Rivista popolare di politica lettere e scienze sociali - anno XII - n. 23 - 15 dicembre 1906

628 RIVISTA POPOLARE l' i.llustre nostro Colajanni darà ulteriore e più julgente risalto; ed accolga .frattanto i sensi di stima e di simpatia del Cari Compagni Dev. suo Achille Loria Torino 1 3 novembre 1906 Mi unisco a voi, cat"i giovani, e a voi forte on. Colaianni, da questa terra ove patì Galileo Galilei nella manifestaz.ione di simpatia per Francesco Ferrer il nuovo martire del libero pensiero e· della libertà umana. Sparite, empi bagliori, Cadete idoli orrendi : vostro Lombroso La luce e il ver trionfano ! Salve, o bel sole, che le cose accendi ; Salve, o scienz.a, che redimi i cuori I M. Rapisardi Presentato dall'illustre prof. Giuseppe Sergi l'onorevole Colajan ni parlò per oltre un'ora e mezza. Pubblichiamo la sua conferenza non solo per aderire al vivo desiderio degli studenti dell'Università di Roma e. di molti abbonati della RiJJista popolare, ma anche perchè in qpesto momento la fase solenne e grandiosa, cui è arrivata la_lotta gigantesca tra la libertà e la teocrazia, tra la Repubblica francese e il Vaticano, cui alluse spesso l' on. Colajanni, la rendono di grandissima attualità. Eccola nella sua integrità : Il desiderio vivo di trovarmi tra i giovani studenti della Università di Roma m' indusse ad accettare con animo lieto il vostro invito cortese di venire ad intrattenervi sull' argomento , che giustamente credeste degno di richiamare l' at- ~enzione di quanti s'interessano a tutte le più alte quistioni che hanno attinenza diretta col problema della libertà, intesa nel senso più ampio e più elevato e coll'avvenire non di un solo popolo, ma di parecchi, che hanno caratteri comuni, se non di razza, certamente di storia e di civiltà. Ma dopo ·1,accettazione un certo sbigottimento invase l'an_imo mio pel timore che la mia parola non riescisse degna dell'argomento e dell'aspettazione vostra. Un eufemistico equivoco impedì che questa vostra grande manifestazione avvenisse quando era stata fissata per la prima volta. Dopo, le mie condizioni di salute subirono una sensibile alterazione e vi avrei pregato di rimandare questa conferenza se non fossi convinto che il rinvio si sarebbe prestato a maligni commenti. Guardate. Il primo dette agio ad un giornale di Madrid, l' Imparcial, di farsi telegrafare da un ipotetico corrispondente da Roma che il governo italiano aveva impedito la manifestazione la prima volta per un riguardo alla nazione spagnuola. Se oggi fossi mancato io all'impeg-no altri solerti corrispondenti o lo stesso dell' Imparcial avrebbero annunziato che non solo nel mondo ufficiale italiano ma anche tra i rappresentanti della democrazia e delle classi popolari si sentono quei tali riguardi verso il promettente regattolo iberico. Ai corrispondenti reali o immaginari dei giornali spagnuoli, poi, era necessario far sapere che questa manifestazione se potrà dispiacere al mondo ufficiale, in tende e vuole essere un atto di solidarietà vc-rso la nazion~ spagnuola ed un augurio di liberazione dal giogo pretesco. Ed ecco perchè, nonostante le non liete condizioni di salute, mi presento a voi, invocando il vostro compatimento se il mio discorso non sarà quello che dovrebbe essere e quello che vorrei che fosse. Intanto mi è caro constatare - e la cosa in una alle vostre benevoli accoglienze mi è di lieto augurio - che forse per la prima volta nella mia non breve carriera di conferenziere mi è capitata la fortuna di essere stato presentato in guisa da non essere costretto, come tante altre volte, a cominciare la conferenza polemizzando col presentatore. Giuseppe Sergi, lustro di questo Ateneo, cui mi lega più che trentenne amicizia,accordandomi l'onore del suo patrocinio nelle poche parole che ha pronunziato si è fatto interprete esatto del mio pensiero, come se io glielo avessi comunicato precedentemente. Sicchè il mio discorso non sarà altro che lo svolgimento del programma che -egli stesso vi ha esposto. + L'argomento di cui devo intrattenervi è noto. Vi accenno rapidamente. Un anarchico, Matteo Moral, attenta alla vita del giovane Re di Spagna , che rimane illeso. Molti cittadini in vece vi lasciano la vita ; mol tissimi altri sono più o meno gravemente feriti dai frammenti della bomba micidiale. Ii regicida sfugge alle ricerche immediate; ma poco dopo, scoperto, uccide chi cerca arrestarlo e la libertà propria difende ed assicura... togliendosi la vita. Non una parola su questo delitto anarchico, che forma un anello di quella catena insanguinata e truce che costituisce la propaganda anarchica col fatto; non un motto sulla inutilità del regicidio, che lo rende più detestabile , perchè ogni digressione su questi punti importantissimi, se pronunziata per incidenza riuscirebbe inadeguata e svierebbe l'attenzione dal nostro tema. Non sento inoltre il bisogno di accennare a tali punti, perchè vorrei lusingarmi, che vi siano note le mie idee contrarie all'anarchia e alla propaganda col fatto e le polemiche sulla medesima sostenute da circa venti anni. Sono rispettoso di tutte le opinioni sinceramente professate e mi sento onorato dall'amicizia di molti anarchici, tra i quali Eliseo Reclus e Pietro Kropotki ne; ma ho combattuto sempre l'anarchia. Non posso astenermi, però, dal sottoporvi rapidamen te due considerazioni, come in una parentesi. r.0 Non è un accidente che i delitti anarchici siano frequenti più che altrove in Ispagna e che in Italia siano stati reclutati gli anarchici più pericolosi e i regicidi più arditi e più fortunati dal punto di vista della riuscita dei loro intenti; come non è un accidente cha oggi l'anarchia trionfi in Russia e vi provochi una serie lunga in termina bile e dolorosa di grandi reati perpetrati dall' alto e dall'inbasso, che suscitano ad un tempo l'orrore e l'indignazione del mondo civile. Egli è che una storia triste di oppressione e condizioni tristissime economiche ed intellettuali, che generano le maggiori perturbazioni morali, in Ispagna, in Italia e in Russia hanno .creato un ambiente che sembra il più adatto per la generazione, per lo sviluppo e per la esportazione della pianta anarchica. 2. 0 Se la storia e le condizioni sociali spiegano l'apparizione frequente degli anarchici dalla pro-

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