Rivista popolare di politica lettere e scienze sociali - anno XII - n. 22 - 30 novembre 1906

RIVISTA POPOLARE 615 Una delle questioni più importanti da risolverai è quella della mano d' opera. La tradizionale pigrizia e incertezza dei negri e l'abbondanza della natura tropicale non li forzano a lavorare, per quanto dal 1898 debbano far qualcosa per pagare la tassa sulle capanne, 4 marchi ali' anno per famiglia. Si sta ora tentando nei distretti interni molto popolati al sud dd lago Victoria Nyanza, di impegnare lavoranti in gran numero per contratto e per lunghi periodi per le piantagioni e i lavori ferroviarii : in questo modo si è già riusciti a procurarsi tutto il lavoro necesgario per la costruzione della ferrovia Dar-es Salam Mrogoro 6000 uomini. Un 'altra questione è quella delle ferrovie. [ 1 29 chilometri della ferrovia di Tanga in esercizio e i 225 km. della ferrovia di Dar-es-Salam in costruzione , formano tutta la rete ferro• viaria in un paese grande due volte I' impero tedesco , dove la mancanza di animali da tiro rende impossibile i trasporti con carri. È necessario costruire una terza ferrovia al sud, da Kilwa a Wiedhafon sul lago di Nyanza che traversando il distretto in rivoluzione , renderà al tempo stesso possibile la coltura del cautciù e del cotone in quelle regioni e impossibile queste sollevazioni di nativi disarmati. Profitti sono assicurati non solo dal commercio che si svilupperà in quelle regioni era chiuse, ma dal trasporto di merci dall'Africa Centrald in glese che dovranno andare al posto tedesco di Kilwa. Malgrado la mancauza di ferrovie e la difficoltà della mano d'opera, la diligenza tedesca è riuscita ad aumentare splendi - damente il bilancio della colonia , che saliva tutto compreso a i8 milioni nel 1903, a 23 milioni nel 1904 e a circa 27 milioni nel 1905 .. Oltre ai prodotti già menzionati si esportano pure grano, frutti oleosi, avorio, pelli, legnami da costruzione, corteccia da concia. I distretti intorno al Victoria Nyanza hanno di molto aumentato la loro importanza, <lacchè l'eccesso dei loro prodotti in bestiame, _pelli, corno, per il lago e la fer - rovia dell'Uganda raggiungono il porto inglese di Mombassa. La coltivazione del cotone si estende rapidamente intorno al lago e ci sono buone speranze per le miniere <l'oro appena le condizioni delle vie di comunicazione permetteranno 1' impor tazione delle macchine necesarie. La colonia offre un gran fu - turo all' im1:1igrazione. Koch ha dimostrato che la peste dei tropici , la malaria , è prodotta dalle zanzare ; ma le zanzare e quindi la malaria non si trovano nell'Africa Orientale al di sopra dei mille metri, che è un'altezza comune nell'altipiano intorno, dove anche fino a 2000 metri trovansi ricchi terreni, che offrono la possibilità di coltivare molti dei prodotti della Germania. Il governo della colonia raccomanda che ad ogni famiglia immigrante si diano diecimila marchi per le spese di viaggio, le spe:.e di costruzione della casa e mantenimento fino al secondo raccoltv. I terreni sono a buon mercato e si acquistano a pagamenti rateali. Già parecchie centmaic: di famiglie boere hanno cominciato la colonizzazione con alcune famiglie russo tedesche e tedesche nei pressi del monte Meru , dove hanno buone comunicazioni colla costa , via Voi e ferrovia dt:ll'Uganda. Se fossero tolti certi pesi alla colonia , come il grave con tributo militare di due milioni e mezzo, il costo di innumere revoli impiegati e il debito annuale di 600 mila marchi alla Deutsche Ost-Afrika Comp. per il suo prestito al governo tedesco, la colonia fiorirebbe liberamente st.:nza domandare altri aiuti al governo tedesco oltre quelli necessari per lavori speciali come le ferrovie. Deutsche Revue, novembre, 1906. + O. Karrig: I g·esultl nel Meclemburgo. - Parecchi anni fa, dopo accordi colla nobiltà meclemburghese, il governo del granducato pubblicò un' ordinanza che stabiliva la uguaglianza dei cattolici romani e dei riformati cogli evangelici luterani nell' esercizio della religione, ma al tempo stesso per proteggere i diritti della chiesa del paese fece dipendere dal consenso della nobiltà la fondazione, ammissione e lo stabilirsi dei chiostri, ordini e congregazioni cattoliche e di altre società religiose. In questo modo, in armonia colle disposizioni della pace di Versaglia, il granduca è autorizzato a permettere yo sviluppo interamente libero o limitato a ogni chiesa purchè non ne siano compromessi gli in•eressi della chiesa adottata nel paese e della nobiltà. Così pure il granduca acquista di ritti che sono indipendenti a fianco di quelli ddla chiesa e della nobiltà - fatto di non poca importanza. Del resto, con o senza diritto di riforma da parte del gran - duca, è certo che già nel XVII[ secolo i gesuiti si erano sta - biliti in Mecklemburgo, e che l'influenza cattolica nel paese può rintracciarsi fin dai tempi del Duca Cristiano Luigi I, che nel 1663 si convertì dal luteranesimo al cattolicismo in Parigi e dopo sposò in seconde nozze la cattolica duchessa di Chatillon. Più tardi varii nobili che coprivano importanti posti ufficiali, estesero I' i'lfluen; a dei gesuiti che cominciavano a giunger nel paese: poco dcpo il 1732 il missionario gesuita Carlo Bur · cbardius fondò la missione gesuita settentrionale, che creò un seminario e una scuola: una chiesa fu costruita e dedicata nel 1795. D'allora in poi la chiesa cattolica si è rinforzata ed estesa, fondando chiese non soltanto nella capitale Schwerin, ma anche negli altri centri più importanti del paese, come Ludwigslust Neustrelitz, Rostock, Wismar; e l'elemento cat tolico di molte comunità è grandemente ingrossat_o rlai lavoranti avventizi delle grandi tenute, che vengono in massR dalla Polonia tedesca. Di quando in quando qualche granduca ha cercato di restringere l' e~pansione cattolica, come quando nel 1787 fu proibito ai preti cattolici di tènere istituti e seminari. Difensori attivi del protestantesimo furono il granduca Fede rico Francesco H e i suoi ministri ; or:1 però la chiesa di Roma sembra nuovamente aver messo gli occhi sopra le case parrocchiali evangeliche di questo paese essenzialmente pro· testante e il Meclemburgo dovdt lottare per difenderle e man-- tenere la fede e le tradizioni protestanti di Federico France· sco H. (Deutschand, novembre, 1906). + Dr. Alfred Kussel Wallace: [I (lroblema degli Indigeni al Sucl-Africa. - Q_uantunque non abbia mai studiato i Cafri no:1dimeno ho potut,1 studiare molte razze indigene e posso parlare con cognizione di causa. Uno dei problemi più gravi che si svolgono ora ed interessano la nostra colonia Sud-Africana è quello dei nativi e dei loro rapporti con gli Europei. Ho potuto vivendo fra popolazioni indigene osservare il buon risultato dt:!llt! <lisposizion i prese da Sir James Brooke a Saracowsk , del buon metodo seguito dagli Olandesi a Giana e nell'Est-Sumatra, e vivendo fra popola zioni primitive , ho potuto convincermi che tutte posseggono buone '.,ualità , che hanno tutte buoni requisiti e sono tutte suscettibili di migliora!Jìenti e di civilizazione. Tuttavia non bisogna dedurre da ciò che negri e bianchi possono essere trattati alla stessa stregua. Uno spassionato studio del problema vi convincerà che i rapporti fra bianchi e neri rlevono essere basati sul punto J1 vista di paJrone a servo, di legislatore e sottoposto a leggi, e che il più solido del problema sta nel risolvere la questione in modo Ja rendere sodisfatta degli Europei, meglio tenuta e infine più civile la razza inferiore. Non c'è niente di incompatibile fra il dominio dell'Eu ropeo e un giusto trattamento dd nati vi , con l'interesse del loro· benessere, ed anche del governo del paese lasciato in parte a loro stessi. Nella questione del Sud-Africa, gli Zulu devono essere trattati come i Basuto e dovrebbero essere sottratti gli uni e gli altri al predominio del governo del Nata!. Il primo passo dovrebbe esser quello di dar loro, in ogni distretto dalla Colonia uno o più capi e magistrati della loro razza, scelti fra quelli

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