RIVISTA POPOLARE 611 mente attaccare, nel suo opuscolo, i crericali francesi , pur dichiarando la sua quasi intiera solidarietà con l'altro gruppo di cattolici francesi che dai clericali hanno sempre avuto cura di distinguersi. (Corriere della Sera. 2 1 novembre). + Le interviste dell'ou. Tedesco. - L'on. Tedesco s1 è fatto intervistare sulla questione ferroviaria. Non andremo, in queste interviste , a rintracciare se vi siano secondi fini e quali potrebbero essere. Accettiamo invece il buono sotto qua - lunque forma esso venga. Egli incomincia coll 'affarmare che il disordine verificatosi e che del resto già diminuisce notevolmente, sarebbe avvenuto anche se fosse durato l'esercizio privato, data l'imprevidenza di tutti i governi che si son succeduti da 30 anni in Italia, circa la necessità di porre le strade ferrate in condizioni da poter far fronte agli aumenti del traffico. E fin qui sta bene; ma dove le argomentazioni dell'onorevole Tedesco cascano è quando egli cerca di scusarsi del non aver alcunchè fatto, alcunchè tentato, alcunchè intrapreso per rimediare ad un simile . stato di cose durante i due anni del suo Ministero. Il padrone di un fondo , egli òicel, per quanto persuaso della necessità di sistemarlo, non farà eseguire i lavori dal fittaiuolo, il cui contratto sta per cessare, m_a aspet · tcrà che se ne sia andato. Ma certo il sullodato padrone se vedesse il fondo in procinto di rovina, farebbe eseguire i lavori dal diavolo nonchè dal fittaiuolo licenziato, p.r modo che si può con certezza affermare eh 'egli non ha avuto la visione esatta delle condizioni in cui si trovavano le Società , di una sola tenero : non chiedere quattrini al Tesoro per conservarsi la benevolenza dell'on. Luzzatti. E che il suo paragone del resto non vada , lo dimostra il fatto che qualche cosa ebbe bene in idea di far eseguire dalle Società ; ma pretendeva da esse, che già si senti van moriture, l'anticipazione dei fondi alle stesse condizioni portate dalla legge del 20 febbraio 1900, vale a dire, apparentemente al 4 per cento , ma in realtà al tasso dell' 1 ,66 per cento! L'on. Tedesco cerca di giustificarsi dall'accusa di incoerenza per essersi mutato a favore dell'esercizio di Stato dopo aver dichiarato pubblicamente alla Camera di preferire, sia pure come il minor dei mali. l'esercizio privato. E lo fa citando la condotta nientemeno che dell'on. Spaventa, il quale dopo avere nel 1874 presentato del le convenzioni di esercizio, l'anno appresso pre · sentò il suo progetto per l'esercizio di Stato. Ma dimentica sem · plicemente che l' on. Spaventa, statolatra convinto, fu ministro in pieno regime di concessioni ferroviarie; che nulla lo obbligava a mutare di punto in bianco lo stato di cose chi.! aveva trovato, e che per conseguenza si adattò a presentare nel 1874 l' accen · nato progetto di rimaneggiamento delle concessioni; e che quando vide che questo progetto pericola va, si appigl ava subito alla soluzione da lui preferita, e non già per seguire l'ono. revole Tedesco, l'opinione di una a:1dace minoranza, ma perfettamente conscio di tutte le difficoltà che avrebbe incontrato per far trionfare le sue idee. L'on. Tedesço ci dice invece che i.I fatale andare conduceva all'esercizio di Stato, e che il Governo all'ultima ora vi si risolse limitatamente però alle reti Mediterranea e Sicula• e prorogando di sei anni l'esercizio delle Adriatiche, ma la questione del riscatto mandò ali 'aria tale progetto. Sui rimedi per la presente situazione non v'ha nulla di nuovo, oltre quaièhe recentissimo dato di fatto, in quanto l'on. Tedesco ha esposto al suo intervist:ltore: son tutte cose che noi abbiamo detto e ripetuto ma è naturale che dalla bocca d'un ex ispettore generale delle strade ferrate ed ex-ministro dei lavori pubblici, facciano un altro effetto, e noi felicitiamo di constatare come le sue parole costituiscano la più ampia giustificazione ciella Direzione generale delle ferrovie dello Stato. L'on. Tedesco attribuisce giustamente la causa principale del disordine, che quasi ogni anno periodicamente si rinnova alla anormalità del nostro traffico merci sperequato nelle direzioni e nel tempo. Nelle direzioni perchè diretto per quattro quinti dal Mezzogiorno e dai porti verso la valle del Po: nel tempo pr.!rchè pel trasporto delle derrate agricole, dei concimi e delle materie prime per le industrie, si accumula fatalmente nell'u'tir:.o quadrimestre di ciascun anno. Un rimedio si potrebbe cercare agevolando nelle altre stagioni i trasporti di certe merci, come le materie prime delle industrie e combustibili che non hanno l'assoluta necessità di esser fatti nell'autunno, accrescendo enorme. mente le difficoltà dell'esercizio. E qualche cosa si è cercato di fare in tal senso; ma il pubblico poco risponde agl'incoraggiamenti datigli. Quanto poi al traffico viaggiatori gl'inconvenienti sono provenuti dagli eccezionali ribassi accordati per I' Esposizione di Milano ed i ritardi delle Ditte nazionali ed estere a fornìre il materiale ordinato, e nel complesso il servizio rientrerà completamente nelle condizioni normali , compiuti ·i trasporti per la vendemmia, che si prolungano più del solito e richieggono ancora circa 200 carri al giorno mentre bastavano 50 lo scorso anno, diminuito per la chiusura dell'Esposizione il trasporto dei viaggiatori, consegnato che sia il materiale mobile in costruzione, ed eseguiti i lavori d'impianto previsti. Del resto i rimedi al presente stato di cose sono quelli stessi indicati 15 anni fa dalla Commissione nominata dall' on. Saracco per studiare le cause dei ritardi dei treni : separare il servizio viaggiatori da quello merci , e alleggerire i diretti , e l'on. Tedesco riconosce che-se i patti contrattuali non permisero di far gran cosa in questo senso durante l'esercizio sociale, la Direzione generale delle ferrovie dello Stato si è messo già risolutamente in questa via. Quanto poi alla difficile e complessa questione del personale che ora trovasi 1 n un periodo di transizione, l'on. Tedesco spera che tutti i ferrovieri, grandi e piccini, troveranno nella soddisfacente posizione loro assicurata, nella speranza dei primi, nel timore di giuste punizioni e nella illuminata, imparziale ed energica direzione, lo impulso e la convenienza di prestare un'opera corrispondente alle· necessità del servizio ed ai sacrifizi ingenti ai quali per questo e per essi lo Stato si sobbarca (Giornale dei lavori pubblici, 2 1 Novembre). + Brougham Villiers : Per realizare 11 programma del partito operaio. - Una delle questioni più ardue a risolvere è come trovare il denaro per attuare le proposte che il Partito Operaio presenta in merito alla Pensione per la vecchiaia; alla Riforma domiciliare; alla Refezione scolastica; e alla· risoluzione del problema dei disimpiegati. A proposito della Pensione per la vecchiaia , e al denaro per la Educazione non è forse male esaminare le proposte ddta municipalità di "'West Ham , le quali consistono : 1 ° in una imposta progressiva sul reddito; 2° in una tassa progressiva su le eredità. E dovrebbero essere stabilite così. In ogni sterlina oltre le seconde 500 , 8 pence di tassa ; su ognuna oltre le seconde I ooo, 9 pence; su ogni sterlina oltre le terze 1000, 1 o pence e così di seguito I penny oltre ogni migliaio d'aumento. Questo per il reddito. In quanto alle eredità la tassa è stabilita su un raddoppiamento, triplicamento , del capitale così che oltre le 500 mila sterline lo stato sancisce il padrone della eredità eccedente. Naturalmente questi provvedimenti non sarebbero mal visti dalla classe operaia. Naturalmente questi provvedimenti si arresterebbero in modo da assicurare allo stato 43 milioni di sterline ali' anno; poicht: con questi la sorgente della entrata sarebbe esaurita. Questa misura finanziaria su la eredità sarebbe un prin-
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