632 t<. J \' l :> T A P O P O L A I{ t~ gerarca; e il Cattolicismo si dilegua e diviene semplicemente Cristianesimo se si dubita di quella parola o la si nega. E' chiaro, poi , che il Papa fa tutto ciò che può per nuocere allo Stato italiano, per iscreditarlo, per indebolirlo. Se altro non può, costringe ad essere villano Francesco Giuseppe e mantiene vivo lo spirito di ostilità contro l'Italia in quella Corte dove si sogna sempre la passeggiata trionfale a Milano ; se altro non può respinge villanamente Loubet perchè ha visitato colui che detiene Roma e provoca la grandiosa lotta della separazione nella vicina repubblica. . L'ostilità della Chiesa, che si riassume nel Pontefice, contro Casa Savoia, che pel momento ed ufficialmente è la rappresentante e l' esponente dello Stato italiano, è tanto più significativa ed eloquente in quanto si sa che la dinastia è animata da sinceri sentimenti religiosi. « Ma la Chiesa Cattolica di oggi, si àirà, non è più la Chiesa di ieri ! » Si; oggi essa non tortura, non perseguita, non attanaglia, non ehi ude nell' in pace, non brucia vivi i Giordano Bruno, gli Huss, i Dolet, i De la Barre. E Roma non vede più cadere la mannaia sul collo di Monti e Tognetti. Si; questo è vero. Ma la Chiesa non è divenuta più liberale, più civile, più umana. Non è mutato il suo spirito. Egli è ch'essa è stata ridotta all'impotenza. La rivolt..zione ha tagliato le zanne e strappato i denti alla lupa ! Essa non brucia più, ma maledice ancora ; e siccome gl' increduli ridono delle sue maledizioni essa le scaglia contro i fedeli. Perciò essa lanci.a i suoi fulmini contro i figli imbelli, contro i letterati foderati di servilismo chiesiastico. A Don :Murri non si accorda tregua nemmeno nel suo esilio di Torretta; Monsignor Bonomelli è costretto a rimangiare il suo spirito di tolleranza e di rispetto alle leggi; e Fogazzaro laudabiliter se subiecit. Ma in F9gazzaro rivive il vecchio e deplorevole scetticismo italico e si sottomette e si pente di avere scritto il Santo, ma ne raccoglie gli utili pecuniari e si apparecchia a raccoglierne di maggiori, seri vendo la Santa! . Se Vespasiano non sentiva certi odori nelle mone[e che il suo fisco raccoglieva, perchè il romanziere religioso dovrebbe soffrire del profumo d'incenso delle migliaia di lire che la letteratura sacra, quantunque scomunicata, gli procura? . + Chi imprende una lotta si sentirà p1ù forte e correrà più sicuro verso la vittoria, quando avrà la coscienza che le condizioni e il momento gli sono favorevoli. Sono favorevoli tra i Latini le condizioni e il momento per la lotta contro lo spirito reazionario del Cattolicismo. Guardate in Ispagna. Ivi anche quando il nemico insidiosamente cerca rafforzarsi col processo Ferrer, dopo tanti anni, da un ministero liberale per mezzo di Romanones vediamo ingaggiata la battaglia contro il Vaticano; dopo tanti anni un. minist :o si emancipa dal Nunzio pontificio; e siano grazie all'intransigenza di Pio X e Tuto y Vivo e dei suoi Merry del Val, se anche al di là dei Pirenei si perisa alla seperazione e ad espellere le Congregazioni. Auguriamoci, però, che cessi la contraddizione colla cessazione del processo contro Ferrer. Ma più grandioso e più confortante è lo spettacolo che ci da la Francia: a Parigi di fronte alla Chiesa del Sacro Cuore, sfida solenne, s' inalza il monumento al Cavaliere De la Barre, reo di non aver salutato una processione, e per tale reato condotto al supplizio. Questo l' aneddoto caratteristico del momento. Ma il poema grandioso sta nella lotta per la separazione per la quale stanno nell'agone a difesa della libertà e della, civiltà combattenti come Combes, Briand e Clemenceau, verso i quali dall'Ateneo di Roma volano saluti, auguri, voti di fraterna solidarietà. ♦ Un compito specialissimo in questa lotta spetta all'Italia. Glielo assegna la successione degli avvenimenti storici, che dettero sede al Papato, e perciò allo spirito e alla intolleranza del Cattolicismo, in Roma, ch'era stata la sede e il centro d'irradiazione della potenza e della civiltà latina. Nel compito da assolvere verso o meglio contro il Papato, gl'Italiani provvederanno a loro stessi ed ai popoli tutti, che hanno subito la perniciosa azione del Cattolicismo. Con quei popoli l'Italia ha avuto la solidadetà nei mali e nei danni ; abbia oggi la solidarietà della lotta e della riscossa, L'Italia nuova deve combattere la sua lotta, la grande lotta, contro il Papato. La lotta sino al 1870 fu lotta materiale per la unità e per la indipendenza; la lotta che si deve intensificare adesso dev'essere lotta morale, più pericolosa e più aspra, perchè deve combattersi contro qualche cosa d'imponderabile, che sfugge, si assottiglia, ingrossa, si trasforma secondo le contingenze e che invano si può sperare di colpire con la clava. Quale sarà, quale dovrà essere l'arma che l'Italia può e deve bandire contro l'oscurantismo cattolico? Non può, non dev'essere che quella della I i bertà : il papato che è vissuto contro la liberta, dc11a libertà che ora invoca per ·sè stesso dopo a;verla negata agli altri per diciannove secoli, esso deve morire; deve morire per inanizione , per esaurimento , per lo sfacelo interiore. Non per morte violenta e tragica. Un nuovo Giuliano l' apostata, se potesse sorgere nel secolo ventesimo,. non farebbe che prestare forza ed alito di vita al nemico che vorrebbe fiaccare. Il programma di questa lotta fu delineato con precisione da uno dei più illustri scienziati del mondo latino, da un positivista ardente: si trova nella magnifica lettera di Berthelot al 1. ° Congresso del libero pensiero in Roma, che io vi leggerei se non mi sentissi già stanco e se non temessi di annoiarvi. (Si grida da tutte le parti : Legga ! legga !). Ebbene io vi accontenterò. Ecco ciò che scriveva Berthelot: <e la scienza non può derivare da dogmi. cc La voce della scienza non è voce di violenti, nè cc voce di dottrinari assolL1ti. Q_uali che siano stati cc i delitti della teocrazia, non possiamo discouo- << scere i beneficii che la coltura cristiana ha sparso « altra volta sopra il moado. Essa ha rappresentato <e una fase di civiltà, uno stadio oggi oltrepa;;sato << nel corso dell'evoluzione progressiva dell'umanita. cc Sarebbe contrario ai nostri principii se opprimes- <c simo a nostra volta i nostri antichi oppressori, se cc essi si limitano a restare fedeli alle proprie opi- <c nioni senza pretendere d'imporle. Ciò che noi <e vogliamo fermamente ciò che noi abbiamo il di- « ritto e il dovere di fare, è di togliere allo spirito << clericale retrogrado la direzione ufficiale degli « Stati, e sopratutto la direzione obbligatoria delle <e coscienze, della educazione popolare e delle opere « di solidarietà sociale >>. In questa lettera sta il programma semplice, chiaro ed efficace dell'azione dello Stato Italiano contro il Papato; ed a questo spirito di libertà e di tolleranza è informata la condotta di Briand, il ·ministro socialista, nella battaglia impegnata contro la Chiesa di Roma. Questo lo spirito cui deve at-
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