eccitazione. Non trovano scusa alcuna nè Santini, nè, il Presidente della Camera, che lasciò impunita la provocazione del primo. Non era legittimo che Ferri si difendesse da sè stesso, se cui ne aveva il dovere non lo difese? Inopportunissimo fu poi l'intervento del Presidente del Consiglio; che con la sua interruzione rinfocolò l'ira di Ferri ed allargò l'incidente. Se poi si rimonta all'origine prima dell'incidente la ragione sta tntta quanta senza limitazione alcuna dalla parte di Ferri ; la sua è una buona causa del Parlamento e dei diritti della storia, chenon devono e non possono essere limitati nè da ministri, nè da deputati settari che nello interesse del militarismo e della dinastia vorrebbero alterare osopprimere la verità storica. Infatti Santini ingiuriò atrocemente il Ferri e Giolitti intervenne nel dibattito, perchè entrambi non sepporo tollerare i giudizi severi che Ferri in precedenti discorsi e nel giorno dell'incidente aveva emesso sopra alcuni generali italiani. La sua severità fu ingiusta o soverchia verso Lamarmora; ma non ci potrebbero essere parole abbastanza roventi contro Morozzo Della Ror.ca nella guerra del 1866, contro Ba1·attieri eJ Ellena nella guerra di Africa . giusto dopo 30 anni. Ferri avrebbe potuto essere più giusto ed avrebbe dovnto essere più severo facendo risalire a Vittorio Emmanuele 2° la responsabilità della disastrosa guerra contro l'Austria che ci umiliò, ci danneggiò enormemente , non ci· fece ottenere i confini, che avremmo dovuto e potuto ottenere dandoci quella sic,irezza, che non abbiamo, che ci fece abbandonare dalla Prus.:1ia che conchiuse da sola la pace senza darne avviso all'alleata e ci fece accusare di tradimento. Vittorio Emmanuele 2.0 ' che prima della g11erra nel1' epistolario di Lamarmora, di Cialdini e di Petitto-tre generali monarchicissimi-venne dichiarato generale incapace come un asino e cocciuto come un mulo, si dimostrò in qnella occasione pessimo militare, pessimo politico e pes➔i mo Italiano. Se al posto suo avesse commesso una metà degli errori che egli commise un qualsiasi generale Ramorino, sarebbe stato fucilato, come egli fece fucilare Ramorino dopo Novara nel 1849. · Gli errori, le colpe, le responsabililà di Vittorio Emmanuele 2° nel 1866 furono brillantemente messi in evidenza nelle polemiche di Alberto Mario col Fanfulla e colla Libertà di Arbib, come fu ricordato da recente nella nostra. Rivista a commento di uno stelloncino dell'amico Fabiani. Tfìli colpe, tali errori, tali responsabilità del cosidetto Padre della patria e di altri suoi genera.li posteriormente sono stati documentati irrefragabilmente nei libri e negli articoli del Lamarmora, del Generale Dal Verme, del Colonnello Chiala ... E proprio in questi giorni a difesa del buon nome del Lamt1.rrnora «Jack La Bolina> nel Popolo Romano ha dimostrato che il famoso telegramma a Garibaldi la sera di Custoza - disfatta ÙTeparabile; coprite eroica B1·escia - appartiene al Re e non al suo povero capo di stato maggiore. Obi voglia sapere in cosr. consistano i documenti accusatori legga gli articoli che Roberto Mira.belli, in risposta al Ca.pitano De Giorgio va pubblicando riel1' Avanti della Domenica e che noi riassumiamo nella Rivista delle 1·iviste. Gli errori, le colpe e le responsabilità di Barattieri ri::1ultano dal Processo e dalla sentenza del Tribunale militare dell'Asmara. Sa ai generali dell'esercito italiano, di convinta fede monarchica ed appartenenti al partito conservatore è

648 RIVISTA POPOLARE lecito dire la verità storica, perchè al S.)cialista Enrico Ferri non dovrà essere consentito di ripeterla fuori e dentro la Camera? Non s-:>lodev'essero consentito; ma è• strettamente doveroso proclamare alto quella verità. Si farebbe soltanto opera riprovevole e partigiana qualora la si dimezzasse-qualora non si ricordasse che nel 1866 accanto ai generali che male operarono ci furono i Govoni, i Pianell che ben meritarono dalla patria e migliaia di soldati e di ufficiali che per essa si battero110 valorosamente; e che nel 1896 accanto ai Barattieri ed agli Ellena ci furono i Toselli , gli Arimondi , i Da Bormida, i soldati e gli ufficiali della batteria siciliana, che fecero eroicamente il loro dovere. + Ancora del disservizio ferroviario. Nell'articolo pubblicato nel numero l ,recedente della Rivista non si fece menzione del discorso dell'on. Giulio Alessio che fu uno dei più notevoli. Oggi ripariamo alla deplorevole involontaria omissione, non per dare una soddisfazione all' oratore ; ma per rilevare che il deputato per Padova fece una Incida critica dell'ordì namento ferroviario attuale. Però s' illuderebbe chi credesse che l' Alessio volesse un maggiore accentramento; egli invece lameutc, con ragione di essercene soverchio e consiglia di decentrare maggiormente i servizi. 'l'ale convenienza dimostrò esaurientemente cogli esempi della Rus8ia e · del!' Austria dove meglio è organizzato e funziona l' e8ercizio di Stato, e dimostrò anche che in queste cose la simmetria, il rispetto delle condìzioni storiche e delle divisioni amministrative non .. devono essere rispettate ma che si debba tener conto nella organizzazione dei servizi dei bisogni reali ed attuali del traffico. Noi ci associamo completamente all\3 sue os.;;ervr1.- z1om. + Il conflitto tra i Lordi e i comuni in Inghilterra. -- Dopo otto medi di lotta tra la Camera dei Lords e quella dei Comuni , che in questo momento rappresenta tipicamente la lotta secolare tra liberali e conservatori nel Regno Unito, è stato 8ep• pellito l' Education Bill col voto dato dalla prima la sera del 19 dicembre. I Lords con 132 voti contro 52 dichiararono di mantenere immutati gli emendamenti, che essi avevano arrecato alla legge presentata dal Ministero liberale, in adempimento dell' impegno solenne assunto durante la lotta elettorale. Quantunque più volte ci fossimo occnpati di questo Education Bill, pure crediamo opport11no ricordare che esso mira a modificare la legge attuale sull'istruzione elementare, che assicura nelle scuole sussidiate dallo Stato la prevalenza agli Anglirani ed ai Cattolici - cioè agli Anglicani, che rappresentano la Chiesa Ufficiale e che non sono meno bigotti ed intollemnti dei Cattolici. Non si creda, però, che il nuovo Education bill volesse dare al Regno Unito la scuola laica, come si domanda in Italia; l'insegnamento religioso non sarebbe stato bandito, ma tutte le sette religiose 8i sarebbero trovate in parità di condizioni cogli Anglicani e coi Cattolici e sarebbe prevalso nn Cristianesimo non confessionale j che rappresenta, cioè, tutto ciò che hanno di comune le Chiese cristiane. Tutto questo sembra enorme ai conservatori inglesi, che nel Byrrel, il ministro della pubblica istruzione che ha form11lato e presentato l' Editcation bill in discorso vedono una specie di anticristo. Coloro che conoscono gl' lnglesi, e la loro storia parlamentare sino ali' nltimo momento sperarono o credettero che si sarebbe trovato un compromesso tra i Lords e i Comuni. Gl' Inglesi non amane la dodicesimct ora. quella cioè delle risoluzioni radicali definitive in un sen:-io o nel!' altro ; amano, in vece l' nndecima Ol'a, e L' undecima ora inglese, seri ve Olindo Malagodi, è una vera e propria istit•17,Ìone politica; anzi un grande principio rni;1,ionale; a1ni qualche cosa di più: è nna attitudine, anzi nna benefica mostr.1osità psico· logica ; è una cosa contro la natura o soprn la natura. ; una sfida umana contro l' astronomia, contro la psicologia, contro tutto quello che è e che pare perciò che debba essere .... Gl' Ingle-;i non amano I' ultima ora, mai in nes:,una co:Ht; e cot:1ì i' ori\ penultima diventa per essi una specie di lnnga, cara sosta; tt11 riparo tranquillo, in cui le ire 8i am:ll\)lli➔cono, le ostiuazioni si frangono, le voci ~i abha".l~nno. E' l'0ra dei bisbigli dopo i gridi e le nrla della battaglia .... L' undecima ora. .ing;leRe è il regno ,fai c0m pro:n9~s, ; di quel compromesso che negli altri paesi è quasi sempre la tela di ragno del diavolo, ordita di basse compiacenze e di viltà; e che in Tnghilterra invece diventa un velo angelico, ordito di bnon senso, òi b-,- nomia e di benevolenza • . Nonostante questa predilezione degli Inglesi pel compromes~o qnesta volta è scoccata la dodicesima ora. I Lords rimandarono tali e q udi gli emenda.men ti fi Comuni che li avevano respinti sdegnosa.mente senza nepp11re degnar<ii di e::iaminarli e di discuterli. Così l' Ediication Bill è carlnto definitivamente per questa .SP-ssione coli' apparent,e trionfo dei conservatori. Ma sarà definitivo il loro trionto? Nessuno lo pensa. I più impazienti propongono' già di modificare il regolamento parlamentare in guisa da, potere ripresentare la legge anche durante l' attuale sessione. Già appena i Lordt-i decisero di rin vi are l' Eclucation bill senza ·attennarne gli emenda.menti si levò lord Crewe in nome del governo e di::;se : - Nobili lordi, reverendi prelati, voi avete scelto la guerra, invece della pace. Credo che nei mesi µros simi si diranno molte aspre cose e for.;;e q nalche a8pra cosa avrà luogo. « I lordi che hanuo respinto le conces::iioni loro of. forte possouo star certi che non saranno loro riofferte mai più. La tattica dei nobili lordi è la tattica dei giuocat0ri di azzardo: ma perderanno il ginoco ». Due volte egli as.;;nnse n n tono mina 1 ~cioso ::;pe()ialmente verso la Chiesa e le s11eminaccie velate furono interpreta.te da molti come l'annnucio che il Goveruo sospenderà i fondi alle scuole voloutar ie che per la maggior parte s-mo nelle mani della Chiesa angìic_ana. Al -lingnag;gio di severo ammonimento che dette ai Lords un loro compagno, corrispose quello fiero e calmo ad un tempo che fece sentire Campbell Bannermaun quando pervenne ai Comuni il Bill respinto dalla Camera Alta. Vale la pena di riprodurre qualche brano del suo discorso perchè dà la fisonomia netta della con traversia. Il Presidente del Consigìio dopo avere pa8sato in rassegna la storia delle leggi sull'istruzione e le concessioni che il governo attuale aveva fatto ai conservatori soggiunse: e Percbè queste coucessioui non sono state accettate ? « Perchè. i no.:itri avver.:mri non si contentano di nulla. Ciò che essi volevano era di as:')icnrare definitivamente un insegnamento settario in tutte le scuole. Ma cosa sarebbe ciò se non l' e~tensione, la cosolidazione appunto di quel 1:1isterna a cui la nostra legge voleva porre un termine? « La legge q ilale dai Lqrdi era stata deformata, noi non· la potevamo accettare. E' nostro proposito assicurare un sistema di insegnamento nazionale e non setttario fondato sulla base generale di un cristianesimo comune e non di una concezione settaria: a fare del

RIVISTA POPOLARE 649 nostro sistema di educazi0ne l'aneella dellH- collettività. e non l'ancella di qualunque chiesa o di quah1nque setta, a impedire che delle scuole che sono mantenute, a Bpese del pubblico siano provviste di due porte: una µer la quale entrano i poveri ragazzi dalla stradR. e :Jn' altra che li costri11ge ad entrare nell'andito di una speciale chiesa. ». Paf:lsando poi a parlare dell'attitudine della Camera dei Lordi il Bennermann soggiunge : « E' assoluta1riente intollerabile che una seconda Camera, mentre uno dei partiti è al potere , debba esdere la ;.;erva volenterosa dell' altro partito e che quando q nasto partito è stato assoln tam ente condannato e battuto alle elezioni , la Camera dei Lordi possa agire nel senso di neutralizzare e di rendere impossibile l' applicazione della politica che gli elettori hanno mostrato di desiderare. Questa è una cosa alla quale non possiamo sottometterci ; wa le risorse della costituzione e della Camera dei Lordi non sono ancora esaurite. Io so, e qne::ita è la mia convinzione: che bisogna trovare una strada e questa strada sarà trovata in modo che la voi on t:\ del popolo sia espressa per wezzo dei suoi deputati eletti e riesca ari imporre la sua pr~valenza ». . In Italia non ~i amo avvezzi a questo tiiono franco: il Senato da uoi conta molto meno della Camera dei Lords del Regno Unito, ma i ministri nostri nella loro costante ipocrisia si guarderebbero bene di ri111pro• verare e mimicciare gli eletti dal Re come lord Orewe e Oampbell Baonermann feeero ai Pari ereditari. La stampa liberale, con a capo la T1·ibwie, fa eco ai ministri; coi,ì i deputati liberali. Qnalcuno, come Tl1orne, eh' è uno dei µiù autorevoli deputati del gruppo del lavoro, ha p.trlato non solo di abolire la Camera dei Lords - voto antico dei radicali - , ma anche di dare addosso a tutte le istituzioni che derivano dal principio del!' eredita, cioè alla monarchia. Noi non siamo così ottimisti, nel senso delle nostre aspirazioni; e crediamo che degli anni passeranno prima che si dia lo sfratto al Re ed ai Pari. Crediamo, invece che l' in:lice dell'orologio tornera a segnare. l' ttnd~cima ora_ e che si arriverà al comp1·omesso sia a_lla npresentaz1one del Bill nella ventura HeHsione, sia - nel caso che si arrivi ali' estremo rimedio - dopo le elezioni generali, nel caso che da queste di nuovo esca fuori l'imperativo categorico della riforma della legge sull' istruzione. + I polacchi abbandonati villllente dal Vatlc~no. - Ci siamo oCCilpati più volte del conflitto tra 11 Governo prussiano e i Polacehi della Posnauia ed abb~amo avn to parole di amtnirazione pei fanciulli polacchi cJ-ie ?elle scuole hanno difeso la propria ling11a e la propria fede religiosa. Il ;:ionflitto tre i Polacchi e il Governo Prnssiano che li vuole germanizzare non è terminato. I Polacchi tennero un grande comizio a Posen in cui votarono un indirizzo al Papa chiedendo il s 1 uo appoggio e il suo aiuto. Sapete _qual'è stato il risultato di questo invito? I Polacchi aono stati aiutati col seo-uente dispaccio di Merr):' del . Val : > Il Sovrano Po;tefice ha accolto « con viva_ '1:tc?1wscenzal'espressione della devozione <t che _tu-?iee Il grande proprietario Komeirowsk - « ed i_ t!"oz amici gli avete testimoniata e manda a « tutti i memb1·i dell' assemblea la, sua benedizione » . ~' ironia non potrebbe essere più sano-uinosa ed è pan alla viltà in questa risposta agli infelici , che doma1~dano assistenza contro la persecuzione.· ~ 0 1 non ce ne sorprendiamo me..iomarnente : il Vat 1?an_o ha preferito sempre i buoni accordi coi go• ver 111 dispotici alla sc.lidarietà coi credenti perseguitati. Lo sanno sopratutto i Polacchi di Varsavia, della Posnania, della Gallizia che videro sempre il Papato in accordo eoi loro tiranni di Vienna , di Berlino e di Pietroburgo. Essi sono stati puniti col più vile abb,rndono dalla Chiesa ufficiale della perseveranza nella loro fede cattoliC'a. + La lotta religiosa in Francia e la indif farenza del D1ondo civile. - Pio X coi ;;Hoi fanatici e reazionari consiglieri, coi suoi Merry del Val e 'l'uto y Vivos sta per raccogliere ciò che si merita: la figlia prediletta. della Chiesa, la Francia, gli sfu~ge di mano; la Repubbìica francese scnote definitivamente il giogo dei gesuiti e di tutto il canagliume clericalt>ggiante e il mondo non si commove !... O tempora. o mo1·es ! La lotta che si combatte in Francia non è soltanto relip;iosa ; ma è anche poi i tica. Sori o i reazionari, che vogliono uccidere la rep11bbìica per sostituire al suo posto quidunque degenerato rampollo delle passate dinastie che in realtà fann•1 rnmore e cercano sobillare e sospingere alla ribellione i contadini e le masse ignoranti eccitandone l'intorµidito sentimento religioso e faceudo le più iperboliche variazioni sulla oppressioue della Chiesa. Ohe si tratti nei promotori delle dimostrazioni miserrime contro la legge di separazione, d'interesse politico è dimostrato dal fatto che per la Chiesa protestano ... gli Ebrei. Tale il Meyer, direttore del Gaulois, uno di quelli cbe maggiormente si sgolano Se gli Ebrei difendono la 01.iiesa nello loro qualità di reazionari, qualche re• pubblicano socialista tenta di dar loro la mano nella qualità di ambi:llioso che vuole riafferrare il potere. E' il caso di Pelletan, che ha offuscato tutto il suo passato cercando di mettere i bastoni lra le ruote del governo di Olemenceau, nel momeo to in cui, questi più aspramen te ha impegnato la lotta contro il Papato. Ma Pelletan, come Pio X, ha avuto quello che si meritava: la Camera lo ha seppellito accogliendo con entnsiastici applausi la pronta, la franca, la vig->rosissima risposta di Olemenceau, che ha respinto la tendenziosa proposta dilatoria del repubblicano r:iocialista, ch'ebbe appoggio da una sola voce della Destl'a nella discussione del nuovo progetto Briand. Quali siano le grandi linee del nuovo progetto di iegge Briand che venne approvato con 388 voti contro 146 e 36 astenuti sanno i lettori nostri perchè tutti i giornali quotidiani se ne sono occupati. La niassirria libertà viene accordata alla Chiesa cattoliC'a secondo la legge del 1881 e vengono tolte tutte le pastoie all'osercizio del culto. I cattolici avrebbero dovuto dicLiarar~i soddisfatti; essi invece hanno assunto tlll atteggiamento di martiri e si sono anche astenuti dalla critica ... forse perchè memori dei loro blateramenti in favore della libertà non avevano la faccia tosta, di esporre sinceramente ciò che desiderano : il privilegio, i palazzi, i milioni - cose che la . repubblica ha loro tolte perchè sarebbe stato ver11,mente incomprensibile che loro le avesse lasciate per 8ervirsene slealmente contro le istituzioni vigenti. Briand nel suo poderoso discorso mise in evidenza tutto ciò e ricordò ai martiri da commedia che la repubblica si era a:;tenuta da ogni violenza ed aveva loro concesso tutto ciò che sinora avevano chiesto. E lasciamoli strillare q11esti figli dol Sant' Uffizi.o! Essi proclamandosi martiri faranno versare qualche lagrima agli idioti e alle beghine nè pit'1 nè meno come la paglia s11 011i dormiva il. p1·igioni~ro del V~ticano eccitava l'entusiasmo e la pietà degh Irlandesi. Intanto i! maggiore i11tento dei clericali francesi di Pio X e di Merry Del Val e Tuto y Vivos è cornr,letamente fallito: essi dne cose speravano: 1.0 all'interno contavano sulla guerra civile; 2.0 all'estero sl attendevano un interessamento <liplomn.tico ed una so-

650 RIVISTA POPOLARE lidarietà gigantesca dei cattolici del mondo. Non ebbero nè l'una nè l'altra o Jo ebbero in proporzioni minuscole di cni non osano menar vanto. In Francia gli sfratti si seguono e si rassomigliano per la tranquillità colla quale avvengono. Che più? L' ordine non riuscirono a turbarlo nemmeno a Parigi, nella città nervosa e sentimentale dove vivono i milionari cattolici, dove imperano le migliaia di bigotte dell'aristocrazia, dove accorrono tutti gli ambiziosi e tutti gli spostati che vogliono pescare nel torbido . . . lvi , in una città di oltre t1·e milioni di abi tanti, appena duemila persone seguirono il vecchio Cardinale Richard: che era sfrattato come un inquilino indegno dall'arcivescovato e che prendeva dimora nel palazzo del deputato Denys Cochin. In quell'episodio c'era tutta la teatralità desiderabile per eccitare una clamorosa dimostrazione. Ma niente! Fu una cosa intima, in famiglia e terminò con una benedizione economica largita hi divoti dal Cardinale Richard. Così in tutto il resto della Francia. Una vera miseria. Peggio ancora all'estero. I governi non si sono accorti delle amarezze del Vaticano e della pretesa persecuzione della Chiesa in Francia.· Un cialtrone irlan - dese, un signor Mac Kean, eccitò il governo inglese a rompere l'entente c01·diale colla Frnncia per punirla della legge di separazione ; ma nessun ministro si degnò di rispondergli e lo Speake1· richiamò il bigotto deputato alla serietà della vita parlamentare inglese. Se i governi , compresi quelli clericali, pezzenti, incivili e analfabeti del Centro d.ell'America non si sono accorti di ciò che avveniva in Francia, non se ne sono accorti neppure, i popoli e tutte le manifestazioni dr solidarietà che hanno ricevuto dall'estero i cattolici fracesi si riducono a q u;1lchc lettera di arcivescovi e di cardinali, che hanno ricevuto l'ordine da Roma. di indirizzare ai colleghi pe1·seguitati nna epistola più o mene piagnucolosa. Nemmeno il famoso Centro tedesco si è fatto vivo: i deputati cattolici della Germania si preoccupano µiù delle infamie _che i Tedeschi comlllettono nelle colonie anzichè delle' buffonate dei correligionari di al di q nà. del Reno. E fanno bene. Ma i pezzi grossi del clericalismo non si danno per vinti : sconfitti ed umiliati oggi contano ~ull'avvenire e citano scioccamente la fine del Irultiu·kampf' intra.- preso da Biswarck come un precedente che indica ciò che dovrà avvenire in Francia. Qni siamo nel campo delle profezie e non possiamo seguirli. In ogni modo perchè si vegga come i cattolici falsino sempre la storia a~Ji amici no.stri raccoman diamo di leggere un articolo di Rastignac nella Tribuna del 15 Dicembre, dove troveranno nn esame acuto del precedente e del cammino che si è percorso nella lotta contro la tirannide e la superstizione cattolica da Bismarck a Clemenceau. In un altro articolo lo ste::iso Rastignac commentando l'abbandono dei catto lici , a proposito della proposta di Mac Kean sopracennato, ricoràa che oggi è impossibile nella stessa ~ 7 rancia la riscossa dei Vandeani , perchè allora la rivoluzione ass!rnse aria di persecutrice contro la Chiesa ed ora le accorda tutta la libertà desiderabile. La libertà è come l'osi:iigeno: vivifica tutti gli organismi; solo certi streptococchi, che producono una pericolosissima infezione, muoiono dell' ossigeno; e gli streptococchi clericali ;uòrranno della cura della libertf\. + . La messa della notte di Natale inFrancia. - Pio X addolorato che la legge di separazione non abbia commosso la Fr~ncia e che tutto si sia limitato a modeste è pacifiche dimostrazioni di fedeli e di reazionari, ne pensò una buona per raggiungere l'intento: proibì la popolare messa di Natale a rnezz<\n/)tte. Ma i francesi - oh scandalo ! - dorruirono lo dtes::io ed evitarono qualche raffreddore. Tutto sommato non ci fu che qualche piccolo g11adagno igienico da parte del popolino. In q11ant') a coloro che erano soliti di commemorare la nascita di Gesù coi bagod i, colle cene succulente ina:ffiate dallo spumante cliampa,ç.çue nei Caffè o negli aristocratici palazzi, celebrarono come negli altri anni la Notte di Natale. E qui possiamo ripetere q 11anto abbiamo detto nello stelloncino precedente s,dla. indifferenza di cui anche in questa occasione hauno dato prova i Francesi, indifferenza che è stata illustrata bene da G. Sorel in un articolo che i lettori troveranno nella Ri vista delle Riviste e da un altro che il nostro vecchio amico e collaboratore Georges Renard q11asi contemporaneamente ci mandò e che pervenne tardi per pubblicare in questo numero. Mettere .in evidenza le condizioni dei Fra.nce1:1i iu materia religiosa è stato un grave errore - l'ultimo sino a questo momento - del Papato. Se ne sono accorti anche i giornali conservatori come Le Temps e i Debats. + Vittoria democratica in Austria·. - La Ca. mera dei signori ha finalmente approvato cou lievi modificazioni la riforma elettorale che stabil!sce il suffragio universale. L' Arbeite1· Zeitung in un articolo consacrato all'importante avvenimento osserva : « Il giorno in cui la Camera dei signori ha ammesso il suffragio universale noo. segna ,ma disfatta por essa nel senso volgare della parola ma dà la pruova che in uno Stato moderno ogni potere ereditario trova il suo limite e non può giammai sorpa3sado senza pericolo. La Camera dei Signori non è stata vinta; ma la grande e nobile idea dP-.lla de1nocrazia politica ba vinto nella Camera di Signori. Così il giorno eh' è stato segnalato da questo voto à un giorno di trionfo pel popolo, un giorno di grande gioia e di nobile soddisfazione. Si può essere sicuri che il suffragio uni versale non può tardare a trionfare nell' altra parte della monarchia - in U ngberia. In proposito si può fare una curiosa osservazione. Fnrono i reazionari di Fejervary che proposero il suffragio uni versale in Ungheria per iscompigliare i liberali e gl' indipendenti di Kossutb, dando forza alle popolazioni non magiare. A Vienna uon si fece buon viso alla proposta perchè si temeva che I a riforma dovesse riuscire contagiosa e varcando la Leitha dovesse trionfare in Austria. Le previsioni dei eonservatori austdaci si sono avverate. La scintilla partita da Budapest ivi si spense; ma divampò in Austria dove la pubblica opinione la fece trionfare. Quando avremo il suffragio Universale in Italia? Quando ci sarà un n,i nistero generoso che vorrà regalarr.elo. Il popolo non saprà strapparglielo! + In Russia. Il record dell' assassinio. Da qualche tempo non ci occupiamo delle cose della Russia, perchè l' animo non ci regge nel discorrerne. A che prò ripetere sempre le stesse riflessioni sulla rivoluzione che non viene, sull'ordine che non si ristabilisce, sull' autocrazia che non cessa, sugli assassini e sulle devastazioni e sulla fame che continuano? L' ultimo assassinio di prim' ordine consumato dai rivoluzionari, q nello d' Ignatiaff, c'induce a ritornare brevemente sul desolato Impero. Torniamo ad occu1,arcene non per enumerare le gesta disperate dei rivoluzionari: a questo provvedono quotidianamente i giornali politici. Noi invece vogliamo dire sugli assassini commessi dal governo e dalle bande nere dell' Impero. Ecco ciò che 8Crive il signor Lander nel la Ruslcaja ., Mysl (Il pensiero russ!o) sul movimento lettone, e Solo

RIVISTA POPOLARE 651 nel primo periodo della repressione, dal 1 ° dicembre 1905 al 1 ° febbraio 1906 nel solo governo di Curlandia, secondo il giornale locale 1agadne (Il presente) s' impiccarono 18 persone , tra le quali due pubblici istitutori. Un agitatore fu impiccato ad un palo telegrafico innanzi alle finestre dei snoi pareo ti; il suo cadavere rimase tre giorni sul luogo. Vi furono 621 uomini fucilati ; 320 ucci::ii negli sc::mtri arma,ti. Tra i fucilati erano 11 istitutori, 4 segretari comu nali, studenti, farmacisti, librai, 29 fittainoli, molti operai , . e 251 persone furono sottopo,::;te a pene corporali ; tra le quali due ragazze ree di avere cucito una bandiera rossa. Sì sono bruciate 97 fattorie . 4 scuole, 2 municipi, e 3 sedi di società I perehè vi si erano tenute delle riunioni coll' autorizzazione dell'ammini strazione. Nelle città e nei villaggi l' art.iglieria ha bruciato 22 case à. e Un tedtimonio oculare racconta nel giornale let tùne Dahrbs (Il lavoro) il modo di bruciare le case degli insorti: il bottino destinato al fuoco viene ammucchiato in una piazza. Il cappellano ortodosso del1' esercito benedice col suo crocifi~so quel mucchio e l' ufficiale legge il decreto che condanna ali' incendio i beni del tale o talàltro rivoluzionario. I presenti si scoprono il capo e intonano il : Baie tsaria chrani. Intanto si accende il fuoco in mezzo ai canti e agli hurràf e si consuma la proprietà di qualche onesto lavoratore .... ~ E n:.entre queste i:;cene si svolgono e si ripetono in ogni angolo dell' Impero 8i preparano le elezioni per la Douma I Come riusci ranno? Il governo spera di avervi la maggioranza; e nulla ha lasciato d' intentato per averla. Uno dei mezzi più legittimi è stato questo: ha cancellato dalle liste elettorali, rendendoli ineleggibili, i candidati temibili. Tra i cancellati ci sono Mi]joukin , il grande storico, e Morountzew, il Presidente della precedente Douma .... NOI + Educazione al delitto. -- Egregio Professore. Felti·e XVl - Xll -1906. Ho letto nel penultimo numero della Rivista il suo brillante articolo: e Per un'apologia del delitto ... Ella trattando con la chiarezza e con la lucidità che tutti le riconoscono della caduta di Più che l' amo1·e . al Costanzi di Roma accenna giustamente all' efficacia d'un'opera d' arte criruinosa nell'impressionare e pervertire. Condivido tutte le idee sue in proposito, ma credo di non farle cosa discara richiamando l'attenzione sua sulla sfacciata apologia del delitto che quotidianamente esercitano tanti drammi così in voga nei nostri teatri popolari, apologie che io ritengo ben più dannose per l'anima vulnerabile della folla,, della rappresentazione, più o meno artisticamente vera I della lussuria d' un 'l'ullio Hermil o d'un Git)rgio Aurispa, della passione delittuosa d'un Claudio Oantelmo 1 delle gesta criminose d'un Lucio Settala o d' un Corrado Brando. - Vi sono in Italia un' infinità di compagnie comiche di infimo ordine che calcano con un certo successo i palcoscenici delle cittadine di provincia.; il repertorio di tali compagnie è costituito da un numero non piccolo di drammacci da arena a base di veleno , di pugnale, di colpi di carabina e di trombone: glorificazioni sfacciate del delitto che per quanto prive d'arte, esercitano nn'a.zione terribilmente suggest;va sull'animo incolto degli spettatori, ne accarezzano i peggiori istinti, e contribuiscono mirabilmente a rinsaldare la fiducia in quel codice dell' ome1·tà che da noi ha tanti convinti seguaci. A tali lavori il pubblico non è avaro di applausi, anzi questi fioccano, direi quasi, in ragione diretta del numerq delle coltellate che il protagonista del. dramma sa distribuire ... , A titolo di curiosità le ricorderò i titoli di al~uoi lavori che formano l'inseparabile reperborio delle compagnie suddette: La vendet.ta del marito - L'evaso da. Volterra - La banda maurina - Il Tr.rffatore - I pedoni della Sila-M usolino ... sicuro, anche M usolino! Le gesta criminose del brighnte calabrese hanno ispirato la fantasia d'un drammaturgo da do~zina, e Musolino è un lavoro in sei atti e non ricordo più quanti quadri che entusiasma il pubblico di un' infinità di piccoli teatri del bello e fortuuato italo regno. Ohe più? un giornale di Milaoo annunciava l'altro giorno la prossima rappresentazione di un dramma autobiografico di Alberto Olivo, il noto squartatore della moglie, dal titolo suggestivo: Dal culmine ali' abisso .... Ui tali vergognose glorificazioni del delitto l' autorità di P. S. non si oc.cupa: e la ben poco illuminata censura proibi un tempo di Cristo alla festa di Purim del nostro Bovio, e pl'oibì - I tessitori - uno dei più potenti drammi dell' Hauptmann, eome vietò in questi giorni a Napoli la rappresentazione dell'ultimo lavoro di Massimo Gorki. - E ciò fino a quando? Cordialmente suo Emilio Gaggia Avvertiamo i nostri lettori che per evi tare le continue noie colla posta e i frequenti disguidi che vengono a torto attribuiti all'amministrazione non accetteremo più per l'estero i così detti ABBONAMENTI POSTALI e che sin da. ora restituiremo l' importo di quelli che ci sono pervenuti. L'ultimamanifestazione dell'anarchiaitaliana La confederazionenazionaledelle'Federazioni edassociazionidi Impiegati, che ha sede centra le io Milano ha pubblicato il seguente manifesto, eh' è doveroso far conoscere ai nostri lettori nella sua integrità. Colleghi! <<Alla voce delle nostre organizzazioni rivelante la triste condizione di tutti i servizi dello Stato , il Governo risponde coll' arme dei Governi decrepiti: la persecu 1 ione ! n <<Tutte le libertà statutarie , il diritto di associazione , la libera voce dei competenti devono tacere perchè la Nazione non conosca la causa delle sue più acute sofferenze. E intanto il disagio generale, il disservizio, l'anarchia, l'arbitrio regnano in tutte le funzioni dello Stato ; ogni attività è repressa da una amministrazione gretta . che cede soltanto alla minaccia, e si acconcia ai piccoli espedienti, che rendono il male più acuto e più persistente ii. (( Il nostro disagio non è che un lato del disagio generale; soffrono le campagne oppresse da gravami insopportabili; soffrono le industrie perseguitate dalle offese dd fiscalismo più esoso; soffrono i commerci arretrati nel loro sviluppo dalla insufficienza dei mezzi di comunicazione; perfino I' Esercito, l' ultimo baluardo del privilegio, si scuote nella coscienza di un malessere, reso più acuto e più intollerabile di fronte alle feconde attività cl<e rivelano l' intima vitalità della azione n. <<Ebbene! noi dobbiamo chiamare arbitra la Naziona stc::ssa; noi non ci erigiamo contro lo Stato , ma in di fesa delle sue funzio111 più vitali; noi vogliamo che il Paese riconosca , nel nostro movimento, non una affermazione di pretese egoistiche, ma una necessità sociale, a cui non possono sottrarsi amministratori oculati e coscienti ». Colleghi! (t La Confederazione vi invita a prender parte attivissima ai comizi di popolo banditi in tutte le città d' Italia, in· difesa

652 RIVISTA POPOLARE delle liberl:t sLatutarie, del dirilto di associazione conculcati dalla nuova rea{ione, e per affermare in faccia al popolo, che il nostro diritto alla Vita, è il diritto stesso alla Vita dello Stato. « E per rispondc:.re alle sopraffazioni che colpirono i nostri colleghi delle Dogane, i capi delle Camere federali di Napoli, di Genova, di Milano, del nostro Comitato Centrale, la Con federazionç vi invita ad inscrivervi tutti alla Cassa di resistenza per la quale sarà possibile combattere le prossime battaglie, che saranno battaglie di Civiltà e di Progresso >>. Milano, 17 dicemb,·e 1906. Il Comitato Centrale Confessiamo candidamente che la lettura di q nesto documentn non ci ha ne indignati , ne addolorati; ci ha solamente sbalorditi , come sbalordisce un colpo di mazza pesante sulla testa. Questo manifesto appena appena sarebbe stato comprensibile se fatto in nome dei cittadini che subivano l'oppressione tirannica del governo austriaco, o papale, o borbonico. Oggi si ..:omprenderebb.: soltanto in Russia o 111 Turchia. Che l'Italia sia scesa al di sotto di quei due Stati senza che noi ce ne fossimo accorti? - Che in Italia muoiano di fame milioni <li uomini, come in Russia? Che in Italia non si paghino più gli stipendi come in Turchia? Che in Italia non sia più consentito di riunirsi, di associarsi, di parlare, di scrivere, di pensare come in Russia o in 'furchia ? Noi crediamo che l'Italia non sia discesa a livello della Russia e della Turchia,; ma temiamo forte; che se l'ignoranza crassa delle masse, la vigliaccheria delle classi dirigenti, la rneschinissima preoccupazione elettorale dei socialisti e dei radicali più o meno ministeriabili', l'abbietto opportunismo dei· governanti rimarranno quali sono; se i forsennati avranno davvero il coraggio di fare una specie di rivoluzione di palazzo, un movimento da giannizzeri, d:i. pretoriani che dia loro in mano lo Stato, l';1bbassamcato al disotto della Turchia e della Russia non potrà mancare ... - Un manifesto a tendenze come quello della Federazione non ha nulla da vedere con quelli che si chiamano rivoluzionari. Si disonora la parola rivoluzione frammischiandola a questa esplosione di menzogne, d>impudenza ... e di contraddizioni, eh' e forse il prodotto di un mentecatto, che lo ha diramato senza consultare la collettività. Erano rivoluzionari i manifesti di Giuseppe Mazzini, che sapeva ciò che voleva e lo confessava apertamente, e che a tntte le soflerenze economiche, politiche e morali - erano ben altre quelle dei suoi tempi, dal 1860 al 1870 ! -- dell'Italia,. che attribuiva all'istituto monarchico, indicava il rimedio nella repubblica ; erano e sono rivoluzionari i manifesti di coloro che segnalano le iniquità reali della presente organiz2azione economica e si ripromettono di vederle scomparire sostituendo la proprietà collettiva alla privata. Ma che cosa vogliono questi contraffattori della rivo] uzione che parlano in nome degli Impiegati? Analizziamo il Manifesto, che rappresenta il trionfo della pazzia, per potere vedere attraverso le circonlocuzioni e gli eufemismi a base di menzogna o di esagerazione ciò che si vuole da questi bastardi ri-. voluzionari, che in una sola cosa si mostrano savi e prudenti: non imprecando alla monarchia o alb proprieta privata. E sono savi e pru<lenti astenendosene perchc essi sannu e com prendono che sotto un regime più forte, più giusto, più egualiurio essi avrebbero tutto da perdere, nulla da guadagnare; essi dovrebbero discendere a livello dei trentadue milioni di cittadini che soffrono e non ascendere a quel.lo dell'altro milione che gode o almeno sta meglio ed ha la esistenza grama, ma sicura. ♦ Cominciamo l' esame della parte politica del Manifesto. Con un linguaggio che una trentina di anni or sono poteva rispecchiare b verità, la federazione degli impiegati aA-erma che sono violate la libertà statutaria, soppresso il diritto di riunione e di associazione , imposto silenzio alla libera voce dei competenti (?!?) . Tante le menzogne quante le p,aole La esistenza delle Federazioni e delle Associazioni degli ùnpie,~ati prova irrefragabilmente che in Italia si usa smo ali' abuso del diritto di associazione; i loro comizi, la pubblicazione impunita del loro stesso maniCesto provano che si puo adoperare sino ali' inverosimile del diritto cli riunione e della liberta di stampa e di parola. In Francia non si tollererebbe la meta; ivi non sono consentiti i sindacati di funzionari; e in Inghilterra non si potrebbe andare più oltre. Sfidiamo qualunque audace membro delle Federazioni a contraddirci. Sotto questo pu11to di vista, adunque, colla più grande serenità si puo rispondere che il Manifesto mentisce colla più sorprendente sfacciataggine. Ma al Manifesto risponderà il governo colla persecuzione? Forse, con criteri gretti e timidi, il governo trasloched qualcuno. E noi, a pélrte qualunque idea di giusti2ia e di costituzionalità, vorremmo che il governo se ne astenesst e accordasse ai pseudo rivoluzionari delle Federazioni la più assoluta, la più completa impunità, che potrebbe essere anche il rispetto doveroso della più illimitata li berta concessa anche ai funzionari, che una scuoìa di giuristi illuminati e non reazionari vorrebbe imporre speciali doveri, com' e speciale la loro posizione - assolutamente privilegiata di fro1ne a quell:-1 dei milioni di lavoratori che non hanno la sicurezza dello stipendio e della pensione, di cui godono gli impiegati. ♦ Dice il lvfanifesto con grande solennita : La nazione non conoscela causa delle sue più acute sofferenze; noi non ci erigiamo contro lo Stato, 1-nain difesa dellesue funzioni ; la nostra è una affermazione delle necessitàsociali, il nostro diritto alla Vita è il diritto stesso alla Vita delloStato . .. (Notiamo entro parentesi che la V grande della parola Vita e del Manifesto e non nostra). Che cosa desumere da queste aftermazioni recise e radicali? Che gl' Impiegati, sono lo Sta1:o. Una · volta Luigi XIV aftermo : l' Etat c'est moi, e 1n quella aftermazione i posteri videro la quintessenza del dispotismo. Oggi sono gl'Impiegati che sentenziano: lo Stato siamo noi. Non commentiamo, perche in verità non ce n'è bisoano; e il commentare sarebbe un degradarsi. Manifestiamo invece la nostra gratitudine ai redattori del Manifesto, che nella loro infinita generosid non sono andati oltre proclamando che gl'Irnpiegoti non solo sono lo Stato, wa anchela Soeietà. La nostra

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