610 RIVISTA si è foggiata la p~I'ola 11turrismo ed ora , con termine più generico, che dai giornali è passato nei documenti delle auto· rità ecclesiastiche, ~i riice modernismo. A designare gli oppo • sitori, i giovani usano· 1a parola reazionarii, e l'altra refrat tarii, vrnuta di Francia, ed oggi più largamente la vecchia parola clericali, precisandone o mutandone il significato. Per sflpere che cosa una parola significhi, conviene vedere a quali rappresentazioni essa sia comunemente associata; ·vedere quali ré azioni emotive essa susciti in chi la ascolta , a seconda delle varie tendenze o gruppi o dottrine alle qua li questi aderisce. Ora, è subito evidente che le par0le cattolico e clericale non suscitano in chi lt: ascolta le stesse idee e reazioni psi c hiche. Cattolico è, nell' uso comune , colui che professa i I cristianesimo aderendo alla Chiesa romana ed alla gerarchia che fa capo al Papa; cltricale, sebbene etimologicamente si gnifichi aderente od appartenente a 1 clero, rievoca in noi as sociazioni di idee e di sentimenti nelle quali sono parecchi elementi d' indole politica. Ognuno può cercarne , nella sua esperienza linguistica, le prove. Si parla, infatti, comunemente di scuole clericali, ad esempio, e di associazioni clericali, anche se composte da donne ,o da contadini ; ma noi non dici~mo clericali nè i bambini -che frequentano quelle scuole nè le donne o i contad;ni ignari di politica che compongono qudle associazioni; con tale parola , noi ci riferiamo sempre ad uno scopo, ad un piano, a delle mene di indole politica che sono nell'azione o nell' in - tenzione di coloro che tali scuole o società hanno fondato e promuovono. ,. Ciò mostra anche che quel che distingue: il clei-icale dal cattolico non è, come alcuni hanno detto, l'adesione al pon. tificato romano; p<ichè' questa è caratteristica del cattolicismo, dal quale non può esser disgiunta senza che si cada nel pro testantesi mo. Rintracciando la storia della parola clericale in quella delle vicende religiose e ci vili della seconda metà del secolo scorso, noi vediamo come, se si vuol dare alla parola anticlericale H più vasto significato di nemico del cattolicismo, c'è di mezzo fra i dericali e gli anticlericali una vasta zona neutra di persone le quali non solo non prendono parte alle lotte e non dividono le passioni caratteristiche del clericalismo , ma spesso agiscono contro gli interessi e le pretese dei clericali nel terreno politico, pur dichiarando·s;, molte di esse, aperta mente cattoliche. Basti ricordare quei catt'olici che , come il Gioberti , il Rosmini, il Manzoni e molti loro amici , ebbero un·a parte più o meno diretta ed efficace nella costituzi0ne dell'unità d'Italia la accettarono ed approvurono apertamente, Dopo il 1870 , clericali furono chiamate le persone e le associazioni che si proponevano di lottare, comunque, per la rivendicazione dei diritti ddla Santa Sede, coordinando o subordinando alla politica di questa verso il nuovo Stato la loro azione politica , caratterizzata dall'astensione. Ma quelli che apertamente accettarono il fatto compiuto, che dicevano non dover più la Chiesa ::,ccuparsi di rivendicazioni temporali, essere restrizicne i11giusta dei diritti dei cattolici il subor Jinare I'. esercizio dd voto politico da parte di questi alla rivendica• zione del dominio politico perduto dal Vaticano , nessuno avrebbe allora chiamato clericali; benchè, non ostanti le as serzioni di certa stampa, fosse impossibile contestare ad essi il diritto di esser chiamati cattolici e la Chiesa non avesse mai pensato ad escluderli dalla sua comunione. Oggi, mutate , con l' avvento al pontificato di Pio X , le condizioni della politica ecclesiastica, anche il s·gnificato della paròla clericale muta; poichè molti, i quali _non pensano più cer,o a rivendicazioni temporali per conto· della Santa Sede, sono tutta via i continuatori del clt:ricalismo di ieri, per altre vie e sotto altri aspetti. Le applicazinni mutano , ma i prinPOPOLARE cipii rimangono gli stessi. Cerchiamo di fissare questi princ1p11. La questione , fra questi clericali di oggi ed i loro opposi tori, può esser posta così: [ cattolici sono divisi, quanto ali' a tteggi:cimento politico , in due frazioni. Gli un i sostengono e promuovono , nella vita pubblica , dei p1incipii di diritto pubblico ecclesiastico ed una posizione di privilegio o di libertà privilegiata, per la Chiesa, che questa ha ereditato dal passato ; e vogliono certe speciali forme di accordo e di al l.:anza fra i due poteri per una azione combinata a tutela artificiosa di certe abitudini e costumi i quali giovano ugual mente al conservatorismo religioso ed al consolidamento del potere politico in certe classi e gruppi sociali e dentro certe forme. Gli altri , applicando alle forme di rapporti politici e sociali che ci sono note dal passato il criterio della relatività storica , cercano di trovare le formule ed i termini nuovi di questi rapporti in un ritorno della coscienza I eligiosa su sè stessa, sulle origini e sulle vocazioni native c::d immanenti del cattolici$m.O , in una revisione critica dell' ereJità morale e giuridica del passato, in un esame accurato della nuova con. dizione di cose creata dalla società democratica, dallo sviluppo della scienza ed anche in parte dalla innegabile decadenza del cattolicismo nei paesi latini. Questi principii sono frcondi di applicazion:. Ed essi gettano molta luce sulla. crisi interna del cattolicismo politico e sulle vicende della presente alleanza clerico moderata in ftalia. Quello (..he i giovani rimproverano ai clericali è il confondere che questi fanno interessi politici e interessi religiosi; confusione spiegata da quei modi di vedere che noi abbiamo già caratterizzato come clericali. Gli osservatori più sereni ed acuti sanno oramai bene ~he interesse della religiosità e della religione è di scindersi quanto più è possibile dalla politica ; I' apoliticismo sembra divenire, se pur non è sempre stato, un carattere netto delle coscienze intimamente religiose. Essi sanno ugualmente che, d' altra parte, l'interesse vero della buona politica e quindi dei gruppi sociali più numerosi e fino ad oggi più sacrificati, con il vantaggio vero dei quali coincide il vantaggio collettivo, è di mettere da parte la questione rdrgiosa; e quinJi anche di risolverla, come osservava l'altro ieri .Jaurès alla Camera francese, e risolverla nel senso della libertà , poichè la persecuzione non può essere una soluzione. fnvece coloro che nel cattolicismo e nella vita pubblica temono l'azione interiore delle forze di critica e di sviluppo, coloro -che hanno delle posizioni_ prese, degli interessi consolidati , dei raggruppamenti psichici o sociali che minacciano di dissolversi , da difendere , sono quelli stessi che trovano opportuna e comoda l' alleanza fra società religiosa e :..ocietà civile e la cercanl) e sollecitano e difendono in mille modi. Caratteristica del clericalismo è quindi questa alleanza difensiva ed offensiva di interessi consolidati e di forme storiche di dominio. Ciò è sì vero che noi chiamiamo ugualmente clericali quelli che, cattolici, subordinano Ja· politica ed i varii ufficii amministrativi e politici a scopi religiosi-chiesastici (accusa che i protestanti tedeschi intendono fare ai cattolici del centro, chiamandoli ultramontani e dalla quale quelli si difen dono vivacemente) e quegli altri che invece si ser;ono della religione e di favori accordati a. questa a scopo politico. Nessuno direbbe clericale monsignor Bonomelli, benchè sia ves.:ovo e goda la piena fiJucia dal S. P., e dei suoi colleghi dell' episcopato lombardo; molti penseranno , come penso io, che siano clericali l'on. Giolitti, o l'on. Fortis, per l'evidente scopo elettorale politico che ispira l'alleanza clerico- moderata da essi incoraggiata e promossa. Si intende ora come la linea di condotta di quei due gruppi di cattolici sia eosì diversa, ·anche là dove essi possono convenire nei principi i ; e come Paul Sabatier potesse così viva I
RkJQdWJsaXNoZXIy MTExMDY2NQ==