Rivista popolare di politica lettere e scienze sociali - anno XII - n. 22 - 30 novembre 1906

614 R I V I S T .\ POP() LA l{ E franchi; tale concorso ha granJe importanza nella storia delle abitazioni popolari per i principii cui si ispirano in genere tutti i progetti: soppressione dei cortili chiusi,· dei corridoi interni, metodi vari per garantire la ventilazione e illuminazione degli ambienti, scal.: ben aerate e illuminate, latrine e cucina disposte peì ogni appartamento, servizi generali svariati (lavatoi, locali pei fanciulli, riscaldamento centrale, bagni, forza motrice ))t:r laboratori collettivi , sale per corsi di insegnamento domestico, ristorante cooperativo, ecc. In base · a tali progetti vengono formati i piani delle costruzioni per le tre aree appartenenti alla Fondazione; per una di queste ar1::e, misurando circa 1000 m2 - la prima per cui si iniziarono i lavori - vengono costruiti tre corpi di edifici uniti da due scale trasversali d1 cui un~ quasi ali' aperto, ben illuminate: tutti i locali abitati sono sulla pubblica via: l'immobilt: comprenderà 74 appartamenti di cui 44 di tre camere, r7 di due e 13 di una, oltre !l quakhe bottega, ai bagni e lava teio: gli edifici onrnpano i 3/ 4 dell'area, La Fondazione eser - citerà senza dubbio una azione notevole , colla creazione di nuovi tipi di edifici non. soltanto igienici, ma anche costrutte con intendimento estet ko. La giuris1>rtu.leuza sul contttttl del lavo1·0 nello Stato dl New York. - Nelle decisioni delle corti giudiziarie in materia di conflitti dd lavoro negli ultimi decenni non si constata sempre una unità di criteri , mancanza che d1::ve attribuirsi sia ali' ordinamento della magistratura sia ai punti secondari che sove11te influiscono nel fare prendere decisioni diverse in controversie che pure presentano gli stessi caratteri generali. [n genere la corti inferiori sono più ligie ai vecchi principi, men•re che i principi nuovi vengono accolti e affermati dalle corti superiori. Un'importante mutamento avvenne ne'la applicazione delle disposizioni sulla co - spirazione agli scioperi: dapprima tutti gli scioperi erano rite nuti illegiitimi perchè ritenuti come cospirazioni; la cospirazione era definita « una coalizione per fare un atto legale o ilkgale con mezzi illegali n. Il concetto fu poi mutato: l' accordo di non lavorare se non a determinate mercedi venne riconosciuto come legale. Più tardi si fece una distinzione fra gli accorJi di operai per non lavorare e l'accordo per obbligare altri salariati, a rifiutare di lavorare; il primo fu tenuto per legale, il secondo per illegale. Ancora nel 1887 era ritenuto cospirazione un accordo per lasciare il servizio di un imprenditore che impiegava operai con salari infe~iori a un ~aggio determinato. Ancora nel 1888 era considerato illegale uno sciopero quando non \'i fosse relazione diretta o in - diretta fra esso e le mercedi o le conJizioni di lavoro. In seguito le certi ammisero la legalità di qualsiasi sciopero sempre che non siano lesi i diritti individuali o di proprit:tà: così i mezzi illegali sono colpiti come atti illegali qualsiasi ma il concetto di cospirazione non è più citato pt:r combattere le organizzazioni operaie. Quanto all'uso della violenza si è venuta via via affermando la massima che gli scioperi quando non siano accompagnate da violenza, coazioni, minaccie o intimidazioni non siano illegali, e cha la violazione di legge incominci al punto dove finiscono i mezzi persuasivi e incominciano i coercitivi. In una sentenza del 1902 si dichiara che per costituire la intimidazione non è necessaria una minaccia diretta o un atto di violenza: basta sia intimidatrice la attitudine assunta dai conso ciati scioperanti. In una fase transitoria si attribuì anche importanza ai- moventi degli scioperi, ritenendosi legali quelli miranti al miglioramento delle condizioni di lavoro, e illegale quelli miranti a sostenere le unioni e a danneggiare i non unionisti: più tardi si b.idò solo, oggettivamente, agli atti. ♦ E. von Liebert: Lo svllupt·o commerciale dell' Africa Orleutiale tedesca. - Nel 1885 alcuni distretti dell'Africa Orientale furono occupati dalla Germania, nel 1891 e confini furono stabiliti e un 'amministrazione fu organizzata. Lo sviluppo da quel tempo ad ora sembra esser proceduto molto lentamente , ma quindici anni non sono molti per un territorio assolutameote vergine come quello. Inoltre vi sono delle difficoltà speciali : così al principio dell' occupazzazione lo sbocco naturate del commercio della reg:one dei tre grandi laghi e anche di parte del Congo erano i porti tereschi di Pan - gani , Bagomogo, Kilwa e Lindi : ma la situazione è ora in teramente cambiata. Quel commercio era basato sul traffico degli s-:hiavi , i quali trasportavano le merci e poi venivano venduti con essi!: l'uso di portatori liberi che debbono essere pagati e mantenuti ha reso il trasporto troppo costoso , ec - cetto che per le cose di maggior valore, come avolio e cautciù, e hanno quindi distrutto il commercio. Per più il Congo ha stornato verso l'ovest il suo traffico e dal 1902 la ferrovia nglese dell'Uganda ha deviato verso Mombassa il commercio dell'interno della coloma ingiese. Anche la s'eparazione politica e doganale del Zanzibar dal continente ha avuto gravi conseguenze, che potranno esse1·e elim:nate solo quando l'esportazione ~~i arti...:oli di gran consumo avrà raggiunto tale i ...-. portanza e valore da rendere i porti tedeschi della costa in - òipendenti da Zanzibar, malgrado i suoi vantaggi per le speJizioni malgrado le sue ditte da gran tempo stabilite e le sue comunicazioni numerose con Aden , Bombay, il Madagascar e l'Africa del Sud. Nella prima decade della loro organizzazione , i tedeschi cr~arono delle piantagioni di tabacco e caffè; ma malgrado si importassero i migliori tabacchi di Sumatra e, per lavorarlo, i coolies più esperti di Singapore la coltura fallì; e quanto al caffè, quantunque ci fosse da sperare e nel 1903 e 1904 si esportasse per oltre mezzo milione di marchi per anno, la superproduzione negli altri centri del mondo , il costo della mano d'opera e i danni al momento del raccolto ne hanno scoraggiato la coltivazione. Altri prodotti però promettono meglio e specialmente la canapa di agave, il cautciù e il co tane. L'agave da canapa è stata importata dal Messico e cresce ber e; le fog,ie lunghe 2 metri vengono macerate a macchina e forniscono la canapa, che è ora molto iicercata : la tonnel - lata di canapa costa al coltivatore 350 marchi, e vien pagata in Amburgo 750. Nel 1903 se nt: esportò per 423 mila marchi e nel 1904 per 572 mila. Il cautciù è sempre stato uno dei prodotti principali del paese, ma il metodo di raccoglierlo praticato dai negri - che semplicemente incidono la corteccia delle piante e raccolgono la gomma sul dito facendone pallottole , lasciando poi che la pianta continui a sgocciolare, senza curarsene - ha grande mente danneggiato le fonti naturali del prodotto. Ora invece si è introdotta la coltivazione sistematica di un albero di caut ciù , ( Muniot G/aciowii), che in tn: atti è sviluppato abbastann da essere inciso e di cui ogni pianta dà 80 pfennig dr cautciù al!' anno : poichè un' ettaro dì terra può contenere 1 200 alberi, il prodotto è di 960 marchi ali' anno. I dati sulla esportazione includono neceS$ariamente il cautciù fornito dalle piantagioni e quello fornito dai negri: nel 1903 ne fu esportato 0l!r due milioni di marchi , nel 1904 per due milioni e un quarto : un incremento continuo è certo. Il cotone promette ancora di più, ma, dovendo essere pro tetto dalla pioggia all'epoca del raccolto, la località per le piantagioni deve essere scelta con molta cura: inoltre esso richiede con'tadini pratici e ferrovie. Nel 1903 se ne esportò per 7 mila marchi, nel 1904 per 125 mila nel 1905, malgrado l' insurreziont: e il ritardo nel raccolto, per 200 mila. L'uso sempre crescente detl' aratro a vapore auml!nta le speranze per questo articolo continuamente.

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