RIVISTA POPOLARE 619 se non più al Re, manterranno essi i loro parroci, loro preti ; ma che Harà dei parroci dei dipartimenti ove il cattolici8mo esiste ormai più di nome che di fatto? Nella Provenza, per esempio, nel Bearnese, in molte parti della Guascogna, nell'Oise, nella Normaudia? Poco a µoco le chiese si chiuderanno: e il Vaticano potrà vantarsi di aver cooperato attivamente a spengere il cattolicesimo in una larga parte della Francia. Pio X usa dire: meglio 1111 credente solo ma saldo, che mille mal fidi. E, forse non ha torto, anzi, dal suo punto di vista, questo suo atteggiamento è molto commendevole. Tutto però starebbe nel vedere 80 i veri cristiani stanno dal lato di quei cittadini Francesi che si ribellano alla legge del loro paese. Il governo Francese - e questo è stato, torse, il torto - si moRtrò conciliante. Qnesto atteggiamento del governo repubblil.:ano incoraggiò il Vaticano nella resistenza, gli diede a supporre che la Repubblica non osava accettare la lotta aperta; di qui, da questo convincimento, la dichiarazione netta del Vaticano che ·respinge ogni possibilità di accordo - accordo che pure era i;tata accettato da un grande n:1mero di vescovi Francesi - l.:Olgoverno, e colla legge del 1905, la qua le, checchè ne dicono i preti, è legge di separazione, ma non di oppressione e di persecuzione. Ora il governo non si dipartirà certameote da quella condotta ferma insieme e prudente che può solo dimostrare al popolo francese che cbi è dalla parte del torto è il Vaticano, che eccita alla ribellione, che immemore delle parole di Cristo vuol regnare in questa terra, non vuole che sia dato a Cesare quello che è di Cesa.re. Il c11rioso si è che è il Papa .che gricla alla oppressione; in verità il governo Francese non attenta, con la legge del 1905, a nes::iuno dei diritti della Chiesa. Ha stabilito certe norme perchè uel passare dal re gime concordatario, al regime libero, siano assicurati in Francia il libero esercizio del culto e la vita dei parroci. ll Papa - o pe_r dir meg \io. i gesuiti-hanno veduto che con questa legge gli affari Boulanger, Nazioualismo, Dreyfus contro la repubblica non si solleverebbero più, e Bi ribellano alla legge. Se il governo è stato forzato ad agire con violenza, con quella energia che gli piaceva far sentire di possedere, ma non adoperare, il Papa ed i suoi vescovi ed i suoi preti non hanno da dolersene che con sè stessi. Essi lo hanno voi uto. Le conseguenze? Facilmente prevedibili. In poche provincie della Francia qualche tumulto in sul principio; nella generalità dei dipartimenti l'indifferenza somma dinanzi alle proteste del clero, ed agli atti del governo; poi - dopo breve tempo - il Papa che cercherà ,di rannodere buone relazioni col governo Francese, il quale non respingerà. probabilmente le offerte del Vaticano : soltanto sarà il popolo che continuerà a fare a meno dei purroci e dei preti. E questo perchè il popolo di Francia ha saputo liberarsi della superstizione. Quanto alla repubblica, malgrado il pio desiderio dei cattolici monarchici, non corre alcun pericolo. E questa è la morale della faccenda, poichè i cattolic-i attivi, in Francia, sono anche i nemici della repubblica. Ed oggi sono ridotti al silenzio. ♦ Civiltà oolonlale bianca. - A conti fatti Denburg - il nuovo direttore dell'ufficio coloniale tedeseoha constatato che ogni chilometro quadrato di territorio celoniale costa alla nazione tedesca, governo e privati, 111 marchi. Le Colonie sono costate fin'ora; 40 tuilioni di ferrovie - i soli bene spesi di tutto il bilancio; - 21 milioni di spese di occupazione militare ; poi 8 milioni alle Corporazioni , 143 milioni ai capitalisti , 65 milioni alle Compagnie di navigazione, 66 1/2 milioni ag_li Apecnlatori e 10 milioni a diversi industriali; un totale di 353 milioni, i quali secondo il Denburg dovranno salire alla bagattella di un miliardo. Naturalmente pf'r fare ingoiare la pillola amara delle spese fatte e di quelle da fare il Denburg l'ha dorata con una tabella dell'aumento del reddito di queste colonie; tabella che dovrebbe avere la funzione di mettere il polveri no su tutti i difetti del passato, di essere come disse Bulow , la pietra dell' oblio su gli errori che furono e la pietra miliare donde s' inizia il cammino verso l' avvenire. La tabella in questione dimostra che dal 1896 al 1904 il reddito delle colonie è venuto sempre aumentando in queste proporzioni: Colonia del Togo dell' 89 °/ 0 » di Kamerun e Somea del 74 °/ 0 » dell' Affrica Occidentale > 72 °/ 0 ~ della. Nuova Guinea l) 29 °/ o > dell' Aflrica Sud-Est > 24 °/ 0 » delle Caroline » 17 °/ 0 Quello però che il Denburg non ha potuto fare, è fltato di cancellare la terribile impres-1ione suscitata dalle rivelazioni di Bebel a proposito dei metodi impiegati dai colonizzatori e dai funzionari tedeschi per civilizzare i negri. E questi metodi di ..... civilizzazione spiccia sono sta.ti riconosciuti tanto utili dal governo tedesco, e tanto bene approvati che quando, per caso, si è trovato un funzionario che li ha denunciati volendo evitare al proprio governo di scendere all'imo della vergogna, quel funzionario è stato punito, come· accadde a Poeplau, a Wistula, a Hollwig che tutti e tre dovettero subire punizioni disciplinari e lasciare che il governo sruentis:3e le loro dichiarazioni. Ma poichè tutti i nodi vengono al pettine , il governo si è trovato finalmente faccia a faccia con Bebel e non ha potuto smentire. Non ha potuto smentire nè trovare la via all'accomodameuto come l'aveva trovata dopo le accuse dello Erzbergel', e del Roeen, i due deputati del centro , che ebbero l'aria di scatenarsi contro il governo solo q nel tanto che era utile perchè il governo scendesse a patti politici col loro partito. Infatti lo Erzberger tacque . e il Roeen dichiarò che aveva parlato per conto suo. Con Bebel la faccenda è Rtata diversa. Egli ha parlato a nome dei socialisti, e dei fatti infami accaduti alle Colonie non ha taciuto niente annullando cosi l'effetto prodotto dalle liete previsioni e dalle constatazioni rosee del Denbt1rg. E la civiltà bianca; la civiltà feroce dei colonizzaté>ri •i' è rivelata ancora una volta in tutta_ la sua laida apparenza. Bebel non ha fatto della retorica, non ha perduto il suo tempo in belle frasi destinate a fare effetto; gli è bastato raccontare i fatti vergognos;, i fatti turpi, i fatti infami commessi dai funzionari tclde~chì al le Colonie per obbligare tutto il Reichstag - anche i più devoti all' impero - a gridare contro il governo che si è redo complice dei malfattori. Gli è ba8ta.to raccontare nudi e -iemplici i fatti in tutta. la loro orribile realtà. I negri evirati perchè ebbero rapporti con donne oegre conctt bine di funzionari te,-Je::ichi, le ra~azze vergini rapite alle tribù e frustrte per costringerle a far le voglie degli Enropei; gli uomini legati alla bocca del cannone e messi in brandelli dallo t:iparo, le donne impic~ate perchè tra.- dirono, sessnalmente, i loro padnni Europei (sempre tedeschi); i cinquantadue bambini legati dentro ca.nestri eppoi buttati al fiume, le ragazze caricate di e atene eppoi frui;tat,e a morte col cm·basc, una spe:ùe Ji nerbo che termina con delle cordicelle nodose, i giov inoHi e le ragazze negri legati a pali. in pieno ;::1ole lasciati rnorirn di sete e di fame, e come ultima bella prova della. intellig,mza dei ci vili europei: l' ordine dato die np0rta.re ai ftrn7.ionar; te ie:-!chi prima le orecchie de negri uJci~i ir1 battt~lia, tni i ganitd.li per la certezzm che ~li u) ni11i en,1) 10 nini. 'rutto questo in
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